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Autore: lmpaoli94    08/02/2019    1 recensioni
In un tempio nascosto tra le montagne e completamente all’infuori del tempo e dal mondo conosciuto, Kagome Sango e Kagura si allenano per diventare le prossime guardiane degli spiriti dei guerrieri samurai.
Ma una di loro tre nasconde un segreto che metterà in pericolo il loro futuro, scatenando l’ira dei loro rispettivi maestri.
E come se non bastasse, ci si metterà pure l’amore delle tre ragazze verso i loro rispettivi maestri a peggiorare una situazione già tremendamente intrigata.
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Coppie: Inuyasha/Kagome, Kagura/Sesshoumaru, Miroku/Sango
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Kagome non riusciva a togliersi dalla mente le parole che gli aveva rivelato Sesshomaru.
Per la ragazza, lo scopo dei tre maestri era di prepararle al meglio per proteggere un segreto molto più importante di loro.
"La camera del demone... le arti dei samurai... segreti di cui ignoro l'esistenza..."
«Kagome?» fece la sua amica Sango spaventandola «Tutto bene?»
«Sì... certo.»
«Ti vedo un po' sovrappensiero. Sei sicura che...»
«Stavo solo pensando all'addestramento che ho avuto con il maestro Sesshomaru questa mattina... È stato molto impegnativo e interessante.»
«Interessante? Da quando in qua ti interessano le parole dei nostri tre maestri?» la punzecchiò Kagura.
«M'interessano eccome... Altrimenti non sarei qui insieme a voi.»
«E ti avverto che non ci rimarrai per molto visto la tua inettitudine a non imparare nemmeno a combattere.»
«Quando ci ritroveremo faccia a faccia sul tappeto di tatami, la mia collera che in questo momento sto provando si riverserà contro di te.»
«Accomodati.»
«Che cosa sta succedendo qui?» fece Inuyasha interrompendo la disputa delle due ragazze.
«Niente, maestro. Va tutto a meraviglia» replicò Kagura.
«Kagura, visto che sei molto brava a parlare, voglio vedere che cos'hai imparato con la spada.»
«Ma maestro, il sole è tramontato.»
«E con ciò? L'addestramento non è finito finché non ve lo diciamo noi.»
«D'accordo.»
Con la rabbia che gli ribolliva in corpo, Kagura prese la spada datogli in dotazione dai guardiani del tempio.
«Avanti, colpiscimi» la esortò Inuyasha.
Ma appena la ragazza si mosse, cadde a terra senza forze.
«Kagura, che cos'hai?»
La povera ragazza, rimasta completamente senza energie, era svenuta sotto gli occhi del suo maestro e delle ragazze.
«Portatela a dormire. Ha bisogno di riposo.»
«Va bene. Ci pensiamo noi.»
Una volta che raggiunsero la loro stanza, Kagome e Sango l'adagiarono sul suo letto.
«Questi allenamenti sono davvero durissimi» fece Sango «Nessun essere umano riuscirebbe a resistere.»
«Eppure se i nostri maestri sono diventati quello che sono, ci sarà un motivo.»
«E chi ti dice che abbiano fatto il nostro solito addestramento?»
«Ne sono convinta.»
«Tu e le tue stupide convinzioni...»
«Sango, vuoi discutere pure tu?»
«No... È meglio se ci mettiamo a dormire.»
«Di già? Non vuoi fare il tuo solito spuntino di mezzanotte?»
«Abbiamo bisogno di dormire, Kagome... Soprattutto dopo l'ennesima giornata massacrante.»
«A proposito, che cosa vi hanno fatto fare il maestro Miroku e il maestro Inuyasha durante la mia assenza?»
«Meglio che non te ne parli... Buonanotte» disse infine Sango girandosi nel letto e lasciando Kagome nei suoi pensieri.
 
 
Nel cuore della notte, le tre ragazze dormivano beatamente e completamente stremate dalla giornata trascorsa.
I raggi lunari inondarono il tempio immerso nel più pacifico silenzio che si poteva godere.
Ma qualcuno si stava preparando a disturbare la quiete del luogo.
Spalancando gli occhi improvvisamente, cominciò a guardarsi intorno.
"Bene. Stanno tutti dormendo."
Senza fare il minimo rumore e muovendosi cautamente, si stava dirigendo verso l'ultimo piano del tempio.
Rimanendo visibilmente sorpresa per non trovarci nessun guardiano dinanzi alla famigerata stanza del demone, era pronto per andare contro le regole.
La sua curiosità e la bramosia di sapere il più grande segreto nel tempio l'avrebbero messa in pericolo.
"Una volta aperta questa porta, riuscirò finalmente nel mio intento... È da mesi che aspetto questo momento..."
Ma appena mise la mano per cercare di aprire la porta della stanza, i guardiani del tempio si mobilitarono armati delle loro spade e circondando l'individuo misterioso.
«Chi diavolo sei?»
Ma esso non rispose, limitandosi a pensare a trovare una via d'uscita.
«Come hai potuto cercare di entrare nella stanza del demone? È proibito a qualsiasi persona... Adesso identificati immediatamente per poterti infliggere la punizione che più meriti.
«Non pensateci neanche. Non riuscirete a catturarmi.»
Con un rapido movimento delle mani, l'individuo misterioso scomparve misteriosamente grazie alla tecnica del teletrasporto.
«Non è possibile! Ma come ha fatto?»
«Svegliamo immediatamente i tre maestri. Devono sapere che questa notte qualcuno ha provato ad avvicinarsi alla stanza del demone.»
«Ma pochi sanno di questa stanza... Non vorrei che la prendessero male.»
«Che cosa sta succedendo qui?» fece Miroku vedendo tutti i guardiani del tempio riuniti dinanzi a quella stanza misteriosa.
«Maestro, perdonate la nostra inettitudine, ma qualcuno ha tentato di entrare qua dentro.»
Sentendo ciò, Miroku decise di non rispondere.
«Maestro, c’è qualcosa che possiamo fare?»
«Tornatevene nei vostri nascondigli. Stasera nessuno deve sapere che qualcuno si è avvicinato a questa stanza. Nemmeno gli altri maestri. Sono stato abbastanza chiaro?»
«D'accordo, come volete voi maestro» disse uno dei guardiani prima di esaudire la richiesta del maestro.
"Sapevo che prima o poi sarebbe successo... Qualcuno ha scoperto l'enorme potere che questa stanza può celare... Devo cavarmela da solo senza l'aiuto degli altri maestri. Non vorrei che si possa scatenare il panico. Sarebbe fin troppo controproducente" pensò Miroku rimanendo tutta la notte a fare la guardia alla misteriosa stanza.
 
 
«Miroku, che cosa ci fai qui?» domandò Sesshomaru svegliando il sacerdote di soprassalto.
«Niente. Stavo meditando.»
«Davvero? Secondo me stavi facendo un riposino.»
«Mi ero addormentato mentre stavo facendo meditazione.»
«Non è da te.»
«Sesshomaru, si può sapere che cosa vuoi?»
«Ti stavo venendo a cercare. Le ragazze ci stanno aspettando per l'addestramento.»
«Arrivo subito.»
Mentre Sesshomaru non perdeva di vista Miroku, notò che mancava una delle tre ragazze all’appello.
«Dove si trova Kagome?»
< Non lo sappiamo, maestro. Quando io e Kagura ci siamo svegliate non era nel su letto. >
< Inuyasha! > tuonò Miroku.
< Che cosa sta succedendo? Perchè stai urlando. >
< Cerca immediatamente Kagome e portala qui. Dovrà rispondere di un crimine impunito. >
< Ma a cosa ti stai riferendo? >
< Fai come ti ho detto e non discutere! >
< Nessuno mi da ordini e tu lo sai bene. >
< Eccomi qui. Scusate il ritardo > replicò Kagome con il fiatone.
< Dove ti trovavi per essere venuta in ritardo? >
< Mi ero addormentata sotto l’albero di pesco mentre stavo facendo esercizio fisico. >
< A che ora ti sei svegliata questa notte? >
< Non lo di preciso… Ma il buio stava facendo spazio all’alba. >
Miroku, fissandola con sguardo truce, non riusciva a fidarsi delle parole della ragazza.
< Non è che ti trovavi all’ultimo piano del tempio, vero? >
< Certo che no. Anche perché io e le altre ragazze sappiamo che è proibito andarci. >
Avvicinandosi con sguardo minaccioso, Miroku fissava la ragazza dritta negli occhi.
< Ti avverto Kagome: se hai provato ad andare contro la regola principale di questo tempio, verrai cacciata malamente e non potrai mai fare ritorno. Sono stato abbastanza chiaro? >
< Sì, maestro. Ma io non mi permetterei… >
< Niente ma e adesso basta discutere. Ci aspetta un altro giorno pieno di allenamenti. Iniziamo! >
 
 
Arrivata l’ora di pranzo, le tre ragazze si accomodarono sotto l’albero di pesco che ricopriva gran parte del giardino per consumare il loro pranzo.
< Ancora non riesco a capire che cos’ho fatto di male > fece Kagome < D’accordo che sono arrivata in ritardo, ma il suo terzo grado… Mi ha fatto venire i brividi. >
< Non farci caso, Kagome. Lo sai come sono fatti i nostri maestri > replicò Sango cercando di rassicurarla.
< Lo so, però mi ha fatto molto paura lo stesso. >
< Secondo me hai la coscienza sporca, Kagome. >
< Come hai detto, Kagura? >
< Ci stai nascondendo qualcosa, vero? >
< Io non nascondo nulla! Sono limpida come l’acqua. >
< Questo è tutto da dimostrare. >
< Vuoi fare di tutto per rovinarmi il mio pranzo, Kagura?! Già la giornata è faticosa per sé, ma se ti ci metti tu… >
< Ho fatto solo delle supposizioni > rispose Kagura con ghigno malefico.
< Finiscila immediatamente. Non sopporto quando fai così. >
< Allora dovrai sopportarmi ancora un bel po’. >
< Non se ti concio per le feste > gridò Kagome sguainando la sua spada da samurai.
< Adesso finitela! Tutti e due! Volete finire in punizione? >
< Almeno avrò avuto il piacere di dare una bella lezione a questa ingrata. >
< L’unica ingrata presente sei tu, Kagome. Stanotte hai cercato di intrufolarti nella stanza del demone per impossessarti del potere assoluto e padroneggiare la magia oscura. Non mentire! >
< Non so a cosa ti stai riferendo Kagura, ma non è così! >
< Ora basta mi avete stancato! > replicò Sango piombando addosso alle due duellanti cercando di disarmarle.
Sentendo le loro grida in giardino, Inuyasha si recò verso le due ragazze per assopire la loro disputa.
< Fermatevi immediatamente! > tuonò il maestro.
< Ha cominciato lei! > rispose Kagura.
< Non m’interessa chi ha cominciato! Da stanotte ad oggi state andando contro troppe regole, ragazze. Adesso vi mettete pure a duellare in giardino senza il permesso di uno dei maestri? Volete forse uccidervi a vicenda? >
< L’intenzione era quello, maestro. >
< Taci, Kagome. Sei l’unica che si trova in una situazione molto rischiosa. Stai rischiando di essere cacciata dal tempio. >
< Ma io… >
< Vieni con me. Devo parlarti. >
Vedendo Kagura godere per la sua ramanzina, Kagome se n’andò con il suo maestro tenendo la testa bassa per non guardarla in faccia.
< Maestro, voi mi credete vero? Pensate che io sia innocente? >
< Non so cosa credere, Kagome… Però devi stare molto attenta e comportarti di conseguenza. >
< Ma io non ho fatto nulla per comportarti… >
< Oggi sei arrivata in ritardo. Sai quanto ci teniamo alla puntualità noi maestri. >
< Ma io veramente… D’accordo, non lo farò più. >
< Bene. È così che si fa’ > rispose Inuyasha fissandola negli occhi.
< Maestro, dovevate dirmi solo questo? >
< in sostanza sì. >
< Allora posso tornare a finire il mio pranzo. >
< Sì, vai pure. >
< Grazie. Con permesso. >
< Aspetta un attimo, Kagome. Devo dirti un’ultima cosa. >
< Ditemi, maestro. >
< Stai molto attenta a Kagura e a Sango. Quelle due ragazze faranno di tutto per farti fuori. >
< A Sango? Ma lei non è come Kagura… Comunque avete ragione nel dire questo. >
< Ne sei davvero sicura? Sei convinta che sia lei la più cattiva tra i due? >
< Sì, perché? >
< Dammi retta una buona volta, Kagome. Tieni gli occhi aperti. È per il tuo bene… Ci vediamo più tardi per l’addestramento sotto il pesco. >
< D’accordo. A più tardi > disse infine Kagome ripensando alle parole del suo maestro su Sango.
“Sango… Non puoi tradirmi… Noi due siamo amiche… Io... non riesco a capire...” pensò la ragazza finendo il suo pranzo.
   
 
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