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Autore: MissRosalie42    19/01/2019    2 recensioni
Skam Italia.
Il titolo, Aspettando Marzo, spiega proprio perché la sto scrivendo. Pubblicherò un capitolo al giorno, fino a marzo, come se fossero clip, parlando di come la vita andrà avanti per tutti i personaggi, da un punto di vista esterno, quindi saranno tutti protagonisti a capitoli alterni.
Cercherò di non fare spoiler per chi non ha visto Skam norvegese.
Coppie che troverete sicuramente: Martino e Niccolò, Giovanni e Eva, Eleonora e Edoardo, Elia e Filippo, ma ce ne saranno anche altre (ad esempio penso di aggiungere Silvia e Luchino).
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo trenta
Quotidianità
19 gennaio
 
Casa Fares. Avevano appena finito di pranzare e avevano deciso di guardare tutti insieme un film su Netflix, al televisore in salotto.
La signora Fares era seduta composta in un angolo del divano, ma abbracciava un cuscino. Seduto nella poltrona accanto c’era il signor Fares, che aveva allungato il braccio per tenerle la mano.
Il padre di Niccolò lanciò uno sguardo al figlio. Nico e Martino erano seduti stretti stretti sul resto del divano, Nico con le gambe sui cuscini, completamente accoccolato sul petto di Martino. Sembrava stanco ma sereno. Il suo ragazzo, invece, sembrava sprizzare dolcezza da tutti i pori. Aveva dormito lì quella notte, era rimasto a colazione e a pranzo, e abbracciava Nico come se fosse la cosa più preziosa dell’universo, senza vergogna anche se aveva i signori Fares accanto. Addirittura ogni tanto si distraeva dal film per baciare Niccolò sulla testa.
Il signor Fares doveva ammettere di avere un debole per Martino. Gli era piaciuto dal primo giorno in cui lo aveva incontrato, e il modo in cui lui e Niccolò si guardavano lo faceva sempre sorridere di tenerezza. Era contento che il figlio avesse lasciato Maddalena e fosse riuscito a conquistare Marti. Non che Maddalena fosse antipatica, anche lei gli piaceva, ma da quando a Nico era stato diagnosticato il disturbo, lei aveva cambiato atteggiamento.
In apparenza sembrava ancora innamorata, ma il signor Fares aveva capito che in realtà era arrabbiata con il mondo. Il suo ragazzo ideale non era poi così perfetto, e lei avrebbe dovuto farci i conti. Si era ritrovata in una situazione in cui non voleva essere, ma per affetto e testardaggine aveva trasformato la sua relazione in una missione umanitaria.
Maddalena era sempre stata argomento di discussione tra i signori Fares. Il padre di Niccolò non la voleva intorno, aveva smascherato la situazione addirittura prima che riuscisse a farlo il figlio stesso, mentre la moglie si era affezionata alla ragazza e, a dirla tutta, le faceva comodo un’altra persona che li aiutasse a prendersi cura di Nico.
Con Martino la situazione era molto diversa. Anche se l’inizio era stato turbolento perché Niccolò non era stato onesto fin dal primo giorno, avevano iniziato la loro storia con piena consapevolezza delle difficoltà, e per il momento stava funzionando a meraviglia.
 
“Qualcuno ti scrive” disse Nico al ragazzo. Aveva il telefono di Marti da qualche parte dietro la schiena, tra i cuscini del divano, e stava vibrando. Lo prese e glielo passò.
Il film era finito, i signori Fares erano andati a trovare la sorella della signora Fares e i due ragazzi erano rimasti a casa a recuperare qualche serie televisiva.
“È Gio” disse Martino. “Ci sta chiedendo se domani sera vogliamo uscire. ‘Chiedilo anche a Nico’, ha detto.”
Niccolò non disse nulla, e Martino lo strinse ancora di più a sé.
“Gli dico che non puoi?” Marti gli baciò la guancia.
“Non me la sento” si scusò Nico.
“Non è un problema.” Spostò il bacio dalla guancia alle labbra e per qualche minuto rimasero in silenzio a baciarsi e coccolarsi.
“Però potremmo invitarli qui” disse a un certo punto Niccolò.
“Potremmo? Potresti, vuoi dire” rise Martino.
“Oramai praticamente nei weekend vivi qui.”
“Mi dispiace” disse Marti. “Non vol-”
Nico lo zittì con un bacio. “Non mi stavo lamentando” disse poi.
“Tu no, ok, ma magari i tuoi sì. Non mi ero reso conto di quanto temp-”
Un altro bacio. “I miei ti adorano” lo rassicurò il ragazzo. “Esattamente come avevo previsto.”
“Davvero?” Marti sorrise compiaciuto. I signori Fares erano sempre gentili con lui e lo trattavano come uno di famiglia, ma sentirlo dire da Niccolò con quella sicurezza gli piacque molto.
“Certo. Anzi, mio padre ti vorrebbe qui sempre, anche quando sto benissimo. È geloso ogni volta che io passo i weekend da te.”
Il sorriso di Martino si allargò.
“Dai, invitali qui” riprese il discorso Nico. “Pizza, birra, televisione, Fifa, e il riscaldamento acceso.”
“Basta l’ultima cosa per convincere Elia” commentò Martino, riprendendo in mano il cellulare. La prima chat su WhatsApp era quella dei Contrabbandieri, subito sotto c’era quella con Sana e poi c’era quella con Filippo. Lesse il nome dell’amico e improvvisamente si ricordò.
“Cazzo, io domani sera dovrei uscire con Filo. Mi ero completamente scordato.”
“Invita anche lui allora, così lo conosco un po’ meglio.”
“Basta che non entrate troppo in confidenza, mi sa che sei esattamente il suo tipo” scherzò Marti.
“Il mio cuore è già impegnato.”
“Non solo quello.” Martino infilò una mano sotto la felpa di Niccolò e gli accarezzò i fianchi seguendo il bordo dei pantaloni della tuta.
“Tutta roba tua, tranquillo” gli sussurrò Nico all’orecchio, sorridendo.

Fine capitolo trenta
   
 
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