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Autore: Apollonia Storie    12/02/2019    1 recensioni
Ho iniziato a scrivere questa storia quattro mesi fa. La leggo e la rileggo, e mi inghiotte sempre di più. Finalmente mi sono decisa a pubblicarla.
Parla di una ragazza di diciassette anni, dal cuore nero, l'anima a pezzi e lo sguardo dannato.
Ravenna Blackwood.
La spina nel fianco di Minerva McGranitt.
E poi c'è lui, l'ex Mangiamorte più famoso del Mondo Magico.
Draco Malfoy.
Da sempre dipinto come l'animo scuro da salvare.
E se stavolta fosse lui a salvare l'animo di qualcuno?
Genere: Erotico, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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 La guerra era finita da ormai cinque anni.
I morti erano stati ampiamente compianti e la vita aveva ripreso il suo normale decorso.
 
Hermione Granger era diventato subito dopo il diploma Sottosegretario del Dipartimento della Regolazione e Controllo delle Creature Magiche, continuando la sua convinta battaglia per la liberazione degli Elfi.
Il suo lavoro la coinvolgeva 24H, e per un po' le cose tra lei e Ron, che nel frattempo era diventato Auror di primo livello, avevano preso una brutta piega.
Brutta piega accentuata dal ritorno nelle loro vite di Draco Malfoy.
Il biondo infatti, dopo aver buttato i primi due anni dopo la guerra in battaglie legali per evitare il carcere a lui e alla sua famiglia, era tornato ad occupare una certa rilevanza al Ministero grazie alle sue ricchezze.
Attualmente era Consulente Eccezionale di Eventi Indicibili, ovvero … non faceva un cazzo.
Era troppo ricco per lavorare.
Ogni tanto si presentava al Ministero, e data la sua vasta cultura nelle Arti Oscure veniva consultato dal Dipartimento Difesa quando gli Auror si trovavano qualcosa di strano tra le mani.
 
Proprio in una di queste occasioni, quando un giovane squilibrato aveva terrorizzato mezza Londra invocando di essere la reincarnazione di Voldermort, e uccidendo ventitre persone, Harry Potter, Auror di oramai terzo livello, si era ritrovato a collaborare con Malfoy, trovandolo contro ogni aspettativa piuttosto cambiato.
 
I suoi atteggiamenti sempre spocchiosi ed odiosi, erano di molto attenuati da una maturità inaspettata, che si manifestò in tutta la sua potenza quando anche Hermione si interessò al caso, unendosi al gruppo.
Malfoy la trattava come una pari, e con un rispetto che nessuno si aspettava. Nessuno, soprattutto non Hermione.
La crisi con Ron e le gentilezze di Malfoy la fecero infatuare del nuovo scapolo d’oro del Mondo Magico. Ma quella cottarella terminò non appena si trovò per caso ad assistere ad una Threesome che coinvolgeva appunto Malfoy e due signorine del reparto Auror.
Si era allora  resa conto di quanto avesse mitizzato il ragazzo, che anche se più educato era sempre il solito spregevole Malfoy.
 
Dopo un anno Hermione e Ron si erano sposati, e Malfoy fu invitato, in compagnia della sua fidanzata di allora, Astoria Greengrass.
 
Harry e Malfoy avevano collaborato altre volte nell’arco di quei cinque anni, e paradossalmente, nonostante si stuzzicassero come se fosse ancora tra i banchi di scuola e si fossero sfidati più volte a duello, quell’accoppiata funzionava.
 
 
 
- L’avevo detto io . L’ho capito da subito. -
- Come no, Malfoy. Tu capisci sempre tutto, eh? –
- Certo Potter, e in questo caso l’ho capito dalle scarpe. Delle Devinione da 150 galeoni sono una spesa impensabile per un semplice barista. Sono la moda del momento! –
- Allora la prossima volta che dovrò catturare un criminale mi abbonerò prima a Fascinosamente Mago per stare al passo con le tendenze come fai tu. –
 
Draco ghignò ticchettando con le mani contro una statuetta in ferro posta sulla scrivania.
 
- Non essere invidioso Sfregiato. Forse quando lascerai la Weasley avrai qualche speranza di essere eletto Scapolo dell’anno come il sottoscritto. –
- Grazie, ma preferisco quella di Salvatore del Mondo Magico. Tu ce l’hai questa carica? – esclamò Harry sorridendo sornione sotto un’occhiataccia di Malfoy.
 
La porta dello studio si aprì di colpo, e i due ragazzi di ormai ventitre anni si trovarono davanti uno strano gruppo di persone.
In primis il presidente della Magia in persona Kingsley Schackebolt, accompagnato dal presidente del Winzengamot e da niente di meno che la Professoressa Minerva McGranitt, ormai nota come la Preside di Hogwarts più cazzuta di sempre.
 
- Professoressa McGranitt ! – esclamò Harry felice.
- Oddio… – si fece scappare invece Draco in un sussurro.
 
- Potter, è un piacere vederti. La Professoressa Weasley mi parla spesso di te. –
- Fa lo stesso con me di Hogwarts, professoressa. Mi manca molto il castello. –
 
Ginny era stata assunta proprio quell’anno come insegnante di Volo al posto di Madama Bump, andata in pensione.
 
- E perché non ci torni allora, Potter? Magari ti metti in fila con i primini e ti fai dare lezioni dalla tua fidanzatina. Dei diventato un mollaccione sul manico di scopa. –
- Signor Malfoy, noto che il suo senso dell’humor non si è affievolito con gli anni. –
- Oh, la prego cosi mi fa arrossire.  –
- Signor Malfoy, Signor Potter. Sono il Ministro Cucuman Boston… -
-Lavoriamo al Ministero da tre anni, lo sappiamo chi sei Cucuman –
- Sta zitto Malfoy – lo riprese Harry
- Perché, tu non sai chi è Cucuman? –
- Lo so chi è Cucuman, ma Cucuman sta cercando di dirci qualcosa. –
- E allora fa parlare Cucuman e sta zitto tu –
- Sei tu che hai iniziato a parlare! La prego Cucuman ricominci… -
- POTETE SMETTERLA DI RIPETERE IL MIO NOME? E’ malese e vuol dire  Il nipote del più Grande. –
- Io ce l’avrei con i miei genitori per un nome del genere, Cucuman –
- Senti chi parla, tu ti chiami Draco, che razza di nome è .... – ribattè Harry
- PIANTATELA. TUTTI E DUE! –
 
La McGranitt li riportò all’ordine, ed entrambi trasalirono a quel richiamo, aspettandosi quasi di vedersi sottratti punti della loro casa.
 
- Prego Boston, continui… -
- Hm, grazie Minerva. Dunque, come Presidente del Neo Riformato Winzengamot, parlo a nome del comitato tutto nel porgere a due dei grandi eroi della Seconda Guerra Magica i nostri più sentiti ringraziamenti e ossequi. –
 
Harry alzò gli occhi al cielo.
Aveva sentito rivolgersi quella frase almeno cento volte al giorno da cinque anni a quella parte, ed era diventato alquanto fastidioso.
 
E per Draco era più o meno la stessa cosa. Dopo aver aiutato il Trio a ritrovare l’ultimo Horcrux nascosto ad Hogwarts, era stato di diritto conteggiato come Eroe della Guerra.
 
Il ragazzo dal passato Oscuro che alla fine ha trovato la luce.
Il figlio del Male che si vota al Bene.
Il Fascinoso delle Tenebre che lotto al fianco del Prescelto.
 
Erano decisamente pompati quei titoli da Prima pagina, ma sia Harry che i suoi amici, dopo un primo momento di stizza avevano accettato lo stato delle cose, soprattutto per l’aiuto che Malfoy aveva effettivamente dato nel dopoguerra.
Molti dei fondi in sostegno delle famiglie o per la ricostruzione di Hogwarts provenivano proprio dalla famiglia Malfoy.
Un espediente per pararsi il culo, certo, ma che era comunque stato utile.
 
-  …e con la testa inchinata e il cuore colmo di orgoglio giungiamo quindi alla formulazione di tale proposta. –
- Mi scusi Cucuman, potrebbe passare al dunque? Ho una Passaporta che mi aspetta –
- Hm, hm, si certo Signor Harry Potter. Innanzitutto vi porgo di nuovo i miei ossequi. –
- oh cazzo, ancora…- 
- E…ehm, dove ero rimasto… - Cucuman scorse il dito sul taccuino che stava leggendo, tentando di ritrovare il filo.
- In sintesi. – sbottò alla fine la McGranitt – Il Winzengamot e noi professori di Hogwarts abbiamo bisogno della vostra presenza. –
- Dove? –
- Mi scusi professoressa non credo di capire… -
- Si… ehm, ci stavo arrivando Minerva se permetti. Il Winzengamot ritiene, di pari passo con l’opinione del corpo docenti… -
- Ad Hogwarts Signor Potter. Mi scusi Cucuman ma avrei da fare anche io, l’anno scolastico è alle porte. Dicevo, come sapete dalla Fine della Guerra, ad Hogwarts è stato aggiunta l’ora di Sensibilizzazione… -
- Si Ginny me ne ha parlato. –
- A me Ginny non ha detto nulla – esclamò Malfoy sgranocchiando delle noccioline.
- Ci mancherebbe… - sibilò Harry
- L’ora di sensibilizzazione è un momento della settimana in cui gli studenti vengono a contatto con gli avvenimenti della Guerra. Vogliamo così spergiurare eventuali pensieri… pericolosi per così dire. Considerando poi la presenza di ragazzi colpiti in prima persona dalla Guerra. –
- Siamo tutti stati colpiti, Minerva. – esclamò con la sua voce profonda Kinglsey
- Lo so, e i ragazzi hanno bisogno di sfogarsi e di sentirsi capiti… -
- E noi cosa dovremmo fare? Gli psicologi ad una massa di quindicenni? Abbiamo un lavoro nel caso non lo sapesse, il quattrocchi sgama i cattivi e io…  -
- Già tu esattamente tu che cazzo fai nella vita Malfoy? –
- Sta zitto Potter. –
- Abbiamo bisogno di voi perché testimoni in prima persona della Guerra, in due prospettive molto diverse. Crediamo che i ragazzi stiano perdendo il contatto con ciò che è veramente successo. La faida tra Grifondoro e Serpeverde è ancora viva come sempre, e voi due l’avete rappresentata in pieno negli anni. Chi meglio di voi può guidarli e chiarirgli le idee? –
- Chiaramente la vostra presenza ad Hogwarts sarà pagata il doppio delle ore di lavoro. - aggiunse il Ministro della Magia, intuendo i pensieri di Draco.
 
- Io ci sto. – esclamò Harry senza esitare
- Perfetto, abbiamo fissato il primo incontro per metà settembre e…-
- Wowo, fermi un attimo. Io non ho ancora dato il mio consenso. Volete anche me no? O è importante solo Potter? –
- In realtà, tutto il Winzengamot ha espresso il forte desiderio di coinvolgerla Signor Malfoy. – si intromise Cucuman
- Ah davvero?... e perché? –
 
Harry alzò gli occhi al cielo.
Anche Draco, come lui, non vedeva l’ora di ributtarsi tra i corridoi di Hogwarts, di salutare il castello in una maniera più serena, ma faceva tutte quelle storie soltanto per farsi pregare un po' .
 
- Beh, il suo aiuto per la comunità Magica è stato immane, e le sue abilità nell’Occlumanzia e nello scorgere nelle persone le sue stesse paure o i suoi desideri adolescenziali possono rivelarsi importanti. –
- Oh si... E nient’altro? –
- Oddio Malfoy, piantala e accetta. Muori dalla voglia di tornare ad Hogwarts. –
- Si beh non ho tempo da sprecare dietro dei ragazzini complessati… -
- Verrà nominato Massimo Rappresentante della Nobile Casa di Serpeverde, al termine dell’anno scolastico. E la stampa presenzierà alla cerimonia. – scandì la McGranitt congiungendo le mani in grembo.
 
Centro!
Come una freccetta che va assegno, le parole della McGranitt fecero illuminare gli occhi del biondino, che sorrise.
 
- Ci vediamo ad Hogwarts preside. –
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
- Quindi torni ad Hogwarts? Oddio come ti invidio ! –
- AAAH NON POTREI ESSERE PIU’ FELICE. Saremo insieme tutto l’anno! –
 
Ginny saltò al collo di Harry stringendolo forte.
 
- Andiamo Ron, non fare quella faccia, ti farò intrufolare in qualche modo. –
- Ma perché Malfoy? Come fa ad avere sempre tutte le fortune quello? –
- La sua fortuna è essere stato un completo stronzo ad Hogwarts, ma sai Ron, onestamente sono contento così. A quanto dice Ginny ci sono certi Serpeverde tremendi. Meglio che se li pianga lui che io. –
- Più tremendi di Malfoy? La vedo difficile. –
- Fidati Ron – si intromise Ginny – Ringrazio tutti i giorni che le lezioni di Volo siano solo per quelli del primo anno. Ci sono dei gruppetti che farebbero dannare anche Piton in persona. –
- Oh, voglio tornare anche io ad Hogwarts – piagnucolò Hermione con gli occhi lucidi.
- Vi ripeto ragazzi, vi faremo entrare in qualche modo. Oh, non vedo l’ora di andare alla Capanna di Hagrid, o mangiare in Sala Grande o… -
- AAAAH TI ODIO HARRY – esclamò Hermione scappando a piangere e schizzando verso il salotto.
 
Erano a casa di Ron ed Hermione, una bella casetta a due piani nel bel mezzo della Londra Babbana, così da poter essere raggiunta anche dai genitori di lei.
 
- Ma che le prende? E’ un po' esagerata come reazione -
- Cerca di capirci Harry. Già odiavamo Ginny per essere ad Hogwarts tutto l’anno, ora dovremmo odiare anche te per ben nove mesi! –
- … beh Ron… mi odierei anch’io in effetti. –
- Oh, va al diavolo. –
- Voglio tornare anche nella Camera dei Segreti o nel bagno di Mirtilla o… -
- Non puoi! La Camera è stata murata e protetta da ogni tipo di incantesimo. E’ un luogo Proibito! – scandì Ginny seria
- Oh si, e sappiamo tutti il parere che Harry ha dei luoghi Proibiti! Non gli piacciono proprio eh… -
- Eh già, nemmeno a te Ron. Abbiamo sempre rispettato i divieti. –
 
I due ridacchiarono e Ginny alzò gli occhi al cielo.
 
- Idioti. Vado ad aiutare Hermione. –
 
I due rimasero da soli, ed Harry si avvicinò a Ron, sorseggiando del buon vino fatto in casa dai Weasley.
 
- Ei Ron, come va con… -
- …Hermione? Va benissimo. Oh abbiamo passato quel periodaccio. Era solo stressata e io, beh, dovevo lottare per riprendermela. Perché? Sai qualcosa? – chiese poi allarmato
- No Ron, è che vi vedo bene ma, è come se ci steste nascondendo qualcosa. A me e Ginny intendo e… -
- AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH –
 
Harry sobbalzò così tanto a quell’urlo da rovesciarsi il vino addosso.
Ginny si precipitò in cucina.
 
- Ginny ma che diavolo ti prende? –
- Tu Ron Weasley sei un’emerito…idiota…ti….detesto -
 
Hermione li raggiunse ridacchiando nel vedere Ginny scagliarsi contro Ron alternando a ogni parola uno schiaffo o un pugno.
 
- Wo, Ginny calmati. Mi potete dire che succede? Che ha fatto Ron? -
- Fattelo dire da lui! –
 
Ron si liberò dalla sua presa, e rosso in volto riprese fiato.
 
- Beh Harry, hai ragione… c’è qualcosa che non vi avevamo detto. Hermione ed io… - prese la mano di Hermione che gli sorrise imbarazzata -… aspettiamo un bambino-
 
Il silenzio piombò nella cucina, ma dopo qualche secondo anche Harry si scagliò su Ron, pizzicandolo ovunque.
 
- Ron. Sei.veramente. un idiota. –
- Ahia. AHIA! Ma perché ve la prendete solo con me? –
- Perché Hermione non la possiamo picchiare.  Oh Hermione, sono così contento! Non posso crederci! –
Colmo di gioia abbracciò la ragazza, per poi bloccarsi all’improvviso.
 
- Ma di quanto? –
- Un mese e dieci giorni . – esclamò Hermione passandosi vagamente la mano sulla pancia.
- Oh ma, noi saremo ad Hogwarts per quando nascerà allora. –
- Beh, magari quando ci farai “infilare “ ad Hogwarts, verremo in tre. –
 
 
 
 
 
 
- La Granger è incinta ? AH! Un nuovo piccolo sangue sporco tra le strade di Londra… La domanda è chi è il padre?  - ridacchiò Draco sfogliando la Gazzetta del profeta.
 
Sua madre si bloccò sul colpo, congelata.
 
- Perché, dovremmo forse preoccuparci Draco? –
 
Draco la fissò con un sorrisetto, anche forse un po' impietosito dal terrore negli suoi occhi.
 
- Non preoccuparti mammina. La Granger non è il mio tipo. – disse riprendendo a leggere
- Beh, oramai ci aspettiamo di tutto. Mezzosangue  e Sangue sporco sono all’ordine del giorno tra le tue cerchie… -
- Mamma ma di cosa stai parlando? –
- Di cosa sto parlando? Ogni giorno sulla Gazzetta da cinque anni il tuo nome è associato a qualche ambiguo soggetto… Quand’è l’ultima volta che hai visto Blaise ?  O Pansy? –
- Blaise stamattina a colazione, e Pansy mi ha invitato al suo matrimonio. –
- Matrimonio? Credevo che Pansy fosse… -
- Innamorata di me? Ma certo che è innamorata di me, ma a me non me ne frega un cazzo… Si è trovato un vecchio riccone da spennare, ed è felice così. –
- E tu? –
- E io che? –
- Quando ti sposi? –
 
Draco alzò gli occhi verso di lei, sfinito da quelle continue insinuazioni.
 
- Mamma ho ventitré anni. Perché dovete trovare sempre qualcosa su cui criticarmi dopo tutto quello che ho fatto? Ho risollevato il nome della nostra famiglia in nemmeno cinque anni … -
- Già, stringendo la mano a delle sporche Mezzosangue davanti a tutti i giornalisti inglesi. –
- Quella sporca Mezzosangue è tra le personalità più influenti del Mondo Magico odierno, e  mi ha salvato la vita ad Hogwarts, nel caso te lo fossi dimenticato… -
- Per come ne parli sembra quasi tu abbia una cotta per lei. –
 
Draco alzò gli occhi al cielo.
 
- Se mi sposassi la Granger saresti contenta? –
 - Shh, Draco! Vuoi far venire un infarto a tuo padre? La sua salute è già appesa a un filo.. –
- Oh ti prego, appesa a un filo. Ha la febbre mamma! –
- Si ma… il suo cuore è così colmo di dispiaceri… -
 
Narcissa prese a lisciare nervosamente i petali di alcuni fiori in un vaso sul tavolo, sedendosi.
Draco si alzò dalla poltrona e si avvicinò alla madre, poggiandogli poi entrambe le mani sulle spalle.
 
- E i suoi dispiaceri sono più dolorosi sulla nave di venti metri o nello chalet in montagna? –
- Oh, Draco quanto sei materialista. Per quanto ti possa sembrare incredibile tuo padre vuole solo che tu sia felice e… -
- …e allora comunica a mio padre che sono felice anche senza una moglie e un erede.   Dio! dopo tutte le cose che abbiamo passato è ancora così fissato con il sangue e la discendenza.  TI rendi conto che siamo quasi MORTI per questo? –
- Tuo padre vuole… solo il tuo bene. E anche io . – ripetè lei, questa volta guardandolo in volto.
- E allora lasciami vivere tranquillo! … Ah, comunque vado ad Hogwarts se ti può interessare. –
- Ad Hogwarts? E come mai? –
- Si  è liberata la cattedra di Babbanologia. –
 
Il vaso che sua madre reggeva tra le mani cadde fragorosamente a terra e Draco non potè fare a meno di ridere di gusto.
 
- Sto scherzando mamma -
- Tu stai uccidendo lentamente tua madre, Draco Malfoy, sappi questo! –
Sotto il suo sguardo divertito Narcissa uscì furiosamente dal salone.
 
 
   
 
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