Libri > Percy Jackson
Ricorda la storia  |      
Autore: LorasWeasley    15/02/2019    2 recensioni
AU [solangelo]
"Nico era certo che qualcuno li sopra lo odiasse.
Non poteva essere davvero sempre così sfigato.
Non era umanamente possibile."
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Nico/Will, Will Solace
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'School'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
E anche oggi aggiorno in questo fandom, approfittandone per continuare la raccolta scolastica di non so quanto tempo fa.
Questa storia, tra tutte quelle già pubblicate, è la seconda in linea cronologica, ma potete benissimo leggerla lo stesso senza problemi.
Se volete cercare le altre OS vi basta andare alla serie "School"
A presto, Deh
___________________________________________________________________________

 


Under the rain


Nico era certo che qualcuno li sopra lo odiasse.
Non poteva essere davvero sempre così sfigato.
Non era umanamente possibile.
Poteva aver iniziato a piovere fortissimo all’inizio dell’ultima ora di scuola di quella giornata?
Poteva essersi dimenticato l’ombrello a casa perché quella mattina non c’era neanche una nuvola in cielo?
Poteva aver messo le scarpe di tela nere al posto degli anfibi, che riusciva a mettere anche in estate, solo perché quella mattina era in super ritardo ed erano state la prima cosa che aveva trovato?
Era possibile che proprio il giorno prima Hazel e suo padre erano partiti e sarebbero rimasti fuori fino al giorno successivo e quindi non aveva proprio nessuno da chiamare per farsi venire a prendere?
Poteva davvero essere così sfigato?
Sospirò distrutto e si strinse nel suo giubbotto da aviatore mentre aspettava davanti l’ingresso della scuola che un po' della confusione si sparpagliasse.
Il vento freddo gli scompigliò i capelli e lo fece stringere di più su se stesso.
Quando non era rimasto quasi più nessuno prese un bel respiro, mise il telefono in una tasca chiusa e impermeabile e iniziò a correre.
 
Will faceva fatica a camminare in strada nonostante stesse guidando la sua gip, l’acqua era così alta e gli andava contro che gli sembrava quasi di guidare in un fiume controcorrente.
Dalla radio aveva sentito che nessuno si aspettava quella tempesta che stava arrivando e che la protezione civile aveva indetto un’allerta meteo con bandierina arancione, molto probabilmente il giorno dopo i luoghi pubblici e le scuole sarebbero rimasti chiuse perché sarebbe andato a peggiorare.
Il biondo aveva acceso il riscaldamento al massimo sia per la temperatura che era scesa sia per sbrinare i vetri e vederci meglio.
Guidava piano, il massimo a cui stava andando era 30, non aveva nessuna intenzione di morire in uno stupido incidente stradale per della stupida pioggia. Will odiava la pioggia.
La macchina dietro di lui lo sorpassò e rimettendosi in corsia accelerò tantissimo distanziandolo in poco tempo.
Will non poté fare a meno di notare come questa alzò una grandissima quantità d’acqua che bagnò una figura nera che stava camminando nel marciapiede alla sua destra diversi metri più avanti.
Il biondo si morse il labbro dispiacendosi per quel povero malcapitato, poi si chiese anche quale pazzo uscisse di casa senza un ombrello e a piedi in condizioni del genere.
Rallentò ancora di più cogliendo molti più particolari della figura.
Per prima cosa notò che aveva uno zaino in spalla e che era inzuppato dalla testa ai piedi, capì che era un ragazzino della loro scuola e che quindi si era già fatto mezzo chilometro a piedi in quelle condizioni.
Senza pensarci due volte fermò la macchina al suo fianco e abbassò il finestrino del passeggerò per potergli parlare.
Il ragazzino gli lanciò uno sguardo vago e confuso.
Aveva gli occhi vitrei, le mani che stringevano convulsamente il suo corpo alla ricerca di un po' di calore, le labbra quasi viola e il colorito bianco.
Tremava dalla testa ai piedi e ormai stava solo arrancando.
Will strabuzzò gli occhi a quella scena –Ma sei pazzo ad andartene a piedi?
Il moro aprì la bocca, ma tremava così tanto che non riuscì a rispondere in alcun modo, in realtà non sapeva neanche come rispondere.
-Avanti sali, non ti voglio sulla coscienza.
L’altro non si mosse, in un mormorio flebile disse –Ti bagnerò il sedile.
-Chi se ne frega del sedile! Muoviti!
E il ragazzo obbedì, arrancò su e Will dovette pure aiutarlo, chiudendo infine sia sportello che finestrino.
Il suono della pioggia divenne ovattato mentre il moro si accasciava contro il sedile mugugnando un sospiro di piacere quando sentì il calore del riscaldamento.
Aveva gli occhi socchiusi sotto le lunghe ciocche corvine che gocciolavano, scrutandolo per bene Will si rese conto che lo conosceva.
O almeno, l’aveva incontrato qualche mese prima in biblioteca, non sapeva neanche il suo nome ma non l’aveva dimenticato.
-Sei il ragazzo che non riusciva ad arrivare allo scaffale dove stava il libro che voleva!- sbottò a quel punto colto da un’illuminazione.
Il ragazzo aprì un occhio e lo scrutò a sua volta, infine disse –Sono Nico.
Will sorrise –Will.
Poi rimise la macchina in moto e partì.
-Allora Nico, perché stavi camminando tutto solo sotto la tempesta senza neanche un ombrello? In effetti sembri il tipo che è più fissato con la pioggia che con il sole, ma penso che questo sia un po' troppo?
Nico riuscì ad abbozzare un sorriso che venne fuori quasi come uno sbuffo –Sono gli dei che mi odiano.
La sua voce era ancora flebile, ma si stava riprendendo nonostante continuava ad essere ovviamente bagnato e ad avere freddo.
-Ah si?
-Totalmente. Ho scordato l’ombrello e proprio oggi mia sorella e mio padre sono fuori città, quindi non avevo nessuno che mi potesse venire a prendere o dare un passaggio.
Will rimase in silenzio per diversi secondi, riflettendo su quello che aveva appena detto il ragazzo.
-Allora devi decisamente diventare mio amico.
Nico strabuzzò gli occhi, non si aspettava un risvolto del genere.
-Come scusa?- Quasi balbettò.
-Ti ho già salvato due volte Nico, chissà, magari questo è il mio scopo nella vita.
Gli fece un occhiolino divertito nonostante continuasse a guardare la strada.
Nico sbuffò e incrociò ancora di più le braccia al petto.
Borbottò pure un “idiota” che si premurò di far sentire all’altro, nonostante stesse nascondendo quel piccolo sorriso in cui le sue labbra si erano tese.

[913 parole]
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: LorasWeasley