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Autore: vaniglia_lovefantasy    23/01/2019    1 recensioni
«Quindi resterai? Intendo davvero»
Ci pensai un attimo prima di risponderle, respirando piano il suo profumo di fresie e primavera.
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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«Cosa ci fai qui?» praticamente mi ringhiò contro quelle parole, guardandomi diffidente dopo aver alzato lo sguardo dal cellulare, rimettendolo in tasca. Era appoggiata alla palina dell’autobus, evidentemente in attesa del mezzo, e non ero riuscito a non avvicinarmi.

«Ma come, è così che saluti l’amore della tua vita dopo tre mesi?» le chiesi ironico, fermandomi a pochi passi da lei. Era diventata ancora più bella. I lunghi capelli ricci ora le arrivavano al seno, e aveva ancora quegli occhi scuri scintillanti di vita, che ora mi fissavano interdetti.

«Sei impazzito vero? Io non voglio più avere a che fare con te, credevo lo avessi chiarito con la mia ultima affermazione.» ricordavo con un brivido quanta rabbia aveva mostrato nel dirmi la frase con cui ci eravamo lasciati mesi prima - “devi scegliere, o me o quel vile bastardo a cui non frega nulla di te”.

«Sì, sono pazzo, di te, e ci ho messo un po’, ma ho scelto te.»

«Sei sparito per tre mesi senza dire nulla o far avere tue notizie ed è questo quello che tiri fuori?» fece per andarsene ma la trattenni per il polso, notando con piacere che ancora portava il bracciale che le avevo regalato quando ancora andava tutto bene fra noi.

«Non andare via, ti prego.»

«Tu sei pazzo.»

«L’hai già detto.»

«Evidentemente ho ragione»

«Ti prego, resta»

«Questa frase mi ricorda qualcosa» il suo sguardo era pieno di amarezza, e mi sentii tremendamente in colpa. Quante volte me lo aveva sussurrato nel cuore della notte, mentre uscivo infilandomi la pistola nella cintura dei pantaloni, pronto ad obbedire ad un bastardo come un cagnolino?

«Sono cambiate tante cose da allora.»

«Inclusi i mie sentimenti» in quel preciso momento il mio cuore perse un battito, ma poi mi accorsi del suo polso accelerato, e capii che mi stava mentendo.

«Davvero? Quindi non ti faccio più nessun effetto? Tutto l’amore che provavi per me è svanito nel nulla?»

«Già.»

«Amore mio, non sei mai stata brava a mentirmi.»

«Eppure è la verità.»

«Quindi quando faccio questo» e iniziai ad accarezzarle un braccio lentamente «non provi nulla?»

«Esatto.»

«Neanche ora?» mi avvicinai accarezzandole piano una guancia col dorso della mano. Il suo cuore stava impazzendo e si morse leggermente il labbro come faceva sempre quando era nervosa

«Neanche.»

«E così?» mi avvicinai lentamente col viso al suo, rimanendo a pochi centimetri da lei.

«Nulla» ormai era nervosa come non mai, e sorrisi vittorioso.

«Bugiarda… Perché ti ostini a mentirmi?» mi avvicinai ancora facendo sfiorare i nostri nasi, incatenando il suo sguardo al mio «vedo che mi ami ancora.»

«Se anche fosse? Mi hai abbandonata, ci…» e sottolineò duramente quella parola «…hai abbandonate, e per cosa? Per paura»

«Però sono tornato, per voi» continuai ad accarezzarle il collo e il viso, e lei si sciolse sempre di più fra le mie braccia, anche se percepivo la sua resistenza. Poi realizzai un dettaglio. «Quindi è una femmina?»

«Sì.»

«Wow…»

Ci fu qualche secondo di silenzio in cui metabolizzai l’informazione, sorridendo come un idiota, quando lei riprese la parola dopo un respiro profondo.

«E cosa ti vieta di andartene di nuovo?»

«Beh, fondamentalmente, questo…» e mi avvicinai ulteriormente, sfiorandole le labbra con le mie, per poi avventarmi quasi su di lei, accarezzandole i capelli castani, il collo, il viso, la schiena... Ero in astinenza da troppo, non so come avevo fatto a vivere senza di lei. Allacciò immediatamente le braccia al mio collo, aprendo la bocca per permettermi di esplorala con la mia lingua. Scesi con le mani sulle sue cosce, tirandola su. Allacciò immediatamente le gambe al mio bacino, ignorando tutti quelli che avrebbero potuto vederci stringendosi a me, esistevamo solo noi. Continuammo a baciarci per secondi, minuti, forse ore, ma non riuscivo a staccarmi da lei, era impossibile. Ero circondato dalla sua fragranza floreale, non riuscivo a farne a meno. Continuai a tenerla stretta a me senza lasciarla andare, quando a malincuore, lentamente, ci staccammo. Non la feci scendere, appoggiando la mia fronte alla sua guardandola negli occhi.

«Quindi resterai? Intendo davvero»

Ci pensai un attimo prima di risponderle, respirando piano il suo profumo di fresie e primavera.

«Anche per tutta la vita.»

  
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