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Autore: Cloe87    05/01/2019    3 recensioni
«Tu cosa ne pensi?» domandò sottovoce Eaco, osservando di sottecchi la neo Regina degli Inferi che sfoggiava una maglietta rosa confetto, con sopra stampato il segno della pace, mentre dava le ultime disposizioni a Radamante, a cui era stato affidato l’incarico di ripulire l’Europa e l’Africa dall’ondata di zombie.
«Che ha un bel culo»
«Sto parlando seriamente, Minosse!»
«Anche io!»
«Ehi, voi due, invece di stare lì a guardarmi il fondoschiena, che ne direste di darvi una mossa? I morti non ci tornano da soli nell’Ade!» la voce della diretta interessata li fece sobbalzare.
«Sì, signora. Subito signora!» si ritrovarono quindi a dire i due Giganti, presi in castagna, per poi affrettarsi a darsi da fare.
«Dannazione! Che sia telepate?» sfuggì di conseguenza ad Eaco, preoccupato per la figura barbina in cui era appena incappato, mentre sbraitava ordini a destra e a manca ai suoi sottoposti.
«E cosa vuoi che ne sappia io! Fino a ieri nemmeno sapevo che Ade avesse una figlia!» gli rispose di conseguenza Minosse, con un’alzata di spalle.
Genere: Comico, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gemini Kanon, Nuovo Personaggio, Un po' tutti, Wyvern Rhadamanthys
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CETUS e BENNU:

Gli opposti si odiano!

(Parte quarta)

Per uno Spettro del rango di Leybold di Upyr poter fare da guida per le vie di Londra alla dea in persona, era un onore più unico che raro.

Infatti, durante le varie guerre sacre combattute al soldo di Ade, aveva avuto modo di vedere il contenitore umano del suo dio solo da lontano, in occasione delle riunioni generali degli Spettri prima delle battaglie. Figuriamoci poterci addirittura conversare sull’andamento dei suoi esami in psicologia, come invece stava facendo ora con Lady Chrysanthe. La dea infatti pareva tenerci molto all’istruzione dei suoi Spettri e lui, come molti suoi colleghi, era ritornato quindi sui libri riportando ottimi risultati; cosa che in alcuni casi aveva portato ad un avanzamento di carriera. E lui ed Earhart ne erano infatti un esempio: da Spettri di terza e seconda categoria, a responsabili del reparto dei servizi segreti dell’Ambasciata del Regno dei Morti.

Era inoltre decisamente insolito per lui avere a che fare con il Sommo Radamante, dato che i tre Giganti del Regno dei Morti raramente interagivano con personale di rango molto più basso. Leybold scoccò quindi uno sguardo al suo superiore e non poté fare a meno di considerare il fatto che, a dispetto di quello che aveva sempre sentito dire di lui in battaglia, in contesti di pace, non era poi così spaventoso come se lo era sempre immaginato, nonostante l’aria sempre all’erta e l’espressione truce.

«Hai qualcosa da dirmi Upyr?»

Come non detto. La voce severa di Radamante e i suoi occhi azzurro ghiaccio, affilati come lame, inchiodarono il povero Leybold sul posto.

«No, assolutamente nulla mio signore!» si affrettò a dire quindi il giovane spettro, mentre veniva afferrato per un braccio da Chrys, la quale era appena andata in estasi alla vista della vetrina di una pasticceria nei pressi della Torre di Londra.

«Cupcake grondanti di cioccolato!» Furono infatti le ultime parole della dea prima che i suoi neuroni si spegnessero nel fantastico mondo dello zucchero, mentre il povero Upyr veniva trascinato all’interno del negozio, seguito da un rassegnato Radamante ed uno sconcertato Earhart, che non poté fare a meno di chiedersi quanto mangiasse la sua dea, dato che più che un giro turistico di Londra, con lo scopo di ammazzare il tempo, il loro si era trasformano in un tour gastronomico.

Fu così che i tre Spettri e la dea presero posto in un tavolino e, mentre Radamante, Earhart e Leybold avevano ripiegato su un classico tè con pasticcini, Chrysanthe si era fatta portare un assaggio di tutto, lasciando i tre sottoposti alquanto basiti; cosa che non sfuggì all’attenzione della dea.

«Tranquilli, i corpi divini non ingrassano. Quindi non vi ritroverete al servizio di una dea buzzicona, nonostante io sia decisamente una buona forchetta! Inoltre per bruciare il mio cosmo ho bisogno di molte più energie di voi, quindi ho bisogno di calorie per essere in forma ottimale in caso di necessità» gli spiazzò quindi Chrys con un ghigno divertito sul volto, cosa fece sentire Earhart un perfetto idiota.

«Mia Signora, non potremmo mai pensare una cosa del genere!» corse quindi ai ripari Leybold, che una cosa del genere non l’aveva mai pensata. I suoi sguardi erano infatti dettati solo dalla curiosità, dato che era la prima volta che aveva a che fare con una divinità così da vicino.

«Quindi questo è un vostro modo indiretto di dirci di preparaci alla battaglia?» domandò invece Radamante, mentre sorseggiava il suo tè aromatizzato al bergamotto, facendosi scuro in volto. Il Gigante Infernale infatti aveva colto in pieno l’allusione della dea sul fatto di essere pronti in caso di necessità. D'altronde era da quando avevano masso piede fuori dal loro appartamento che aveva la sgradevole sensazione di essere spiato, nonostante non avesse percepito alcun cosmo ostile.

«Diciamo che c’è una buona probabilità. Quindi non voglio farmi trovare a corto di energie» ammise Chrys.

«Allora forse non sarebbe meglio per la vostra sicurezza che torniate nel Regno degli Inferi?» domandò allarmato Upyr.

«Non è possibile. La nostra missione infatti non è ancora conclusa e ci sono cose che solo io posso fare» rispose Chrys.

«Mia signora, concordo con Upyr. Ho avuto modo di confrontarmi con Cetus ieri sera e non credo che tale Stella Malefica valga tanto da far correre a voi rischi inutili!» intervenne quindi anche Vampir.

«A dire il vero Cetus vale il rischio. Se riuscissi a risvegliarla il suo potere sarebbe pari, se non superiore, a quello dei tre Giganti Infernali. Il problema e che è una Stella Malefica che ha bisogno di una motivazione valida per combattere. Non basta che chi governa l’Ade gli ordini di andare a fare una strage perché lei esegua. Cetus infatti, insieme a Bennu e a Mefistofele è una delle Stelle Malefiche più antiche e potenti ed era stata posta a custodia dell’Inferno ancor prima che Ade ne ereditasse i possedimenti. Di conseguenza non farti fregare dal suo visino d’angelo e dai suoi modi remissivi. Piuttosto prega di non doverti mai scontrare con lei. Inoltre non è nella mia indole nascondermi come un coniglio per paura di farmi male, senza contare che se la mezza idea che mi sono fatta, su chi ci sta tallonando, è corretta, sarebbe del tutto inutile che io mi rifugi nell’Ade. In un modo o nell’altro arriverebbe allo scontro. E quindi tanto vale che la facciamo finita in fretta e senza coinvolgere inutilmente il Regno, dato che l’abbiamo appena ricostruito con tanta fatica» rispose però Chrysanthe e Earhart ammutolì.

«Quindi, appurato che sarebbe del tutto inutile tentare di farvi cambiare idea, potremmo almeno sapere su chi ricadono i vostri sospetti?» domandò di conseguenza Radamante, mentre rimuginava su quello che Chrys aveva appena detto su Cetus. Aveva infatti letto da qualche parte negli archivi della Giudecca che gli attuali Spettri dell’Ade avevano avuto dei predecessori che venivano chiamati Demoni, che avevano detenuto il compito di sorvegliare gli inferi durante il regno dei Titani, ma non aveva mai pensato che Quelle Tre Stelle Malefiche appartenessero ancora alla vecchia guardia siccome, per quello che ne sapeva, i Demoni erano stati tutti sostituiti da Ade per motivazioni mai rese note, a favore di una nuova armata; ovvero lui e i suoi colleghi. La voce della dea però lo riscosse dalle sue riflessioni.

«Ci sono buone probabilità che Phobos e Deimos ci stiano studiando» disse infatti Chrys, preoccupando e non poco i suoi sottoposti.

«E perché mai i figli di Ares dovrebbero avercela con voi?» chiese quindi incredulo Upyr.

«Perché tra i vari culi Olimpici che ho preso a calci, c’era pure quello del loro adorato paparino. Ed essendo Ares piuttosto vendicativo, credo che sia piuttosto interessato ad una rivincita. Peccato che io non abbia alcuna voglia di farmi restituire il favore. Anzi, con un pizzico di fortuna sarà lui a farmi un bel regalino inaspettato.» riassunse la dea degli Inferi.

«Quindi sperate che con la venuta allo scoperto dei figli di Ares, Cetus si risvegli? Era questo il vostro piano?» domandò Radamante serio.

«Diciamo che avrei preferito che accettasse e basta, ma dato che ero conscia che difficilmente sarebbe stato così facile, ho pensato che fare l’esca sarebbe stata una soluzione. Intanto prima o poi li avrei dovuti affrontare» ammise Chrys.

«E nel caso il vostro piano non funzionasse e Cetus non si svegliasse o addirittura ci intralciasse?» domandò quindi preoccupato Earhart.

«Semplice, come ho già accennato, faremo il culo a strisce pure a lei! D'altronde non vi ho scelto a caso. Quindi mi aspetto il massimo da voi! Perché non intendo tornare a casa a mani vuote» rispose Chrys per poi buttare l’occhio all’orologio e aggiungere: «Sono le 17:00. È ora di andare, o faremo aspettare ancora inutilmente una povera anima che anela a tornare a casa!»

 

“Dannazione, che quello stronzo di Earhart mi abbia bidonato pure questa volta!?”

Eppure i patti erano stati chiari: lei gli avrebbe consegnato sua sorella su un piatto d’argento e lui in compenso le avrebbe fatto incontrare la Nuova Regina dell’Ade che, essendo donna, e quindi sicuramente più intelligente di una divinità maschile, avrebbe tolto la Surplice a Christine per darla a lei; essendo sicuramente più idonea di quella frignona di sua sorella.

Ursula si morse quindi un labbro frustrata facendolo sanguinare, mentre buttava uno sguardo all’orologio. Era stanca; decisamente stanca di aspettare. Se per sua sorella quell’armatura era un peso, per lei era invece una benedizione. Non sapeva esattamente spiegare il perché, ma c’era qualcosa dentro di lei che le gridava a gran voce che il suo posto nel mondo non era quello, ma l’Ade.

Si sentiva come un uccello in gabbia, mentre un fuoco oscuro cresceva sempre più forte dentro di sé senza però riuscire ad esprimersi. Si sentiva smarrita e non capiva il perché proprio a lei, che anelava così dal profondo dell’anima la via degli Inferi, tanto da sentirsi soffocare in quel mare di inutili viventi, era stata negata la Surplice di famiglia in favore di sua sorella, che invece non desiderava altro che la mortalità.

«È assurdo tutto questo. Deve essere sicuramente andato storto qualcosa giù negli Inferi, non ho altra spiegazione!» sbottò quindi la donna un po’ troppo ad alta voce, mentre era immersa nei suoi pensieri. Lei era uno Spettro Immortale, ne era certa! La sua anima lo gridava a gran voce! Ma allora perché la Surplice di Cetus non era stata destinata a lei, ma alla sua insulsa sorellina?

«Sai che la penso esattamente come te?»

La voce di una donna la riportò alla realtà, e Ursula si ritrovò finalmente di fronte a Chrysanthe, Radamante, Earhart e Leybold.

«Tu devi essere Ursula la sorella di Cetus, dico bene?» disse quindi Chrys con fare indagatore.

«Esattamente, mia Signora» rispose quindi la donna con un lieve inchino, mentre la dea la squadrava da cima a fondo, per poi dare una poderosa pacca sulla schiena dello Spettro di Vampir, che, preso alla sprovvista, per poco non cadeva faccia a terra sul lastricato in pietra antistante l’ingresso della Torre di Londra.

«E bravo Earhart! Te la sei scelta gnocca la tua amica eh?» esordì infatti Chrys con la faccia di chi la sa lunga, tra lo sguardo sbigottito di Ursula, divertito di Leybold e rassegnato di Radamante, mentre un imbarazzatissimo Vampir cercava inutilmente di chiarire la cosa, dato che Chrys aveva afferrato per le spalle Ursula, sempre più sconvolta, dato che aveva iniziato ad avere il sentore che alla Nuova Sovrana dell’Ade mancasse qualche rotella:

«Allora, a quando le nozze? Perché vanno fatte le cose in grande! Per l’Ade è un evento più unico che raro che uno Spettro chieda il permesso di sposarsi!» esclamò infatti entusiasta Chrys facendo piombare tra i presenti un silenzio sbigottito, mentre il volto dello Spettro di Vampir si faceva cereo, e Radamante iniziava ad avere il sospetto che, sopra i dolci che la dea aveva mangiato, di bianco non ci fosse solo una spolverata di zucchero.

«Quale matrimonio scusi?» domandò infatti Ursula sotto shock.

«Come, Earhart non ti ha ancora fatto la proposta? Ops, ho rovinato la sorpresa allora! Comunque avete la mia benedizione! D'altronde era per questo che avete organizzato questo incontro, no?» cinguettò Chrys, mentre gli occhi furenti di Ursula si puntavano sul povero ed innocente Spettro di Vampir.

«Ehi, tu…. Ma si può sapere che cos’è questa storia?» sibilò infatti la donna per poi afferrare Earhart per il bavero della camicia, che si ritrovò di fronte un viso fremente di rabbia: «Che diamine hai detto alla Dea degli Inferi, maledetto truffatore? E poi chi mai vorrebbe sposare un tipo infido come te!  Il motivo per cui ti tampino da due reincarnazioni è solo per la Surplice di Cetus!» sbottò infatti Ursula, lasciando libero sfogo alla sua rabbia e alla sua frustrazione repressa, dato che delle fregature dello Spettro di Vampir ne aveva fin sopra i capelli, mettendo così in allarme Radamante che aveva scorto alle spalle della donna uno cosmo decisamente furioso e pericoloso.

«Mia Signora, state indietro, quella donna non è un comune essere umano!» s’intromise infatti la Viverna facendo prontamente da scudo alla sua dea, che però gli fece cenno di calmarsi.

«È tutto a posto Radamante, d'altronde questa ragazza è uno Spettro, quindi è più che naturale, che alle sue spalle ci sia un cosmo infernale, quando s’incazza!» disse infatti Chrys, soddisfatta di quello che aveva visto in Ursula, per poi rivolgersi a Earhart: «Scusami per averti ficcato in questa situazione imbarazzante, ma avevo bisogno di farla arrabbiare per verificare una cosa…» e poi, rivolgendosi ad Ursula, che la guardava basita, disse: «… e devo ammettere che avverto in te molto potenziale»

«Quindi darete a me l’armatura di Cetus invece che a mia sorella?» domandò Ursula esterrefatta, lasciando la presa sullo Spettro di Vampir, che tirò un sospiro di sollievo.

«Quello non posso farlo. Nemmeno nel caso dovessi far tornare Christine un comune essere umano. D'altronde il fuoco non può comandare l’acqua» rispose però Chrys con un sorriso, mandando in confusione Ursula, che non ci stava capendo più nulla.

«Ma allora perché avete appena detto che sono uno Spettro con molto potenziale! In tal caso non dovrei avere anche io una Surplice?» domandò infatti frustrata la donna.

«Infatti io credo che tu una Surplice c’è l’abbi già e anche delle più antiche e potenti, ma purtroppo la tua ossessione nei confronti dell’armatura di Cetus non ti ha ancora permesso di indossarla.  Aaron, l’impostore che durante la penultima Guerra Sacra ha fatto il bello e il cattivo tempo con i poteri di Ade, ti aveva infatti privato ingiustamente della tua carica per designare come nuovo Spettro di Bennu, un certo Kagaho, in quest’epoca noto ai più come Ikki di Phoenix. E questo deve averti parecchio destabilizzato, tanto da portarti a desiderare una Surplice non tua» spiegò Chrys, e Radamante Strinse i pugni.

«Quel maledetto figlio di….» la Viverna si bloccò ricordandosi di essere in presenza della dea, che però concluse per lui la frase.

«Di puttana, sì Radamante, puoi dirlo forte. Non nego di non avere mai amato particolarmente Ade, anzi; ma quell’Aaron ne ha combinate veramente di grosse. Anche se credo che il peggio l’ha combinato Kairos nei panni dello Spettro di Mefistofele, dato che si è preso la briga di distruggere direttamente la Stella Malefica di cui ha preso il posto. E siccome il Ragno Tessitore di Mefistofele era un abile manipolatore di menti della vecchia guardia, vi lascio immaginare quanto mi girino le palle!» commentò Chrys, per poi rivolgersi a Ursula, che stava cercando di metabolizzare tutte quelle informazioni che le erano piombate addosso:

«Ora sta a te Ursula di Bennu. Puoi l’asciarti alle spalle tutto il tuo dolore e la tua rabbia, e tornare ad essere ciò che sei, risorgendo dalle tue ceneri, o puoi continuare a crogiolartici in essi nel tentativo di ottenere ciò che non potrai mai avere. A te la scelta» disse quindi la Regina dell’Ade e Ursula non se lo fece ripetere due volte.

«Non, c’è nemmeno da chiedermelo! Da ora in poi consideratemi al vostro servizio come Spettro di Bennu!» rispose risoluta Ursula.

«Ottimo. Il tuo risveglio non è ancora completo, ma con un po’ di lavoro dovrei riuscire a riportarti agli splendori di un tempo. Comunque per ora direi che sono soddisfatta. Benvenuta tra i nostri, Ursula!» l’accolse quindi Chrys con un sorriso, per poi però buttare lo sguardo in giro e dire:

«Direi che è ora di cambiare aria, prima che chiamino il manicomio. Mi sa che abbiamo dato fin troppo spettacolo! La prossima volta ricordiamoci di scegliere un posto più appartato per discutere!»

«Concordo appieno Mia Signora» disse quindi Radamante, insieme a Earhart e Leybold, dato che era palese che i turisti in visita alla Torre di Londra li avevano sicuramente presi tutti per dei pazzi furiosi!

 

XXXXXXXXXXXX

Dal prossimo capitolo iniziano le botte, promesso!!!!!

  
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