20 – Now and many other times
Erano andati sulla Torre Eiffel. E anche sul Pont de le Arts.
Neliel era instancabile. Era bello vedere come i suoi occhi luccicavano. Dopotutto non le era capitato di viaggiare molto spesso, quindi quello era per lei un grande regalo.
Al loro secondo giorno, Nnoitra si sentiva esausto. Non era affatto facile star dietro a quell’uragano della sua fidanzata, che voleva vedere tutto, scattare foto, correre ed esplorare.
«Nel», la chiamò stanco. «Non è che possiamo fermarci almeno cinque minuti?»
La ragazza si fermò, era almeno cinque passi davanti a lui.
«Uffa, va bene!» piagnucolò. «Però sbrighiamoci, io voglio andare al museo.»
Non si capacitava proprio di come non fosse stanca dopo tutto quel camminare.
Riuscirono a trovare una panchina. Il clima era molto piacevole, l’estate era alle porte.
Neliel si stiracchiò.
«Ci sono rimasti altri tre giorni. Dobbiamo ancora vedere un sacco di posti. Dobbiamo farcela, anche se volendo potremmo anche ritornare in futuro, vero Nnoitra?»
Quest’ultimo però sembrava pensieroso. E nervoso. E non si spiegava il perché.
«Nnoitra? Dai, lo so che sei stanco, ma non essere giù di corda.»
«Non sono giù di corda. Io… dovrei dire una cosa.»
Quel suo modo di fare era strano. Non la guardava negli occhi e stava arrossendo. No, decisamente non era da lui.
«Beh, allora dilla.»
«Ci sto provando, dannazione. Amh… Nel, noi stiamo insieme da anni. E… io odio questo genere di cose, va bene? Non sono in grado e tu lo sai. Però mi sono detto che avrei dovuto fare le cose per bene.»
«Nnoitra, non capisco cosa dici.»
Si sentiva un totale imbranato. Perché doveva essere così difficile?
«Accidenti…”, sbottò. “Insomma… s-sposiamoci…»
L’aveva detto. E aveva perfino balbettato.
Che vergogna…
«Sposarci?» sussurrò Neliel con gli occhi lucidi. «Vuoi che ci sposiamo? Io credevo che non volessi, credevo che…»
«Dannazione Nel, dimmi sì o no», la pregò con impazienza.
Ancora non osava guardarla. Fu la ragazza stessa ad afferrargli il viso e ad incatenare gli occhi ai suoi.
«Sì, Nnoitra. Ti sposo. Ti dico sì adesso e ti direi sì altre mille volte.»
Infine lo baciò. Ciò che si stava facendo spazio nel suo cuore era una gioia impossibile da spiegare a parole. Era il raggio di sole dopo la tempesta. Nnoitra la abbracciò stretta a sé e ricambiò il bacio. Per quanto non avesse mai amato le effusioni in pubblico, per quella volta ci sarebbe passato su. Dopotutto, quella era una gioia che condividevano in due.
Nota dell’autrice
Niente ragazzi, alla fine Nnoitra ha fatto il grande passo. LUI E NEL SI SPOSANO. Oh, è stato così divertente scrivere di lui che cerca di fare una proposta decente.
Direi che era anche l’ora, no?