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Autore: lucaluca    17/12/2018    1 recensioni
...accade anche a te, non te lo aspetti, ma succede...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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Poi accade. Non te lo aspetti, ma un giorno tutto ciò che senti per strada o che la vicina ti racconta una mattina in fondo alle scale di casa, ti colpisce e ti fa riflettere, ma sai che non capiterà mai a te.
Una giornata qualunque, un viaggio programmato verso il tuo lui che non si ricorda che ti aspetta. Ti eri già accordato la sera prima, ma forse tutto era passato nel dimenticatoio e ciò doveva avere un prezzo.
La macchina è bollente, il sole di settembre l'ha sufficientemente riscaldata ed il salire pare una dura prova per arrivare alla meta. La telefonata che non vuoi giunge. Ti sistemi in auto, accendi il motore, cerchi refrigerio da un'aria condizionata che stenta a partire, connetti il tuo telefono con il viva voce e il viaggio può partire. Il telefono non vuole smettere di squillare, ma sai che la telefonata sarà lunga e non soddisfacente. 
E' lei, ti chiama solo quando qualcosa non va, decidi di rispondere e parti col viaggio. Entrambe le avventure che vivi e che ascolti potranno essere diverse, impetuose, ma contemporanee.
L'auto cerca di sfrecciare nel traffico, ma l'aria condizionata non da cenno di avere la meglio sul caldo. Lei inizia a parlare. descrive momenti lavorativi suoi, insoddisfazioni sue, momenti non capiti suoi, ma non accenna a nessuna domanda che possa far capire il mio stato d'animo.
I due viaggi proseguono senza incontrarsi, il telefono è rovente e non si sa in che direzione verrà lanciato, l'auto sempre più calda viaggia verso la meta ed i suoi presagi.
Cantilene escono dal vivavoce ed entrano nella mia testa, ma mi trattengo e non rispondo di pancia, ragiono, emetto suoni di ascolto, ma non dico nulla. Manca ancora molta strada ed il tempo non passa. Poi il telefono lampeggia nuovamente ed una seconda telefonata appare, ma rimane muta. E' lui, non rispondo perchè tra poco sarà mio, perciò ascolto lei che attraversa la sua vita e me la espone senza volere una risposta sincera. Cosa si aspetta non si sa, ma qualcosa dovrò dire.
la macchina ora sfreccia, il punto più gettonato dal traffico è alle spalle e la destinazione si fa più palpabile. Lei continua a parlare. non capisce tutto ciò che le succede attorno e sfoga la sua insicurezza nel mio udito. Accenno ad una risposta, ma non riesco a irrompere nel suo mondo, non oggi, per quel pomeriggio ci sta solo spazio per l'ascolto.
Parcheggio quasi perfetto, il cellulare all'orecchio e la borsa di vestiti nell'altra mano. Chiudo la macchina, mi spingo verso il citofono e premo il pulsante del campanello. La porta si apre, nessuno chiede chi sia, allora entro e mi avventuro sulle scale per raggiungere lui.
La telefonata non sembra voler finire, ma qualcosa accade ed il telefono si spegne. L'appartamento presenta la porta marrone che invita ad entrare. La spingo delicatamente e lui è li che mi guarda quasi rapito da un malore, mi saluta a stento, ma mi fa entrare ed accomodare al tavolo, ma lui sfugge in bagno accusando un colpo. La camera è stranamente chiusa, lui è in bagno, io mi alzo e faccio scorrere la porta a scomparsa. La camera è lì, pulita, raggelata dalla troppa aria condizionata ed il letto disfatto, coperto solo da una coperta. Strano, la sera prima con amore lo avevamo sistemato per bene.
Esce dal bagno, mi ricopre di baci e mi invita a fare una doccia. Tutto pare divertente, ma troppo prevedibile. Cambio vestito e mi preparo ad uscire per rivederlo dopo. Scendo le scale, mi avvicino alla porta d'ingresso in vetro e intravvedo un uomo che osservando il suo cellulare in attesa di qualcosa, passeggia nervosamente lungo la via. Esco, lo seguo, non mi vede mentre i suoi passi ansiosi segnano la strada. 
Telefono a colui che mi aveva accolto e gli chiedo se stesse aspettando una visita, ma lui nega. Las mente impazzisce e il viso di quell'uomo appare più familiare. Lo cerco tra gli amici di facebook del mio amore e lo trovo appoggiato ad un tavolo che fissa la camera fotografica. Rimango senza parole, mentre l'uomo della strada si allontana. Non so che fare ed ora i miei passi nervosi segnano la strada. Cerco di capire cosa sarebbe successo se avessi risposto alla sua telefonata e mi rendo conto che la chiacchiera ad unica via di lei, mi ha dato l'opportunità di capire lui. La porta che si apre senza assicurarsi di chi fosse al campanello, la porta marrone semiaperta e la camera pronta. Non era per me.
   
 
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