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Autore: Feder122    26/12/2018    0 recensioni
Deltarune è un universo parallelo ad Undertale, ma questo significa che i due mondi non sono minimamente collegati. Toby Fox afferma che è così, ma qui le cose stanno diversamente.
Genere: Drammatico, Fantasy, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Asgore Dreemurr, Asriel Dreemurr, Chara, Toriel
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Gaster generò un filo con cui ricucì il torso della sua allieva. Egli possedeva il potere di creare qualsiasi oggetto volesse, di dare vita ad oggetti inanimati e di utilizzare la telecinesi.
“Chara, puoi sentirmi? Non sono riuscito a neutralizzare l’anima umana e neanche a comprendere l’origine del suo potere, ma le ho impedito di prendere il controllo totale. Adesso probabilmente ti senti strana, ti gira la testa e non capisci dove ti trovi, non è vero? Resta calma, è normale. Purtroppo neanche tu puoi essere l’unica in controllo per adesso. Devi impedirle di imporsi, ricordati chi sei, fallo per Asriel, Asgore e Toriel.
Rispondimi, se puoi.”
Ma Chara non aprì bocca.
“Come temevo, la situazione non è delle migliori.”
Gaster si chinò e le posò una mano sulla spalla.
“Io veglierò su di te finché sarà necessario. Adesso ti riporterò dalla tua famiglia, ok?”
“…Ok…”
“Ascoltami attentamente: non ascoltare le parole di quell’anima. Nell’Underground è successo ciò che era destino succedesse e la colpa è di tutti come non è di nessuno.”
Dagli occhi di Chara cominciarono a scendere delle lacrime.
“…Grazie…non farò…nulla di male…questa volta. Ti…voglio bene…G…aster.”
“Te ne voglio anche io.”
E Gaster la abbracciò prima di teletrasportarsi con lei davanti alla sua nuova casa. Quando bussò, Asgore  aprì la porta. Il sole era ormai sorto da parecchio tempo e la scomparsa di Chara aveva fatto preoccupare i Dreemur. Gaster disse loro di averla vista aggirarsi per le strade della città con gli occhi chiusi nel cuore della notte. Porse i suoi saluti alla famiglia e tornò nel suo laboratorio.
I mesi successivi furono terribili per Chara. Di giorno aveva la compagnia di Asriel e l’affetto di Toriel e Asgore, ma ogni notte l’anima di Frisk la attaccava. Ogni notte doveva andare da Gaster. Ogni notte doveva sopportare quegli esperimenti che non portavano mai a niente. Chara resistette. L’immagine dei corpi dei mostri che venivano trasportati via dal vento dopo essere diventati polvere la tormentava, ma allo stesso tempo la motivava a non cedere il controllo all’anima. Ma poi, quest’ultima smise di agire. Gaster pensò che fosse finita, ma poi capì. Chara non era più la stessa. Viveva nel terrore che l’anima tornasse a perseguitarla e si trattava solo di un altro modo per far sì che la bambina cedesse. Lo stress era troppo da sopportare e Chara dovette trovare un modo per sfogarsi. Più i giorni passavano, più lei si chiudeva in se stessa, tagliando i rapporti con chiunque al di fuori dei membri della sua famiglia e cominciando a tormentare le persone che la circondavano. Smontare le decorazioni appese alle case durante le vacanze natalizie, rompere oggetti di altre persone, imbrattare i muri della città, tutto questo per gustarsi la rabbia degli altri. E questo la spaventava, perché era un segno che l’anima stava prendendo il sopravvento. Come se non bastasse, Asgore e Toriel cominciarono a litigare spesso, arrivando addirittura a divorziare.
“Ogni coppia che ti adotta divorzia, caro il mio angioletto della morte.”
Per colpa dell’anima rossa, Chara si convinse di essere una portatrice di sfortuna. Erano rimasti solo due fili che la legavano alla sua sanità mentale e le impedivano di soccombere all’anima rossa. Uno era l’affetto di Asriel, l’altro l’amicizia di Noelle, sua compagna di classe. Noelle era identica all’Asriel che Chara aveva conosciuto nell’Underground. Sempre sorridente e cordiale con tutti, non era in grado di provare astio per nessuno ed era convinta che ci fosse della bontà in chiunque. Al contrario, l’Asriel che adesso era suo fratello, crescendo, divenne una persona totalmente diversa. Studio, sport, videogiochi, cucina, giardinaggio; sembrava avere un talento naturale per ogni attività.
Vedere i volti sorridenti di Asriel e Noelle, sentire il suono delle loro risate, passare giornate intere insieme a loro, rendeva Chara felice e indeboliva l’anima rossa.
Tuttavia, il tempo passò. Asriel cominciò a viaggiare per partecipare a competizioni scolastiche e sportive, inconsapevole del fatto che la sua assenza stesse spingendo Chara verso il baratro.
In più, l’umana scoprì che la vita di Noelle era dura. Sua madre era un genitore eccessivamente severo, che passava con lei pochissimo tempo, a volte la vedeva solo per poche ore a settimana. La salute di suo padre non era delle migliori e se le sue condizioni si fossero aggravate sarebbe stato impossibile salvarlo. Come se non bastasse, aveva pochi veri amici. La maggior parte delle persone che la circondavano approfittavano della sua bontà per usarla. Chara avrebbe voluto fare qualcosa per aiutarla, ma il rischio che l’anima rossa prendesse il controllo e la portasse a varcare il confine da cui non sarebbe più stato possibile tornare indietro era troppo alto. Inoltre, anche Chara stava usando Noelle per evitare di impazzire, quindi pensava di non essere diversi dalle altre persone che circondavano la ragazza.


“Kris, come ti senti?” chiese Toriel, guardando preoccupata l’umana distesa sul letto.
“Non preoccuparti. Si tratta solo di una leggera influenza.”
“Piccola mia, spero che ti sentirai meglio. Anche Asriel è preoccupato, ha chiamato mentre dormivi per sapere come ti senti.”
“Lo richiamerò tra poco.”
La loro conversazione venne interrotta dal suono del campanello.
“Forse è papà che è venuto a trovarci.”
“Vado a vedere.” Rispose Toriel con un tono che sembrava dire: “Se è lui lo caccio via.”
Chara pensò: “Perché non riescono ad andare d’accordo come facevano una volta?”
“Come facevano prima del tuo arrivo!”
La porta della camera di Chara si aprì.
“Ho saputo che stavi male e volevo vederti.”
“Noelle. Ciao, mi fa piacere.”
 “Come ti senti?”
“Sono stata peggio.”
“Io e mio padre ti abbiamo preparato un dolce per augurarti una pronta guarigione.”
“Vi ringrazio.”
“Se vuoi un po’ di compagnia, io posso restare finché vuoi.”
“Sei troppo buona, come sem...”
Chara si interruppe e iniziò a fissare il braccio di Noelle.
“Kris, cosa c’è?”
“Chi è stato?”
“Di cosa parli?”
“Chi è stata a ferirti?”
“Ah, ti riferisci a questo graffietto. Non preoccuparti, è stato un inci…”
“DIMMI IL NOME!”
“K-Kris, non agitarti, m-mi stai spaventando. Ero distratta mentre camminavo e…”
“Sono gli stessi che ti prendono sempre in giro e ti fanno fare i loro compiti mentre vanno a divertirsi, vero?”
“S-sì.”
“Non gli permetterò di continuare a trattarti così! Io…io li…LI AMMAZZO!”
Le braccia di Chara tremavano, le gambe cominciarono ad agitarsi freneticamente, dalla sua fronte scendeva una cascata di sudore.
“Io li odio! Li odio tutti! Devono morire! Moriranno per mano mia! Adesso vado a…”
Noelle la abbracciò.
“Calmati Kris. Apprezzo che tu voglia aiutarmi, ma non puoi uccidere degli esseri viventi per un motivo simile.”
Chara ci mise un po’ di tempo per calmarsi.
“Mi…mi dispiace Noelle. Non volevo che tu mi vedessi in quello stato.” Disse senza riuscire a trattenere le lacrime.
“Va tutto bene. Riposati.”
Ma Chara non poté tranquillizzarsi. Era stato solo per qualche secondo, ma aveva permesso all’anima rossa di prendere il controllo. Il pensiero che se non fosse stato per l’abbraccio di Noelle la situazione sarebbe precipitata distrusse lo spirito di Chara.
   
 
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