ogni giorno della mia vita
“Morivo dalla voglia di baciarti”
Non era stato programmato quel momento.
Come i precedenti da quando erano diventati marito e moglie.
Sembrava una storia destinata a ripetersi ogni volta. Litigavano spesso, sì gridavano addosso troppe cattiverie e poi erano nuovamente stretti l'uno all'altra, le bocce incollate e i loro corpi che fremevano impazienti.
Era una forza più grande di loro. Che nessuno dei due voleva in alcun modo contrastare. Solo viverla.
Le mani sì muovevano impazienti.
Hector le accarezzò i fianchi sollevandola dalle cosce e lei con un breve slancio sì aggrappò forte alle sue spalle magre.
“Ti VOGLIO” mormorò in un gemito estasiato
“Anch'io, e per sempre” rispose accarezzandole una guancia, stringendola
La violenza di quel desiderio lì travolse entrambi.
Caddero sul letto sfatto, così stretti da percepire il battito incessante dei loro cuori.
Imelda sollevò le braccia lasciando che lui le togliesse la camicetta di seta, mostrando un elegante reggiseno in pizzo
Il musicista sì alzò da lei, ammirandola prima di chinarsi sollevarle il mento facendo scontrare prepotente le labbra alle sue, mentre le mani di Imelda raggiunsero la cinta dei suoi pantaloni, abbassandoli, liberando la sua virilità.
L'imbarazzo oramai non guidava più i loro gesti come le prime volte, oramai conoscevano entrambi il corpo dell'altro alla perfezione. Ogni desiderio. Sfiorarono il naso l'uno con l'altra, sorridendo.
Hector sì lasciò guidare dalle mani di lei, e quando avvertì dai suoi movimenti che era arrivato il momento di agire, la prese.
Gemettero entrambi nel momento in cui la violò , e quando sì spinse più a fondo Imelda gridò di acuto piacere.
Era un momento solo loro. Il bisogno di entrambi di sentirsi legati all'altro. Di dimostrarlo fisicamente, e con le anime divenute una soltanto.
Imelda strinse forte le coperte tra le mani, avvertendo i movimenti di lui farsi più frenetici. Le mani dolci e al tempo stesso forti del musicista non abbandonarono i suoi fianchi, mentre continuava a farla tremare.
Prese a baciarle il collo, morsicandola leggermente, scendendo poi sulle clavicole posando una scia di baci umidi.
Un gemito più marcato di lei, lo costrinse a guardarla negli occhi castani.
Imelda affondò le mani tra i suoi capelli neri accarezzandoli, il corpo in preda ai brividi e spasmi sempre più frequenti.
Le labbra tornarono a cercarsi, ad assaporarsi, divise solo dai rispettivi gemiti.
Dopo alcuni assalti, raggiunsero l'apice insieme, ansimando senza controllo.
Tremando l'uno contro l'altra.
Imelda gli accarezzò una guancia con il naso. Hector era crollato su di lei, e per qualche minuto rimasero così.
I corpi ancora una volta uniti, i capelli di entrambi scompigliati, sudati. Ma gli occhi tremendamente limpidi di amore e felicità.
Quando lui sì spostò la portò con sé, facendole poggiare la testa contro il suo petto, accarezzandole le spalle e le braccia.
“Dovremmo smetterla di litigare, mi corazon”
“Hai ragione”
“Anche se questo è stato bellissimo”
Hector sorrise abbracciandola, cercando i suoi occhi.
Non capitava spesso che Imelda confessasse una cosa così intima tra loro.
“Ay mi amor, lo sai vero..? Tu mi rendi davvero loco!”
Imelda rise rannicchiandosi contro di lui
“Per me è lo stesso”
Mormorò contro il suo collo
“Davvero..?”
“Rifarei l'amore con te Imelda, ogni giorno della mia vita”