About
cats, kids and Christmas trees
Katherine
Burke & Alexei Smirnov
Il
Natale era sempre stata la festa preferita di Katherine,
questo almeno finchè non aveva conosciuto l’estraneo
e aveva messo su famiglia con lui. Da allora delle giornate passate al
caldo
davanti al caminetto, rannicchiata su una poltrona della Sala Comune di
Grifondoro con Orgoglio e Pregiudizio tra le mani e Mr Darcy
accovacciato in
grembo, non serbava altro che un nostalgico ricordo. Questo
perché quelle
cinque pesti scatenate che si spacciavano per i suoi figli, presi dalla
smania
di dover collaborare assolutamente nella realizzazione dei preparativi,
avevano
preso l’abitudine di saltellarle tra le gambe e renderle
difficoltoso anche il
più semplice dei gesti come poteva essere lo sballare gli
scatoloni contenenti
le decorazioni natalizie.
La
fortuna voleva che quell’anno a casa fossero rimasti solo
Isaak e Katja, i più giovani non ancora in età
per la scuola, e che al momento
entrambi fossero intenti a prepararsi per uscire con il padre.
-
Cerca di tenerli fuori il più possibile, così
riuscirò a
preparare l’albero senza interferenze. –
Alexei
annuì, un vago sorriso divertito sulle labbra.
-
Prendi questa cosa dei preparativi natalizi fin troppo sul
serio. –
-
Almeno qualcuno tra di noi deve farlo. –
Alzò
le mani in segno di resa, roteando al contempo gli occhi
al cielo. – Ti prego, non un’altra volta quella
storia su come non ti sia stato
d’aiuto nello scegliere le corone d’agrifoglio.
–
-
Certo -, mise le mani sui fianchi e inarcò un sopracciglio
con aria di sfida, - o vuoi forse che ti ricordi che se fosse stato per
te
avremmo preso “una qualsiasi purchè ce ne
andassimo da quel girone infernale”? –
-
Volevi delle corone che fossero come quelle della sala da
ballo in cui danzano per la prima volta Fitzwilliam ed Elizabeth
… mi dici come
potevo anche solo immaginare come fossero se anche tu avevi solo una
vaga idea
del loro aspetto visto che, come una qualsiasi persona sana di mente
avrebbe
fatto al posto suo, nemmeno la Austen si è mai presa il
disturbo di
descriverle? –
-
Stai forse insinuando che sono fuori di testa, signor
Smirnov? –
-
Io non insinuo -, la rimbeccò ironico, - io affermo.
Gabriel aveva ragione, avrei
dovuto dargli retta quando diceva che eri fuori controllo con questa
storia di
Orgoglio e Pregiudizio. –
-
Gabri è melodrammatico almeno quanto te, è una
passione
perfettamente nella norma. –
-
Ma se volevi chiamare nostro figlio Fitzwilliam … chi
accidenti chiama un bambino in quel modo? –
-
Infatti non l’abbiamo più chiamato
così. –
-
Certo, perché io ho messo un freno a questa follia
così come
l’ho dovuto mettere alle decorazioni natalizie -, le si
avvicinò prendendola
per i fianchi e attirandola a sé per poi baciarla, - sei una
bomba a orologeria
ed è proprio per questo che ti amo. –
-
Bleah, basta baci! –
La
voce di Isaak li costrinse a separarsi, ritrovandosi i loro
due bambini a pochi passi con sciarpa, berretto e guanti già
infilati e pronti
per andare a giocare con la neve.
-
D’accordo, ometto, faremo come dici tu … siete
pronti per
uscire? –
-
Sì. –
-
Quasi, prima voglio chiedere una cosa a mammina -,
intervenne Katja sbattendo gli occhioni chiari e fissandola con aria
supplichevole, - non farai l’albero senza di noi vero?
–
Per
l’amor di Merlino, quella bambina sapeva sempre come
anticipare le sue mosse e lei non sapeva dirle di no quando la guardava
in quel
modo.
-
Bambini se volete aiutarmi con l’albero togliete le cose
pesanti, uscirete a giocare dopo. –
Isaak
e Katja strillarono deliziati e si lanciarono verso gli
scatoloni sotto lo sguardo sconfortato di Katherine e quello divertito
di
Alexei.
-
Hai appena firmato la tua condanna all’esaurimento.
–
-
Lo so … bambini, le palle vanno agganciate ai rami non
lanciate sopra! E no … non puoi mettere i capelli
d’angelo addosso a Mr Darcy,
Isaak, lo sai che non li sopporta. –
Fece
appena in tempo a voltarsi verso l’anziano gatto, che per
tentare la fuga aveva dato il via alla scalata dell’albero,
che un rumore sordo
la raggiunse.
Palline,
capelli d’angelo e aghi di pino inondarono il
pavimento sotto il peso del crollo dell’albero.
Mr
Darcy riemerse miagolante da quel mare di rami, fissandola
con uno sguardo che era certa assomigliasse molto a quello che aveva
lei in
quel momento.
Si
voltò verso il marito, sospirando sconfitta.
-
La prossima volta che accetto il loro aiuto fammi
rinchiudere al reparto shockantesimi del San Mungo. –
Spazio
autrice:
Salve!
Come
scritto nell’introduzione in questa OS compaiono dei miei OC
che hanno
partecipato anche a delle storie interattive scritte da Signorina
Granger … per
la precisione Magisterium 1933/1934/1962 perciò se volete
saperne un po’ di più
su di loro vi consiglio di andare a leggerle.
Per
quanto riguarda invece questa raccolta sarà composta da tre
OS e la aggiornerò
quotidianamente perciò arriverà alla sua
conclusione il 25 dicembre.
Spero
che
vi piaccia.
A
presto
e auguri di Buon Natale a tutti voi!
Stay
tuned.
XO
XO,
Mary