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Autore: Hookina90    01/02/2019    1 recensioni
Dopo una grossa perdita Amy decise di abbandonare la sua città, i suoi amici e il suo lavoro. Durante il suo viaggio però si imbatterà in una piccola cittadina con abitanti particolari dove conoscerà persone che le cambieranno la sua vita, ma il passato quando meno se lo aspetta la riuscirà a trovare di nuovo. Dovrà fare scelte difficili e dolorose.
Cosa farà alla fine Amy? Starà legata al passato o si farà una nuova vita?
____________________
Piccolo estratto del primo capitolo
Seguì Mr Gold in silenzio verso il suo negozio. Ci mettemmo poco ad arrivare. Notai subito che dentro c’era un sacco di roba e molti oggetti erano anche molto interessanti perché sicuramente ognuno di loro avrà una proprio storia. Sembrava una di quelle botteghe di antiquariato o di mercatino dell’usato.
“Bene, ora può parlare”, affermai determinata.
Ero curiosa di sapere perché lui si comportasse così nei miei confronti. Ero una persona normale o almeno non credevo di spaventare al tal punto le persone.
“Ok, come si chiama tuo padre?” , domandò girandosi verso di me.
“Bobby Singer, perché?”
“No, intendo il nome del tuo padre biologico?”, chiese lui serio.
IN REVISIONE
Genere: Angst, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Baelfire, Killian Jones/Capitan Uncino, Neal Cassidy, Neal Cassidy/Baelfire, Signor Gold/Tremotino
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                                                     Capitolo 20: We can finally be together, honestly and openly.



   


 
In pochi istanti mi ritrovai su una strada in mezzo alla foresta che era talmente fitta che i raggi solari facevano fatica a penetrare. Nonostante il sole era nascosto dalle fronde il caldo estivo si percepiva sulla pelle.  In lontananza però si potevano sentire gli uccellini cinguettare in attesa del ritorno dei loro genitori con il loro cibo e il fruscio dell’acqua di un fiume o un ruscello. Ero immersa in un vero e proprio paesaggio naturale che mi trasmetteva un senso di pace.
Killian invece era di fronte a me con un’espressione sorpresa sul volto. Sicuramente non si aspettava di vedermi arrivare così all’improvviso di fronte a lui. Avrei potuto aspettare, ma il mio cuore non voleva farlo. Dovevo vederlo ad ogni costo.
“Amy non dovresti essere a letto?”, domandò lui stupito.
“Si, ma dovevo vederti…parlarti. Devo fare una cosa che ho rimandato per troppo tempo!”, risposi avvicinandomi a lui.
“E’ così urgente da non aspettarmi a casa?”
“Si dimmi una cosa. Hai ceduto la Jolly per me?”, chiesi per avere una conferma e vedere che cosa mi avrebbe risposto lui.
“E’ stato Bea vero a dirtelo?”, domandò stizzito, molto probabilmente non voleva che scoprissi quello che aveva fatto per me, ma anche per tutti gli altri.
“Si, ma volevo sapere la tua versione!”
“Tze…ok ormai l’hai scoperto, anche se non volevo che te lo rivelasse lui. Avrei dovuto parlatene io di persona perché è stata una mia scelta. Ho cedutola mia Jolly perché era l’unico modo per salvare te e anche tutti gli altri! So che ora mi dirai che n….”, disse non riuscendo a finire la frase perché io gli presi il colletto della sua giacca e lo avvicinai a me il più possibile. In pochi istanti eliminai ogni distanza tra noi per poterlo finalmente baciare.
Lui all’inizio si irrigidì molto probabilmente non si aspettava questa mia reazione, ma poi qualche attimo dopo mise il braccio con l’uncino sulla mia schiena per poter avvicinarmi di più a lui mentre la sua unica mano la mise tra i miei capelli rossi. All’inizio il baciò fu molto dolce, ma poi diventò molto più passionale. Sembrava che stavamo recuperando il tempo perso. Mi sentii avvampare. Il mio cuore cominciò a battere all’impazzata. Finalmente mi sentivo libera e sulla via giusta per la felicità. Potevo finalmente incominciare la mia nuova vita con tutta me stessa.
“Scusa ma D..:”, provò a dire lui non appena ci allontanammo leggermente l’uno dall’altro.
“Non pensarci. Ora voglio solo godermi questo momento”, affermai interrompendolo appoggiando la mia fronte sulla sua. Sentii di nuovo la testa girarmi, infatti mi dovetti aggrappare a lui per non cadere a terra.
“Capisco che faccio questo effetto sulle ragazze, ma forse questa volta è meglio se torni a riposare, anche perchè sei uscita da poco da una battaglia che ti ha portato vicino alla morte!”, replicò lui appoggiando la mano sulla mia guancia in modo da incrociare il suo sguardo.
“Si forse hai ragione. Se mio padre  poi scoprisse che sono uscita mi fa una paternale ….meglio tornare a casa”, ammisi sorridendo prima dargli un leggero bacio a stampo.
“Si poi se scopre che eri con me e la volta buona che mi uccide veramente”
“Non potrebbe mai farlo…lo sai”, ammisi prima di tornare di nuovo nella mia camera dove notai che Bea era rimasto lì ad aspettarmi.
“Sono felice di vedervi insieme, ma nostro padre è sospettoso. Ho provato a tranquillizzarlo dicendogli  che non eri in camera perché hai deciso di andare a fare un bagno per rilassarti, però è meglio se ti metti nuovo a letto per evitare che veniamo sgamati”, spiegò lui alzandosi dalla poltrona vicino al letto.
“Va bene anche se farmi un bagno non sarebbe una cattiva idea..potrei farlo veramente!”, ammisi pensierosa.
“Beh se ti va vai a farlo, ma ti avverto non è come farlo nel nostro mondo!”, replicò Bea facendo l’occhiolino.
“Non importa, mi so adattare”
“Va bene allora noi ti lasciamo sola”, affermò Bea prima di uscire dalla camera insieme a Hook.
 
28 Luglio 2015
 
Bea e Hook passarono l’intero pomeriggio a raccontarmi la storia della loro avventura che avevano affrontato per poter ottenere la spada. Onda gigante le ninfe e infine persino un licantropo. Erano state sicuramente delle prove difficili e pericolose e mi dispiaceva che per colpa mia avevano dovuto affrontare tutte quei mostri, per non parlare che lui aveva anche persino ceduto la sua casa e io non potevo nemmeno obiettare, come aveva detto Bea, perchè anche io avevo sacrificato una parte di me per lui.
Nonostante tutto il marasma che aveva affrontato in quei giorni al fianco di Hook per fortuna c’era stata una mia versione che lo aveva aiutato a sentire di meno la mia mancanza e soprattutto lo aveva salvato dall’incubo, quello stesso incubo che avevo fatto anche io. Dovevo fare qualsiasi cosa in modo da evitare che si avverasse. Sapevo che insieme avremmo lottato per poter riuscire a far vincere la luce. Ce l’avremmo fatta. Ne ero certa perché ormai avevo aperto il mio cuore e così avrei potuto iniziare ad usare il bastone.
Non appena fui sola decisi però di farmi un bagno rilassante. Le forze mi erano praticamente tornate. Stavo nettamente meglio e non vedevo l’ora di uscire dal castello e farmi una bella passeggiata nel bosco. Sicuramente era un luogo che trasmetteva una pace infinita ed  sicuramente era pieno di paesaggi incantevoli. Quando però tornai in stanza notai un bigliettino sul tavolo. Era di mio padre.
 
Amy non appena sarai pronta, ti aspettiamo in salotto per cenare tutti insieme.
Papa
 
Ero felice di rivedere tutti, anche perché dopo la battaglia erano venuti a farmi visita solo Hook, Bea e i miei genitori. Dovendo stare a letto ne approfittai per parlare con mia madre. Io la conoscevo solo tramite i libri e il diario che avevo trovato a Storybrook, ma ora avrei avuto la possibilità di conoscerla meglio. Avremmo ricostruito il nostro legame.
Lei mi raccontò quello che era successo dalla mia scomparsa e di come si era sentita in questi mesi. Era preoccupata e afflitta perché non era riuscita a salvarmi perdendomi di nuovo, però le promisi che non ci saremmo mai più divise. Non voleva separarmi di nuovo da lei. Ora che avevamo risolto il problema di Jafar avremmo avuto tutto il tempo per stare insieme.
Non appena fui pronta scesi di sotto e quando entrai nella stanza vidi tutti seduti al tavolo. Mi misi nell’unico posto libero cioè tra Hook e Bea. Lo avevano fatto apposta lo sapevo, ma non mi dispiaceva stare vicino a loro.
“Vedo che ti stai riprendendo!”, affermò Snow sorridente non appena mi ero messa al mio posto.
“Si sto molto meglio. Ora che poi ho tutta la famiglia qua con me non potrei essere più felice”, ammisi entusiasta.
“Bene sono contenta per te. Intanto che ci siamo tutti volevo informarvi che  in questi giorni ho pensato di organizzare un ballo per festeggiare la vittoria su Jafar e di essere di nuovo liberi”, propose Snow guardandoci
“Non è una brutta idea Snow”, confermò Belle appoggiando una portata di carne sul tavolo.
“Un ballo?”; domandò Regina con una smorfia.
“Ah proposito Regina mi spieghi come è possibile che non sei riuscita a tenere Jafar lontano dal suo studio?”, domandò Hook duro voltandosi verso di lei.
“Hook non è il caso di riprendere a parlare di questo argomento. Lei sta bene!”, affermò Emma guardandomi.
“No Swan non intrometterti. So difendermi da sola!”, replicò Regina greve.
“Killian ha ragione Emma…non ha importanza, ti prego voglio godermi una cena in tranquillità”, ammisi dolcemente stringendo la sua mano, poi mi girai verso Regina: “Grazie per quello che hai fatto per salvarmi Regina. Non importa che cosa sia successo mentre loro erano nel mondo dello specchio, l’importante è non avere più il problema di Jafar. Ora siamo liberi”
“Concordo con Amy!”, asserì Bea.
“Grazie Emily, però voglio comunque raccontare quello che è successo”, mi ringraziò Regina calmandosi.
“Nelle mie ricerche ogni volta che Jafar andava a fare le ronde o comunque usciva fuori aveva sempre al suo fianco il suo braccio destro. Il giorno patuito per attuare il piano dopo che Jafar uscì io addormentai tutte le guardie in modo tale da non essere disturbati, però qualche ore dopo che i due avevano attraversato lo specchio ritornò inaspettamente il braccio destro di Jafar che vedendo le sentinelle svenute a terra contattò immediatamente il suo capo. Io non appena scoprii l’incoveniente provai a trattenere Jafar, ma non ci riuscii anche perché non potendo usare la magia  è stato difficile temporeggiare”, continuò Regina dopo aver fatto un lungo sospiro.
“Perché non potevi usare la magia?”, chiesi perplessa.
“Semplice ero sotto copertura e se l’avessi usata Jafar avrebbe sicuramente scoperto il nostro piano e avrebbe potuto impedirvi di rientrare. Io volevo rischiare che la nostra unica speranza di vittoria rimanesse effettivamente bloccata in quel mondo..:”
“Effettivamente hai agito in modo corretto. Mi dispiace averti aggredito Regina!”, discusò Hook più calmo.
“Ora che avete avuto le risposte che desideravate e che siamo più tranquilli possiamo continuare a parlare del ballo che ha proposto la mia dolce metà?”, chiese Charming in modo cordiale.
“Hai ragione Charming perché io sono curiosa e voglio saperne di più del ballo perché non ho mai avuto la possibilità di partecipare a una festa”, ribattei io elettrizzata dall’idea di poter prendere parte a un evento del genere.
“Allora che festa sia e Amy non ti preoccupare preparerò tutto io. Preparerò una festa che non ti dimenticherai”, ribattè lei eccitata
“Snow non invitare tutta la Foresta Incantata al massimo poi chiedere ai geni e i nani”, replicò Emma divertita
“A proposito dei geni…devo restituire la loro magia che gli ho rubato…”, affermai fissando le mie mani. Non potevo continuare ad avere tutto questo potere perché non sarei riuscita a controllarlo e poi non era mia. Doveva tornare ai suoi proprietari.
“Si vero. Hai già un potere enorme da imparare a gestire, quindi è meglio cercare un modo per tornare alla normalità. Ora però pensiamo solo a mangiare, poi non appena ti sarei ripresa totalmente cercheremo di far tornare la magia ai loro proprietari!”, disse mio padre prima di bere un sorso di vino.
Annuimmo.
 
6 Agosto 2015
 
In questi giorni tutti si erano impegnati per organizzare il gran ballo. Mia madre essendo una fata della natura aveva decorato la sala mentre Belle con l’aiuto di Granny avevano preparato un buffet che a quanto mi aveva detto Bea poteva sfamare un intero esercito. Snow con Emma invece avevano organizzato tutto il resto.
“Tesoro hai un abito per la festa di stasera?” domandò mia madre quando entrò nella mia camera poche ore prime della grande serata.
“No, ho jeans e magliette che Granny ha ritrovato dopo il sortilegio”, risposi guardando il mio outfit. Nel mio armadio avevo avuto sempre abiti sportivi perché erano più comodi per le cacce perchè mi permettevano di muovermi più velocemente e quindi non avevo mai avuto l’occasione di indossare un vestito fiabesco.
“Eh no tesoro non vanno bene, hai bisogno di un vero vestito da principessa”, ribattè lei emozionata.
“Posso provare a usare la magia”, dissi io pensierosa appoggiando un dito sul mento.
“Sì, ma sai cosa visualizzare?”
“Ehm…”
“Ecco vado a chiedere a Belle forse lei ha qualcosa! Torno subito, tesoro”, ribattè lei dolcemente prima di uscire dalla stanza per poi rientrare mezzora dopo con Belle e una decina di vestiti diversi. Avrei preferito combattere un nemico che fare una sfilata di moda. Belle aveva buon gusto perché tutti gli abiti erano splendidi, ma il pensiero di doverli provare tutta mi metteva un po’ d’ansia.
“Li devo provare tutti?”, chiesi agitata
“No ovviamente. Scegline uno e prova a personalizzarlo con la magia!”, rispose mia madre mentre li appoggiava sul letto.
“E’ un’ottima idea mamma!”, replicai sorridendo.
“Lo so. Ora ti lasciamo decidere e non appena sei pronta facci un fischio. Noi saremo nelle vicinanze”, affermò lei facendo l’occhiolino.
Tra i vari vestiti individuai subito uno che mi piacque al primo sguardo, però avrei cambiato il colore perché lo avrei reso da rosso a blu notte. La parte di sopra era di chiffon e mi avvolgeva il collo lasciano la schiena scoperta mentre l’abito sul davanti aveva una  profonda scollatura a V che metteva in risalto il mio seno . La parte inferiore invece aveva una lunga e ampia gonna in tulle. Mi piaceva veramente tanto e speravo che anche Hook lo avrebbe apprezzato.
Indossai anche un paio di decolté dello stesso colore del vestito. Mi guardai allo specchio e notai subito che dovevo sistemare anche i capelli e il trucco. Per quanto riguarda l’acconciatura decisi di fare una pettinatura semiraccolta laterale, mentre per quanto riguarda il make up optai per una cosa soft. Rossetto rosso e del mascara nero.  Dopo aver finito il trucco ero pronta per il grande evento così decisi di chiamare mia madre. Lei arrivò in pochi secondi seguita da Belle.
“Oddio Amy vuoi uccidere Hook?”, domandò Belle non appena mi vide.
“Perché?”, chiesi perplessa abbassando lo sguardo e fissando il mio vestito.
“In effetti e un po’ provocante come abito, ma stai benissimo tesoro. Sei bellissima!”, ribattè mia madre avvicinandosi a me.
“Dici? Non volevo essere provocante…almeno credo!”, ammisi sentendo che stavo arrossendo per l’imbarazzo.
 “Se ti vedesse tuo padre ti lincerebbe sicuro!”, disse mia madre ridendo.
“Se è troppo mi cambio…ci metto poco ..!”, replicai io mettendomi sulla difensiva.
“No no..a tuo padre ci pensiamo noi, tranquilla! ”, dissero in coro loro due interrompendomi.
“E’ la tua serata Amy. Devi pensare solo a divertirti e sono certa che a Hook piacerai molto!”, continuò mia madre dolcemente.
“Va bene allora io sono pronta”, affermai sorridendo. Aveva ragione. Questa sera tutti dovevano gioire della libertà che avevamo conquistato e in caso mio padre dovesse essere contrariato sul mio abito o sulla presenza di Hook al mio fianco mia madre sicuramente lo avrebbe convinto a non intromettersi.
“Noi andiamo a prepararci. Ti mando il tuo cavaliere?”
“Si fatelo venire così gli chiedo una sua opinione”, risposi girandomi di nuovo verso lo specchio. In effetti avevano ragione era un abito provocante, però a me piaceva molto perché delineava le mie forme al punto giusto. Mi sentivo veramente affascinante e sicura di me.
Annuirono.
Lui abitando nel castello di mio padre perché non aveva più la sua nave ci mise poco a bussare alla porta. Il cuore iniziò subito a martellare all’impazzata. Ero emozionata e l’unica cosa che riuscivo a pensare se gli sarei piaciuta con questo vestito. Dovevo però controllarmi perché sembravo un scolaretta alla sua prima cotta.
“Avanti”, dissi voltandomi verso la porta. Lui entrò poco dopo e pure lui era già pronto per la festa. Aveva pantaloni neri, una camicia bianca un po’ sbottonata per far intravedere il petto, un panciotto grigio tortora e una giacca di velluto lunga e scura.
“Amy tua madr….cosa diavolo …” disse rimanendo a bocca aperta.
“Ti piace?”, chiesi arrossendo giocherellando con le mani.
“Amy mi farai morire…mi stai tentando….mi ci vorrà più autocontrollo del solito…”, rispose lui venendo verso di me.
“Posso mettere altro…”, affermai imbarazzata.
“NO! Va benissimo questo, ma sono un uomo …capisci…”, affermò interrompendomi e mettendo la mano sul mio fianco.
“Ahhh capito…! No e che non lo vorrei e sai che qua…con mio padre”, affermai balbettando e  arrossendo violentemente. Appoggiai la fronte sul suo petto per poter nascondere il mio viso che ormai era preda dall’imbarazzo.
 
Amy datti un contegno!
 
“Amy, tranquilla che non scappo. Ho resistito fino ad ora, però oggi mi sarà diciamo più difficile”, replicò lui divertito appoggiando il braccio dietro la mia schiena.
“Comunque anche tu sei veramente affascinante vestito così”, dichiarai sorridendo alzando lo sguardo non appena avevo ripreso il mio autocontrollo.
“Grazie. Non potevo sfigurare!”, replicò lui amicando.
“Beh saremo sicuramente i più belli della serata”, ammisi prima di avvicinarmi per baciarlo, ma ovviamente fummo interrotti da qualcuno che cominciò a bussare alla porta. Era Bea ed anche lui era vestito elegante con lo smoking scuro. La sua reazione non appena mi vide fu più o meno uguale a quella di Hook. Rimase fermo ad osservarmi per un qualche secondo e poi dopo mi domandò: “Non vorrai andare vestita così?”
“A me piace”, rispose Hook divertito.
“Ovvio che a te piaccia, ma a quanto pare Snow ha invitato più gente del previsto…e non voglio che qualcuno..”
“Non ti preoccupare se qualcuno dovesse farle qualche avance lo taglio a metà”, affermò Hook serio interrompendolo.
“Killian non esagerare!”, replicai appoggiando una mano sul suo braccio.
“Ah beh allora te la affido. Sono però venuto per avvisarvi che la carrozza è pronta”, affermò ritornando indietro verso la porta.
“Bene allora andiamo!”, asserii io seguendo mio fratello.
 
Arrivammo al castello un’ora dopo e non appena entrammo davanti a noi c’era un lungo corridoio sui cui avevano appoggiato un bellissimo tappeto passatoia rosso scarlatto.  Sulle pareti erano appese varie decorazioni floreali variopinte che incorniciavano anche i vari quadri su cui erano dipinti i ritratti della famiglia di Snow. In fondo di fronte a noi c’era un’enorme scala ornata anch’essa con gigli bianchi. Mia madre aveva fatto veramente un ottimo lavoro.
Nel piano superiore sicuramente ci saranno le varie camere e i bagni, ma sicuramente la festa era stata organizzata in una sala al pian terreno, infatti poco dopo essere entrati un uomo di mezza età vestito elegante  venne verso di noi e ci fece segno di seguirlo. Ci accompagnò verso una porta alta e stretta situata alla nostra destra e dopo essere entrati nella stanza l’uomo urlò: “Signorina Emily Singer nostra salvatrice e il suo accompagnatore Killian Jones detto Captain Hook”
La sala era adornata nei minimi dettagli. I fiori che mia madre aveva utilizzato erano le lobelie bellissimi fiori blu che rappresentavano la calma e la libertà e delle campanule che rappresentavano invece il successo. Amavo i fiori perché mi affascinava che ogni specie potesse essere avere una propria simbologia e dovevo ammettere che quelli che aveva scelto mia madre rappresentavano la nostra vita in questo momento. Successo e libertà.
Dopo gli ornamenti però la mia attenzione fu catturata dalle persone che erano dispose su due lati in modo tale da farci passare. Erano molte di più di quanto mi aspettavo e soprattutto più della metà degli invitati non li avevo mai visti. Avrei sicuramente preferito una cosa più intima.
“Vorrei tornare a casa”, sussurrai imbarazzata tenendo stretta la mano di Hook mentre stavamo avanzando con tutti gli occhi degli invitati su di me.
“Tranquilla non durerà molto questo momento!”, replicò lui dolcemente.
“Speriamo!”
Non appena giungemmo al centro della sala tutti iniziarono a spostarsi e parlare tra di loro. Si crearono vari gruppetti e così l’attenzione non fu più su di me, almeno così credevo e speravo.
“Amy sei bellissima!”, disse Emma che aveva un adorabile vestito di seta rosso con un ampia gonna accompagnata da Bea.
“Grazie!”
“Attenta che sta arrivando nostro padre!”, mi interruppe Bea indicando qualcuno dietro di me.
“Già non mi garba il tuo accompagnatore per di più vieni con un vestito un po’ troppo scollato!”, disse lui non appena mi vide.
“Rumple dai è anche la sua serata e credo che in caso ci fosse qualche malintenzionato ci penserà Hook a fermarlo!”, replicò Belle con uno splendido abito dorato che ricordava molto quello che usava la protagonista del cartone durante il ballo con la Bestia.
“Ha già detto che chi si avvina lo taglierà a metà”, ribattè Bea divertito.
“Siete veramente drastici vuoi uomini!”, asserì Emma sorridendo.
“Rumple dagli tregua a questo povero ragazzo e soprattutto fai divertire tua figlia”, confermò Axina che era apparsa al fianco di mio padre.
“Ok vado a vedere se c’è qualcosa da bere!”, disse mio padre ancora un po’ stizzito.
“Prima o poi gli passera Amy, tranquilla. Noi comunque mentre lui va al buffet perché non facciamo partire le danze?”, domandò Belle prima di girarsi e cercare sicuramente Snow. Speravo anche io che mio padre riuscisse ad accettarlo completamente, al momento voleva solo che stesse al mio fianco per mantenere in equilibrio la mia magia, ma per quanto riguarda la nostra relazione mostrava ancora il suo disappunto.
“Concordo”, confermò Emma entusiasta.
Non appena Snow capì la richiesta di Belle l’accontentò subito. Ovviamente fu riprodotta musica classica. Io non ero molto brava a ballare. Avevo imparato qualche passo da piccola, ma niente di così eclatante per questo ero venuta solo per passare una serata in compagnia e divertirmi dopo tutto quello che ci era successo.
“Permette questo ballo?”, chiese subito Hook dolcemente porgendomi la sua mano.
“Non sono capace Killian..”, risposi un po’ imbarazzata.
“Non ti preoccupare tu devi solo seguire me”, ribattè prendendo la mia mano e mettendo l’altro braccio  intorno al mio fianco.
In effetti aveva ragione fu semplice. Lui era molto bravo e riuscì a spiegarmi i vari passi in poco tempo. Mi divertii molto. Mi sentivo libera e finalmente avevo trovato la pace. Dopo un’oretta però decidemmo di fare uno scambio di coppie. Io ballai anche con Bea, mentre Hook danzò con Emma. Era più bravo Hook, ma anche Bea se la cavava. Mi stavo rilassando con il mio caro fratellino che continuava a farmi domande sulla mia relazione fino a che non mi accorsi che una bella ragazza alta dai lunghi capelli castani con un vestito viola a sirena stava danzando con Hook.
“Che ti succede?”, domandò Bea vedendo che mi ero irrigidita e ammutolita.
“Bea devo andare!”, dissi senza aspettare la sua risposta e andai verso Hook.
“Killian ti va di fare un altro ballo?”, chiesi io avvicinandomi a lui.
“Lei chi è?”, domandò lei aspramente accarezzando il suo braccio guardandolo in modo troppo lascivo. Mi innervosiva la sua sola presenza. Come si permetteva di parlarmi in quel modo e di toccare Hook.
“Sono la sua dama!”, ribattei io a tono.
“Eloise lei è la mia ragazza e se lei vuole ballare con me  il nostro ballo termina qua! E’ stato bello rivederti. Spero troverai un altro cavaliere”, replicò lui facendo un mezzo inchino.
“Ci rivedremo presto, capitano!”, ribadì stizzita prima di andarsene.
“Che ti è preso? Non sarai mica gelosa?”, domandò lui amicando non appena mi strinse di nuovo a se.
“No..non lo sono. Volevo solo stare con te!”, risposi leggermente seccata.
“Ah la sorellina è gelosetta. Mi aspettavo una scena del genere con Hook invece…”, asserì Bea divertito mentre stava venendo verso di noi.
“No, io non lo sono!”, affermai sbuffando.
“Sei adorabile anche se fai la gelosa”, replicò Hook prima di darmi un bacio a stampo.
“Troppe smancerie. Emma lasciamoli soli!”, affermò Bea facendo l’occhiolino prima di prendere la mano di Emma e andare dalla parte opposta della sala.
“Non ti scambierei per nessun altra. Per me esisti solo tu!”, confessò Hook prima di riprendere a ballare.
“Lo so! Lei comunque chi è?”
“E’ stata una delle mie tanti spasimanti!”, rispose ridacchiando.
“Non credo di volere sapere quante ne hai avute!”, dissi ancora un po’ infastidita.
“Non è importante Amy, anche perché fanno parte del vecchio me. Ora sono un uomo migliore e non potrei desiderare altro che stare con te!”, sussurrò dolcemente.
“Lo spero per te!”, affermai punzecchiandolo. Sapevo che stava dicendo la verità, ma mi piaceva stuzzicarlo per gioco.
“Te lo prometto non inviterò nessun’altra donna a ballare eccetto te!”, ribattè lui facendo l’occhiolino.
“Sei uno scemo!”,  ammisi sorridendo prima di baciarlo.
 
Le danze proseguirono per altre due ore fino a che Charming e Snow salirono su un ripiano sul quale era stato costruito un piccolo gazebo bianco decorato con fiori blu e azzurri. Provarono ad attirare l’attenzione di tutti, ma ci riuscirono solo dieci minuti dopo e con l’aiuto di Emma.
“Vi abbiamo invitato qua per festeggiare la vittoria su Jafar e questo è tutto merito di Emily Singer. Ora possiamo girare senza aver paura di incontrarlo. Possiamo stare a casa senza aver paura che arrivi con qualche richiesta assurda.
Ringraziamo Emily perché se non ci fosse stata lei ora saremmo ancora vittime degli atti crudeli che Jafar faceva su di noi e sui più deboli.
Volevo anche chiedere un minuto di silenzio per tutte quelle persone che non riuscendo a rispettare le sue richieste o infrangevano le sue leggi oppure non rispettavano i suoi canoni sono state utilizzate come schiavi o uccise in modo brutale”, affermò Charming solenne prima che il silenzio ci avvolgesse.
Non avevano voluto dirmi che cosa era successo, ma dalle parole di Charming capii subito che quello che avevo dovuto affrontare ricordava molto una dittatura spietata. Era stato peggio di Regina e mio padre messi insieme. Era un Hitler in versione magica. Ero sconvolta. Pietrificata. Che cosa avevano subito per colpa mia?  Non riuscivo a sopportare questo peso. Iniziai a tremare e Hook ovviamente se ne accorse subito.
“Non doveva dirlo…non dovevi saperlo…mi dispiace Amy!”, sussurrò lui dispiaciuto.
“No ha fatto bene. Si è comportato come un vero re. La colpa è solo la mia, perché sono stata io a liberare lo spietato Jafar! Io ho le mani sporche di sangue”, dissi mestamente. La gioia che ero riuscita a conquistare finii in pochi istanti.
“Guardami Amy”, disse lui prendendo il braccio in modo da farmi girare verso di lui poi aggiunse serio: “Le persone le ha uccise lui non tu! Le persone le ha rese schiave lui non tu! Tutti gli atti crudeli l’ha fatti lui non tu!”
“Questo lo so, ma chi ha dato la possibilità di avere tutto questo potere? SONO STATA IO!”, replicai io arrabbiata prima di andare verso la porta e sentendo in lontananza la voce di Snow chiedere se potevo salire con loro. Sentivo un peso sullo stomaco. Il senso di colpa tornò a galla e mi colpii violentemente. Non ci sarei riuscita a guardare in faccia le persone che avevano sofferto per causa mia.
Uscii fuori dal palazzo e mi sedetti su uno scalino della rampa che portava all’entrata principale, ma a un certo punto però sentii la sua mano sulla spalla.
“Sei venuto a cercarmi..”, ammisi fissando il cielo stellato.
“Ovvio sei la mia dama, non posso lasciarti da sola e poi avrei avuto troppe corteggiatrici da rifiutare se fossi rimasto”, replicò lui mettendosi vicino a me.
“Sei sempre il solito…”
“Amy so che ti senti in colpa, ma tutti facciamo delle scelte giuste o sbagliate che portano a delle conseguenze…pensa solo a tuo padre ha fatto delle stragi solo per cercare voi due, ma ora sta facendo di tutto per rimediare e farsi perdonare..”
“Non è la stessa cosa…io per salvare te ho provocato l’inizio dell’inferno…non dovevo farti venire!”
“Io sarei venuto lo stesso, lo sai. Non ti avrei lasciato sola. Tu hai fatto quella scelta perchè hai seguito il tuo cuore. Non puoi incolparti per una cosa che tutti avrebbero fatto al tuo posto…”
“Te ti sei infuriato quando hai scoperto cosa avevo fatto”, ammisi interrompendolo
“Beh perche ti eri sacrificata per me, non perché mi hai salvato. Alla fine però io ho fatto la stessa cosa per te quindi sarei un ipocrita se continuassi ad essere arrabbiato con te!”, spiegò lui dolcemente sedendosi al mio fianco
“Lo so..continueremo a farlo…continueremo a fare scelte azzardate e sacrifici uno per l’altro…”, dissi appoggiando la testa sulla sua spalla. Aveva ragione, ma la colpa di quello che avevano dovuto subire non sarebbe andata via così facilmente. Dovevo stare più attenta e non cadere nella sua trappola.
“Mi sa di si Ams”
“Eccovi. Vi stavamo cercando!”, asserì una voce alle nostre spalle. Mi girai e vidi Bea che non appena vide la mia espressione venne subito verso di me.
“Che cosa ti è successo? Eri felice fino a qualche minuto fa. Le hai fatto qualcosa?”, domandò Bea girandosi verso Hook.
“Lui non ha fatto nulla, anzi sono io quella che vi ha fatto passare quattro mesi infernali”, ammisi dispiaciuta.
“Non ti sentirai in colpa?”, domandò lui sorpreso.
“Già”, ribattè Hook accarezzandomi il braccio.
“Io avrei fatto la tua stessa scelta quindi anch’io potrei essere considerato cattivo?”, chiese lui inginocchiandosi di fronte a me e stringendomi le mani.
“No ovvio…ma potevo cercare di evitarlo…potevo non farmi battere così facilemente. Non dovevo farmi mettere quel maledetto bracciale”, asserii abbassando lo sguardo.
“Amy lui aveva molta più esperienza di te in campo magico e per questo non potevi prevedere che avesse il braccialetto o riuscire a sconfiggerlo subito al primo colpo! Alla fine l’importante che l’hai sconfitto e ora non potrà più perseguitarci. Non pensare al passato pensa al presente”, spiegò lui cercando di confortarmi.
“Ha ragione lui, Amy!”
“Non dico che non hai ragione, ma sapete come sono fatta…ci metterò un po’ per riuscire a diminuire questa senso di colpa…”
“Lo so, però ora siamo tutti qui per festeggiare te e la sconfitta di Jafar. Non voglio vedere quegli occhi tristi. Amy meriti di essere felice. Meriti di essere acclamata perché ci hai liberato da quell’incubo! Quindi perché non rientriamo dentro e continuiamo a divertirci?”, affermò lui appoggiando la mano sulla mia spalla.
“Va bene va bene!”, dissi  arrendendomi prima di rientrare dentro andando subito verso Charming e Snow. 
 “Ah eccoti non ti trovavamo!”, sussurrò Charming.
“Scusate ora ci sono” ammisi sotto voce guardando Charming e Snow, poi mi girai verso gli invitati e aggiunsi a voce alta: “Voglio inizialmente dire che mi dispiace per tutte le vittime e le persone che hanno sofferto a causa dei soprusi che hanno dovuto subire per mano di Jafar.
Io si ho sconfitto Jafar, ma i veri eroi siete voi che siete riusciti a continuare a combattere e resistere senza perdere la speranza. Sono orgogliosa di essere circondata da persone come vuoi!”
Tutti iniziarono ad applaudire compresi Snow e Charming. Hook mi stava guardando orgoglioso.
“Grazie grazie, ora possiamo continuare con la festa”, continuai sorridendo prima di scendere raggiungendo Hook.
“Esatto alla vostra destra c’è un buffet con piatti deliziosi. Se avete fame andate a degustare i cibi sa noi offerti!”, replicò Snow gentilmente
“Sei stata Bravissima Amy!”, asserì Hook dolcemente.
“Grazie!”
Il resto della serata la passai a parlare con Hook, Emma e Bea, mentre mio padre rimase al fianco di  Belle a parlare amabilmente. Mia madre invece la intravidi chiacchierare e ballare con un uomo alto e  brizzolato. Erano veramente carini. Ovviamente non volevo che i miei genitori tornassero insieme, a me bastava vederli felici, loro lo erano e quindi non potevo chiedere di più.
Durante la festa qualche invitato venne persino a ringraziarmi di persona per aver ridato la libertà alla Foresta Incantata e io cercai di sorridere, anche se ero ancora un po’ abbattuta per quello che avevano dovuto sopportare per una mia scelta
 
Verso mezzanotte poco alla volta gli invitati tornarono alla propria abitazione. Erano tutti felici e rilassati. La festa dovevo ammetterlo era stata un grande successo. Tutti si erano divertiti e persino io, escluso quel momento di tristezza, passai una bella serata. Avevano mangiato, bevuto e ballato. Snow era stata veramente brava.
Non appena rientrai nel castello di mio padre con Hook salimmo subito al primo piano per andare finalmente a riposare. Ero sfinita. Usare per ore scarpe con tacchi a spillo era stato più faticoso che fare un allenamento con mio padre. Preferivo le mie scarpe da ginnastiche perchè erano nettamente molto più comode.
“E’ stata una bellissima serata!”, disse Hook non appena fummo davanti alla mia porta.
“Si concordo!”, replicai entusiasta.
“Beh ti lascio riposare!”, affermò lui prima di baciarmi.
“Aspetta…!”, replicai stringendo il suo braccio fermandolo.
“Cosa c’è?”, domandò lui voltandosi leggermente verso di me.
“Ti va di rimanere da me…vorrei stare un po’ con te…”, risposi facendo un lieve sorriso.
“Vuoi che dorma con te? E tuo padre?”, chiese lui perplesso. Avevo pensato che fino a che saremmo rimasti nel castello di Rumple di rimanere ciascuno nella propria stanza per evitare che lui lo uccidesse. Nonostante avessero abbassato l’ascia di guerra c’era ancora un po’ di tensione, però quella sera volevo fare un eccezione perché sentivo il bisogno di non rimanere sola.
“Si…solo per questa notte… non faremo nulla, però volevo comunque stare con te…” , ribattei titubante. Non potevamo avere una nostra intimità in un’abitazione dove ci vivevano tutta la mia famiglia al completo. Avevamo bisogno di un posto tutto nostro.
“Va bene …non dico mai di no alle richieste delle fanciulle”, replicò lui amicando
“Sei uno scemo lo sai!”, affermai dandogli un pugno sulla spalla prima di entrare in camera insieme a lui.
Dopo esserci messi il pigiama ci mettemmo sotto le coperte al caldo. Era bello averlo al mio fianco. L’avevamo già fatto, ma in quel caso io avevo messo dei paletti perché ero ancora legata al passato. Ora invece non avevo più barriere, così mi accoccolai su di lui e subito sentii il suo braccio avvolgere il mio fianco.
“Stasera hai bisogno di affetto?”, domandò lui divertito.
“Boh forse…ho ancora immagini di persone piene di sangue morti a causa di Jafar ..”
“Per questo che non volevo parlatene, perché sapevo che poi saresti stata male!”, disse grave poi aggiunse guardandomi: “Ha ragione Bea. Non devi tormentarti perché quello che è stato fatto non può essere cambiato. Ora possiamo solo a goderci la nostra felicità tanto agognata”
“Lo so …non dico che non hai ragione, ma le immagini ci metteranno un po’ a togliersi dalla mia mente!”
“Beh con il tempo passerà tutto, non ti preoccupare!”, ribattè lui prima di darmi un bacio sulla fronte.
“Si..beh ora forse meglio dormire perché sono veramente esausta!”, dissi sbadigliando.
“Buonanotte Ams!”
 
14 Agosto  2015
 
In questi giorni mi ero ripresa totalmente e per questo motivo io insieme con i miei genitori decidemmo di contattare i geni per invitarli nel castello per restituire i loro poteri. Non appena li avrebbero riottenuti avrei potuto ritornare anche ad allenarmi con mio padre. Non vedevo l’ora di riprendere le lezioni di magia.
Nel pomeriggio arrivarono nel castello di Rumple  Cyrus e Abyl mentre Will era in giro alla ricerca della sua amata. Speravo veramente che riuscisse a ritrovarla perché anche lui si meritava il suo lieto fine.
Ci riunimmo subito nel salone e poco dopo ci raggiunsero anche i miei genitori e Hook. Bea invece era a fare una gita con Emma e Henry.
“Sei riuscita a tornare e a sconfiggerlo, brava. Ti siamo debitori”, ammise Abyl entusiasta.
“Non dovete ringraziarmi. Era compito mio. Io l’avevo causato e io dovevo risolverlo”, risposi seria
“Grazie comunque”
Annuì arrossendo leggermente.
“Siete pronti?”, domandai guardando prima Cyrus e subito dopo Abyl
“Si ovvio!”, risposero in coro.
Subito dopo presi una mano di Abyl e una di Cyrus. Ero un po’ nervosa perché non sapevo se avrebbe funzionato del tutto, ma dovevamo comunque provarci perché loro avevano il diritto di riavere i loro poteri. 
Aprii il libro e iniziai a cercare la pagina dove era scritto l’incantesimo. Non appena la trovai cominciai a leggerlo, poco dopo però le luci della sala cominciarono a traballare. Sembrava di rivivere una caccia ai fantasmi. Ogni volta che dovevamo uccidere uno spirito nella stanza le luce cominciavano ad accendersi e spegnersi e la temperatura a scendere. Oggi però non stavo cacciando, ma stavo effettuando un incantesimo di magia. Non ero una cacciatrice, ma una maga.
Tutto ad un tratto vidi di nuovo quei lampi e scintille che la prima volta erano entrati nel mio corpo, però oggi vennero colpiti Cyrus e Abyl.
Stringevo forte le mani dei due ragazzi per mantenere l’equilibrio perché mi sentivo come se una parte della mia magia e le mie energie venissero risucchiate e successivamente  incanalate nei corpi dei due geni. Duro per fortuna pochi minuti. Non appena i lampi cessarono tutto tornò alla normalità e i tremolii cessarono, io invece mi sentivo un po’ stanca ma nello stesso tempo più leggera.
“Come vi sentite?”, domandai subito girandomi verso di loro.
“Bene sento di nuovo la magia scorrere nelle mie vene. Il vuoto che percepivo è scomparso del tutto. Sono tornato il genio di prima”, affermò Abyl facendo un mezzo sorriso.
“Sono contenta per voi!”, ribattei entusiasta.
 “Mi dispiace per essere stato così duro con te, ma eravamo in una situazione critica!”, affermò Abyl serio.
“Tranquillo, l’avevo capito!”, dissi prima di salutarli e poco dopo entrambi rientrarono ciascuno nella propria lampada.
“Sei stata brava Amy. Come stai?”, domandò mio padre un po’ agitato.
“Frastornata e stanca, ma escluso questo bene!”,risposi sorridendo stringendo la mano di Hook che nel frattempo si era avvicinato a me.
“Dovresti riposare Amy!”, asserì Hook guardandomi.
“Concordo con lui!”, confermò mia madre
“Va bene, ma intanto che siamo tutti a casa vi va se passiamo il resto della giornata in famiglia? Bea dovrebbe raggiungerci fra un paio d’ore”,chiesi gentilmente
“Non devi manco chiedere”, rispose mia madre dolcemente.
“Bene allora ci vediamo stasera, ti lascio con la tua famiglia. Io vado a fare un giro fuori!”, sussurrò Hook prima di darmi un bacio a stampo
“Ok, a dopo!”
 
Passammo le ore successive a parlare nella mia camera in modo tale da recuperare le forze e in attesa del rientro di Bea. I miei genitori mi raccontarono la loro storia d’amore proibita. Si erano incontrati per la prima volta sulla costa di un laghetto non tanto distante dal castello di mio padre. Lui era abbattuto perché aveva appena perso Bea e Belle, invece mia madre nonostante sapesse che era il Darkone, un uomo pericoloso che avrebbe potuto ucciderla con uno schiocco delle dita, decise di sedersi al suo fianco per fare in modo di risollevargli il morale. Lei mi ripeté che aveva visto una flebile luce dietro quella maschera di mostro. Entrambi i suoi amori erano andate oltre la maschera del DarkOne. Era cosa da ammirare perché non era cosi semplice andare oltre alla mera apparenza.
Mi rivelarono anche che dovettero incontrarsi di nascosto per evitare di farsi scoprire dalle altre fate. Non era stato semplice, ma erano innamorati quindi avevano cercato in tutti i modi di portare avanti la relazione. Quando poi scoprirono che presto sarebbero diventati genitori il loro cuore si riempì di gioia nonostante sapessero la conseguenza di un possibile bambino nato da un mago oscuro e una fata buona.
Riuscirono a frequentarsi però fino a che mio padre non fu messo nella cella del castello di Snow.  Mia madre così fu costretta a dover affrontare la gravidanza da sola, anche se comunque cercò di comunicare in qualche modo con mio padre senza farsi scoprire.
Mentre mio padre era bloccato in una cella, mia madre doveva fuggire da un posto all’altro e più il tempo passava più diventava difficile ideare un piano per non farsi trovare, anche perché in caso avessero scoperto il suo nascondiglio poteva risultare complicato combattere con il pancione. Lei però fece di tutto per evitare che potesse succedere qualcosa alla sua bambina.
La situazione però era diventata troppo pericolosa quindi nonostante volesse rimanere nella Foresta Incantata per stare anche con Rumple decise di andare in un mondo dove fossimo state entrambe al sicuro. Mio padre era d’accordo e la informò che non appena sarebbe riuscito ad evadere l’avrebbe cercata per riunirsi con lei e con me.
Mia madre però riuscì a trovare un fagiolo magico quando ormai era alla fine della gravidanza per questo optò di partire dopo la mia nascita. Per fortuna aveva ancora una fata di cui si poteva fidare. Era una grande amica che l’aiutò a partorire in una grotta nascosta in modo da non farsi scoprire dalle altre fate.
Qualche giorno dopo la mia nascita mia madre si preparò per la grande partenza. Non informò la ua amica per evitare di causarle dei problemi, ma alla fine fu trovata da una delle sue compagne più forti. Venne attaccata immediatamente e per fortuna grazie ai suoi riflessi riuscì a proteggermi, ma doveva però cercare di trovare un modo che almeno io rimanessi illesa mentre venivamo attaccate, così mi mise dentro un cesto in modo da creare con una mano una barriera di protezione su di me e con l’altra buttare il fagiolo. La fata nel frattempo tentò varie volte di colpirla e purtroppo ci riuscì. Aveva infatti varie ferite sulla schiena e sulle braccia, ma mia madre cercò in tutti i modi di resistere.
Mi mise nel portale sana e salva, ma quando stava per raggiungermi la fata le procurò una ferita grave alla gamba. Cadde a terrà ormai sfinita e ricoperta di sangue. Non riusciva a muoversi e per questo alla fine lo attraversai solo io.
Lei mi disse anche che non appena avrebbe trovato un altro fagiolo mi avrebbe raggiunto, ma a causa di Jafar non c’era riuscita.
“Mi fa piacere sentire della vostra storia d’amore, però venire a sapere che tu hai dovuto sopportare tutto questo per me…”, ammisi dispiaciuta.
“Io affronterei qualsiasi cosa per farti stare al sicuro e se dovessi tornare indietro nel tempo farei le stesse scelte!”, replicò lei mettendomi una mano sulla guancia.
“Grazie mamma, sono fiera di essere vostra figlia. Non vedo l’ora di stare con voi e recuperare i momenti persi”, replicai abbracciando prima lei e poi mio padre.
“Anche noi!”
   
 
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