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Autore: Feisty Pants    22/01/2019    2 recensioni
Seguito di "High School Holmes".
Anna, Kristoff, Judy, Nick, Elsa, Jack e amici hanno ognuno la propria vita. Lavoro, amicizia, famiglia, felicità ma anche tante difficoltà quotidiane. Ora, come protagonisti, ci sono i loro figli immersi nella scuola e in tutte le sue avventure. La ribelle Emma, la dolce Ariel, la calma Aurora, il musicista Michele e tanti altri vivranno dei momenti significativi per ogni adolescente. Anna, Kristoff e company riusciranno ad affrontare la missione più difficile di tutte, ovvero essere dei buoni genitori?
Genere: Avventura, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
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CAPITOLO XXI

ANGELO

 

Il giorno dell’audizione…


Michele si alzò agitato quella domenica mattina. Aveva suonato la chitarra fino a notte inoltrata ed era particolarmente fiero e sicuro di sé.
Il bambino indossò una camicia, una giacchetta nera e delle scarpe eleganti e si posizionò davanti allo specchio per controllare che tutto fosse in ordine: scarpe allacciate, mani pulite, ciuffo moro sulla fronte e colletto abbassato.

“Quanto sei bello!” disse Judy vedendo la sua piccola fotocopia davanti allo specchio che si faceva sempre più uomo.

“Sei pronto tesoro?” domandò Nick entrando nella stanza e mettendo una mano sulla spalla all’ometto di casa.

“Lo spero, la camicia dovrei averla abbottonata giusta anche se mi stringe troppo!” si lamentò lui facendo finta di strozzarsi.

“E’ l’agitazione! Stai benissimo ed è anche una taglia in più!” rispose Judy sistemandogli il colletto e sbottonandogli due bottoni per farlo respirare meglio.

“Allora andiamo” concluse lui determinato, prendendo per mano la sua mamma e il suo papà.

Al teatro…


“Buongiorno a tutti, siamo qui per presentarvi la prima edizione di questo concorso per giovani musicisti prodigio. Abbiamo in totale 25 candidati che suoneranno degli studi, un brano di repertorio e una composizione originale. Il vincitore avrà diritto all’incisione di un disco grazie ad un produttore. In bocca al lupo a tutti e divertitevi!” disse il presentatore facendo partire l’applauso di tutta la folla.

“Che paura…” disse Michele dentro una piccola stanza insieme a Rapunzel che cercava di tranquillizzarlo.

“Hey calma, è il tuo primo concerto importante è normale! Devi inventarti un rituale per calmarti!” consigliò lei massaggiandogli le spalle.
“Tipo?” chiese lui non capendo.

“Prova ad urlare fai un bel: AHHHHHHHH” urlò lei non curandosi del luogo e facendo ridere Michele che, però, provò anche lui ad imitare quel suono.

“Sei un po’ bloccato ma puoi lavorarci. Vedi? Stai già ridendo, significa che ti ha fatto bene! Vai tranquillo e mi raccomando: ricorda il motivo per cui sei qui… vuoi vincere oppure vuoi dimostrare qualcosa a te stesso?” concluse Rapunzel per poi accarezzargli la testa e sedersi in sala accanto ai parenti del bambino. Anche Elsa, Jack, Pietro, Aurora e Flynn erano presenti per sostenere il piccolo amico. Tutti tranne la famiglia Bjorgman che, ovviamente, era in ospedale con Ariel.

“Ora è il momento di un bambino di 10 anni. Michele suona la chitarra da quando ha 4 anni e ha da sempre dimostrato un grande talento. Ci suonerà degli studi di Bach, un brano di Mozart e, infine, la sua composizione originale. In bocca al lupo Michele e buon ascolto a tutti” disse ancora il presentatore aiutando il bambino a sedersi su una sedia con la sua chitarra e sistemare tutti gli spartiti sul leggio.

Michele esitò e si prese pochi secondi per riflettere e gestire la tensione. Il trucco stava nel non guardare il pubblico fino alla fine per non farsi condizionare. Doveva suonare come se lui non ci fosse e così, preso un grande respiro, diede il via alla sua audizione.

“Sta andando bene, ce la farà” sussurrò agitata Rapunzel all’orecchio di Judy.

“Punzie, calmati! Non sono agitata io che sono la madre e lo sei tu?” le rispose Judy scocciata.

“Sarai pure l’investigatore oggettivo migliore del mondo ma è impossibile che tu sia tranquilla nel vedere tuo figlio che suona!” la stuzzicò ancora la bionda.

“Infatti me la sto facendo addosso” concluse Judy mangiucchiandosi le unghie facendo sorridere l’altra.

Michele aveva eseguito alla perfezione il programma ed era il momento del brano composto da lui.

Il bambino aspettò molto prima di suonare. Guardò il pubblico, anche se gli era stato consigliato di non farlo e chiuse gli occhi per gestire la tensione. Una volta riaperti, dopo aver pensato a qualcosa di personale, attaccò con il pezzo.

“No aspetta che?” sussurrò Rapunzel tirandosi su con la schiena.

“Che c’è?!” chiese Nick non capendo la reazione.

“Non è il brano che abbiamo scritto insieme!” affermò l’insegnante meravigliandosi del coraggio dell’alunno nell’eseguire qualcosa ex novo.

Michele, infatti, stava suonando un brano composto da lui che aveva intitolato “Angelo”. L’aveva scritto quella stessa notte e racchiudeva tutti i brani che aveva composto per nonna Coco. Avendolo provato una sola volta, il bambino sbagliò molte note e, inoltre, non essendo un professionista, alcuni passaggi non erano piacevoli all’ascolto.

Il pubblico pensava che il ragazzino fosse agitato ma la sua famiglia era emozionata ed aveva le lacrime agli occhi.

“Mi sa che la genialità l’ha presa proprio da sua madre” disse Nick all’orecchio di Judy.

“L’allievo supera il maestro!” affermò Rapunzel con le lacrime agli occhi. Solo una musicista come lei poteva capire la difficoltà nello scrivere un brano in poche ore ed eseguirlo subito davanti a tutti.

Michele muoveva le dita, sbagliava le note ogni tanto, saltava dei punti ma aveva un sorriso ad illuminargli il volto. Il bambino si stava divertendo!
“Ha lo stesso atteggiamento di quando suonava con mia madre! Sembra che le sia accanto” disse Nick emozionato nel vedere il figlio così disinvolto.
Nonna Coco, infatti, era proprio lì: batteva le mani a tempo, rideva, ciondolava con la testa e danzava grazie alla musica del nipote e l’unico che riusciva a vederla in quel momento era proprio Michele.

Nel frattempo…


“Signori Bjorgman, vostra figlia si è svegliata ed è pronta ad incontrarvi. Mi raccomando non fatele troppe domande e non assillatela, è ancora molto debole!” disse un medico accompagnando i genitori nella stanza.

“Aspettate” disse Anna facendo fermare i presenti prima che entrassero nel luogo.

“Voglio che entri Emma per prima. Per Ariel sarà importantissimo” spiegò la madre rinunciando a quel momento magico per fare spazio all’unica vera salvatrice.

Emma, emozionata, varcò la soglia della stanza e si sedette accanto alla sorellina pallida e con le palpebre olivastre.

“Ariel, ci sei? E’ tutto ok! Stai bene!” disse l’infermiera aiutando la piccola ad aprire gli occhi e a mettere a fuoco le persone.

Ariel mosse lentamente la testa e aprì gli occhi a fatica come se un mattone la stesse obbligando a tenerli chiusi. Non riusciva a percepire bene la stanza, vedeva tutto sfuocato, ma una cosa l’aveva messa a fuoco benissimo. Davanti a lei c’era una persona bionda, con una felpa bianca che sembrava un angelo! Lo stesso angelo che aveva visto prima di svenire e che aveva le sembianze di sua sorella Emma. Ariel ricordò tutto in pochi secondi. Emma era sparita, come faceva quell’angelo ad assomigliarle così tanto?

“Hey, dormigliona! Apri gli occhi!” disse Emma emozionata di fronte alla scena. Era come assistere alla nascita di una persona e vedere la sua reazione nello scoprire il mondo. Quella era la loro rinascita.

“E-mma? Emma?!” chiese Ariel riuscendo ad aprire meglio gli occhi e rendendosi conto di non essere ancora nel mondo dei sogni. Il suo cuore cominciò a battere all’impazzata, tanto che l’infermiera si preoccupò ma, visto il momento carico di tensione emotiva, si limitò a sorridere e lasciare le due sorelle in intimità. Non sarebbe successo nulla di male.

“Sei tornata?” riuscì a dire Ariel con voce rauca. La ragazza non riusciva a parlare per colpa della gola secca e dolorante.

“No guarda sono finta! Certo che sono tornata!” disse Emma stuzzicandola e cominciando a sorridere.

“Vedi cosa mi combini? Sparisco per un po’ e tu decidi di buttarti da una finestra! Quante volte ti ho detto che non devi imitare Peter Pan? Noi non ce l’abbiamo la polvere magica!” rise ancora Emma prendendola in giro e lasciando che i suoi occhi si riempissero di lacrime. Anche sul volto di Ariel era ora presente un grande sorriso.

“Ti voglio tanto bene” affermò Ariel cercando di sporgersi in avanti ed abbracciare la sorella.

“Stai ferma! Non devi muoverti! Dopo queste cose devi ricominciare piano piano!” la bloccò Emma tirando fuori il medico nascosto in lei.

“Sei ancora la solita stronza vedo!” rise Ariel contenta di poter insultare in amicizia la maggiore.

“Cos’è la caduta ti ha dato il permesso di usare le parolacce?” scherzò Emma accarezzandole la mano, unico punto non lesionato di quel corpicino fragile.

“Sono tornata per te che non hai mai smesso di credere in me. Ti voglio bene Ariel e te lo prometto: d’ora in poi ci sarò sempre per te… cascasse il mondo, ma voglio esserci” concluse la maggiore non riuscendo a portare a termine la frase per colpa delle lacrime.

Anna e Kristoff osservarono la scena da lontano ed entrambi sorrisero nel vedere le figlie di nuovo unite proprio come quando erano piccole e le guardavano costruire pupazzi di neve e abbracciarsi.

“Mamma, papà!” disse Ariel sempre con voce spezzata per colpa della fatica.

“Cosa hai combinato cucciola?” disse Anna sedendosi accanto ad Emma e unendo la sua mano a quelle già intrecciate delle sorelle.

“Voi due mi avete fatto esplodere il cuore in pochi mesi! Spero che il prossimo non sia scalmanato come voi due!” affermò Kristoff ricevendo una gomitata dalla moglie.

“Che intendi dire papà?” chiese Emma guardandolo in pieno volto.

Kristoff guardò la moglie facendole segno di rivelare la notizia e, nel frattempo, prese anche lui per mano la piccola guerriera.

“Proprio quando avete iniziato a combinarne di tutti i colori ho scoperto di essere incinta. Tra qualche mese saremo in cinque” dichiarò Anna sorridendo alle figlie e gustandosi le loro reazioni.

Ariel si limitò a sorridere ed Emma regalò un abbraccio al padre per poi fare mille domande sulle cose da fare e preparare per vivere al meglio il nuovo arrivo.

Il fratellino era ciò che ci voleva per ricominciare tutti insieme e ritrovare l’armonia familiare.

Intanto al concorso…


“Signori e signore, la giuria ha pensato e ha espresso il suo giudizio. Il vincitore del concorso è…”

I familiari di Michele erano tutti in trepidazione, con le dita incrociate e gli occhi strizzati. Non vedevano l’ora di sentire la proclamazione del nome del figlio!

“Giorgio!! Vieni qui, hai vinto!” gridò il presentatore mentre invitava un piccolo pianista a prendere posto sul palco.

Tutta la famiglia rimase male di fronte a quella notizia ma vedere Michele sorridente e orgoglioso camminare verso di loro li tranquillizzò.

“Michele mi spiace! Sei stato bravissimo però!” disse Aurora rompendo il ghiaccio.

“Da dove arriva il brano che hai suonato?” chiese Rapunzel curiosa.

“L’ho scritto stanotte, insieme alla nonna! Mi ha aiutato lei!” affermò felicissimo il bambino aprendo le braccia in segno di esultanza.

La famiglia non fece a meno di sorridere. Michele non voleva vincere, voleva solo ritrovare la passione per lo strumento e risentire sempre la vicinanza della nonna…e c’era riuscito alla perfezione.
  
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