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Autore: maybeitsadream    11/02/2019    0 recensioni
1944, Barcellona.
Ognuno ricorda, ognuno sa cos'ha sepolto sotto la cenere. Liam ha seppellito suo fratello, Zayn la sua personalità.
Importante: i familiari dei protagonisti, a eccezione della mamma di Liam, avranno nomi diversi da quelli reali.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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1981, Barcellona

A Sant Jordi Barcellona si colora di romanticismo: è tradizione che le donne regalino dei libri ai loro fidanzati e ricevano da questi una rosa.

Sono passati anni dalla prima volta, eppure la sensazione di stupore che provo è sempre la stessa. È bello vedere la rambla piena di bancarelle, leggere titoli conosciuti e scoprirne di nuovi, scovare tra i tanti anche quello che ho scelto io per la mia storia, per la nostra storia. Perché, sì, alla fine quel capolavoro l'ho scritto per davvero e lo vivo ogni giorno.

Franco è morto sei anni fa. Sono stati dimenticati tanti crimini che ha commesso: la memoria nazionale ha preferito scordare, ma io so che nessuno ha voltato pagina senza avere in mente tutte quelle già scritte. Ci sono cose che non si possono dimenticare.

In diversi romanzi che ho avuto il piacere di leggere in tutti questi anni, il narratore dava delucidazioni circa la vita dei protagonisti che seguiva il punto finale. Posso provarci anche io, perché sono stato narratore e forse a qualcuno la conclusione non è chiara.

Dopo quella promessa, la promessa di una rosa, mi sono concesso del tempo per me. Non ho mai abbandonato Barcellona, ma ho cominciato a dare un serio ascolto alle mie emozioni, ai miei bisogni, alle mie necessità; sono cresciuto, sono diventato più maturo, meno idiota, più consapevole. E sono tornato da Liam solo quando ho capito che avrei potuto restare al suo fianco senza scappare. Non si meritava un codardo affianco: meritava il meglio. Ed egoisticamente pretendevo di essere io. Ho lavorato molto su me stesso e sulle mie paure; se oggi sono un uomo sereno, lo devo alla sua promessa.

Ho continuato a gestire la casa editrice di don Federico e continuo ancora adesso. Da quando mi sono migliorato, ho scoperto di apprezzare molto di più il lavoro che mi è stato offerto, e cerco di impegnarmi al massimo ogni giorno, per onorare la memoria di chi non è mai morto per davvero.

Vivo ancora nella stessa casa, e Liam nella sua. Almeno ufficialmente: il mondo non è tenuto a sapere che in realtà dormiamo assieme tutte le notti. 

Lui è diventato proprietario della libreria in cui ha sempre lavorato, ed è affiancato da Lolita, una diciannovenne eccentrica e molto curiosa che vuole diventare una scrittrice. L'ho conosciuta il suo primo giorno di lavoro, un anno e mezzo fa: era impacciata e terrorizzata all'idea di parlarmi, ma col tempo la sua vera natura è venuta fuori e mi si mostra solida ogni giorno. 

Ci sono stati lutti che mi hanno segnato. Quello di mia madre, tanto per cominciare. È successo nel 1977, e l'ho scoperto con una lettera di un suo vicino di casa. Mi sono reso conto di averla persa anni prima, quando sono arrivato in Spagna: mi sono separato da lei con la presunzione di un ragazzo che credeva di avere il mondo ai suoi piedi; soltanto da uomo mi sono reso conto che avrei dovuto starle accanto più tempo. Mi manca ogni giorno, e mi intristisce il pensiero di non poterle nemmeno fare visita al cimitero. Liam mi ha promesso che un giorno ci andremo, e io gli credo. 

Ho perso Alicia, Liam ha perso il signor Martínez e anche suo padre. Sua madre si è ammalata, ma si mostra sorridente perché è felice della tranquillità di suo figlio. In tutto questo tempo, non è mai stata scortese con me: lei e suo marito, pur non comprendendo il nostro modo di essere, non hanno mai avuto neanche l'idea di abbandonarci. Sono stati degli ottimi genitori per Liam, e io sono contento di averli conosciuti.

Ho ancora gli incubi. Sogno Andrés e la notte dell'arresto, ma mi rassicura il pensiero che sono solo ricordi: non ci siamo stati mai più in carcere. E adesso, anche se ci additano ancora come invertiti, viviamo più tranquilli. Ci godiamo ciò che abbiamo, e siamo felici così.

Oggi sono dietro la bancarella della libreria insieme a Liam e Lolita. C'è un sacco di gente che passeggia per la rambla ed è tutto così bello che potrei scoppiare di gioia. Una ragazza si ferma di fronte a me e abbassa lo sguardo quando si sente i miei occhi addosso. Capisco che ha letto la mia storia dal rossore che si affretta a tingerle le gote.

Mi chiedo se qualcuno le abbia già regalato una rosa.

Mi domanda quale titolo potrebbe scegliere, mentre i miei compagni sono impegnati a soddisfare le richieste di altri passanti. Io le ricordo che, tanti anni fa, nello stesso giorno, ho scelto Grandi speranze, speranze che alla fine sono diventate solide realtà. Mi sorride timida e mi domanda se ne abbiamo una copia.

Quando si allontana, le chiedo di aspettarmi.

«Perché?», mi domanda.

«Perché ho una tradizione da rispettare», rispondo avvicinandomi a un venditore di fiori. 

Compro due rose: una la do a lei - perché in fondo non l'ho mai rispettata davvero la tradizione di Sant Jordi - e una la consegno a Liam. Si somigliano ancora, e io ne sono sempre innamorato.


 

***
Martedì arriva il "bonus".

Grazie a tutti per aver letto.❤️

-E

   
 
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