Fumetti/Cartoni europei > I Dalton
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Autore: jarmione    13/02/2019    2 recensioni
Immaginatevi se le dodici fatiche di Asterix le compissero i Dalton.
Cosa accadrebbe? Ci riuscirebbero?
Ed Evelyn? sarà di aiuto ai fratelli in queste dodici fatiche, o Joe la considererà la solita palla al piede? (da cui, si sa, non riesce a staccarsi alla fine)
ATTENZIONE: OOC - AU - CROSSOVER - WHAT IF?
Genere: Avventura, Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I Dalton ed Evelyn'
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Evelyn80…quanto mi stai odiando da 1 a 1000??? e quanto ti adoro io da 1 a 1000?? Io un milione e tu? XD
 
Questo capitolo lo dedico a te
 
 
Joe sgranò gli occhi ed emise un grido soffocato, si irrigidì e finì steso a terra.
I fratelli non sapevano più dove guardare; William aveva uno strano sorriso stampato in volto ed intervenne in soccorso di Joe.
Jack stava per avere la stessa reazione di Joe, mentre Averell quasi si commosse.
Evelyn ebbe un tuffo al cuore e spalancò la bocca, coprendola subito con le mani, mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime.
“L-Luke?”
Non poteva crederci.
Il cowboy li guardava con le mani sui fianchi, un sorriso compiaciuto in volto ed il cappello che gli copriva gli occhi.
“Luke!” esclamò Evelyn, fiondandosi fra le braccia del cowboy e stringendolo forte, venendo ricambiata “sei vivo! Sei vivo!”
“Credevi di esserti liberata di me?” gli domandò ammiccando.
Evelyn rimase stretta a lui ancora qualche secondo, per paura di vederlo scomparire.
Quando si staccò fece per parlare, ma Joe iniziò a ridestarsi e Luke si avvicinò per assicurarsi che stesse bene.
Joe aprì lentamente gli occhi e guardò William e Jack, che nel frattempo si era ripreso dallo shock
“O-ok…dove sono? Siamo ancora a Roma?” i gemelli annuirono, aiutandolo ad alzarsi “ho avuto un incubo orrendo” proseguì il maggiore “ho sognato che quel cowboy da strapazzo era vivo”
“Ehm…” i gemelli non sapevano come e cosa rispondere.
“Va tutto bene, Joe?” nel sentire questa frase e la voce che la pronunciava, Joe si irrigidì di nuovo e si voltò lentamente verso la sua provenienza.
La prima cosa che vide fu un cinturone, pian piano sollevò lo sguardo vedendo una camicia familiare, un gilet familiare, un filo d’erba familiare e…un volto ed un cappello familiari.
“C-C…C-come…?”
“Hai visto, Joe!?” esclamò Averell “E’ Lucky Luke! Allora non è morto, è vivo!”
Gli altri fratelli ed Evelyn si prepararono alla sfuriata del maggiore tappandosi le orecchie e andando a nascondersi dietro alle armature; William si trascinò dietro Averell.
“Sorpreso di vedermi?” domandò divertito Luke.
Joe iniziò a variare nuovamente di colore, rosso, bianco, verde, giallo e persino a pois.
Nel giro di pochissimi istanti iniziò ad urlare come un forsennato ed a saltare imitando un pollo.
Era completamente uscito di senno.
“LUCKY LUKE! LUCKY LUKE! LUCKY LUUUUUUKE!”
 
*****************
 
Peabody, con il resto del penitenziario, era giunto al Colosseo e stava qualche stanza più in là dei fratelli Dalton.
Nell’udire le urla di Joe si mise a sorridere “Le vecchie abitudini sono dure a morire”
“Non dovremmo intervenire?” domandò gli signorina Betty preoccupata.
“Tranquillitudine, signorina Betty” rispose Peabody “stiamo parlando di Lucky Luke, il cowboy più veloce della sua ombra, non c’è nulla di cui preoccuparsi”
 
****************
 
Joe si calmò dopo due minuti di pazzia assoluta.
Le armature avevano tremato a tal punto che una di esse, quella che copriva Jack, si era data alla fuga e aveva lasciato scoperto il povero Dalton, il quale non sapeva più cosa realmente lo spaventava; se Joe o l’armatura che fuggiva senza nessuno al suo interno.
Una volta concluso lo schiamazzo, Luke continuò a guardare Joe con sguardo impassibile “Ti sei calmato?”
Joe respirava profondamente e sonoramente, riprendendo fiato e colore.
Alzò lo sguardo e fissò il cowboy dritto negli occhi.
“Come puoi essere vivo!?” domandò, cercando di contenere la rabbia che minacciava nuovamente di uscire “Come!?”
Luke sorrise “Ho i miei assi nella manica, Joe” rispose “non credo di doverti molte spiegazioni”
Joe tentò di ragionare e, dopo poco, venne illuminato da un flash. Si voltò verso Evelyn “Dammi la pistola, pulce.” sibilò “Subito!”
Evelyn, che stava ancora nascosta per sicurezza dietro alla sua armatura, uscì lentamente, seguita anche dagli altri.
Si avvicinò al fratello e gli porse la pistola, che teneva ancora ben nascosta nella giarrettiera.
Joe la prese ed iniziò ad esaminarla; all’interno vi era un solo…
“Un colpo a salve…” Joe sgranò gli occhi “questa pistola era caricata a salve!?” si voltò nuovamente verso Evelyn, in quanto lei gli aveva fatto avere la pistola “Tu…” ringhiò “sei fortunata che è caricata a salve! Come ti è venuto in mente di tradirmi in questo modo!?”
Evelyn deglutì “Joe, ti giuro, non lo sapevo...”
“Non lo sapevo, te lo giuro…” scimmiottò lui “tu sei tanto innocente ma sai molte più cose di quanto dai a vedere!” si avvicinò pericolosamente alla ragazza e alzò la mano, pronto per tirare uno schiaffo anche a lei.
Lo schiaffo, però, non arrivò e Joe si ritrovò il braccio bloccato dalla presa salda di Luke.
“Lasciala stare, Joe” intimò il cowboy “è stata un’idea mia. Tu pensa alle prove e allo sconto di pena”
Joe ringhiò come un cane rabbioso e, una volta che Luke lo lasciò, sbuffò e si mise vicino alla grata che dava sull’arena.
Jack e William non sapevano cosa fare o dire; erano ancora scioccati.
Si avvicinarono ad Evelyn e le misero una mano sulla spalla.
“Ti lascio tranquilla” disse Jack, dandole un bacio sulla guancia e raggiungendo Joe.
“Andrà bene, si calmerà” aggiunse William, andando anche lui assieme ai fratelli.
Averell, nel passare, prese la sorella e la strinse forte, quasi soffocandola, e poi andò con gli altri.
Dopo un istante di silenzio, Luke fece cenno ad Evelyn di seguirlo e andarono nella stanza a fianco…soli.
“Tutto ok?” chiese lui e lei annuì “Pronta per le prove?”
Evelyn sospirò “Perché non me l’hai detto?” domandò, sviando il discorso “Perché non mi hai detto che la pistola era caricata a salve?”
“Avevo capito sin da subito le intenzioni di Joe” rispose il cowboy “te l’ho già detto, non è silenzioso quando elabora i piani. Se te lo avessi riferito sarebbe stato poco credibile, non sai mentire e ti avrebbe scoperta subito”
Evelyn chiuse gli occhi e fece un profondo respiro “Mi hai fatta star male, Luke…molto”
“Mi dispiace” si scusò lui “non era mia intenzione, sarei comunque tornato da te e lo sai, penso che mi conosci abbastanza bene”
Lei deglutì “A quanto pare…”
Luke sorrise amichevolmente “Dai, ora devi concentrarti, questa è l’ultima prova e sarà difficile…” vennero interrotti dalle improvvise grida di esultanza dei detenuti nell’altra stanza e Peabody che tentava di calmarli “…anche se avrete un bel po’ di aiuto” concluse.
Lei annuì “Anche se per poco…mi sei mancato, Luke”
Luke le passò una mano fra i capelli e la strinse di nuovo a sé.
Quando si staccarono lei sembrò più tranquilla anche se, per sua sfortuna, un suono di trombe annunciò l’inizio della prova.
“O-ok…ci siamo!” disse lei, battendosi nervosamente le mani sulle gambe.
“Puoi farcela” disse Luke, assumendo subito dopo uno sguardo pensoso “ho dimenticato di dirti una cosa…” ridacchiò sotto i baffi “…Jack è fortunato”
“Perché?”
“Baci bene”
Evelyn spalancò la bocca e diventò rossa come un peperone; sperava di non tornare più su quell’argomento.
Abbassò lo sguardo e tornò nella stanza con i fratelli…inciampando.
  
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