Un giro romantico su una carrozza vittoriana trainata da cavalli, lungo il Crystal Park è senz'altro l'opportunità migliore per poter chiedere in sposa la persona che amo. Francis ed io ci abbracciamo, nel frattempo, pian piano intrufolo le dita nella tasca sinistra della mia giacca. Uff, ma dov'è? Panico!
Calma, la scatolina con l'anello si trova nella tasca destra però con questa mano non riesco a prenderla. Fingo uno starnuto e con la scusa di prendere un fazzolettino, mi stacco dall'abbraccio. 
Perfetto, il mio amore ha lo sguardo rivolto verso il suggestivo panorama, finalmente posso farle la proposta di matrimonio. Caspita, il batticuore è più forte di tutte le quattro ruote in legno messe assieme della Landau nera sulla quale percorriamo i sampietrini bagnati di quest'area immersa nel verde.
Tiro fuori un piccolo contenitore blu, lo apro e allungo il braccio da sotto per aderirlo sul bordo dello sportello. Il momento è propizio ma... porco zio, l’urto inaspettato della carrozza mi fa cascare la scatolina dalla mano che dapprima finisce sul selciato, per poi essere demolita senza pietà da una delle due pesanti ruote posteriori della vettura. 
«Nuuuuuuu!» esclamo irritato e toccandomi il petto. 
Francis si gira di scatto e mi guarda con un'espressione preoccupata. 
«Cazzarola, l'unico anello... di calamaro di quel cono di fritto misto che abbiamo mangiato ore fa, non era buono. Mi è rimasto sullo stomaco» le dico improvvisando la prima minchiata che mi è venuta in mente. 
«Povero cuore mio! A fine corsa andiamo subito in farmacia a prendere qualcosa.»
Povero sì, quell'anello mi era costato un occhio della testa, inoltre ho sfumato un'occasione. D'oro, naturalmente.
Pazienza, d'altro canto non tutte sorprese... riescono col buco. O erano le ciambelle?