Capitolo 39
Prima di riprendere il loro cammino, Emma si
assicurò che sua madre stesse bene.
Di comune accordo, lei e i Charmings
avevano deciso che Regina sarebbe andata a dare una mano a Emma e Killian, mentre i due principi avrebbero badato alle bambine
e soprattutto David avrebbe tenuto buono Snow, che
nonostante la ferita, sembrava intenzionata a ricongiungersi con la figlia per
starle vicino.
Raggiunsero il castello. Non sapevano
esattamente se entrare dalla porta principale o da un entrata secondaria.
Avrebbero optato per la seconda opzione, ma non vedevano altre entrate e il
portone principale era privo di guardie.
“Avranno tutti talmente paura dei vostri alter
ego, che non servono guardie per tenere a bada malintenzionati. Nessuno sano di
mente entrerebbe qua dentro!” disse Regina.
“Il che la dice lunga sul nostro stato mentale.
Perché anche se non ci fosse nostra figlia la dentro, probabilmente saremmo
nella medesima situazione!” disse Killian.
Emma afferrò la maniglia del portone e l’aprì
leggermente per dare un’occhiata, all’interno del castello, senza che nessuno
potesse accorgersi di loro.
“Possiamo procedere. Non c’è anima viva nemmeno
dentro!” disse la salvatrice “Il che non so se sentirmi sollevata o meno!”
“Prima di entrare, vogliamo fare un piano?
Parliamo delle vostre versioni come dark one. Vi devo
per caso ricordare come eravate? Soprattutto Killian?
Con Emma bene o male si poteva ragionare, ma tu mio caro pirata, eri spietato
con tutti, anche con Emma e da quanto ho visto, non mi sembra che il Dark Killian abbia una buona considerazione della Dark Emma!”
disse Regina.
“Hai ragione Regina, ma non si può creare un
piano quando non sai un accidente né del
nemico, né del luogo in cui ci troviamo!”
“Il nemico lo conosciamo!” disse Killian.
“No Killian, non è
così. Siamo nella mente di Alice e lei non ci ha mai conosciuti in quel modo.
Probabilmente quelli sono come lei ci ha
immaginati in base ai racconti di Henry. Quindi possiamo essere meglio di come
crediamo, ma addirittura peggio. Inoltre entrambi potrebbero avere poteri. I
miei li conosce quindi è probabile che la Dark Emma, abbia la stessa mia magia,
ma non sappiamo a che livelli si sia immaginata quelli di Dark Killian!”
“La dark Emma prima è stata respinta da lui
facilmente!” disse Regina.
“Potrebbe anche essere che semplicemente non si
aspettasse di essere colpita! Comunque sia, non sappiamo niente. Il piano
quindi è questo. Entriamo, troviamo nostra figlia, sconfiggiamo i nostri alter
ego e ce ne andiamo!” disse Killian per poi entrare.
“Avventato come sempre!” disse Regina scuotendo
la testa.
“Sarà, ma sono d’accordo!” disse Emma
seguendolo.
Entrando videro, che tutto era nero. Tendaggi,
mattoni, decorazioni, nemmeno il minimo cenno di colore, escluse le pietre
preziose che decoravano monili e specchi.
Infondo a quella che era ovviamente la sala dei
ricevimenti, vi erano due troni. Uno più semplice e squadrato, l’altro più
armonioso e con dorme arrotondati. Erano pieni di polvere, tanto che faceva
presagire che nessuno ci si sedette sopra da molto tempo.
Successivamente percorsero un lungo corridoio
dove vi erano le varie porte delle stanze. Erano tutte poco arredate, e
fortunatamente nemmeno i padroni erano presenti. Sembrava che nessuno vivesse
in quel castello, data la calma che aleggiava in quelle mura. Niente guardie,
niente servitori, nemmeno topi o scarafaggi sembravano essere presenti in quel
luogo. Trovarono due stanze simili e per la presenza del letto a baldacchino
era possibile intuire che una apparteneva a Killian e
una d Emma versione dark.
“Cominciavo a pensare che ci siamo sbagliati
nel credere che qui abitasse solo uno di loro. È evidente che entrambi abitano
nel castello!” disse Regina.
“è
sempre la mente di nostra figlia che ha creato tutto questo e ci ha sempre visto
insieme e probabilmente non riesce a immaginare
noi due separati neanche in altri contesti!” disse Killian.
“Ma ci immagina come due separati in casa!”
disse Emma.
“questo perché quando litighiamo mi mandi a
dormire sul divano love!” disse Killian sorridendo “A
quanto pare non mi crede quando le dico che dormo lì perchè
ho mal di schiena!”
“Non è stupida Killian.
Ci sente litigare!” disse Emma camminando verso un’altra stanza.
“Il fatto che ci siano entrambi potrebbe essere
un problema, ma almeno siamo sicuri che Alice si trovi qui!”
“Bhe non tanto
sicuri. Possono averla condotta in qualsiasi altra parte del reame. Un reame
che non conosciamo!” disse Regina.
“è qui. Ne sono sicuro!” disse Killian.
“Come fai a esserne sicuro?” chiese il sindaco.
“Sono suo padre, le sento certe cose!” disse Killian. Prima di fermarsi davanti a un portone e dopo un
cenno di Emma, aprila insieme a lei.
Era la sala da pranzo. Con un lungo tavolo in
mogano al suo interno e alla fine di esso a capotavola, vi era lei. Emma Dark che mangiava.
Regina, Killian ed
Emma cercarono di nascondersi, ma con un gesto della mano, la Emma Dark li fece
entrare “Prego accomodatevi. Gradite qualcosa?”
“Si, nostra figlia!” disse Killian.
“Mi dispiace, ma non credo che sia nel menù!”
disse la donna, alzandosi e raggiungendoli dall’altro capo del tavolo “ è da un
po’ che gironzolate per il mio castello e fatevelo dire…non è aprendo tutte le
porte che trovate, che riuscirete a trovarla!”
“Allora dicci dove è?” disse Regina guardandola
storto.
“Perché dovrei?” chiese la dark Emma.
“Perché sai quanto è pericoloso il mio me
stesso cattivo e di sicuro non vorrai che capiti qualcosa a tua figlia!” disse Killian.
“Non è mia figlia!” disse la dark Emma,
sorprendendo tutti “Non dicevate che era la vostra bambina? Perché ora,
magicamente dovrebbe essere diventata la mia? Killian
cerca solo un erede da addestrare al male, da succedergli al trono!”
“E non potevate metterlo in cantiere voi due?”
chiese Regina.
La dark Emma si avvicinò a Regina e le chiese
“Dimmi, cosa di quello che hai visto o come mi ha trattata, ti fa pensare che
io gli possa interessare?”
“Perché siete Emma e Killian?”
rispose Regina.
“Aspetta, credo che Alice si sia ispirata ai
nemici di questo reame al me e Killian di allora in
tutto e per tutto. Non riesce a vederci separati nel vivere, ma dai racconti mi
sembra che fosse chiaro che all’epoca io e Killian
non ci intendevamo!” disse Emma.
“Io odiavo Emma per avermi costretto a
diventare l’oscuro!” disse Killian abbassando il
capo.
“Si, ma il tuo amore per lei alla fine è uscito
fuori e tu Emma, lo hai sempre amato!” disse Regina.
“Vero, ma forse c’è una ragione particolare che
spinge Alice a vederci in questo modo. Dobbiamo trovarla e scoprirlo!” disse
Emma per poi rivolgersi a sé stessa.
“Dicci dove si trovano Killian
e Alice!”
“Mai!” disse la dark Emma, prima di scagliare
una forte energia verso la salvatrice, che venne scaraventata contro il muro.
Killian le fu subito accanto “Piano love, hai preso
una bella botta!”.
“Sto bene!” disse la donna rialzandosi e
afferrando la spada al fianco di Killian, fronteggiò
nuovamente la dark Emma.
“Preferirei evitare di combatterti, quindi
dimmi dove si trovano!” disse Emma determinata.
La dark Emma sorrise e fece comparire una spada, del tutto simile
ad Escalibur.
“Sconfiggimi prima. Un duello leale. Non userò
la magia!” disse la dark Emma, prima di attaccare.
Emma parò facilmente il suo attacco,
spingendola successivamente indietro, per poi attaccarla. La Emma dark non era
da meno in bravura nell’arte della spada ed era ben evidente ai presenti, come
il loro stile di combattimento era identico, ma c’era un ma, è solo a Killian fu evidente la differenza tra le due donne.
“Vincerà chi si stancherà prima!” disse Regina,
ma si sorprese nel vedere Killian sorridere.
“Non mi preoccuperei sull’esito dell’incontro.
Io ed Emma ci siamo allenati parecchio e si sta solo riscaldando. Sta studiando
il suo avversario, che diversamente da lei, sembra già usare le tecniche che
conosce!”
“Poi dire tutto questo solo vedendole
combattere?” chiese Regina.
“Si, ma anche il modo di respirare mi aiuta a
capire chi è in vantaggio!” disse Killian, osservando
come Emma, con una girando su sé stessa, riuscì a schivare un fendente
proveniente dall’altro.
“Emma respira con il naso, dark Emma ha appena
iniziato a respirare con la bocca. Questo ci dice che comincia a essere stanca
e inoltre, Alice ha visto Emma combattere diverse volte, ma fino a un paio di
anni fa, nel frattempo Emma è migliorata e se questa la mente della mia
bambina, che non sa usare la spada, si crea su ricordi di quanto ha visto e
sentito. Quindi per forza di cosa Emma è più abile!”
Emma proprio in quell’istante, con un gioco di
spade, riuscì a disarmare la sua avversaria e metterla con le spalle al muro.
“Ho vinto. Ora rispetta l’accordo!” disse la
salvatrice, ma vedendo la dark Emma titubante, lasciò libera la donna e le
disse “Ho capito perché non vuoi dircelo. Alice sa che anche da dark one, non avrei mai fatto vittime inutili e una bambina lo
è, quindi credo che anche tu non voglia che gli accada qualcosa di male. Non
vuoi dircelo perché faresti di tutto per Killian, speri
che aiutandolo possa finalmente dimostrati un po’ di affetto, ma lo sai
benissimo che niente di quello che farai gli farà cambiare idea!” disse Emma,
rattristata dalle sue parole. Si ricordava come si sentiva quando Killian la trattava male, troppo accecato dal potere oscuro
e sperava che facendole provare quel sentimento e facendole capire che in quel
modo si faceva solo del male, ella avrebbe ceduto.
“Prendete quella torcia in alto a destra!”
disse infatti la dark Emma.
Killian si affrettò a prendere quanto indicato “Fatto
e ora?” chiese l’uomo, ma la risposta non arrivò a parole. Infatti, il lungo
tavolo si abbassò e venne risucchiato dal pavimento, mentre si apriva,
lasciando intravvedere una scala che conduceva ad un nascondiglio sotterraneo.
“Li troverete là sotto!” disse la dark Emma, la
quale ricevette un grazie dagli eroi, ma ancora la donna sorrise quando li vide
sparire di sotto.