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Autore: Feisty Pants    22/01/2019    2 recensioni
Seguito di "High School Holmes".
Anna, Kristoff, Judy, Nick, Elsa, Jack e amici hanno ognuno la propria vita. Lavoro, amicizia, famiglia, felicità ma anche tante difficoltà quotidiane. Ora, come protagonisti, ci sono i loro figli immersi nella scuola e in tutte le sue avventure. La ribelle Emma, la dolce Ariel, la calma Aurora, il musicista Michele e tanti altri vivranno dei momenti significativi per ogni adolescente. Anna, Kristoff e company riusciranno ad affrontare la missione più difficile di tutte, ovvero essere dei buoni genitori?
Genere: Avventura, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
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CAPITOLO XXII

DESTINO


Qualche mese dopo…


Giugno arrivò velocemente portando con sé un’ondata di novità. Judy aveva partorito da ormai 4 mesi una bambina meravigliosa dai capelli neri e gli occhi verdi che Michele aveva ovviamente battezzato Vanessa come la nonna. Anche le donne in dolce attesa si avvicinavano sempre di più verso la fine della gravidanza. Elsa e Aurora correvano da un negozio all’altro alla ricerca di biberon e vestitini per i due gemellini che avevano scoperto essere un maschio e una femmina. Casa Bjorgman, invece, aveva subìto delle modifiche: ora c’era una stanza in più tutta azzurra per Nicola, il piccolo principino che avrebbe aiutato papà Kristoff a sopportare la casa estremamente femminile.

Ariel era tornata a scuola e aveva superato la sua paura per i bulli grazie all’aiuto di uno psicoterapeuta. I suoi compagni, d’altra parte, avevano pagato delle serie conseguenze essendo stati tutti denunciati per bullismo e istigazione al suicidio. Anche Giacomo, prima fiamma della ragazza, era tornato a farsi vivo ma lei, ormai sicura e matura, l’aveva ampiamente rifiutato.

Emma era tornata a scuola collezionando bei voti e instaurando rapporti di amicizia sani con persone simpatiche ed umili.

Mancavano solo Aurora e Pietro che, ormai al termine delle scuole medie, erano pronti a sostenere l’esame finale.

“Pietro noi ti aspettiamo fuori” disse Flynn quando sentì chiamare il nome del figlio per svolgere il colloquio orale.

“No, voglio che entrate. Tutti e due!” rispose lui di fretta obbligando Rapunzel e Flynn a seguirlo ed accomodarsi in aula. Loro non capivano il motivo di quella scelta, in genere i genitori non venivano mai invitati dai figli! Peccato che non fossero a conoscenza del piano di Pietro intenzionato a far loro una sorpresa proprio attraverso l’esame.

“Allora Ryder, ha 10 minuti di tempo per descriverci la sua tesina e fare tutti i collegamenti con le materie” disse il presidente avviando il timer.

“La mia tesina ha come argomento centrale l’adozione”

Rapunzel alzò di scatto la testa e guardò il marito negli occhi. Erano stati completamente all’oscuro della tesina di Pietro!

Il ragazzo spiegò tecnicamente le caratteristiche dell’adozione, i sistemi che se ne occupano, le conseguenze, i rischi, fece i collegamenti alle materie per poi terminare con un messaggio conclusivo.

Il lavoro era molto oggettivo e i genitori non capivano dove volesse arrivare il figlio.

Pietro iniziò poi a rispondere alle varie domande egregiamente e con tranquillità, arrivando a terminare il colloquio velocemente proprio grazie alla qualità delle risposte.

“Scusami” lo interruppe un docente mentre il ragazzo era intento ad osservare le prove scritte.

“Ti faccio questa domanda che non fa media. Perché hai scelto proprio questo argomento per la tesina?”

Pietro aspettò un attimo a rispondere e, all’improvviso, si girò ed osservò i suoi genitori.

“Perché è la mia storia e ho capito solo quest’anno quanto sia un processo complicato. Ho avuto tanta rabbia dentro e desiderio di scoprire i volti di chi mi ha messo al mondo. Sono arrivato anche a volermi staccare dai miei genitori adottivi per mettermi a cercare chi mi ha partorito. Ho riflettuto su questo… e non ho trovato nessun senso. Perché andare a trovare chi non ha potuto o voluto tenermi con sé? Le motivazioni del mio abbandono possono essere molte e ho capito solo ora che non le voglio sapere. Ringrazierò sempre quei due sconosciuti per avermi dato il dono della vita, ma i miei genitori sono solo due: papà Flynn e mamma Rapunzel. Sono il loro sogno, il loro gioiello più prezioso, mi hanno desiderato per anni… e mi hanno dato tutto”

Il colloquio si concluse in silenzio e, una volta fuori dall’aula, Pietro abbracciò Rapunzel in lacrime ed emozionata per ciò che aveva sentito. Pietro si lasciò avvolgere dalle sue braccia e sorrise perché quello era il posto più bello, era la sua casa, la sua famigllia.

“Mi basta sapere che mi vuoi bene e il resto non conta più. Sei solo tu la mia mamma” concluse lui, per poi invitare anche il papà a prendere parte dell’abbraccio. Anche Pietro aveva capito che la famiglia non è necessariamente stabilita dai legami di sangue, ma dall’affetto e dalle opportunità che ti può offrire.
 

TRE ANNI DOPO…


Una ragazza dai setosi capelli biondi e gli occhi azzurri camminava velocemente per raggiungere una meta precisa. Accanto a lei c’era un’altra giovane dai capelli rossi e gli occhi dello stesso colore che cercava di starle dietro e di calmarla.

“Oh ma vai piano!” urlò la più piccola trattenendo la più grande e non ricevendo risposta.

Emma ed Ariel erano diventate due ragazze meravigliose, dai lineamenti delicati, un portamento elegante e un corpo impeccabile. Le due avevano ora 19 e 17 anni e, dopo gli avvenimenti di tre anni prima, trascorrevano la maggior parte del tempo insieme condividendo qualsiasi cosa della propria vita.
Proprio come quel giorno.

Emma si era diplomata al liceo scientifico ed ora stava correndo, frenetica ed agitata, per scoprire se avesse passato il test per entrare all’Università più prodigiosa di Medicina.

“Ok ci siamo!” affermò la bionda fuori dall’entrata dell’Ateneo.

“Aspetta un attimo che devo prendere aria!” rispose Ariel mettendosi le mani sulle ginocchia dopo quella corsa estenuante.

“Non ho il coraggio di guardare! Ci sono solo 100 posti disponibili! No non entro!” disse Emma con il cuore in gola facendo su e giù dalle scale.

“Ok, vado a vedere io per te va bene?” propose Ariel entrando nell’Università e dirigendosi verso i tabelloni.

La ragazza ci mise pochi minuti ed uscì dal luogo con uno sguardo strano.

“Allora? Ecco! Lo sapevo non l’ho passato, sono una frana e adesso…”

“Emma! Sei Idonea!” urlò Ariel prendendo le braccia della sorella e cominciando a scuoterla felice.

Emma non poteva credere a ciò che aveva sentito e, presa dall’entusiasmo, abbracciò la sorella iniziando a saltare con lei sul posto.

“Andiamo a bere qualcosa per festeggiare!” propose Ariel indicando un bar lì vicino.

Una volta entrati nel locale Emma cominciò a fare telefonate a destra e sinistra per avvertire parenti e amici del risultato ed Ariel, nel frattempo, le faceva segno di tagliare per poter finalmente ordinare.

“Sì mamma, sono contentissima! A casa festeggiamo, ora sono fuori con Ariel e…aspetta che?...mamma ci sentiamo dopo” concluse sbrigativa Emma avendo notato qualcuno che attirò la sua attenzione.

“Si può sapere che ti prende?!” chiese Ariel non capendo il suo comportamento e mettendosi ad osservare nello stesso punto in cui guardava la sorella maggiore.

“Non ci posso credere!” affermò Emma alzandosi in piedi e, piena di coraggio, raggiungere la persona che l’aveva sconvolta.

“Luca?!” esclamò la ragazza avvicinandosi proprio al giovane che stava bevendo una birra insieme ad altri quattro studenti.

“Emma?!?!” disse lui scrutandola da cima a fondo.

“Che ci fai qui?!” domandò lei felicissima di vederlo.

“Ho iniziato un master di psicologia clinica qui all’Università di medicina. Tu cosa ci fai qui?” Domandò lui emozionato non riuscendo a toglierle gli occhi di dosso. Emma era così diversa! Lui se la ricordava più bambina, piena di brufoli, un po’ più in carne ed estremamente truccata. Ora aveva davanti una donna più alta, magra, con i lineamenti signorili, un filo di trucco e un atteggiamento maturo… quanto era bella?!

“Ho appena scoperto di aver passato il test di medicina, quindi studierò anche io qui!” rispose lei sorridendo felice.

Luca non poteva crederci! Aveva la sua occasione: i due avrebbero studiato nello stesso posto ed Emma ce l’aveva fatta! Grazie a quei pochi giorni con lui aveva capito di dover diventare un medico.

“Congratulazioni! Lo sapevo che sarebbe stata la tua strada! Non avrei mai pensato di rivederti… di te mi è rimasta solo la scritta sull’elefante!” rise lui facendole ricordare le discussioni su quella simpatica lavagnetta.

“Non l’hai mai cancellato? Dopo tre anni? Come facevi quando dovevi scrivere le cose importanti?” si stupì lei.

“Quella era la frase più importante di tutte” rispose lui sicuro facendo tingere di rosso le guance dell’altra e facendole capire di aver sempre pensato a lei in quegli anni.

“E adesso? Ti sei trasferito qui? La tua famiglia? La tua ragazza?” disse Emma senza timore, desiderosa di conoscere le faccende personali dell’altro.

“Sì, sono qui a vivere e…con Chiara ho chiuso. Ho scoperto che mi tradiva con un suo amico. E’ stato meglio così…io non l’amavo più già da un bel po’” rispose lui mettendosi le mani in tasca.

“Beh, se vuoi ora con la legge non ci sono più problemi per uscire!” rise lei facendogli intuire di essere single e più che maggiorenne per far fronte alla differenza d’età. Emma, in quegli anni, aveva avuto un altro ragazzo ma la storia non durò molto proprio perché la giovane cercava costantemente il sosia di Luca.

Il ragazzo si mise a ridere e, prendendo coraggio, le chiese:

“Allora, se me lo permetti, ti inviterei ad uscire…però questa volta proponilo tu il ristorante perché non conosco la città” concluse lui facendo sorridere l’altra e continuando la discussione.

“Che bello bere insieme a te! Mi sono proprio divertita!” disse Ariel apatica appena Emma si sedette al tavolo.

“Scusami ero…”

“Con un tipo, ho visto…chi è?!” interruppe Ariel continuando a guardare il giovane occhialuto in lontananza.

“Uno che mi ha fatto capire chi sono veramente e mi ha permesso di tornare da te” rispose lei continuando a sorridere guardando un punto del tavolo.

“Oddio, ti brillano gli occhi…che ti piace già? Ci esci?” chiese ancora la rossa osservando la maggiore imbambolata.

“Ti racconterò tutta la storia…” rispose Emma per poi girarsi e fare un cenno a Luca con il quale avrebbe avuto un appuntamento il giorno dopo.

La ragazza si sentiva felice e le pareva di toccare il cielo con un dito. In un attimo le passò davanti agli occhi tutto il suo percorso: dal bullismo, a Biff, alla fuga, a Luca, alla famiglia, all’incidente di Ariel, allo studio e la gioia dopo aver cambiato stile di vita.

Luca era sempre stato un sogno in quegli anni ed ora era di nuovo realtà.

Fu proprio in quel momento che la ragazza si ricordò una frase pronunciata da sua madre anni prima:

“Lascia fare al destino”… e ne capì finalmente il significato.

Quante probabilità c’erano di incontrare di nuovo quel ragazzo che era stato capace di rubarle il cuore?...
solo il Destino lo sapeva.

FINE

 
NDA:

Giuro che mi metto a piangere! Non avrei mai voluto concludere questa storia perché ne vado particolarmente fiera e mi sono affezionata ai personaggi. Prima o poi, però, dovevo portarla a termine.

Spero di aver toccato tutti i punti, di non aver creato buchi nella trama e di aver spiegato l’evoluzione di ogni personaggio dando il giusto spazio a tutti. Ho voluto provare a mostrarvi vari tipi di famiglie con i propri problemi e le proprie difficoltà che riguardano anche il mondo di oggi. Da qui il titolo Family.

So bene che questo ultimo capitolo può avervi lasciato l’amaro in bocca visto che l’incontro tra Emma e Luca è ambiguo e lascia la questione in sospeso. L’ho fatto perché, magari, prima o poi mi verrà voglia di continuare questa storia e ripartire da qui e anche perché l’idea di lasciare il dubbio mi ispirava.

Posso solo dirvi che, come è ormai mio solito, la maggior parte delle mie storie sono autobiografiche.
…quindi non abbiate paura per Luca ed Emma perché anche io, come lei, mi sono presa una cotta per un ragazzo di 8 anni più grande di me a 15 anni per poi non vederlo più e ritrovarlo casualmente a 18 anni… ed ora sono fidanzata da 3 anni… con questo ho detto tutto.

Ringrazio di cuore le mie due sostenitrici. Ivy che ormai è un’amica con cui condivido molto, non solo a livello di passioni ma a livello umano e Marziani che ho scoperto essere una lettrice appassionata delle mie storie.

Ora mi prenderò, come mio solito, un po’ di tempo per buttarmi nella vita quotidiana, studiare, studiare, studiare e lasciarmi venire qualche nuova ispirazione.

Grazie davvero per essere arrivati fin qui e ci si legge in giro!

Anna
  
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