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Autore: Cloe87    19/12/2018    1 recensioni
«Tu cosa ne pensi?» domandò sottovoce Eaco, osservando di sottecchi la neo Regina degli Inferi che sfoggiava una maglietta rosa confetto, con sopra stampato il segno della pace, mentre dava le ultime disposizioni a Radamante, a cui era stato affidato l’incarico di ripulire l’Europa e l’Africa dall’ondata di zombie.
«Che ha un bel culo»
«Sto parlando seriamente, Minosse!»
«Anche io!»
«Ehi, voi due, invece di stare lì a guardarmi il fondoschiena, che ne direste di darvi una mossa? I morti non ci tornano da soli nell’Ade!» la voce della diretta interessata li fece sobbalzare.
«Sì, signora. Subito signora!» si ritrovarono quindi a dire i due Giganti, presi in castagna, per poi affrettarsi a darsi da fare.
«Dannazione! Che sia telepate?» sfuggì di conseguenza ad Eaco, preoccupato per la figura barbina in cui era appena incappato, mentre sbraitava ordini a destra e a manca ai suoi sottoposti.
«E cosa vuoi che ne sappia io! Fino a ieri nemmeno sapevo che Ade avesse una figlia!» gli rispose di conseguenza Minosse, con un’alzata di spalle.
Genere: Comico, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gemini Kanon, Nuovo Personaggio, Un po' tutti, Wyvern Rhadamanthys
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CETUS e BENNU:

Gli opposti si odiano!

(Parte terza)

Il profumo d’Argan l’avvolse non appena la maglia imprestatagli da Radamante le scivolò addosso, catapultandola in un mare di ricordi. D'altronde l’inconfondibile fragranza del detersivo preferito della Viverna era anche quello di Amy, la sorella della sua ultima reincarnazione. Un nodo alla gola, ed un fastidioso senso di colpa, invasero Chrysanthe al pensiero del dolore che la morte del suo corpo umano aveva procurato alle persone a lei vicine. I suoi funerali erano infatti stati strazianti e, nonostante la dea ben sapesse che non c’erano state altre strade, la cosa l’aveva fatta sentire in colpa. Al contempo l’essenza d’Argan le aveva riportato anche alla mentre piacevoli ricordi della sua ultima vita umana, come quando, dopo aver fatto rifornimento di biscotti e bibite, passava la serata con la sorella a guardare film e a spettegolare di ragazzi; o quando rientrava in casa sbronza persa con le sue compagne di corso (ubriache pure loro) dopo una festa universitaria.

Chrys si strinse quindi in quella morbida maglia blu scuro il cui aroma era stato in grado di catapultarla nei ricordi, crogiolandosi in essi, per poi però riscuotersi non appena la sua mente si posò sul pensiero degli Oneiroi, e sul rischio che aveva fatto correre inutilmente a Radamante, a Garnet e anche a Kanon. Quei quattro bastardi infatti li avrebbe potuti tranquillamente fare fuori senza problemi, ed invece si era fatta fregare proprio grazie ai desideri del suo animo. Divagare quindi in questo modo sul passato era decisamente controproducente. Ormai infatti aveva accettato il Trono degli Inferi e questo comportava delle responsabilità. In primis nei confronti dei suoi Spettri, che le avevano giurato fedeltà praticamente a scatola chiusa, dato che di lei non conoscevano nulla. Quindi doveva fare in modo di buttarsi tutto il resto alle spalle se voleva onorare il suo ruolo di dea, anche se a volte faceva dannatamente fatica.

In più non era nemmeno il momento per le debolezze dato che sicuramente, presto o tardi, qualcuno dei suoi divini parenti avrebbe sicuramente cercato di restituire i favori da lei elargiti durante lo scontro greco-romano. Chrys infatti dubitava che un tipo come Ares sarebbe stato zitto e buono di fronte alla scelta di Zeus di nominarla Regina dell’Ade. Anche perché difficilmente il dio greco della guerra aveva gradito il fatto che lei gli avesse sfregiato il volto in nome di Marte.

Chrys decise quindi che forse era meglio prepararsi qualcosa di caldo, come una tisana, per cercare di rilassarsi e scacciare via i pensieri, ritrovandosi così di fronte a Radamante intento a fare zapping nella speranza di trovare qualcosa di decente in televisione, dato che non riusciva a prendere sonno; un po’ per la poca fiducia nelle Gemme dell’Oblio, un po’perché quel dannato divano era fottutamente scomodo.

«Vedo che non sono l’unica che non riesce a dormire…» disse quindi Chrys attirando l’attenzione dello Spettro, che si ritrovò di fronte alla sua dea con indosso la sua maglia che, nonostante fosse decisamente troppo grande per lei, le stava comunque dannatamente bene.

«Ti prego Radamante, evita quella faccia imbarazzata! Potrei ancora capire Earhart e Leybold! Ma tu che mi hai visto in mutande! E poi la tua maglia mi arriva quasi alle ginocchia!» l’apostrofò Chrys esasperata, dato che era palese che la Viverna aveva difficoltà a guardarla.

Peccato che il problema, per il povero Gigante Infernale, non fosse la lunghezza dell’indumento, ma il fatto che non avesse preventivato l’impatto che avrebbe avuto sulla sua psiche il vedere la sua dea con indosso la sua maglia preferita… dato che non aveva potuto fare a meno di considerare quanto la Regina degli Inferi fosse bella, indipendentemente da cosa indossasse!

«Non è quello mia Signora…» cercò di controbattere la Viverna, preso in castagna, e Chrys sbuffò:

«Sì, sì; lo so! Sono la dea degli Inferi e quindi dovrei cercare di mantenere un atteggiamento ed un outfit consono al mio stato eccetera, eccetera. Pandora mi fa la testa quadra ogni giorno! Come se vestirmi con lunghi e lugubri abiti neri mi facesse diventare una dea migliore! E poi diamine! Atena va in giro con una scollatura che gli arriva quasi all’ombelico e mi pare che nessuno dei suoi Saint le dica una mazza! Io invece se ho una maglia che mi arriva poco sopra il ginocchio andate tutti in crisi!» si sfogò quindi Chrisanthe stufa di dover sempre fare attenzione a tutto, lasciando interdetto Radamante, che corse subito ai ripari. Non era infatti sua intenzione offendere la dea:

«Chiedo venia e che…»

«Eravate abituati ad Ade, che era già tanto se concedeva l’onore di farsi vedere dai suoi Tre Giganti Infernali. Mi spiace per voi, ma sappiate che l’eternità è lunga. Quindi non mi va di fingere di essere quella che non sono. Quindi spiacente, ma l’eleganza e la raffinatezza di Atena e la puzza sotto il naso di Ade non fanno per me, dato che sono stata cresciuta in una caserma!» continuò il suo sfogo Chrysanthe, mentre si preparava una camomilla, per poi puntare i suoi occhi in quelli di Radamante, che non sapeva più che pesci pigliare:

«Comunque se vuoi sei libero di andare da Saori, se preferisci una dea più aristocratica invece di una scaricatrice di porto come me. Magari al Grande Tempio qualche lavoretto da fare te lo trova. Per quanto invece riguarda il Tartaro, mi duole deluderti, ma non ti posso aiutare essendo destinato solo agli dei»

«Per l’amor degli Inferi no! Non potrei mai fare una cosa del genere! E poi vi ho giurato fedeltà ed io onoro sempre gli impegni che prendo; fino alla morte!» saltò quindi in piedi la Viverna, allarmato al sol pensiero che la sua dea avesse anche solo potuto pensare una cosa del genere.

«Allora abituati ai miei modi di fare!» rispose secca Chrys, per poi accorgersi di essere stata molto più sgarbata di quanto avesse voluto. Radamante infatti era decisamente turbato per via delle sue parole.

«Scusami, non dovevo dirti queste cose. Lo so quanto ci tieni al tuo ruolo e che sei uno Spettro d’onore. Ho sfogato ingiustamente il mio nervosismo su di te. Mi spiace»

Disse quindi Chrys, amareggiata del suo comportamento infantile. Sfogare la sua frustrazione repressa su un povero sottoposto innocente non era sicuramente degno di una dea, ma la reazione di Radamante la sorprese:

«Non dovete preoccuparvi. Anche se non sempre riesco a comprendervi appieno, ho capito che per voi non è stato facile esservi ritrovata a gestire l’Ade da un giorno all’altro. Senza contare che noi Spettri, io in primis, all’inizio non abbiamo fatto nulla per aiutavi ad ambientarvi e abbiamo messo più volte in dubbio la vostra autorità, nonostante avessimo accettato di servirvi. Eppure non vi siete mai tirata in dietro, cercando di fare il meglio possibile per l’Ade e questo è stato notato ed apprezzato da tutti gli Spectre. Quindi alla fine non importa come vi vestite o come vi comportate, noi vi seguiremo ovunque voi vogliate andare, perché anche se non posso rinnegare di essere stato uno dei servitori più devoti di Ade, non posso fare comunque a meno di ringraziarla per la dignità che ha ridato al Regno degli Inferi. Quindi se ogni tanto sentite la necessità di sfogarvi, non fate complimenti; ho le spalle larghe!»  le disse infatti la Viverna appoggiandole comprensivo una mano sulla spalla.

«Grazie Radamante, ma se ti prendo in parola poi non ti lamentare!» gli rispose quindi Chrys con un sorrisetto divertito ma al contempo grato, mentre sul volto del Gigante Infernale si dipingeva un’espressione più dolce, non potendo fare a meno di sentirsi sollevato nel vedere che la sua dea aveva ripreso il buon umore.

«Se serve per tirarvi su di morale non mi lamenterò. D'altronde, quando Pandora era a capo dell’Armata Infernale, ero il suo sfoga nervi e puntualmente, una volta al mese, sperimentavo gratuitamente il Noble Venom*. Quindi direi che ho fatto abbondantemente pratica!» commentò quindi la Viverna, e Chrys rivolse al suo Spettro uno sguardo pieno di compassione. Pandora in piena sindrome premestruale era particolarmente irritabile e pericolosa… salvo avere a portata di mano una barretta di cioccolato…

Il pensiero poco rassicurante di Pandora in versione pre-ciclo venne però scacciato via da una fulmina sensazione, ancora più sgradevole, di un cosmo a Chrys piuttosto famigliare, cosa che la fece avvicinare guardinga alla finestra. Era stata una percezione di una frazione di secondo, ma era certa di non essersi sbagliata. A quanto pare qualcuno sull’Olimpo aveva già iniziato a muovere le sue pedine, quindi volente o dolente l’armatura di Cetus non poteva più essere lasciata a piede libero, nonostante Chrys sperasse ancora che la Setella della Decadenza Celeste si risvegliasse ed accettasse di entrare nei suoi ranghi. La dea infatti sapeva bene quanto in realtà quella Spectre dall’aspetto innocuo fosse in realtà letale, dato che in passato aveva assistito ad alcuni suoi massacri, durante le sue precedenti reincarnazioni tra gli umani. Peccato però che fosse sempre stata una Stella Malefica molto anarchica, che combatteva più per sé stessa che per il suo signore.

Infatti non appena l’autorità di Ade era venuta meno, a causa delle sue scadenti possessioni (Aaron gli aveva addirittura usurpato i poteri per usarli a suo piacimento), Cetus si era lasciata sigillare senza problemi dal ramo cadetto dei Walden. Quindi risvegliarla sarebbe stato molto difficile. Quindi se Christine era furba, si sarebbe lasciata despettrizare senza opporre resistenza, in alternativa sarebbe morta male. In ogni caso era un compito che solo lei in quanto Regina degli Inferi aveva il potere di fare. Per questo aveva deciso d’intervenire di persona.

In compenso si sarebbe sicuramente portata a casa il legittimo Spettro di Bennu, un po’ frastornato a causa dell’opera del precedente contenitore di Ade, ma meglio che nulla.

«Mia Signora, è successo qualcosa che vi ha turbato?» Radamante, notando lo sguardo crucciato di Chrys si avvicino preoccupato alla dea, cosa che fece capire alla Regina dell’Ade che la Viverna non aveva percepito nulla, dato che era stato tutto troppo rapido. Decise quindi di non allarmare eccessivamente lo Spettro. D’altronde se qualche pazzo avesse provato ad entrare nell’appartamento avrebbe fatto una fine orrenda.

«Per ora nulla da preoccuparsi, ma è meglio che domani siate in forma. Quindi preferirei che facessimo un cambio: io dormirò sul divano e tu in camera da letto»

«E perché mai?» domandò la Viverna spiazzato.

«Quel divano per te è troppo piccolo e non ti garantirebbe un riposo adeguato e la mancanza di sonno può essere causa di minore lucidità in caso di scontri. In più il mio corpo ha bisogno di meno riposo rispetto al tuo che è comunque umano. Quindi non fiatare perché è un ordine!»

Fu così che a Radamante non restò altro che eseguire, conscio che presto o tardi avrebbero avuto qualche visita.

 

Nel frattempo, sui tetti che circondavano l’edifico in cui riposavano gli Spettri…

«Dannazione, perché mi hai fermato! Sono solo in tre a protezione di Chrysanthe! Sarebbe stata una passeggiata!»

Un giovane uomo sulla trentina, dai lineamenti virili ed il corpo possente, con in dosso un’armatura dai riflessi rosso sangue, allentò la presa d’acciaio sulla spalla del suo compare che lo stava fissando con aria assassina.

«Hai dimenticato le Gemme dell’Oblio di Plutone in possesso di quella cagna? Vorrei infatti rammentarti che hanno fatto più danno quelli aggeggi, che le truppe di Marte ai tempi dello scontro con i Capitolini. Attaccarli ora sarebbe un grosso errore. Inoltre abbiamo per ora avuto solo l’ordine di tenerla d’occhio. Atteniamoci al piano. Quindi tieni a freno il tuo cosmo fremente di rabbia!»

«Lo so, ma è difficile non aver voglia di massacrarla di botte per aver sfregiato nostro padre! Quella bastarda deve pagare!»

«E pagherà. Puoi starne certo fratello mio! Pagherà tutto con gli interessi!»

 

NOTE

XXXXXXXXXXX

*attacco di Pandora utilizzato il Lost Canvas

 

AUGURI DI BUONE FESTE A TUTTI!!!!

  
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