Anime & Manga > Il mistero della pietra azzurra
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Autore: lmpaoli94    19/01/2019    0 recensioni
Il corpo di Nadia giaceva dormiente nel cuore della foresta africana.
Dopo essere stata divisa da Jean, la guerriera era stata ibernata per più di dieci anni.
Ma cosa sarebbe successo se fosse stata risvegliata?
Come avrebbe reagito?
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jean Luc Lartigue, Nadia Ra Arwol, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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< Che cosa? il tuo nome è Jean? Non sarai mica… >
< Quanti Jean potrebbero mai conoscere quella ragazza? > domandò Erika risoluta.
< Ragazza? Di quale ragazza state parlando? >
< Di Nadia. L’ultima seguace di Atlantide. >
Sentendo quel nome, il cuore del selvaggio ebbe un fremito.
< Com’è possibile che voi due conosciate Nadia? È stata ibernata. >
< Sì… Fino a quando non l’abbiamo risvegliata accidentalmente. >
< Tu l’hai risvegliata, Davide. >
< Ok, sei sempre pronta a darmi la colpa su qualsiasi cosa. >
< E’ la verità. Io non ho fatto niente. >
< Già. Tu non fai mai niente. >
< Allora dimmi, chi mi ha costretta ad avventurarmi in questa dannata foresta? >
< Io non ho costretto proprio nessuno! >
< Adesso finitela di litigare > replicò Jean frapponendosi tra i due ragazzi < Parlatemi di Nadia. >
< Non c’è molto da dire… A parte che è la ragazza più scontrosa e antipatica che ho incontrato nella mia vita. >
< E come se non bastasse, non sappiamo nulla di dove possa essersi cacciata. È scappata alle prime luci dell’alba. >
Il racconto dei due ragazzi fece rimanere impressionato il giovane selvaggio.
< Dobbiamo ritrovarla. >
< E come facciamo? Non sappiamo dove cercarla > ribadì Davide.
< E comunque di lei non ci importa nulla. Vogliamo solo tornare a casa e basta. >
Sentendo con quale egoismo Erika stava parlando di Nadia, Jean gli andò a muso duro.
< Se non t’interessa niente di lei, è giusto che tu muoia in questa foresta. >
< Ma come ti permetti?! >
< Jean, ma cosa… >
< Potete cercare la via di casa da soli, se volete… Ma sappiate che ci metterete molto tempo senza il mio aiuto. E visto che devo ritrovare Nadia, vi converrebbe venire con me in questa missione. >
< Un’altra alternativa non l’abbiamo? >
< Credo proprio di no. >
Alla fine Davide si dovette convincere delle parole dell’uomo della giungla.
< Forse Nadia si sarà comportata male con voi, ma vi assicuro che non è una cattiva ragazza. >
< Lo credo anch’io. >
< Davide, vuoi davvero aiutare questo selvaggio?! >
< Il suo nome è Jean e da questo momento dipendiamo da lui… Se non ti va bene, puoi non venire con noi. >
< Hai davvero il coraggio… >
< Adesso taci! > gli gridò contro il suo compagno < Non voglio sentirti più parlare. >
Adirata dal comportamento di Davide, alla fine Erika dovette acconsentire al suo desiderio.
< Non so bene quanta strada dovremmo fare e se torneremo vivi… Ma per il suo bene, dobbiamo rischiare. >
< E voi tre non sarete da soli. >
Sentendo una voce provenire da dietro di loro, Jean rimase spiazzato.
< King, sei davvero tu? >
< Non potete organizzare una missione di salvataggio senza le dovute precauzioni. >
< Vattene. Non abbiamo bisogno del tuo aiuto e di quello del tuo branco > ribatté Jean serio.
< Perché? Sei ancora arrabbiato con me per la faccenda della sua ibernazione? Non riesci a capire che così l’abbiamo salvata? >
< A quale scopo? Per allontanarmi da lei?! >
< Jean, finché porta al collo il suo misterioso oggetto, è sotto le mire degli uomini più potenti. >
< Mi dispiace per te, ma rimango dell’idea che abbiamo sbagliato ad ibernarla… Guarda a che punto siamo! Sarebbe stata protetta anche se rimanevamo insieme. >
< Tu sei accecato dall’amore! >
< E tu sei solo un leone brontolone che l’ha abbandonata a se stessa! >
< Non è vero! > ringhiò l’animale.
< Adesso basta. Litigare non serve a niente > mormorò Davide.
< Sì, l’avventuriero ha ragione. Abbiamo perso fin troppo tempo. In marcia. >
< Verrò con te, Jean… Ma ricordati che lo faccio solo per Nadia. >
< Sei libero di fare quello che vuoi > disse infine Jean evitando di guardarlo negli occhi.
 
 
< Perché questa pietra non funziona?! > tuonò Argo con tono furente < E’ impossibile che in tutti questi anni abbia perso il suo potere. >
< Perché manca l’altro frammento della pietra > rispose Neo con tono calmo.
< E dove possiamo trovarlo, maestà? >
< Nelle fauci di un leone… >
< Che cosa? >
< E’ solo questione di tempo. Tra poco sarà qui. >
“King… stai molto attento” pensò Nadia con le mani legate e completamente imponente dinanzi ai due nemici.
< Allora c’è qualcuno che ti vuole bene, ragazzina… Non me lo sarei mai immaginato > fece Argo guardando la disperazione che attanagliava Nadia < Che cos’hai? Non mi rispondi? >
< Lasciala stare, Argo. Non infierire su di lei. >
< E’ troppo divertente. >
< Vediamo se sarà divertente se anch’io ti facessi soffrire. >
Sentendo che Neo stava prendendo le difese di Nadia, decise di rimanere in silenzio per avere salva la vita.
Anche se Argo non comprendeva i reali poteri di Neo, egli aveva molta paura.
< Stanno risalendo la giungla per raggiungerci. Tra poco saranno qui. >
 
 
< Ecco arrivati. Quello è il nascondiglio di Argo e Neo > fece il leone puntando con gli occhi le rovine di un edificio in decadenza.
< Ma qui… è dove abbiamo risvegliato Nadia > replicò Davide sorpreso.
< King, come fai a sapere che Nadia è prigioniera là dentro? >
< Li ho visti mentre i loro scagnozzi la portavano dentro contro la sua volontà. >
< La fine è dove tutto ha inizio > fece Jean < Adesso dobbiamo entrare senza farci vedere da nessuno. >
< Non credo che sarà molto semplice. Le guardie sorvegliano quel posto da quando si sono insediati ieri. >
< Eppure c’è un modo! Non posso rimanere qui senza fare nulla! >
Correndo verso le rovine della giungla, Jean non si curò minimamente a cosa andava incontro.
< Fermati Jean! Così ti farai catturare! > gli gridò Davide inutilmente.
Ma il giovane ragazzo andò incontro ad una cattura certa.
< Nadia! Nadia! > gridò Jean all’entrata delle rovine guardandosi intorno riuscendola a scorgere ad un filo con la bocca bendata e le mani legate.
< Nadia! Svegliati! > gridò l’uomo cercando di liberarla.
< Grida quanto vuoi… Lui non può sentirti > fece Argo uscendo dall’ombra.
< Maledetti! Che cosa gli avete fatto?! >
< L’abbiamo addormentata… Il resto del gruppo? >
< Sono qua e vi daranno una bella lezione! >
< Ahahah voglio proprio sapere come. >
Spazientito dalle parole del nemico, Jean si gettò contro di lui senza curarsi del minimo pericolo.
< Sciocco, che cosa credi di fare? >
< Lasciaci andare… ti prego… >
< Mai. Adesso siete in mio potere. >
   
 
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