Anime & Manga > Fairy Tail
Ricorda la storia  |      
Autore: 33NaLu33    05/02/2019    4 recensioni
La storia di come Kinana è diventata un serpente!
-*-
-Andate via- urla una voce poco lontana. Erik penso riconoscendolo. –Lasciatemi- continua a gridare.
[dedicata a Sissi1978]
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Cobra, Kinana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Perché io ho scelto te!
 
 
 

Kinana
 
 
I giorni passavano un po’ così, un po’ tutti uguali, anche perché infondo non avevamo molto o granché per giocare, per non dire direttamente che non avevamo quasi niente in generale.
Eppure in quel convento di suore formato da donne dedite alla fede e orfani di tutte le età e provenienza non mancava di certo l’armonia e l’amore reciproco; almeno questo era prima… prima di quella notte maledetta… di quella fatidica notte che segnò per sempre le nostre vite, che da quel giorno e per tutti i giorni a venire cambiarono radicalmente.
 
-*-
 
-Svegliatevi- urla suor Sue precipitandosi nel dormitorio accendendo le luci. Aprendo gli occhi di soprassalto mi guardo intorno assonnata, rendendomi conto che anche le altre bambine che dormono nei letti accanto al mio sono confuse quanto me.
Un boato assordante proveniente da fuori fa tremare le finestre e le urla prima non udibili squarciano la tranquillità della notte.
La paura mi assale e se fino a poco prima volevo semplicemente tornare a dormire i miei sogni tranquilli ora non so più che cosa fare. Stringendo a me il mio peluche a forma di coniglio non riesco a capire che cosa sta succedendo.
 
-Dobbiamo scappare- afferma Sue facendoci segno che dobbiamo alzarci velocemente, e anche se non sono sicura di voler lasciare il mio letto capisco che devo farlo.
-Veloci- ci incita indicandoci le scale pronta a seguirci non appena l’ultima di noi sarà uscita dalla grande stanza.
 
Arrivate al piano di sotto e raggruppate tutte all’ingresso secondario, suor Izumi cerca di mantenere la calma generale: -Ascoltatemi- urla cercando di sovrastare i rumori inquietanti delle urla che provengono da fuori. D’istinto stringo forte a me il mio peluche -sono arrivate delle persone molto cattive, ma non dovete avere paura andrà tutto bene, quello che dovete fare sarà solo scappare verso la foresta, avete capito? -
-Voi non venite? – chiede invece Nami sull’orlo delle lacrime.
-No tesoro- dice Sue che nel frattempo è arrivata –noi rimarremo qui per rallentarli. Ma appena se ne saranno andati verremo a cercarvi è una promessa, quindi mi raccomando scappate nella foresta, nascondetevi, e a meno che non siamo noi a chiamarvi rimanete nascosti-
 
Ancora frastornata e terrorizzata inizio a correre dietro alle altre bambine e ai ragazzi più grandi che attraversando il retro stanno uscendo sulla strada. Con solo la camicia da notte e a piedi scalzi ho molto freddo.
 
Usciti dal cortile riesco finalmente a vedere le fiamme che come grandi bocche malefiche stanno divorando la mia piccola città.
-Dobbiamo aiutarli- afferma uno dei ragazzi più grandi che senza aggiungere altro disobbedisce agli ordini di suor Izumi correndo verso la direzione delle urla. Subito dopo molti altri ragazzi fanno lo stesso lasciando noi più piccoli qui da soli. Voglio tornare da Sue penso stringendo convulsamente il mio coniglietto. È solo un incubo mi ripeto chiudendo gli occhi.  
 
Ma le urla non cessano, i rumori diventano più forti e quando riapro gli occhi verdi sono ormai da sola in mezzo all’incubo.
Mi faccio prendere dal panico e anche se so che non devo disobbedire quando le suore mi dicono di fare una cosa inizio a correre verso la città nella vana speranza di poter ritrovare qualcuno dei miei amici.
 
Gli adulti urlano, urlano tutti insieme parole che non riesco a capire. Gli adulti si colpiscono, si colpiscono a vicenda cercando di farsi del male gli uni con gli altri spargendo sangue per le strade. Gli adulti cadono a terra, cadono con gli occhi spenti.  
 
Iniziando a piangere mi rannicchio dietro a una casa nascondendo la testa dietro al mio peluche. Sue verrà a svegliarmi­. Penso tra i singhiozzi. Non devo avere paura.
-Non devo avere paura- sussurro facendo avanti e indietro col busto.
 
-Andate via- urla una voce poco lontana. Erik penso riconoscendolo. –Lasciatemi- continua a gridare.
Alzandomi di scatto inizio a correre verso la sua voce. I vetri rotti delle finestre a terra mi si conficcano sui piedi nudi, il fuoco che divampa per le strade inizia a entrarmi nei polmoni e a soffocarmi; eppure io non rallento.
 
Fuori dall’ennesima casa ormai distrutta, il corpo steso a terra di una donna che conosco molto bene giace immobile. Poco lontano un uomo tiene in spalla Erik, che con un cappuccio in testa si dibatte come una furia.
 
Sono anni che Erik e sua madre vengono ogni settimana da noi in orfanotrofio. All’inizio l’idea non gli piaceva per niente ma col passare del tempo ha stretto un forte legame con tutti i ragazzi più grandi.
Ma sinceramente è sempre andato d’accordo con tutti, grandi e piccoli, persino con le suore, con tutti tranne che con me. Non perché io gli stia antipatica, ma semplicemente perché nel corso degli anni non ho mai avuto il coraggio di presentarmi.
La prima volta che lo vidi infatti il mio cuore iniziò a battere così velocemente che temetti potesse scoppiarmi da un momento all’altro e da quel giorno in poi l’ho sempre osservato da lontano. Standomene semplicemente lì a guardarlo senza mai farmi vedere da lui.
 
-Lasciami- urla Erik continuando a sferrare pugni alla schiena dell’uomo senza ottenere nessun risultato. Correndo verso di loro lascio cadere il mio coniglietto e saltando sullo sconosciuto gli afferro il braccio mordendolo.
-Cazzo- afferma l’uomo spingendomi via. Cadendo pesantemente a terra attiro l’attenzione di una donna coi lunghi capelli neri vicina a un carro che voltandosi nella nostra direzione lancia un’occhiata totalmente indifferente alla scena.
-Mi ha morso, cazzo- dice lo sconosciuto mostrando il braccio. –La portiamo con noi? - chiede indicandomi mentre a fatica io mi sto rialzando.
-No- dice annoiata la donna dopo avermi squadrato –è troppo piccola non potrebbe servici a niente-
 
Stordendo Erik e facendolo smettere di dimenarsi l’uomo lo butta, come si fa coi sacchi, dentro al carro per poi voltarsi verso di me.
-Lasciatelo- dico con voce tremante –lasciate il mio amico- ripeto avventandomi di nuovo contro lo sconosciuto provando a morderlo di nuovo. Questa volta precedendomi però mi butta a terra senza farsi neanche sfiorare.
-Sembri proprio una serpe- afferma sprezzante.
-Hai ragione- concorda la donna dai glaciali occhi neri che adesso sembra infastidita dalla situazione. –Sembra proprio una serpe. – e senza aggiungere altro schiocca le dita.  
 
Un bagliore bianco mi circonda e attimo dopo io non esisto più, un attimo dopo sono per terra strisciante, e strisciando mi nascondo sotto il carro di quei umani.
 
 
L’unica cosa che so e che devo seguire quei uomini.
L’unica cosa che ricordo è un volto, il volto di un bambino che con i capelli marroni e gli occhi viola mi sorride.
L’unica cosa che sento in mezzo a tutto quell’inferno è la sua voce.
 
-*-
 
Quello che quel giorno, quel momento, non avrei mai potuto sapere è che per tutto il resto della mia vita non avrei fatto altro che correre verso quella voce.
Verso la sua voce.
Verso di lui.
 
 
 
 



 
Angolo autrice!
Ciauuu! Come vaa? Spero bene!
Grazie a tutti coloro che sono arrivati sino a qui! spero di non avervi fatto deprimere troppooo! In tal caso mi scuso tantissimooo!
Come sempre alla prossima!
33NaLu33
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: 33NaLu33