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Autore: cin75    05/01/2019    5 recensioni
14x10. La mia personale visione. O forse dovrei dire: il mio personale sclero dopo questa infinita pausa.
WARNING SPOILER!!!!!
Genere: Angst, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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Un attimo e sia lui che Micheal, si abbandonarono all’oblio.
Un attimo e Sam e Castiel si ritrovarono in un luogo completamente buio e oscuro.


“Castiel...dove siamo?!” chiese allarmato Sam.
“Nella mente di Dean!” rispose l’angelo al suo fianco.
“E...e dov’è….dov’è...Dean?!” domandò con più inquietudine.
“Quesito interessante!” rispose l’altro. E Sam giurò di odiarlo in quel momento.
“Andiamo, Castiel!!! non è il momento di fare il filosofo!!” lo rimproverò. “Se è la mente di Dean...è ...è impossibile che non….” e poi si fermò e un dubbio atroce si fece strada nella sua di mente. “Forse...forse Micheal ha detto la verità. Forse Dean è...”
Ma lo sguardo furente e il “no!” tuonato da Castiel a quella infausta previsione, lo zittirono immediatamente.
“Dean è vivo. L’unica cosa vera che ha detto Micheal è che lo ha nascosto molto in profondità.” asserì certo che l’amico non fosse morto.
“Ma come facciamo a trovarlo? Non c’è nulla qui...che possa aiutarci….a capire dove andare.” fece esasperato Sam, indicando a braccia aperte il luogo che li circondava.
“Ora ascoltami, Sam. Dean è vivo. Dean è qui. È nascosto da qualche parte, in qualche sogno, in qualche allucinazione o illusione. In un posto che gli sembra talmente vero che non gli permette di sospettare che sia solo un inganno creato da Micheal per sottometterlo definitivamente.”
“E allora come...”
“C’è una cosa che Micheal non è in grado di capire e controllare. Il vostro legame!” disse prima che Sam potesse chiedere cosa.
“Il nostro….”
“Sam, quello che ti lega a tuo fratello, quello che lega Dean a te è qualcosa che l’Inferno detesta e il Paradiso invidia. È qualcosa di talmente grande che nessuno è riuscito ancora a spezzare. In un modo o nell’altro voi vi ritrovate sempre, che sia nella vita o che sia nella morte.” gli fece presente l’angelo, invidiando egli stesso quel legame fraterno così potente.
“Dimmi come fare, Castiel. Dimmi come posso ritrovare mio fratello.”
Castiel sospirò profondamente, così come fece Sam.
“Chiudi gli occhi, Sam. Senti tuo fratello….cerca di percepire il legame con Dean.” iniziò a dirgli Castiel, mentre Sam obbediva e chiudeva gli occhi, concentrandosi su quella ricerca “mistica”

Il giovane cacciatore respirava regolarmente e senza ansia, ripeteva sottovoce : “Dove sei Dean….dove sei Dean….dove sei Dean….”

Fin quando, alle spalle  di Sam una fievole luce si accese.
“Sam!!!!” esclamò Castiel e lo invitò a girarsi.
Sam vide  quella piccola luce e sgranò gli occhi dalla soddisfazione. “Lo abbiamo trovato!” fece felice.
“Lo hai trovato!” lo corresse orgoglioso, l’angelo.
“Ok! Andiamo.” e si avviarono verso quel bagliore che si faceva via via sempre più luminescente al loro avvicinarsi.
E quando gli furono vicini, in un battito di ciglia, la luce divenne l’entrata di una stanza.
I due non esitarono.
Non erano lì per esitare.
E fecero bene, perché quando attraversarono l’uscio, si trovarono di fronte, un Dean tranquillo che serviva al bancone di un bar.

“Dean!!?” sussurrò tra lo sbalordito e il sollievo Sam.

Il maggiore si girò verso di lui e gli sorrise cordiale.
“Ciao, Sammy!!” poi spostò di poco lo sguardo sull’altro. “Castiel!!” a mo’ di saluto. “Wow!! la caccia di oggi deve avervi fatto sudare. Avete due facce distrutte!!!” osservò Dean, porgendo loro due birre.
“Dean, ma cosa….come….” balbettò Sam avvicinandosi al bancone. “Dean, tu non….”
A quella indecisione, Dean, lo guardò perplesso e poi si rivolse all’angelo. “Castiel...che c’è? Ha preso una botta in testa???” scherzò e poi tornò a guardare Sam. “Andiamo , siediti e raccontami tutto.” e lo disse con una tale semplicità e normalità che a Sam diede quasi fastidio.
Si riprese, ritornò lucido e decise di prendere in mano la situazione, benchè assurda che fosse!!!!
“Ok! Stammi a sentire , Dean….Micheal ha preso di nuovo possesso di te e tu sei in questa sorta di sogno perché è lui che ti ci ha imprigionato per tenerti buono e poter dare via alla sua guerra.” cercò di riassumere sperando che il fratello gli credesse immediatamente!!
“Sammy…..” sussurrò stranito il maggiore e Sam sorrise credendo di aver fatto centro, di averlo “risvegliato” Invece.... “ Sam...smettila con questa storia di Micheal. Micheal è andato e dopo la batosta sia fisica  che mentale che mi ha dato e che mi ha convinto a lasciare la caccia, non mi serve che tu venga ogni volta qui dentro a rifilarmi una storia diversa su di lui, per convincermi che non è finita. E credimi....farti dar man forte da Castiel, non serve!!!”
“Dean, no…..no…..devi ascoltarmi….”
“Sammy….è finita!!”
“Dean...”
“E io ne sono fuori. Una volta per tutte. Ti avevo chiesto perfino di seguirmi, ma tu hai deciso che i cacciatori avevano bisogno di una guida e io l’ho accettato, ma...”
“Dean, non è così. Dean...”
“Ma io ti chiedo di accettare la mia scelta. Sono fuori da quella vita. Per sempre. Anche Castiel lo ha accettato!” fece indicando l’angelo che non si intrometteva perché sapeva che se c’era uno che poteva far “risvegliare” Dean era solo suo fratello Sam, quindi aveva deciso di essere solo testimone di quell’evento.
“Castiel? Castiel???” fece irato il minore dal modo con cui il nome dell'angelo veniva detto.
“Sì!” convenne anche lui leggermente alterato. “Castiel!!!”
“Cazzo, Dean….tu non lo chiami mai “Castiel”...lo avrai fatto, si e no, un paio di volte in oltre dieci anni in cui vi conoscete. Lui per te è “Cass, angioletto, raggio sole, moccioso, agente delle tasse, poppante”...ma mai Castiel!!” lo rimproverò cercando di risvegliare un qualche ricordo. “Non ti senti strano a chiamarlo Castiel??!!”
Dean a quella sorta di sfuriata guardò l’angelo che annuiva appena e poi fissò l’esasperazione sul volto del fratello. 

Qualcosa vibrò nel suo stomaco.
Qualcos’altro sembrò spingere con forza perché quella sensazione svanisse.

“Sammy….”
“Smettila di chiamarmi Sammy!” fece afferrandolo per le spalle. “Guardami…..guarda questo posto….quante volte sei uscito da qui dentro?….quante persone vedi oltre il tipo svenuto a quello sgabello?….oltre noi, con chi parli?….”
E a quelle specie di domande, Dean iniziò ad agitarsi. Guardò il bar, il suo solito, e pensandoci bene, unico avventore, costantemente svenuto con la testa sul bancone e a cui continuava a portare da bere nonostante tutto.
Guardò Castiel...Cass.
Guardò Sam....Sammy.

E di nuovo qualcosa vibrò più forte dentro di lui. Qualcosa che spingeva perfino nella sua mente, ora confusa.
E di nuovo , qualcos’altro spinse con prepotenza per assopire quella confusione.

Questa volta però, Dean, strinse i pugni. Contrasse la mascella e fissò lo sguardo in quello, se pur deciso, ma comunque spaventato di Sam.
“Sammy?!”
“Per favore. Sei mio fratello. Sei la mia famiglia. Non ho nient’altro oltre te. Non ho nessun altro se non te. Non posso perderti. Non così. Non sapendo che quel bastardo di Micheal ti tiene sotto scacco in questo incubo.” iniziò a supplicarlo Sam, sperando di farlo reagire.
“Ma io non...”
“Devi combatterlo Dean. Devi resistergli. La tua forza, la tua resistenza lo ha già costretto a lasciarti andare la prima volta. Ora ci sono io con te, c’è Castiel…."
"Cass..."
"Sì, Cass! ...e siamo insieme e se tu lotterai come il guerriero che sei, lo costringerai a lasciarti andare. Per favore...per favore , Dean. Combatti, fallo me.” continuava ad incitarlo.
“Io ….” sembrava ancora incerto il maggiore.
“Una volta, per salvarmi la vita, per convincermi a lottare , a vivere ….mi dicesti che non esistevi tu se non esistevo io.”
“Tu sei mio fratello!” disse Dean come a dare forza a quelle parole.
“Sì, e non ho mai avuto modo di dirti che per me è lo stesso, Dean. Non vivo se tu muori. Non ce la faccio senza di te.” e in un impeto di pura emozione, Sam si tirò contro il corpo del fratello e lo abbracciò forte. “Ti prego, reagisci. Combatti, Dean!!”

Dean restò per qualche attimo stretto in quell’abbraccio e poi, piano e senza astio, si staccò dal minore.
“Sammy!!” e questa volta Sam sentì in quel nome tutta la ritrovata lucidità del maggiore, poiché , in quel momento, nella mente di Dean, luminose e chiare erano esplose immagini di lui bambino con un Sam neonato tra le braccia; Sam che lo abbracciava, vivo, dopo essere stato pugnalato a morte da Jake, ignaro del patto fatto dal maggiore; lui che moriva e moriva per salvare Sam, il suo Sammy; gli scherzi durante i viaggi nell’Impala, le liti e le riappacificazioni; il difendersi contro tutto e tutti a costo della vita; l’Inferno...il Purgatorio...il Paradiso.
Tutto ritornò vivido nella sua mente e nei suoi ricordi non più annebbiati.
Tutto...fino alle mani di Sam che lo sostenevano quando Micheal lo lasciò libero la prima volta.

“Dean?...Dean sei….sei tu?” si ritrovò a chiedere sentendosi forse un po’ stupido.
“Sì, fratellino. Sono io. Di nuovo!” fece mettendogli una mano sulla spalla e rassicurandolo e passandosi l’altra sul viso come a schiarirsi le idee non più offuscate dalla menzogna di Micheal.

Castiel che fino a quel momento era rimasto in disparte, si unì ai due amici.
“Dean...stai bene? Ricordi qualcosa?” chiese.
“Ricordo che stavo per infilzare Micheal con la lancia in quell’attico e dopo ...niente. Buio totale!” rispose Dean.
“Ti ha portato qui per ...metterti definitivamente fuori gioco!” fece Sam.
“Ma com’è possibile? Io non gli ho detto di sì, come ha fatto a...” chiese sbalordito.
“Lui ha detto che….” stava per spiegargli Sam, quando Castiel si fece avanti.
“Sentite, l’importante è che Dean sia tornato in sé. A dopo tutte le spiegazioni. Ora credo sia meglio andare via da qui!!” asserì con decisione, l’angelo.
“Sì, hai ragione!” convenne Sam.
“Ma come facciamo?”
“Dean, ora siamo nel bunker collegati alla macchina che usasti per recuperare la mamma.” riferì Sam e poi si rivolse all’angelo. “Torna indietro e tieni d’occhio Micheal. Credo che ci sarà un po’ di casino qui quando Dean si ribellerà di nuovo, quindi….” ma non finì che una voce sprezzante e quasi derisoria , li sorprese.

“Ma davvero credete che andrete via da qui?!”

I tre si voltarono e i loro sguardi si posarono sull’unico cliente del locale che lentamente tirò su la testa e si palesò loro.
Micheal.

“Ora ci divertiamo un po’ a modo mio. Sapete come dico sempre?...faremo un po’ di questo...un po’ di quello e...un po’ di quell’altro!!” e dicendo così mosse appena una mano e scagliò contro una parete del locale, Castiel, sotto lo sguardo allarmato dei due fratelli che videro l'amico afflosciarsi dolorante , al suolo.
Micheal si alzò e avanzò lentamente, come un predatore feroce, verso Sam e Dean, pronti già a difendersi.

“Chi è il prossimo!?” 

   
 
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