Libri > Percy Jackson
Ricorda la storia  |      
Autore: LorasWeasley    11/02/2019    2 recensioni
AU [solangelo]
"Non aveva idea di cosa potesse esserci davanti l’ingresso, a tentoni allungò la mano e cercò l’interruttore della luce, non appena questa si accese i due ragazzi strizzarono gli occhi e ci misero un po' per abituarsi.
Ci furono minuti di interminabile silenzio, poi alla fine il biondo decise di schiarirsi la gola e commentare –Carino... è una tua passione?
Nico chiuse più volte gli occhi, poi fissò il ragazzo accanto a lui, infine tornò a guardare quello che occupava praticamente tutto il corridoio.
Passò dal sollievo, perché se anche l’altro ragazzo vedeva quello che stava vedendo lui voleva dire che non aveva bevuto così tanto da iniziare ad avere allucinazioni del genere, all’esasperazione e allo sconcerto."
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jason Grace, Nico di Angelo, Nico/Will, Percy Jackson, Will Solace
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
E iniziano la settimana di San Valentino con una Solangelo!
Ho scritto questa storia non so quanto tempo fa, finalmente ho trovato l'opportunità per pubblicarla.
Spero che vi piaccia e che vi faccia scappare una risata ahaha
Deh
_______________________________________________________________________________

 
Nani da giardino


Erano le 2:35 di quella che era ormai diventata una domenica mattina.
La sera prima Nico era uscito per locali, Jason e Percy si erano lamentati così tanto con lui che non usciva mai e che non aveva nessun’altro amico oltre loro due.
Non li sopportava più, così aveva deciso di accontentarli per quella sera.
Se ne pentì subito quando Percy, così ubriaco, iniziò a fare una specie di spogliarello sopra un tavolo, Jason incontrò una ragazza al bancone e non si staccò più da lei.
Nico doveva immaginare che sarebbe finita in quel modo, ma ormai era vestito e fuori di casa, tanto valeva cercare di concludere qualcosa di soddisfacente.
Andò via senza avvertire nessuno dei suoi coinquilini, tanto non se ne sarebbero nemmeno accorti, e camminò per circa un quarto d’ora verso un locale che sapeva essere per gay.
Si era informato per bene quando aveva deciso di trasferirsi in quella nuova città per l’università.
Diversi bicchieri di cocktail dopo e un viaggio nella macchina di un ragazzo del quale non sapeva neanche il nome, Nico si ritrovò a cercare le chiavi dell’appartamento tra le tasche, mentre il ragazzo l’aveva inchiodato contro la porta di legno e gli baciava il collo.
Nico quasi ringhiò per il piacere e fece scivolare le chiavi a terra quando il più grande gli diede un morso.
Doveva abbassarsi per riprenderle, ma non appena mosse la mano questa andò a imprigionarsi tra i suoi capelli biondi, erano ricci e morbidi, li strinse per spingerlo di più verso di se e tornare sulle sue labbra.
Era un bel ragazzo, gli faceva venire i brividi, stava amando il suo modo di baciare, era erotico, ma al tempo stesso dolce, gli mordeva le labbra, ma dopo gli passava la lingua, come a volersi scusare per avergli fatto male.
Si staccarono che avevano il fiatone, un rivolo di saliva rimase a collegarli per diversi secondi.
Nico lo fissò, nella penombra dell’interno del condominio, aveva i capelli scompigliati per colpa delle sue mani, gli occhi blu erano intensi e languidi, lucidi per l’alcool e l’eccitazione.
Le guance erano così rosse che era quasi impossibile distinguere le lentiggini, anche se Nico sapeva che c’erano, le aveva adocchiate subito a inizio serata. Le labbra piene erano rosse e gonfie, Nico aveva voglia di tornare su di esse e di restare li per sempre, ma sapeva che se fossero entrati in casa sarebbe stato tutto più comodo.
Recupererò velocemente le chiavi e ci mise un po' a infilarle nella toppa, tra le mani che gli tremavano e la poca attenzione.
Quando finalmente sentì la porta aprirsi sorrise soddisfatto, lo afferrò per la maglia e lo trascinò dentro, chiuse la porta spingendola malamente con il piede e continuò a camminare all’indietro nel buio della casa.
Viveva ormai li da tre mesi ed era un appartamento abbastanza piccolo, conosceva la posizione di tutti i mobili, poteva benissimo camminare all’indietro e al buio anche da ubriaco.
Stava per tornare a baciarlo quando sbatté lo stinco destro contro qualcosa di duro, imprecò praticamente sulla sua bocca con un tono così alto che se Percy e Jason fossero già tornati l’avrebbero sicuramente sentito, che stessero dormendo o meno.
Non aveva idea di cosa potesse esserci davanti l’ingresso, a tentoni allungò la mano e cercò l’interruttore della luce, non appena questa si accese i due ragazzi strizzarono gli occhi e ci misero un po' per abituarsi.
Ci furono minuti di interminabile silenzio, poi alla fine il biondo decise di schiarirsi la gola e commentare –Carino... è una tua passione?
Nico chiuse più volte gli occhi, poi fissò il ragazzo accanto a lui, infine tornò a guardare quello che occupava praticamente tutto il corridoio.
Passò dal sollievo, perché se anche l’altro ragazzo vedeva quello che stava vedendo lui voleva dire che non aveva bevuto così tanto da iniziare ad avere allucinazioni del genere, all’esasperazione e allo sconcerto.
Che cazzo ci faceva un nano da giardino che gli arrivava al busto nel bel mezzo del corridoio di casa sua?
-Io… Non…- sospirò –Non ne voglio sapere nulla.
Scavalcò l’uomo in ceramica ignorando il suo volto davvero inquietante e neanche aspettò che il biondo facesse lo stesso prima di riprendere a baciarlo mettendogli una mano all’interno della camicia.
L’altra mano invece cercò la maniglia della porta della sua camera, era la prima sulla destra non appena si entrava, molto utile averla così vicina in questi casi.
Riuscire ad aprire quella porta fu molto più semplice che aprire quella dell’ingresso, il moro si lasciò cadere contro il materasso del suo letto e si trascinò il più grande di sopra.
Quest’ultimo sentì che il moro sotto di se si stava togliendo le scarpe, ne approfittò e gli alzò il maglione spesso di lana che indossava, Nico non si fece pregare per toglierlo e farlo volare da qualche parte nella stanza.
Non appena fu libero strinse il petto del ragazzo con le sue esili braccia, poi sporse il viso in avanti per tornare a baciarlo, ma il biondo si tirò leggermente indietro.
Nico lo fissò molto confuso, si stava forse tirando indietro?
Il ragazzo sopra di lui si schiarì nuovamente la gola, poi parlò –Non vorrei rovinare il momento… Ma mi sento osservato…
Nico gelò sul posto, sperava che non fosse quello che subito gli era balenato in mente, ma non appena inclinò lentamente il capo per seguire lo sguardo dell’altro ragazzo capì che non poteva più non interessarsi a quella storia assurda, visto che un secondo nano da giardino, forse con la faccia ancora più inquietante dell’altro, era posizionato accanto al suo letto.
Fece un mugolio disperato portandosi le mani a coprirsi gli occhi, magari se li avesse tenuti chiusi per un po',quando li avrebbe riaperti il nano sarebbe sparito.
Cosa che non accadde. Gli era anche passata la voglia di scopare.
-Io uccido qualcuno- borbottò.
Fece spostare l’altro ragazzo da sopra di sé, poi si alzò.
Era a petto nudo e con una sola scarpa, ma non gli importava più di tanto.
La prima stanza in cui andò fu quella di Percy, aprì la porta senza bussare, non gli importava se il suo coinquilino stesse dormendo o fosse in compagnia di una qualche ragazza, ma la camera di Percy era vuota, il letto completamente intatto.
Corrugò le sopracciglia ancora più confuso, poi si avviò verso la camera di Jason.
L’altro suo coinquilino era in casa, sdraiato nel suo letto ancora vestito, sorrideva al cellulare e aveva le cuffie nelle orecchie, la musica così forte che Nico riusciva a sentirla benissimo.
Jason lo notò solo perché non stava dando le spalle alla porta, si tolse le cuffie e poggiò il cellulare al suo fianco, poi si allungò verso il comodino per accendere la lampada.
-Sei qui, ti avevo perso al locale! Dove sei stato?
Nico lo ignorò e a sua volta chiese –Che cazzo sono quei nani?
Jason sbatté più volte le ciglia dorate, lo fissò da capo a piedi, poi proruppe –Uhm… Sei ubriaco?
Nico stava diventando sempre più esasperato –No! Cioè si… Ma ci sono davvero dei nani!
Jason continuò a fissarlo come se fosse pazzo, poi portò lo sguardo dietro di lui e commentò –Sta un ragazzo dietro di te, non mi sembra però che sia così basso.
Nico respirò profondamente, doveva solo mantenere la calma prima di uccidere uno dei suoi migliori amici.
-Jason- iniziò lentamente –Ci sono dei nani da giardino in ceramica nel nostro appartamento.
Il biondo iniziò a sorridere –Si… Divertente…
Nico era arrivato al limite, di scatto si avvicinò al suo amico, lo afferrò per un braccio e lo costrinse ad alzarsi trascinandoselo dietro.
Qualche secondo dopo tutti e tre i ragazzi erano davanti il nano da giardino posizionato in corridoio.
Il silenzio si protrasse fino a quando Jason annunciò –Non ho nessuna idea di come sia arrivato qui e da dove, quando sono tornato- lanciò una veloce occhiata all’orologio che faceva le 03:11 –non stava.
-Ce n’è uno anche in camera mia!
Jason li fissò entrambi, più volte, poi alzò le spalle –Che vuoi che ti dica, se ti da fastidio scopate nel divano.
Se ne tornò in camera sua come se nulla fosse.
Nico si avviò verso il divano posto nella loro cucina/salotto molto piccola, ci si buttò sopra sospirando e passandosi una mano sul volto fino a stringersi i capelli.
Aveva gli occhi chiusi e aveva reclinato la testa contro lo schienale non troppo comodo.
-Se vuoi puoi andartene, ma forse sei ancora in tempo per trovarti qualcun altro. Non ho nessuna intenzione di scopare in questo divano, anche perché il nano ci guarda comunque dall’ingresso.
Sentì il ragazzo ridere leggermente, lo sentì anche sedersi al suo fianco.
-Alle 4 di mattina? Nah, i migliori saranno già stati presi.
Nico sospirò nuovamente –Mi dispiace averti rovinato la serata.
-Bè, potresti farti perdonare qualche altra volta.
Solo a quel punto Nico si decise ad aprire di nuovo gli occhi, lo fissò corrugando la fronte, stava forse dicendo che voleva vederlo qualche altra volta? Nonostante tutto?
Non fece neanche in tempo a rispondere che l’altro ragazzo lo precedette, di nuovo.
Allungò una mano verso di lui facendo un sorriso sincero –Sono Will, comunque.
Rimase spiazzato per un po', sentì le guancie un po' più calde e solo alla fine ricambiò la stretta, anche se sembrava qualcosa di assurdo dopo tutto quello che avevano fatto, e borbottò –Nico.
-Bè Nico, sappi che non mi aspettavo tutto ciò da questa serata, ma penso che non la dimenticherò mai.
-Che stupido- borbottò il moro dandogli un pugno sul braccio.
Will rise, poi gli portò una mano alla testa per accarezzargli i capelli, Nico si lasciò andare contro la sua spalla.
Non ci fu spazio per altre parole.
 
Quella mattina si svegliarono che era quasi mezzogiorno, avrebbero continuato a dormire se un’imprecazione e il rumore di qualcuno che cadeva non avessero spezzato la calma.
Nico si stiracchiò, aveva dormito bene, ricordava solo di essersi presentato a Will e si era addormentato mentre il biondo lo cullava con una mano tra i capelli.
Erano ancora sul divano, Nico aveva dormito bene perché aveva dormito praticamente sull’altro ragazzo.
Will non era dello stesso parere, un gemito di dolore gli uscì dalle labbra ancora prima di aprire gli occhi.
Nico poteva capirlo, aveva dormito solo una volta in quel divano e la mattina dopo aveva giurato che non l’avrebbe fatto più.
-Che è successo?- Chiese sbadigliando Jason uscendo dalla sua stanza.
Nico si alzò in piedi per capire quale fosse il problema, si avvicinò all’ingresso a braccia incrociate e con un sorrisetto quasi sadico sulle labbra quando vide Percy a terra, inciampato sul nano da giardino, mentre si lamentava per il dolore e per il mal di testa da sbronza.
20 minuti dopo si trovavano tutti e 4 seduti intorno al piccolo tavolo da cucina per fare colazione/pranzo.
-No, non ho capito- proruppe l’ultimo arrivato per la settima volta.
Jason sospirò e riprese a spiegare prima che Nico gli lanciasse qualcosa facendogli davvero male.
-Eri ubriaco. Eri molto ubriaco. Solo tu puoi aver portato quei nani da giardino a casa.
-Ma perché devo essere stato solo io! Anche Nico si è ubriacato e uno è proprio nella sua camera.
-Ho fatto altro questa sera- rispose subito il diretto interessato –Ho il mio alibi qui accanto, eravamo impegnati per andare in giro a rubare nani da giardino.
Percy sembrò pensarci per un tempo lunghissimo, alla fine comunicò –Non ho idea di dove possa averli presi…
A quel punto si girò a fissare Will, come se si accorgesse di lui per la prima volta –Scusa, chi hai detto che sei tu?
-Sono Will, Will Solace- rispose prontamente il ragazzo.
-La scopata che per colpa tua ho perso questa notte- borbottò per affermare meglio il concetto Nico.
Percy ignorò quest’ultima parte, o forse neanche lo sentì, tornò a rivolgersi al biondo.
-Bene Will, sei interessato a due nani da giardino?

[1987 parole]
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: LorasWeasley