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Autore: PrincessintheNorth    06/01/2019    2 recensioni
Nuova edizione della mia precedente fanfic "Family", migliorata ed ampliata!
Sono passati tre anni dalla caduta di Galbatorix.
Murtagh é andato via, a Nord, dove ha messo su famiglia.
Ma una chiamata da Eragon, suo fratello, lo farà tornare indietro ...
"- Cosa c’è?
Deglutì nervosamente. – Ho … ho bisogno di un favore. Cioè, in realtà non proprio, ma …
-O sai cosa dire o me ne vado.
- Devi tornare a Ilirea."
Se vi ho incuriositi passate a leggere!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Morzan, Murtagh, Nuovo Personaggio, Selena | Coppie: Selena/Morzan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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MURTAGH
 
 
Fu un pianto a svegliarmi.
Un urlo acutissimo, che mi trapanò i timpani e mi fece emettere un lamento.
- Non di nuovo …
Mi alzai dal letto e andai verso la culla, dove la mia piccola Belle frignava, tenendo gli occhietti chiusi e agitando i pugni serrati al vento.
- Che succede? – mormorò Katherine, mia moglie.
- Niente. Anzi, mi sa che ha fame. – sospirai portandole la piccola peste, che subito venne accontentata.
Appena finita la poppata (la quarta, in tre ore, quella notte), rimase accoccolata tra le braccia della sua mamma, tirandole i capelli e ben consapevole di ciò che faceva.
Ma non potevamo fargliene una colpa, in fondo era in famiglia solo da due settimane e mezzo.
Una bellissima, perfetta e pestifera neonata.
- Senti, piccola. – le spiegai. – Tu però devi dormire un po’ di più, perché io e la tua mamma non capiamo più quando è notte e quando è giorno, e dato che non ci fai dormire non capiamo proprio niente. Guarda che è bellissimo fare la nanna, fai tanti sogni belli e poi hai più energie per giocare a rotola-rotola …
L’espressione di disappunto della bimba ci fece ben intendere come la pensasse a riguardo.
- Ho capito … me ne sto zitto. Dopotutto, non è che abbia molte altre possibilità, vivendo con due donne …
- Scusa? – fece Katie, divertita.
- Andiamo, quella che comanda sei tu, lo sappiamo benissimo entrambi, e adesso anche lei mi da dell’idiota senza parlare! Ormai inizio a crederci sul serio!
- La verità ti si è finalmente rivelata, amore. – ridacchiò. – Vedrai che con la consapevolezza di essere un perfetto imbecille tutto ti sembrerà più bello.
- Non hai qualche pirata da sconfiggere, tu?
- Ma se sono amici miei! – rise. – Quasi quasi mi dispiace che quelli cattivi siano giù al Surda, saranno due anni che non faccio una missione militare degna di questo nome. Ti rendi conto che l’ultima volta è stata … un anno fa, e per salvare un mercantile da un naufragio che non c’era?
- Povera Comandante che si sente inutile. – la presi in giro. – Almeno io, tuo padre e tuo fratello stiamo tranquilli.
- Siete noiosi. – ridacchiò, e continuammo a coccolare la nostra cucciola, che sembrava trovare molto interessante l’anello di fidanzamento della sua mamma, perché per almeno mezz’ora continuò a fissarlo con gli occhioni spalancati, cercando in tutti i modi di toglierglielo o ciucciarlo.
Quando vedemmo che i suoi occhietti tendevano a chiudersi, Katherine la appoggiò delicatamente sul materasso in mezzo a noi, e quando dopo dieci minuti fummo certi che stesse dormendo, Katie esultò sottovoce.
- Tanto non durerà. – commentai.
Nonostante la piccola fosse nata da pochi giorni, ci aveva già fatto ben capire che tipo era, ed era il tipo imprevedibile, capriccioso e adorabile.
- Tu non attirare la sfortuna. – fece lei.
Poco dopo, ovviamente, la signorina si svegliò di nuovo, ma stavolta non piangeva: si limitò ad aprire gli occhi e ad agitare le manine davanti a sé. Voleva giocare, e il suo gioco preferito era, fino ad ora, abbraccia la mamma.
- Facciamo che oggi abbracci un po’ il papà. – ridacchiò Katie. – Che altrimenti si lamenta e dice che vuoi bene solo alla mamma.
- Ma tanto lo sai che vuole bene solo a me … o no, bellissima?
A quel punto, presi la piccola in braccio e la appoggiai sul mio petto, in modo che potesse arrivare a stringermi le minuscole braccine al collo, come le piaceva fare.
Non si mise a piangere, e lo presi come un buon segno.
Non solo non pianse, ma rimase tranquilla, facendo ogni tanto qualche smorfietta buffa, mentre io e Katie la coccolavamo.
E finalmente, due ore e due genitori stanchi morti dopo, si addormentò.
- E adesso vai nel tuo lettino, minibimba …
- Fermo! O la svegli! – sibilò. – Bisogna continuare a coccolarla per almeno dieci minuti dopo che si è addormentata, o si sveglia.
- Una minibimba viziatissima …Perciò, continuammo a coccolarla.
- È bellissima. – mormorò sfiorandole il viso.
- Proprio come la sua mamma. – mi sporsi a baciarla, e lei ridacchiò, scuotendo la testa.
- Ruffiano. – sussurrò.
- Però funziona sempre, o sbaglio?
- Smettila! C’è la piccola!
- E allora?
Sospirò, reprimendo un sorriso divertito e assumendo un’espressione scocciata. – E allora. – precisò. – Non voglio che già da appena nata senta suo padre dire certe cose.
- Ma se non sa nemmeno chi siamo!
- Oh, sta certo che lo sa. Io sono quella che le dà da mangiare e tu quello che la prende in braccio quando ha le coliche. – disse sicura.
- Wow. – commentai, fingendomi offeso. – Ci sentiamo un po’ troppo egocentrici, Katherine? Tu le dai la vita e io … io le curo il mal di pancia. Bel ruolo importante.
Ovviamente, come sempre quando facevo quel tono di voce, la feci ridere, e stavolta dovette ridere a bassa voce, o avrebbe svegliato Belle.
- Sai cosa penso?
- No. – ridacchiò.
- Che se mettessimo la peste nel suo letto, cosa che dovremmo fare altrimenti tra qualche anno ci ritroveremo con una bambina straviziata, potremmo dedicarci ad altre attività. – le spiegai, facendo ben intendere quali fossero queste “altre attività”.
Katherine inarcò il sopracciglio sinistro, scettica. – Ad una settimana dal parto. Si vede proprio che sei un uomo.
- Che occhio, amore.
- Smettila. Sai cosa intendo.
- Si. – sospirai. Sapevo benissimo cosa intendeva: per almeno un mese dal parto, lei sarebbe stata più intoccabile di una sacerdotessa. 
- E poi Belle stanca, fisicamente. E anche mentalmente, e ... santo cielo, Murtagh, vorrei anche un po’ dormire, se permetti!
Starei cercando di dormire, sibilò Castigo, irritato. Ma i tuoi pensieri riguardanti tua moglie nuda mi impediscono di farlo.
Si, però stai calmo, sbuffai.
E tu raffredda i bollenti spiriti.
Detto questo, troncò la conversazione.
Io e Katherine ci fissammo un attimo negli occhi, perché sia Castigo che Antares, la sua dragonessa, avevano rivolto le loro rimostranze ad entrambi, e poi scoppiammo a ridere.
Svegliando la nostra piccola Belle.
 
 
 --------

E come promesso eccomi tornata!
Il primo capitolo non differisce molto da quello della prima edizione, ma dal prossimo inizierà un po' a cambiare la musica! 
Intanto, ditemi che ne pensate, o se avete critiche da fare! 
Vi avviso già da subito che gli aggiornamenti potrebbero non essere sempre regolari o ravvicinati, perchè entrando domani nel pentamestre della quinta liceo credo proprio che da domani a giugno ne vedrò delle belle, ahahaha! 
Scherzi a parte, cercherò sempre di essere costante e fare aggiornamenti vicini, ma spero capirete se ciò non avverrà. 
Detto questo, alla prossima! 
   
 
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