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Autore: DhakiraHijikatasouji    11/01/2019    0 recensioni
Siamo nel Medioevo. Due bambini inseparabili dovranno affrontare una scelta che
sconvolgerà le loro vite, ma si sa che l'amore rimane nonostante il tempo...
#Saschefano💚❤
#Stescha❤💚
Genere: Erotico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Anima, St3pNy
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Violenza
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Passarono altri sette mesi da quel giorno e la pancia di Stefano stava crescendo sempre di più. Ormai in paese tutti parlavano del parto che si sarebbe effettuato a breve. Mancava davvero poco. Sascha era elettrizzato alla cosa e una sera portò Stefano in un posto. Erano su una collina, sulla quale cima c'era solo un albero.

- Perché mi hai portato qui?- Domandò Stefano tenendosi la pancia con un braccio e con l'altra mano stringere quella di Sascha.

- Immagino che sarai stanco adesso, quindi mi sono messo a lavoro ecco...ed ho costruito questa- Attaccata all'albero, c'era un'altalena. Stefano non sapeva che dire...era felicissimo. Lentamente si incamminò vicino ad essa sotto lo sguardo di Sascha che sperava gli piacesse. Sfiorò le corde, che tenevano la tavola di legno, con le dita e si sedette piano.

- Non so che dire, davvero- Sascha andò dietro di lui.

- Ti piace?-

- Se mi piace!? È straordinaria!- Sascha mise le mani sopra quelle di Stefano che erano all'altezza delle sue spalle e tenevano le corde. Cominciò a spingerlo lentamente mentre gli baciava i capelli. - Sascha?-

- Mh?-

- Se è un maschio, lo chiamiamo Lapo...ma se è una femmina? Non ci abbiamo pensato in tutto questo tempo, abbiamo dato per scontato fosse maschio-

- Vediamo...se è femmina...Agnes. Lapo lo hai scelto tu, quindi questo l'ho scelto io-

- Agnes...mi piace- Poi stettero in silenzio mentre il tramonto e il venticello accompagnava l'ondeggiare di quell'altalena. Sascha ogni tanto baciava Stefano sulla testa, sulla guancia e sul collo. Stefano chiuse gli occhi godendosi quei baci e quell'aria profumata di fiori e di erba bagnata. - Sascha...sento come un...argh- Emise un gemito di dolore.

- Stefano? Stai bene?-

- No, sto perdendo...un liquido, mi fa male dappertutto!- Sascha capì che era arrivato il momento. Lo prese in braccio e lo riportò al castello che per fortuna non era lontano. Lo distese sul letto in camera loro. Respirava ansimante e sudava tantissimo. Stefano afferrò la sua mano tremante. -Sascha, non mi lasciare-

- No, amore mio...fra poco nascerà la nostra felicità, quindi resisti- Chiamò Corinne a gran voce e le disse di portare una bacinella d'acqua e di chiamare un dottore. Salvatore e Giuseppe accorsero, ma dovettero rimanere fuori. Il dottore arrivò presto, per fortuna. Si precipitò nella stanza.

- Oddio, sto per morire!- Urlò Stefano in preda alle contrazioni e alle doglie. Stringeva le lenzuola come se volesse strapparle.

- Dottore, la prego...non voglio perdere anche lei- Sascha sussurrò quest'ultima frase ricordandosi di Daphne che era morta di parto.

- Angelica, mia signora, mi ascolta? Ho bisogno della vostra attenzione- Stefano si voltò verso il dottore respirando neanche fosse in iperventilazione. - Alla prossima contrazione, deve spingere fortissimo, ok?- Stefano guardò Sascha e poi annuì.

- Argh!- Cominciò a spingere e il dottore lo incoraggiava.

- Vedo la testa!- Un'altra spinta. - Perfetto, quasi tutto il busto è uscito, ancora!- Un ultimo sforzo. - Non va bene, non va bene...-

- Che succede, dottore?- Domandò Sascha.

- Sta perdendo troppo sangue, se non fa quest'ultimo grande sforzo, non potremmo fermare l'emorragia in tempo e di conseguenza morirebbe. Prima dobbiamo tirare fuori il bambino- Sascha si voltò verso Stefano che stava lacrimando dal dolore e respirava come se gli mancasse l'aria. Gli andò vicino e gli prese nuovamente la mano.

- Amore, guardami-

- Sascha io non...non ce la faccio, io...-

- Amore, ho bisogno che tu faccia questo ultimo sforzo. Nostro figlio deve nascere e tu...devi vivere-

- Ma Sascha..non puoi capire..argh!-

- È vero, non posso capire, però so  che sei la persona migliore di questo mondo, che sei forte e che questo momento dovrebbe essere il più bello della nostra vita. Se muori tu, tutto questo, tutto quello che abbiamo costruito insieme, non avrà più senso...quindi ti prego, in onore di tutti questi valori, un ultimo sforzo, un'ultima grande spinta e tutto andrà per il meglio- Stefano lo guardò e annuì. Un'altra contrazione lo colse e riprese a spingere urlando di dolore. - Amore, ci sono...sono qui-

- Ci siamo quasi! Ancora un po'!- Lo incitò il dottore. Stefano si sentiva mancare, vedeva tutto sfocato. Poi un pianto, un bellissimo pianto di bambino riecheggiava nella stanza. Tutto il dolore era sparito, ma non ce la faceva davvero più. - Tenga, congratulazioni. Adesso mi occupo dell'emorragia- Disse il dottore dando il neonato a Sascha che sorrise appena lo ebbe tra le braccia.

- Ciao, piccola..- Stefano sorrise debolmente a quella scena. Sentiva di avere quasi un mancamento. Sascha si voltò verso di lui. - Agnes- Disse semplicemente. Dopo quel nome, tutto divenne nero.

***

Si svegliò. I dolori erano spariti. Non c'erano più. La sudorazione era scomparsa, ma si sentiva ancora affaticato. Non c'era nessuno in stanza, o almeno così pensava. Poi sentì un versetto, un versetto di bambino. Si voltò e vide Sascha con la piccola in braccio.

- Ciao am...- Si tappò la bocca. La sua voce! Era tornata quella di prima! Era tornata quella che aveva prima!

- Ciao, Stefano-

- Sono tornato in me! Sono un maschio di nuovo, adesso!-

- Lo so, ti sei trasformato dopo che il dottore aveva finito con l'operazione per l'emorragia...per fortuna solo Corinne ha assistito. Lei è Agnes, nostra figlia- Stefano abbassò lo sguardo. Era bellissima. Aveva due occhi verde smeraldo ed era leggermente paffutella. - Immagino che tu la voglia prendere in braccio- Gliela diede stando attento alla testa. Era così piccola!

- È...non ci posso ancora credere...è veramente nostra, l'abbiamo creata davvero noi una bella creaturina come questa?- Sascha gli diede un bacio sulle labbra. Adesso tutto era tornato normale...o quasi. Stefano era diventato improvvisamente cupo. Si era rivestito subito ed era uscito insieme alla bambina. Sascha sospirò avendo capito il perché di quella improvvisa reazione. Se fosse stato maschio, non avrebbero potuto regnare insieme. Il regno non li avrebbe accettati. Stefano era quindi costretto a separarsi da Sascha.

***

Stefano aveva portato Agnes sulla collina dove c'era l'altalena. Si sedettero per terra, sull'erba. Stefano mise la piccola a sedere in mezzo alle sue gambe e la reggeva. Piangeva a guardarla. Non sarebbe potuta essere sua quella bambina che teneva tra le braccia, non poteva stringerla ogni mattina e crescerla con l'idea che fosse suo padre. Quel mondo non li voleva. Poi si ricordò del ciondolo che la Maga aveva dato a loro. Se lo mise al collo. Gli stava perfetto. Improvvisamente gli occhi della bambina divennero lucenti e con una sua manina sfiorò un fiore appassito che riprese subito vita. Stefano rimase ipnotizzato. Il movimento delle piccole mani di Agnes lo aveva incantato. Continuava a far crescere altri fiori e Stefano rimaneva sempre più stupito. Quella bambina era la vita in persona.

- Ehi- Stefano si voltò di scatto. Era Sascha. Questo si sedette accanto a lui. - Cosa fa?- Disse guardando la piccola.

- Non lo so, sta riportando in vita dei fiori...ha dei poteri- Anche Sascha rimase a guardarla. Stefano la prese in braccio e Agnes gli sfiorò il ciondolo. Stefano sentì come un qualcosa di strano dentro di lui. Agnes si voltò verso Sascha e anche gli occhi di quest'ultimo assunsero questo colore. Si guardavano intensamente mentre Stefano li osservava. Erano bellissimi e lei era così...incantatrice.

- Mi ha detto qualcosa- Concluse Sascha tornando con gli occhi normali.

- Lei? Ti ha detto qualcosa lei?- Domandò Stefano stranito.

- Sì, ha detto che questo gioiello ti conferisce il potere di ritrasformati da donna a uomo ogni volta che desideri-

- Davvero!?- Sascha annuì. Stefano non poteva quasi crederci. - Quindi io, te e lei potremmo...essere una famiglia!?- Sascha si avvicinò e lo baciò.

- Finché le nostre anime rimarranno unite...-

FINE

   
 
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