8 - Tenderness and rain
La pioggia cadeva lieve sul davanzale della finestra, producendo un rumore che a lungo andare aveva fatto quasi appisolare Neliel.
Teneva gli occhi chiusi, ma non stava dormendo profondamente. Fu la sensazione di un braccio stretto intorno alla vita a farla destare completamente. Nnoitra la stava stringendo da dietro e l’aveva avvicinata a sé.
“Umh… Nnoitra”, mormorò. “Non dovremmo dormire. Sono quasi le cinque, dobbiamo uscire. Lo sai che ci sto una vita a fare shopping”.
“Appunto, motivo in più per restare qui”, sussurrò lui con fare assonnato.
“Ma parliamo del matrimonio di Hime e Ulquiorra. Noi siamo i testimoni, dobbiamo fare bella figura”.
“I matrimoni sono una seccatura. Posso non venire?”. Neliel allora decise di girarsi. Così facendo si ritrovarono a guardarsi negli occhi.
“Nnoitra, non fare l’indisponente. Un giorno potrebbe toccare anche a noi. Sai bene che il matrimonio è nei miei piani”.
“Sarà anche nei tuoi piani, ma io non te lo chiederò di certo. Mi ci vedi a mettermi in ginocchio e a chiederti una cosa tipo. “Oh, dolce Nel, vuoi passare con me il resto della tua vita?”. Mi vengono i brividi solo a pensarci”.
“Effettivamente non è proprio da te”, sorrise nell’immaginarsi la scena. “Allora facciamo che te lo chiederò io”.
“Non prenderti il disturbo”.
Poteva sembrare strano, ma più Nnoitra si atteggiava a duro e più lei si divertiva. Era anche per quello che si era innamorata, lui la faceva ridere senza neanche farlo di proposito.
Svelta allungò una mano e gli pizzicò il braccio.
“Oh, dovresti essere più gentile, altrimenti qualcuno potrebbe portarmi via”.
Nnoitra rimase in silenzio e la guardò per qualche attimo. Poi la afferrò quasi di scatto, portandola sotto di sé e impedendole di muoversi.
“Nessuno ti porterà via, su questo puoi starne certa”, affermò duramente.
Neliel sorrise ancora, con un’espressione furba.
“Dimmi che mi ami”.
“Lo sai già”.
“Ma ho comunque bisogno di sentirmelo dire”.
Gli sembrò estremamente persuasiva. O forse era anche a causa del suo ginocchio che premeva contro il proprio basso ventre. Una parola sbagliata e avrebbe visto l’inferno.
“Okay. Ti amo, contenta?”, lo disse velocemente, arrossendo e odiandosi per questo.
Fu a quel punto che Neliel lo avvicinò a sé e lo baciò. E quelli erano i baci più belli, quelli a “tradimento” come Nnoitra li chiamava.
“Ti amo anche io”, gli sussurrò, la fronte poggiata alla sua.
Lui rimase in silenzio. Fuori la pioggia non aveva ancora smesso di cadere.
Nota dell'autrice
Aaaaw. Sono contenta di me quando riesco a scrivere qualcosa di così fluff. Le coccole piacciono a tutti gente, soprattutto alla sottoscritta, poi se fuori piove MEGLIO ancora, l'atmosfera fa tanto. Io mi sciolgo veramente tanto, spero abbiate apprezzato **
Alla prossima!