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Autore: Neko    14/01/2019    2 recensioni
Si ritrovò in un posto oscuro. Un buio così pesante da poterlo quasi toccare. Si sentiva accapponare la pelle. Si abbracciò come a cercare conforto e chiamò a gran voce i nomi delle persone che amava. Nessuna voce rispose però al suo richiamo.
Tutto continuava a essere avvolto dall’oscurità. Poi dei lamenti si alzarono nell’aria, interrompendo quel silenzio innaturale che la circondava, ma che rimpiangeva nel sentire quei gemiti di disperazione e di dolore… Si svegliò di soprassalto, con la fronte ricoperta di sudore e una tremenda sensazione di angoscia.
Genere: Avventura, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 38

 

 

Nessuno poteva credere ai propri occhi. Poco prima avevano visto Emma in versione dark one e in quel momento vi era Killian. Non sapevano chi temere di più fra tutti e due, ma in quel momento un’altra cosa era più importante. Alice era nelle mani dell’uomo.

La piccola cercava di liberarsi, ma Dark Killian aumentò la sua presa sul braccio della bambina per impedirle di muoversi troppo.

“Lascia immediatamente andare mia figlia!” disse Killian minaccioso, cosa che però scaturì una risata nel dark Killian il quale disse “è strano vedere un altro me stesso. Provo quasi disgusto a guardarti. Un eroe!”

“Papà!” gridò la Alice, allungando il braccio, cercando il suo aiuto, ma il Dark Killian non fu contento e gridò alla piccola “Taci mocciosa. Sono io tuo padre e non quella mia patetica imitazione!”

“Sei tu la patetica imitazione. Sei solo un invenzione di questo mondo, non sei reale!” disse Emma, affiancando il marito.

Dark Killian sorrise “Vedo che una cosa è sempre uguale anche nelle nostre versioni positive…vero Swan?” disse l’uomo parlando apparentemente a nessuno, ma in quell’istante, in una nuvola nera, apparve la Dark Emma che guardò storto l’uomo, prima che egli continuasse dicendo,  “Sei sempre in mezzo ai piedi!” disse, facendo alzare gli occhi al cielo alla Dark Emma.

“Lasciate immediatamente andare mia figlia!” disse Emma, fronteggiando la se stessa cattiva.

“O cosa? Ci  colpisci con la tua magia? Oh peccato che non riesci ad usarla” disse il Dark Killian, facendo sussultare Emma.

“Immagino che ti stia chiedendo come faccio a saperlo!” disse la Dark Killian.

“Non è poi difficile da capire. Siete frutto della mente di mia nipote e quello che sa lei, sapete voi!” disse Snow, impugnando il suo arco.

Bhe forse non siete così stupidi come credevo e…no non vi credo stupidi perché Alice lo pensa. Saremo anche rappresentazioni del suo subconscio, ma…abbiamo una mente nostra!” disse Dark Killian divertito.

“Non è vostra figlia!” disse Snow, scoccando la freccia verso la dark Emma, la quale però ricorrendo alla magia, invertì la direzione della freccia colpendo Snow alla spalla.

Snow!” urlò David soccorrendo la moglie, quando la vide cadere a terra per il colpo subito.

“Mamma!” disse Emma, girandosi verso di lei.

“Sto bene, sto bene. È solo un graffio, non pensate a me!” disse la donna, non riuscendo però a nascondere le smorfie di dolore.

Bhe siete davvero noiosi. Dato che ho quello che stavo cercando me ne andrei!” disse il Dark Killian, ma Dark Emma afferrò il braccio di Alice e disse “ E chi ti dice che sia disposta a lasciartela?”

Dark Killian sorrise “Lo dico io!” disse prima di allontanare la donna con un colpo di magia e sparire subito dopo.

Dark Emma strinse i pugni e urlò all’aria “Non finisce qui!” disse per poi sparire.

 “No!” urlò Killian disperato e prendendo a correre verso il castello dove si pensava abitasse almeno uno dei due. Era ormai evidente che i due non andavano d’amore e d’accordo, quindi probabilmente ognuno aveva una dimora diversa.

Emma si avvicinò a sua madre per controllare le sue condizioni, mentre Regina provò nuovamente a usare i suoi poteri inutilmente per guarire la figliastra.

“Emma, non preoccuparti per me. Vai…devi andare. Alice ha bisogno di te!” Disse Snow, non volendo rallentare la figlia.

Emma annuì. Non doveva farselo sentire due volte e  più veloce che potè, raggiunse Killian senza lasciare il tempo agli altri, di organizzarsi per poterli seguire in questa avventura.

Il castello era a proprio davanti ai loro occhi e i due coniugi non ci impiegarono molto a raggiungerlo o almeno a raggiungere il ponte che li avrebbe condotti alla costruzione.

Il ponte fatto di legno e corde, eretto sopra un precipizio, non era per niente rassicurante. Sembrava sul punto di cedere, ma i due non indugiarono. C’era troppo in ballo.

Killian fece strada, ma prima che potesse poggiare un piede su un’asse di legno, l’uomo si sentì trattenere dalla moglie.

Killian sta attento. Non posso usare la magia, sia perché sono ancora bloccata, sia perché in questo regno sembra non funzionare. Se cadi non posso salvarti!”

“Tranquilla love. Farò attenzione!” disse Killian e lentamente andò avanti, riuscendo ad evitare le assi di legno che avrebbero ceduto al solo appoggiarsi.

L’uomo ogni tanto si fermava e lanciava un’occhiata alle sue spalle per controllare Emma. Ella  era sempre stata dietro di lui come fosse la sua ombra, ma in quel momento la vide distante e assente. La osservò e nella sua immobilità, comprese subito quanto stava succedendo.

Tornò indietro da lei il più veloce che poteva e afferrandola per le spalle la scosse dicendole “Emma, svegliati. Non è il momento, né il luogo per andartene in giro per gli inferi!”

Infatti la donna mentre cercava di mettere i piedi nelle stesse assi che aveva usato Killian, si ritrovò davanti Sarah, la ragazza che aveva conosciuto negli inferi e che sapeva provenire da quella terra.

“Non ora!” disse Emma in un sussurro, ma le sue speranze furono vane, in quanto il mondo circostante lasciò il posto a quello tetro del mondo infernale.

“No, no, no! Ho indosso il medaglione che mi ha fatto Zelina per impedirmi di avere altre visioni, perché sono…”

“Perché qui un certo livello di magia non funziona!” disse la ragazza.

“Cosa significa?” chiese Emma, cercando di muoversi il meno possibile. Sapeva che anche se le sembrava di poggiare i piedi su di un terreno esteso, in realtà si trovava ancora su un ponte pericolante e qualsiasi sua mossa, sarebbe stata rischiosa e sperava anche che niente sarebbe apparso per indurla a scappare.

“Perché mi hai condotto qui? Perché ora?” chiese la salvatrice.

“Il momento non lo scelgo io. È da quando sei arrivata qui che cerco di contattarti, ma inutilmente. A quanto pare la mia capacità di mettermi in contatto con te, diminuisce più gli inferi diventato più presenti nei vari reami!” disse Sarah.

“D’accordo, dimmi quello che devi dirmi e lasciami andare, prima che la visione peggiori!” disse Emma.

Sarah sospirò, ma comprendeva il timore della donna “ho fatto fatica a mettermi in contatto con te e non so se riuscirò a rimandarti indietro e…”  rispose Sarah.

“Tu provaci!” tagliò corto Emma.

 

Killian non sapeva come fare a svegliare Emma. Sperava che il ciondolo donatogli da Zelena l’avrebbe protetta, ma evidentemente non fu così. Si trovavano in una situazione alquanto pericolosa e Killian fu quasi tentato di prendere la moglie in braccio e di portarla lui stesso dall’altra parte. Ma sarebbe stato pericoloso. Andando avanti per primo, poteva tastare il terreno e se un asse fosse stata danneggiata e avrebbe ceduto sotto il suo peso, lui prontamente  sarebbe riuscito a salvarsi dalla caduta, ma con Emma in braccio, avrebbe solo garantito la loro morte.

Cercò di riflettere e trovare una soluzione, mentre sentiva Emma che parlava a qualcuno. Sapeva che non si trattava di un demone o sarebbe scappata e la sua espressione sarebbe stata più spaventata. Optò per uno dei fantasmi che fino a quel momento l’avevano in qualche modo guidata.

Non seppe però cosa successe ad un tratto. Emma fece dei passi indietro e quello che temeva accadde. La donna poggiò i piedi su delle assi marci e cadde nel vuoto.

Killian subito si precipitò ad afferrarla, ma ora si trovava in bilico. Cercava di non perdere la presa su Emma, la quale pesava su di lui a peso morto, in quanto non si era accorta di quanto stesse succedendo e quindi non lo stava aiutando a tirarla su. Inoltre doveva cercare di stare attento a non spostare troppo il peso, perché anche le assi che si mostravano più stabili, avrebbero potuto cedere da un momento all’altro.

Cercò di tirarla su, ma fu un compito alquanto difficile in quelle condizioni, ma una voce che lo chiamava, gli diede speranza.

“Regina, stai attenta!” gridò Killian, quando la vide correre verso il ponte.

La donna comprese, anche dall’aspetto del ponte, che era un avvertimento per non cadere anche lei.

Fece attenzione e seguendo le istruzioni di Killian, poggiò i piedi sulle assi già testate.

“Cosa è successo?” chiese la donna, afferrando anch’ella il braccio di Emma e aiutare Killian a tirarla su. Non fu facile nemmeno in quel modo, nemmeno quando la donna riuscì ad afferrare l’altro braccio di Emma, in quanto non era abituata a sollevare pesi di tale portata. Ricorreva sempre alla magia quando doveva sollevare cose piuttosto pesanti, ma proprio in quel momento Emma sembrò uscire dalla sua visione.

 Guardò in basso e vedendo il vuoto sotto di sé si agitò, ma quando sentì la voce di Killian chiamarla e dirle di calmarsi, guardò sopra di sé per vedere suo marito e la sua amica, cercare di impedirle di cadere. Una volta che i due la tirarono abbastanza su da poterle dare maggiore stabilità, si aggrappò a delle corde per aiutare gli altri a metterla in sicurezza.

Tutti tirarono un sospiro di sollievo e Killian disse “meno male che dovevo essere io quello attento!”

Emma sorrise leggermente “Non pensavo che una visione avrebbe potuto colpirmi proprio ora. Non con questo!” disse, indicando il medaglione.

“Sembra che qui nessun tipo di magia funzioni!” disse Regina.

“Ma come è possibile. Questa terra è magica!” rispose Emma.

“Non lo so love, ma direi di discuterne una volta giunti dall’altra parte!”

Una volta giunti al sicuro. Emma si sedette a terra e quasi le venne la tentazione di baciare il terreno, dopo aver avuto la brutta esperienza di sentire il vuoto sotto di sé. Ormai era evidente. Con i ponti di legno lei non aveva un buon rapporto. Anche quando erano in buono stato, ci pensava qualcun altro a distruggerli per aiutarla a sviluppare i suoi poteri.

“Ora love, cosa è successo durante il tuo viaggetto agli inferi?” chiese Killian.

Ma Regina allarmata chiese subito “Roni era con te?”

Emma scosse la testa “me ne sono accertata e Sarah mi ha riferito che ha cercato di mettersi in contatto solo con me!”

Regina tirò un sospiro di sollievo.

“Ti ha detto qualcosa che ci può tornare utile?” chiese Killian.

“Un terremoto ci ha colte alla sprovvista, cosa che presumo mi abbia spinto a muovermi e mi abbia fatto cadere dal ponti, e quindi non siamo riuscite a parlare molto. Ho la netta sensazione che non sia riuscita a dirmi tutto quello che voleva. L’unica cosa che ha fatto in tempo a riferirmi è stato il fatto che la chiave di tutto è nostra figli!” disse Emma guardando Killian,

“In che senso Alice è la chiave di tutto?” chiese l’uomo, ma Emma scosse la testa.

Bhe qualunque cosa sia, dobbiamo scoprirlo e in fretta!”

 

 

  
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