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Autore: Neko    20/01/2019    1 recensioni
Si ritrovò in un posto oscuro. Un buio così pesante da poterlo quasi toccare. Si sentiva accapponare la pelle. Si abbracciò come a cercare conforto e chiamò a gran voce i nomi delle persone che amava. Nessuna voce rispose però al suo richiamo.
Tutto continuava a essere avvolto dall’oscurità. Poi dei lamenti si alzarono nell’aria, interrompendo quel silenzio innaturale che la circondava, ma che rimpiangeva nel sentire quei gemiti di disperazione e di dolore… Si svegliò di soprassalto, con la fronte ricoperta di sudore e una tremenda sensazione di angoscia.
Genere: Avventura, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 39

 

Prima di riprendere il loro cammino, Emma si assicurò che sua madre stesse bene.

Di comune accordo, lei  e i Charmings avevano deciso che Regina sarebbe andata a dare una mano a Emma e Killian, mentre i due principi avrebbero badato alle bambine e soprattutto David avrebbe tenuto buono Snow, che nonostante la ferita, sembrava intenzionata a ricongiungersi con la figlia per starle vicino.

Raggiunsero il castello. Non sapevano esattamente se entrare dalla porta principale o da un entrata secondaria. Avrebbero optato per la seconda opzione, ma non vedevano altre entrate e il portone principale era privo di guardie.

“Avranno tutti talmente paura dei vostri alter ego, che non servono guardie per tenere a bada malintenzionati. Nessuno sano di mente entrerebbe qua dentro!” disse Regina.

“Il che la dice lunga sul nostro stato mentale. Perché anche se non ci fosse nostra figlia la dentro, probabilmente saremmo nella medesima situazione!” disse Killian.

Emma afferrò la maniglia del portone e l’aprì leggermente per dare un’occhiata, all’interno del castello, senza che nessuno potesse accorgersi di loro.

“Possiamo procedere. Non c’è anima viva nemmeno dentro!” disse la salvatrice “Il che non so se sentirmi sollevata o meno!”

“Prima di entrare, vogliamo fare un piano? Parliamo delle vostre versioni come dark one. Vi devo per caso ricordare come eravate? Soprattutto Killian? Con Emma bene o male si poteva ragionare, ma tu mio caro pirata, eri spietato con tutti, anche con Emma e da quanto ho visto, non mi sembra che il Dark Killian abbia una buona considerazione della Dark Emma!” disse Regina.

“Hai ragione Regina, ma non si può creare un piano quando  non sai un accidente né del nemico, né del luogo in cui ci troviamo!”

“Il nemico lo conosciamo!” disse Killian.

“No Killian, non è così. Siamo nella mente di Alice e lei non ci ha mai conosciuti in quel modo. Probabilmente  quelli sono come lei ci ha immaginati in base ai racconti di Henry. Quindi possiamo essere meglio di come crediamo, ma addirittura peggio. Inoltre entrambi potrebbero avere poteri. I miei li conosce quindi è probabile che la Dark Emma, abbia la stessa mia magia, ma non sappiamo a che livelli si sia immaginata quelli di Dark Killian!”

“La dark Emma prima è stata respinta da lui facilmente!” disse Regina.

“Potrebbe anche essere che semplicemente non si aspettasse di essere colpita! Comunque sia, non sappiamo niente. Il piano quindi è questo. Entriamo, troviamo nostra figlia, sconfiggiamo i nostri alter ego e ce ne andiamo!” disse Killian per poi entrare.

“Avventato come sempre!” disse Regina scuotendo la testa.

“Sarà, ma sono d’accordo!” disse Emma seguendolo.

Entrando videro, che tutto era nero. Tendaggi, mattoni, decorazioni, nemmeno il minimo cenno di colore, escluse le pietre preziose che decoravano monili e specchi.

Infondo a quella che era ovviamente la sala dei ricevimenti, vi erano due troni. Uno più semplice e squadrato, l’altro più armonioso e con dorme arrotondati. Erano pieni di polvere, tanto che faceva presagire che nessuno ci si sedette sopra da molto tempo.

Successivamente percorsero un lungo corridoio dove vi erano le varie porte delle stanze. Erano tutte poco arredate, e fortunatamente nemmeno i padroni erano presenti. Sembrava che nessuno vivesse in quel castello, data la calma che aleggiava in quelle mura. Niente guardie, niente servitori, nemmeno topi o scarafaggi sembravano essere presenti in quel luogo. Trovarono due stanze simili e per la presenza del letto a baldacchino era possibile intuire che una apparteneva a Killian e una d Emma versione dark.

“Cominciavo a pensare che ci siamo sbagliati nel credere che qui abitasse solo uno di loro. È evidente che entrambi abitano nel castello!” disse Regina.

 “è sempre la mente di nostra figlia che ha creato tutto questo e ci ha sempre visto insieme e probabilmente non riesce a immaginare  noi due separati neanche in altri contesti!”  disse Killian.

“Ma ci immagina come due separati in casa!” disse Emma.

“questo perché quando litighiamo mi mandi a dormire sul divano love!” disse Killian sorridendo “A quanto pare non mi crede quando le dico che dormo lì perchè ho mal di schiena!”

“Non è stupida Killian. Ci sente litigare!” disse Emma camminando verso un’altra stanza.

“Il fatto che ci siano entrambi potrebbe essere un problema, ma almeno siamo sicuri che Alice si trovi qui!”

Bhe non tanto sicuri. Possono averla condotta in qualsiasi altra parte del reame. Un reame che non conosciamo!” disse Regina.

“è qui. Ne sono sicuro!” disse Killian.

“Come fai a esserne sicuro?” chiese il sindaco.

“Sono suo padre, le sento certe cose!” disse Killian. Prima di fermarsi davanti a un portone e dopo un cenno di Emma, aprila insieme a lei.

Era la sala da pranzo. Con un lungo tavolo in mogano al suo interno e alla fine di esso a capotavola, vi era lei. Emma Dark che  mangiava.

Regina, Killian ed Emma cercarono di nascondersi, ma con un gesto della mano, la Emma Dark li fece entrare “Prego accomodatevi. Gradite qualcosa?”

“Si, nostra figlia!” disse Killian.

“Mi dispiace, ma non credo che sia nel menù!” disse la donna, alzandosi e raggiungendoli dall’altro capo del tavolo “ è da un po’ che gironzolate per il mio castello e fatevelo dire…non è aprendo tutte le porte che trovate, che riuscirete a trovarla!”

“Allora dicci dove è?” disse Regina guardandola storto.

“Perché dovrei?” chiese la dark Emma.

“Perché sai quanto è pericoloso il mio me stesso cattivo e di sicuro non vorrai che capiti qualcosa a tua figlia!” disse Killian.

“Non è mia figlia!” disse la dark Emma, sorprendendo tutti “Non dicevate che era la vostra bambina? Perché ora, magicamente dovrebbe essere diventata la mia? Killian cerca solo un erede da addestrare al male, da succedergli al trono!”

“E non potevate metterlo in cantiere voi due?” chiese Regina.

La dark Emma si avvicinò a Regina e le chiese “Dimmi, cosa di quello che hai visto o come mi ha trattata, ti fa pensare che io gli possa interessare?”

“Perché siete Emma e Killian?” rispose Regina.

“Aspetta, credo che Alice si sia ispirata ai nemici di questo reame al me e Killian di allora in tutto e per tutto. Non riesce a vederci separati nel vivere, ma dai racconti mi sembra che fosse chiaro che all’epoca io e Killian non ci intendevamo!” disse Emma.

“Io odiavo Emma per avermi costretto a diventare l’oscuro!” disse Killian abbassando il capo.

“Si, ma il tuo amore per lei alla fine è uscito fuori e tu Emma, lo hai sempre amato!” disse Regina.

“Vero, ma forse c’è una ragione particolare che spinge Alice a vederci in questo modo. Dobbiamo trovarla e scoprirlo!” disse Emma per poi rivolgersi a sé stessa.

“Dicci dove si trovano Killian e Alice!”

“Mai!” disse la dark Emma, prima di scagliare una forte energia verso la salvatrice, che venne scaraventata contro il muro.

Killian le fu subito accanto “Piano love, hai preso una bella botta!”.

“Sto bene!” disse la donna rialzandosi e afferrando la spada al fianco di Killian, fronteggiò nuovamente la dark Emma.

“Preferirei evitare di combatterti, quindi dimmi dove si trovano!” disse Emma determinata.

La dark Emma sorrise  e fece comparire una spada, del tutto simile ad Escalibur.

“Sconfiggimi prima. Un duello leale. Non userò la magia!” disse la dark Emma, prima di attaccare.

Emma parò facilmente il suo attacco, spingendola successivamente indietro, per poi attaccarla. La Emma dark non era da meno in bravura nell’arte della spada ed era ben evidente ai presenti, come il loro stile di combattimento era identico, ma c’era un ma, è solo a Killian fu evidente la differenza tra le due donne.

“Vincerà chi si stancherà prima!” disse Regina, ma si sorprese nel vedere Killian sorridere.

“Non mi preoccuperei sull’esito dell’incontro. Io ed Emma ci siamo allenati parecchio e si sta solo riscaldando. Sta studiando il suo avversario, che diversamente da lei, sembra già usare le tecniche che conosce!”

“Poi dire tutto questo solo vedendole combattere?” chiese Regina.

“Si, ma anche il modo di respirare mi aiuta a capire chi è in vantaggio!” disse Killian, osservando come Emma, con una girando su sé stessa, riuscì a schivare un fendente proveniente dall’altro.

“Emma respira con il naso, dark Emma ha appena iniziato a respirare con la bocca. Questo ci dice che comincia a essere stanca e inoltre, Alice ha visto Emma combattere diverse volte, ma fino a un paio di anni fa, nel frattempo Emma è migliorata e se questa la mente della mia bambina, che non sa usare la spada, si crea su ricordi di quanto ha visto e sentito. Quindi per forza di cosa Emma è più abile!”

Emma proprio in quell’istante, con un gioco di spade, riuscì a disarmare la sua avversaria e metterla con le spalle al muro.

“Ho vinto. Ora rispetta l’accordo!” disse la salvatrice, ma vedendo la dark Emma titubante, lasciò libera la donna e le disse “Ho capito perché non vuoi dircelo. Alice sa che anche da dark one, non avrei mai fatto vittime inutili e una bambina lo è, quindi credo che anche tu non voglia che gli accada qualcosa di male. Non vuoi dircelo perché faresti di tutto per Killian, speri che aiutandolo possa finalmente dimostrati un po’ di affetto, ma lo sai benissimo che niente di quello che farai gli farà cambiare idea!” disse Emma, rattristata dalle sue parole. Si ricordava come si sentiva quando Killian la trattava male, troppo accecato dal potere oscuro e sperava che facendole provare quel sentimento e facendole capire che in quel modo si faceva solo del male, ella avrebbe ceduto.

“Prendete quella torcia in alto a destra!” disse infatti la dark Emma.

Killian si affrettò a prendere quanto indicato “Fatto e ora?” chiese l’uomo, ma la risposta non arrivò a parole. Infatti, il lungo tavolo si abbassò e venne risucchiato dal pavimento, mentre si apriva, lasciando intravvedere una scala che conduceva ad un nascondiglio sotterraneo.

“Li troverete là sotto!” disse la dark Emma, la quale ricevette un grazie dagli eroi, ma ancora la donna sorrise quando li vide sparire di sotto.

 

  
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