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Autore: _kookieo    19/12/2018    1 recensioni
Jimin ha rispettato la promessa fatta a quel ragazzo misterioso incontrato alla stazione. Gli ha rivolto poche parole, ma sufficienti a cambiargli la vita e per questo Jimin vorrebbe incontrarlo di nuovo e ringraziarlo. Non sa però nulla su di lui, tranne che si chiama Yoongi. Ormai sono passati quasi due anni, quanto ancora dovrà aspettare?
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jung Hoseok/ J-Hope, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Park Jimin
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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THE TRUTH UNTOLD

 

“Prima di iniziare vorrei ringraziare tantissimo anche te, Hoseok-ssi. Non mi sarei mai aspettato tutto questo appoggio visto…” Yoongi ingoiò della saliva e fece un sorrisetto imbarazzato “beh, visto come ho trattato Jiminah”

Jimin scosse la testa:

“Davvero Yoongi, non devi-”

“No, invece devo” il suo tono colpì Jimin, sembrava essere tornato quello sicuro e secco che gli era tanto familiare nel ragazzo “Devo davvero. Quindi visto che entrambi avete modificato i vostri piani per causa mia e del mio amico credo che il minimo che io possa fare sia dare delle spiegazioni. Sia sul perché mi sia precipitato così da te, Jimin, e sia sul perché non sia riuscito in questo tempo a trattarti come avrei dovuto. Se me lo concedi partirò dall’inizio, mi agito sempre un po’ quando devo parlare e spiegare qualcosa per cui raccontare tutto in modo cronologico mi aiuta” si fermò per cercare gli occhi di Jimin. Il più giovane annuì e Hoseok anche lo esortò a continuare:

“Ma certo, segui tranquillamente la logica che preferisci”.

Yoongi si portò avanti sul bordo del sedile per farsi un po’ più vicino ai due ragazzi e riprese a parlare:

“Da quando ho memoria, il mio più grande interesse è stato per la musica. È stata letteralmente il mio primo amore e devo a lei il merito di essere riuscito a superare molti momenti bui della mia vita. Tu Jiminah hai sempre saputo scrivere, io non ricordo un momento in cui non abbia saputo mettere due note assieme. Fin da quando ero bambino ho preso lezioni di pianoforte, poi sono passato anche a qualche altro strumento e quando all’età di nove anni ho scoperto il rap me ne sono innamorato alla follia. Ho iniziato dei corsi mirati, mi allenavo il più che potevo a casa, da una certa età ho iniziato anche a frequentare altri ragazzi con lo stesso interesse e mi riunivo spesso con loro per partecipare a piccoli contest underground o gare informali tra noi. Come ti ho già detto, non sono il migliore, ma non sono nemmeno l’ultimo dei peggiori. Me la cavo bene ora e me la cavavo bene anche allora ed era un qualcosa di riconosciuto anche da tutti gli altri. Le varie piccole gare di cui ho parlato, beh, non vincevo sempre, ma davvero molto spesso ed ero tutto sommato uno degli avversari più temuti, soprattutto alle gare di improvvisazione. Io non sono una persona particolarmente socievole, e quindi avere un gruppo di persone che condividevano i miei interessi e con cui potessi essere a mio agio era molto importante per me. Sono stati un po’ tutti la mia famiglia in quegli anni, e ognuno di loro ha avuto un suo piccolo ruolo nell’insegnarmi tante cose che so adesso. Credo sia normale, no? Parlare di qualcosa che si ama con persone ispirate quanto te è estremamente edificante e il confronto sempre utile. Ti dà energia. Un po’ come tu la prendi da luoghi come la libreria, Jiminah. Comunque sto divagando, scusatemi. Volevo solo fare questa premessa per far capire quanto il mio sogno più grande sia radicato dentro me in profondità. Al momento la cosa che voglio più di ogni altra dalla vita è riuscire ad essere scritturato da un’etichetta e avere l’opportunità di incidere il mio primo disco. E’ questo ciò che desiderio di più al mondo e che mi ha guidato nelle mie scelte fin da quando ero più piccolo. Ora quindi capite perché per me il contest di oggi è un’opportunità unica, troppo unica perché io possa lasciarmela sfuggire di nuovo. Quando sono venuto qui due anni fa ero davvero sicuro di farcela, d’altronde nel mio giro ero tra i più bravi, perché non avrei dovuto? Avevo con me tutta la convinzione del mondo, ma non è stata sufficiente. E’ un’occasione che fa gola a troppi, il livello è quindi ovviamente molto, molto alto. Onestamente non ho molto da rimproverarmi, a pensarci ora. Ero più immaturo, ed è vero. Ormai ho compreso e lavorato sui miei limiti, posso ammettere con tranquillità che non c’era molto più che il me dell’epoca avrebbe potuto fare. Questo però lo vedo adesso, certamente non lo vidi allora. Il non essere passato mi mandò in totale sconforto, e il rialzarsi fu difficile anche perché venne reso ancora più duro da.. da..” si fermò un attimo e sospirò pesantemente prima di riprendere “da un problema che ho. Forse… forse lo avete già notato, ma… ecco io no-non sono molto bravo a gestire la mia ansia. E’ un qualcosa che ho sempre avuto, fin da bambino, ma che si è accentuato con il tempo. Quando c’è qualcosa che mi agita tendo a ripensarci e ripensarci per minuti, ore, giorni, finché a volte si fa così grande da diventare soffocante e quindi… quindi mi sento davvero soffocare. C’è stato un momento in cui ero diventato piuttosto bravo, per quanto possibile, a rimanere calmo, ma ultimamente la cosa è peggiorata e gli attacchi sono più frequenti” smise di parlare, prolungando il suo silenzio quel troppo in più da incoraggiare gli altri due ragazzi a intervenire:

“Mi dispiace molto Yoongi-ssi” disse Hoseok serio guardandolo velocemente dallo specchietto retrovisore.

“Yoongi, sei sicuro di voler parlare di questa cosa? Noi capiamo se-” iniziò a dire Jimin.

“No, no va tutto bene. Voglio davvero spiegarti perché a volte mi hai visto strano o silenzioso o distratto. Non era colpa tua Jiminah. È che questa cosa qui dentro mi mangia da sempre, e io non so come disfarmene. È sempre lì, anche quando credo di averla vinta lei mi raggiunge di nuovo per dirmi che le cose in controllo non sono io ad averle. Mi dispiace che tu ne abbia pagato le conseguenze, così come mi dispiace che anche i tuoi amici abbiano dovuto vedermi in quello stato. Ma non trovare Jin… sono andato nel panico e non sapevo cosa fare. Quando ho una crisi, è sempre da lui che vado. Ed è a lui se devo la mia ripresa dopo quel primo, vero fallimento della mia vita. L’ho conosciuto proprio il giorno del contest, subito dopo essere stato scartato. Ricordo che mi ero appoggiato a un muro e stavo cercando di processare quanto era appena successo quando me lo sono visto spuntare da dietro. Lì per lì nemmeno ci ho fatto caso, sono rimasto nei miei pensieri finché non mi è proprio venuto davanti sotto al viso facendomi cenno che stava parlando con me. Mi disse che aveva avuto modo di ascoltare la mia audizione e che ne era rimasto molto colpito. Mi raccontò anche che si trovava quel giorno in quell’edificio quasi per casualità. In pratica suo padre lavora come producer nella stessa casa discografica di uno dei giudici presenti al contest e i due oltre che essere colleghi sono anche buoni amici. Durante una cena a casa di Jin-hyung si era parlato di questo contest e a lui era venuto, quasi più per scherzo che altro, di chiedere se poteva unirsi come semplice spettatore per dare un’occhiata alla cosa. Era da poco entrato a lavorare anche lui nel reparto finanza della stessa etichetta, dunque alla fine sia il padre che l’amico che avrebbe fatto da giudice pensarono potesse essere comunque formativa come esperienza” Yoongi ridacchiò piano “non che si sarebbe fatto problemi ad andare anche senza un esplicito benestare da parte loro, Seokjin lì dentro fa un po’ come gli pare. Può anche permetterselo d’altronde, vista l’influenza del padre. Mi disse quindi come stavano le cose, ovvero che conoscendo il giudice avrebbe potuto farmi avere un’occasione all’interno dell’etichetta. Lo avevo colpito molto e aveva visto qualcosa in me, per cui mi garantì che sarebbe stato felice di darmi una mano lui visto che – quoto – quei cretini dei giudici non avevano capito nulla. Come vi ho detto, hyung è uno che va per la sua strada, poco gli importa di quello che dicono altri. Se gli avessi risposto di sì avrebbe probabilmente smosso mari e monti e avrebbe alla fine ottenuto ciò che voleva. Ma io dissi di no. Non esitai nemmeno e, come scoprì in seguito da lui stesso, fu proprio questo ciò che lo incuriosì di più. Mi ha confessato un giorno che il mio rispondere, con la massima tranquillità, che non potevo accettare perché avevo bisogno di farcela con le mie sole forze lo colpì enormemente perché... beh perché lui il problema non se l’era mai posto. Né tantomeno aveva visto la gente intorno a lui porselo. Lo ha proprio ammesso con me, lui viene da una famiglia benestante ed è sempre vissuto in un contesto molto privilegiato, dove ha avuto modo di veder coincidere spesso favori personali e vita professionale. Quindi crescendo ha sempre accettato le opportunità che gli sono state offerte, non in modo arrogante o prepotente, assolutamente, ma semplicemente senza pensarci troppo, come se fosse naturale. La mia altrettanta naturalezza invece nel dire di no dovette far scattare qualcosa in lui e da lì mi prese in simpatia. Poiché non volevo la scorciatoia mi promise di aiutarmi in ogni altro modo possibile e, primo fra tutti, mi mise a disposizione uno studio di registrazione. E’ stato quindi per lui se mi sono trasferito a Seul pochi mesi dopo quel contest e la sua presenza è stata di appoggio per me non solo da un punto di vista professionale – avrà scelto il campo della finanza, ma è pur sempre il figlio di un musicista, su alcuni aspetti della produzione ne sa ancora anche più di me – ma soprattutto umano. Io non mi sono mai arreso, mai, ma il fallimento subìto non è passato senza lasciarmi cicatrici. Le mie paranoie da alcuni punti di vista si sono acutizzate e gli attacchi, che a in un certo momento della mia vita avevano preso quasi a svanire, sono ritornati più frequenti. L’esperienza vissuta mi ha dato un forte colpo, ma la presenza di Jin-hyung in questi anni è stata l’unica cosa che abbia potuto riportare in me dell’equilibrio e placare le mie inquietudini. Quasi fin da subito ha capito il mio problema e anche in questo caso ha fatto di tutto per aiutarmi e renderlo il meno critico possibile per il mio lavoro. E’ stato un po’ una fata madrina spuntata dal nulla, come posso dire” ridacchiò piano – forse all’idea dell’amico vestito di blu – e sembrò fermarsi a riflettere per un attimo “già… mi ha aiutato così tanto… abbiamo lavorato insieme ovviamente alla traccia che porterò oggi e… beh ovviamente sapendo sempre tutto di quello che accade all’etichetta è anche venuto a sapere prima di me del cambio di data. Il contest non sarebbe dovuto essere questo lunedì, ma il prossimo. So che sette giorni possono sembrare una scemenza, ma per una persona come me… no, non lo sono. Appena ha scoperto la notizia mi ha chiamato ed è stato proprio il giorno in cui mi trovavo con te in quel bar azzurro e rosa, Jiminah. Quella volta che mi sono assentato lasciandoti da solo con i nostri churros”.

“Si certo, ricordo!” esclamò Jimin “credevo te ne fossi andato e mi ero preoccupato”.

“No, perdonami, è che da quando il contest ha preso ad avvicinarsi la mia ansia prende il sopravvento ogni volta che Jin-hyung mi chiama. La mia testa mi dice che vuole darmi qualche brutta notizia e quindi sento il bisogno incredibile di rispondere, altrimenti sto male. Solitamente sono solo paranoie però quella sera per me è stata una notizia bomba. Ho cercato di rimanere tranquillo con te, ma non credo di esserci riuscito bene e sempre a causa di questa mia angoscia ti ho dato buca mercoledì. Mi dispiace così tanto Jiminah, ma davvero sono stato preso dal panico di star togliendo tempo alle mie prove e solo dopo aver parlato con hyung mi sono convinto che era un discorso stupido da fare. Jiminah, ti giuro, io non volevo essere cattivo con te, è che la parte peggiore di me ultimamente ha preso il sopravvento e io ti devo chiedere davvero scusa per questo. Ho agito male e ti ho voluto dire il perché, lo so che questa non è una giustificazione ma-”

“Va bene Yoongi, basta così” la fermezza con cui Jimin disse queste parole stupì entrambi i più grandi, che lo guardarono con uno sguardo spaesato “devi smetterla di giustificarti con me. Per quale motivo dovresti? Se mai c’è uno che dovrebbe giustificarsi qui, quello sono io, che ti sono forse stato addosso senza capire mai niente. Continui a dire scusa, ma non capisco di cosa. È vero, i tuoi comportamenti sono stati strani ai miei occhi, poiché non avevo idea di come stessero realmente le cose, ma è forse colpa tua? No, non lo è. Non è colpa tua se esiste questa cosa con cui devi convivere giorno e notte, e non devi vergognartene o tantomeno giustificartene. È una parte di te e per quanto sia terribile conviverci ha sicuramente anche giocato negli anni un ruolo a farti diventare ciò che sei e tu nondevi giustificarti per ciò che sei” guardò Yoongi con occhi scintillanti, quasi roventi e fu abbastanza sicuro di vedere l’altro ragazzo arrossire violentemente. I due rimasero a fissarsi immobili per ancora qualche secondo fino a quando Yoongi non prese a balbettare qualcosa e Jimin, resosi conto di quanto fatto, decise di rimettersi al suo posto di nuovo rivolto verso la strada per non far vedere all’altro quanto fosse arrossito anche lui. Hoseok comprese al volo la situazione e decise di allentare un po’ la tensione. Aveva assistito all’ultimo scambio e ora dentro di sé stava scoppiando di orgoglio: non aveva mai visto Jimin comportarsi con tanta determinazione e capì in meno di un secondo quale fosse la fonte che alimentava tanta grinta. È davvero innamorato. E stavolta di Yoongi, non del suo ricordo.

“Yoongi-ssi, mi fa molto piacere che tu ci abbia raccontato tutto questo. Jiminie qui non ti ha mai incolpato di nulla, su questo posso garantire, ma credo sia stato molto importante per tutti avere una spiegazione per poter da questo momento iniziare a capirci meglio. Quindi grazie per aver condiviso il tuo racconto con noi”

Yoongi sembrò riprendersi un pochino dallo spaesamento di poco prima:

“Ah... si, si certo. Lo dovevo a tutti voi” disse poi puntando lo sguardo sulla nuca di Jimin.

Hoseok sorrise e poi disse strizzando un occhio:

“Cosa vi avevo detto che vi avrei portati qui in tempo e anche vivi? Date un’occhiata fuori”

Presi come erano da tutt’altro, né Jimin né Yoongi si erano accorti che, un po’ a distanza, si poteva già intravedere l’imponente grattacielo dentro il quale si sarebbero giocati le speranze e il futuro di Yoongi.

 

 

Note dell’autrice:Ed eccoci qui! ♥♥ Stiamo bene dopo l’esibizione e il premio (e soprattutto i pianti) dei bimbi ai MAMA? Probabilmente no, ma hey! The show must go on! Voi come l’avete presa?

Ma parlando del capitolo… Un capitolo, questo, più corposo dello scorso, dove finalmente scopriamo moltissimo su Yoongi! Forse non tutte le domande sono state ancora chiarite, ma credo che tante si, no? Forse quasi tutte. La gestazione di questo capitolo, così come dello scorso, mi è stata piuttosto complessa. Sul capitolo precedente avevo un sacco di dubbi perché temevo di non essere stata molto chiara nello spiegare il processo di pensieri di Jimin e tanti erano i timori che avevo deciso di metterlo insieme a questo. Poi invece ho deciso di dividerli, perché al di là di come il capitolo è uscito sono comunque due momenti importantissimi per entrambi i protagonisti ed era quindi giusto dare ad ognuno il proprio spazio. Fatemi sapere se condividete anche voi questo parere. A questo punto i nostri piccoli sono quasi arrivati, il contest è alle porte e anoi non resta altro da fare che aspettare e vedere che cosa succederà.

Per quanto riguarda la domanda posta nelle scorse note, ovvero a cosa si riferisse il “click” del titolo, con mia grande sorpresa ho ricevuto risposte ed interpretazioni di vario tipo, per cui ho deciso a questo punto di non dire nulla su ciò a cui io ho pensato e lasciare ognuno libero di interpretare la cosa come meglio preferisce ♥ Per la risposta alla domanda posta invece sulle note del capitolo 12, andate a rileggere il capitolo 7 ;)

Grazie mille per aver letto fin qui, come sempre lasciate pure dei commenti, li leggo sempre con estremo piacere ♥ Ci si vede la prossima settimana, pubblicherò dopo le feste quindi nel frattempo vi auguro anche una buona vigilia e un buon Natale, siate felici e soprattutto mangiate tanto!

A presto,

Elle ♥

   
 
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