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Autore: Hil 89    09/01/2019    3 recensioni
Si narra che le anime gemelle siano destinate ad incontrarsi, prima o poi.
Il percorso per trovarsi è segnato da visioni, ma il cammino non sempre è semplice.
Quello che è certo è che quando il destino chiama, non resta altro che rispondere.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2


 
“Alec”
Un giovane dai capelli neri come l’inchiostro alzò il capo dai fogli che aveva sparsi sulla scrivania per puntare il suo sguardo blu, profondo come l’oceano, su un ragazzo della sua stessa età appoggiato allo stipite del suo ufficio.
“E’ ora”

 
 
Alexander Lightwood era il primogenito di una delle famiglie più importanti di New York.
Tutti, chi per conoscenza reale chi per fama, sapevano chi erano i Lightwood.
Ligi al dovere, rispettosi delle leggi, severi, forti e determinati.
Robert Lightwood era uno tra i migliori avvocati del paese, era soprannominato lo Squalo perché non c’era causa che lui non potesse vincere. Preciso, attento e quando serviva sapeva essere maledettamente spietato.
Maryse Lightwood Trueblood, sua moglie, era il capo della OCCB. La sua carriera era stata non priva di ostacoli, ma con grande tenacia aveva scalato la montagna dalla valle fino alla vetta. Maryse era letale. Una donna tutta d’un pezzo con lo sguardo duro come il diamante. Insieme ai figli, aveva istituito la Task Force per smantellare il Circolo di Alicante, una tra le organizzazioni criminali più conosciute a New York.
I Lightwood avevano quattro figli: Alexander Gideon, Jonathan Christopher, Isabelle Sophia e Maxwell Joseph.
I primi tre figli hanno deciso di seguire le orme della madre, frequentando l’accademia di polizia per poi entrare a far parte della OCCB: Alexander e Jace erano Sergenti, mentre Isabelle era una Detective.
Max, il più giovane dei fratelli, stava ultimando gli studi ad Harvard per diventare avvocato come il padre.
Alec aveva ventisei anni, capelli neri come l’ebano e occhi blu, pelle bianca e fisico asciutto. Era il più schivo tra i fratelli Lightwood, in molti rivedevano nel suo atteggiamento scostante il carattere duro della madre, ma solo chi lo conosceva per davvero (e il numero delle persone si poteva contare sulle dita di una mano) poteva confermare che dietro la postura rigida si nascondeva un ragazzo che amava profondamente la sua famiglia ed i suoi amici e che avrebbe fatto di tutto per proteggerli. Aveva delle grandi capacità intuitive ed era uscito dall’accademia con uno dei punteggi migliori.
Jace, coetaneo di Alec, era stato adottato dalla famiglia Lightwood quando aveva tre anni, capelli biondi come il grano ed occhi dorati, corporatura robusta ed atteggiamento sprezzante. Era conosciuto soprattutto per la sua indole combattiva, affrontava ogni sfida di petto ed era uno tra i migliori tiratori scelti. Faceva coppia con Alec da quando si erano iscritti all’accademia e nessuno, in tutto il dipartimento, mentiva quando diceva che ogni caso affidato a loro riusciva, in un modo o nell’altro, ad essere risolto.  
Izzy, l’unica figlia femmina, aveva ventiquattro anni, longilinea dai lunghi capelli neri e gli occhi scuri. Sicura e determinata, era riuscita a dimostrare che oltre ad avere un bel faccino ed un fisico da urlo, aveva una mente eccezionale in grado di risolvere anche i casi più difficili con ingegno ed astuzia.
Insieme avevano deciso di formare la Task Force, sotto la supervisione della madre, per poter fermare le operazioni del Circolo di Alicante.
Erano due anni che lavoravano a tempo pieno su questo caso, indagando su ogni fronte possibile per cercare di localizzare ed eliminare l’organizzazione dalle fondamenta.
Il capo del Circolo era ignoto, nonostante le numerose indagini, non erano riusciti ancora a dare un volto ed un nome al cuore di quella associazione.
Avevano individuato molteplici complici, ma erano tutti pesci piccoli, sicuramente sacrificabili.
Un mese prima, grazie ad una soffiata da parte di un informatore, erano riusciti ad avere delle informazioni precise su un contrabbando di armamenti al quale il Circolo sembrava interessato.
Si erano infiltrati ed erano riusciti ad avere il controllo dell’operazione, instaurando in questo modo un contatto con uno dei fornitori dell’organizzazione: Sebastian Verlac.
La data della consegna era stata fissata ed Alec aveva deciso, in accordo con i fratelli, ad agire sotto copertura per avvicinarsi in modo diretto al Circolo.




Alec e Jace si fermarono di fronte alla porta chiusa dell’ufficio del Capitano Lightwood, la mano pallida del moro di avvicinò sicura al vetro e bussò un solo colpo.
La porta venne aperta da Izzy che accolse i fratelli con un sorriso, lasciandoli entrare nella stanza l’istante dopo.
Maryse era seduta dietro alla scrivania, con un cenno fece accomodare i figli di fronte a sé e li osservò con attenzione, un lieve sorriso animò le sue labbra prima di tornare ad assumere la sua solita espressione da comando.
“Alexander” chiamò il maggiore, “è tutto pronto?”
Alec puntò lo sguardo in quello scuro della donna ed annuì, “Si Signora. Tutto organizzato come deciso in precedenza: l’incontro avverrà tra due ore e trenta minuti”
“Perfetto” continuò incrociando le braccia al petto, “Jonathan, Isabelle” spostò l’attenzione verso gli altri due ragazzi, “La copertura?”
“La mia squadra starà appostata a pochi metri dal punto dello scambio” intervenne Jace prima di spostare lo sguardo verso la sorella, “La mia invece seguirà la macchina di Alec durante il tragitto” concluse Izzy scambiandosi un cenno con i fratelli.
“Ottimo” Maryse si alzò con un movimento fluido, azione che venne subito imitata dai figli, “Potete andare”
“Si Signora!” risposero i tre all’unisono prima di voltarsi ed uscire dalla stanza.
Fate attenzione” un sussurro usci dalla labbra della donna prima che la porta venne chiusa alle spalle dei giovani Lightwood, i ragazzi incontrarono lo sguardo della madre ed annuirono.
 
 

“Manterremo sempre il contatto visivo con te” la voce di Isabelle era sicura, “Simon ha organizzato tutto nei minimi dettagli, sai che è il migliore nel suo campo” continuò appoggiando la mano sulla spalla di Alec.
Il moro le regalò un sorriso storto, “Lo so, Iz” rispose sfiorandole la fronte con le labbra.
“Ti copro le spalle, fratello” il tono di Jace era complice, il biondo gli strinse un braccio, presa che venne copiata dal moro, “Non posso chiedere di meglio” disse Alec scambiandosi uno sguardo d’intesa con il giovane.
“Forza!” intervenne Izzy finendo si allacciarsi il giubbotto antiproiettile, “Andiamo a fare il culo a quei bastardi!”
I tre si guardarono negli occhi per un altro istante, prima di annuire e salire a bordo delle rispettive macchine.  





 
  
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