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Autore: Marra Superwholocked    04/03/2019    1 recensioni
Ultimo capitolo della Trilogia delle impavide cacciatrici milanesi.
Durante il loro anno sabbatico, Catherine e Silvia avranno modo di capire se la caccia ai mostri fa realmente per loro. Tuttavia, da semplici cacciatrici in prova, si ritroveranno a dover escogitare un piano per eliminare la minaccia di Arimane, creatura malvagia scappata dalla sua Gabbia ai confini dell'Universo. Il Dottore le aiuterà anche questa volta? E Storybrooke da che parte starà?
Dal testo:
«Ed ecco a voi» disse Amnesha girando la scatolina bianca per mostrare alle cacciatrici il suo contenuto, «l'ultimo Fagiolo Magico.»
Genere: Angst, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Belle, Emma Swan, Henry Mills, Regina Mills
Note: Cross-over, Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Chapter XI
Capitolo Undici come il numero di neuroni che hanno traslocato mentre scrivevo questa fanfiction
by Fall Out Boy*


Molti mesi prima che il Dottore arrivasse in città, Belle stava facendo ordine nel negozio di Tremotino. Dopo qualche minuto, la ragazza guardò fuori dalla finestra della porta del locale. Era una giornata così uggiosa che non aveva voglia di fare nulla se non tornare nel suo letto caldo. Anche perché, diciamocela tutta, le pause tra un pericolo ed un altro durano ben poco a Storybrooke e quella giornata faceva parte della piccola pausa tra, per come conoscete voi la storia, la sesta e la settima stagione.
«Se c'è una cosa che proprio non sopporto fare è l'inventario di tutti questi oggetti!» esclamò Belle a bassa voce, ma Tremotino la sentì ugualmente:
«Belle, te l'ho detto» sibilò Tremotino dolcemente facendo capolino dalla tenda che separava il retro dal negozio. «Posso farlo io.»
«No, Tremo. Una promessa è una promessa.» Gli sorrise dolcemente e riprese a catalogare la merce nella teca del bancone quando vide una striscia di carta bianca spuntare da sotto di esso. «E questi da dove vengono?»
Tremotino, con fare gentile, si piegò sui ginocchi e cercò di tirar fuori da quell'insolito nascondiglio ciò che aveva trovato Belle. «È incastrato» constatò nel tornare in piedi. Difatti il bancone poggiava direttamente a terra ed il suo peso non permetteva la foriuscita dell'oggetto sottile situato sotto di esso. «Belle» disse alzando lo sguardo. «Io spingo un poco il bancone, alzandolo, e tu tiri fuori quella cosa, okay?»
Belle, preoccupata che fosse l'ennesimo problema, annuì già pronta al peggio.
Fecero quanto detto dall'Oscuro e si accorsero che erano delle semplici pagine, tre per essere esatti. Fogli di carta bianca del tutto anonime, scritte a computer, prive di immagini o titolo, che raccontavano la breve storia di due ragazze italiane alle prese con un'entità maligna chiamata Arimane. La storia era ambientata in parte in Italia ed in parte a Storybrooke e le pagine comprendevano sia storia che un breve riassunto a scaletta.
«Catherine e Silvia... Chi sono?»
Belle prese le pagine dalle mani di Tremotino e le picchiettò sul bancone per riordinarle. «Non lo so. Forse possiamo chiedere a Biancaneve.»
«Buona idea.»
Così spensero le luci del loro umile ma prezioso locale, girarono la targhetta sulla porta e chiusero a chiave. Diretti verso casa Azzurri, nessuno dei due azzardò ad aprir bocca: erano certi che non sarebbe finita bene.


David stava cucinando; Mary Margaret, o meglio Biancaneve, stava chiacchierando con la loro figlia maggiore, Emma. All'improvviso qualcuno suonò il campanello.
Facendo un cenno al marito per fargli capire che sarebbe andata lei alla porta, Mary Margaret si alzò fulminea dal divano. Non aspettavano altri ospiti oltre ad Emma, per quel pranzo, ecco perché era accigliata. Guardò dallo spioncino della porta: era Belle. Aprì la porta e la fece entrare nell'appartamento piccolo, ma accogliente. Emma vide poi che Belle era seguita dal suo compagno, Tremotino, non molto ben visto dal resto della città.
«Ciao, Belle!» esclamarono gli Azzurri ed Emma, ma solo quest'ultima sorrise veramente a Tremotino dopo averlo salutato.
«Come mai siete qui?» chiese David pulendosi le mani unte sul grembiule bianco e schizzato di sugo al pomodoro.
Belle guardò Tremotino; Tremotino guardò Belle. Ella tirò fuori dalla sua borsa a tracolla le tre pagine trovate nel loro negozio e le mostrò a Mary Margaret. «Venendo qui, ho pensato lo avesse perso un tuo alunno, che magari si trattava di un tema o qualcosa del genere.»
«Già, ma i tuoi alunni, Bianca, non sono mai entrati nel mio negozio» replicò Tremotino. «A dire la verità, siamo un po' preoccupati su cosa davvero possano essere queste pagine.»
David prese i fogli dalle mani della moglie e li studiò a grandi linee. «Sembra il riassunto di una storia. Qui c'è anche una scaletta.»
Fu il turno di Emma, la più attenta ai dettagli. Lesse il tutto molto velocemente, ma senza perdersi alcuna parola. «La storia è incompleta. Ci sono molti buchi, come se fossero dei semplici appunti. La scaletta, invece, è interessante.»
«Perché?» chiese Belle incuriosita.
«Il riassunto si ferma all'incontro tra due ragazze ed una creatura sovrannaturale per poi terminare con l'arrivo di un uomo con una cabina blu» spiegò brevemente Emma; mostrò poi la scaletta a Belle: «Però qui la storia è diversa. Dopo un certo labirinto, un uomo con una cabina telefonica blu arriva a Storybrooke. Da qui in poi, è tutto diverso.»
«Come se chi ha scritto queste pagine avesse cambiato idea.» Mary Margaret era ormai certa che non si trattasse del tema di un suo alunno: non aveva mai assegnato compiti del genere.
«Aspetta» disse David d'un tratto. «Gira il secondo foglio.»
Emma fece quanto le disse suo padre e notò, infatti, che sul retro del secondo foglio vi era annotata una specie di introduzione seguita da una firma. Chiunque avesse scritto quelle parole si faceva chiamare Marra Superwholocked.


Nei giorni seguenti, non avvenne niente di speciale. Henry non sapeva nulla del ritrovamento di quelle tre pagine e così nemmeno Regina: prima dovevano accertarsi che fossero davvero un pericolo. Si erano organizzati in questo modo: Tremotino continuava a lavorare in negozio tenendo sotto controllo chi vi passava di fronte o vi entrava, raccogliendo ogni informazione che potesse esser loro utile; Belle, sommersa dai libri, ed Emma, sommersa dalla rete di internet, effettuavano le richerche più noiose che avessero mai fatto; Mary Margaret seguiva il suo solito programma scolastico tenendo d'occhio i suoi alunni per capire se qualcuno di loro potesse avere doti letterarie; David badava al piccolo Baelfire e non era una cosa affatto semplice ora che cominciava a gattonare di qua e di là per casa.
Ma poi, inaspettativamente, Regina entrò nel negozio di Tremotino proprio mentre Belle studiava l'ultimo libro in suo possesso; appena Belle vide l'altra donna venirle incontro, richiuse bruscamente il libro, il che fece insospettire Regina e anche molto.
«Cosa succede?» chiese Regina con il sorriso di chi sospetta qualcosa ma non vuole darlo a vedere.
Belle ripose il volume sulla mensola sotto al bancone, fulminea, ricambiando il sorriso di Regina. «Ehi, mi hai spaventata» disse semplicemente. «Ero così immedesimata nella lettura che non ti ho sentita entrare!»
Regina, che era tutto meno che stolta, si accorse dell'omissione di Belle, ma decise di passarci sopra. «Sto cercando Tremotino» disse con un ampio sorriso falso. «Vorrei un suo parere riguardo ad un incantesimo di botanica.»
«Sta finendo l'inventario. Ma se vuoi, posso aiutarti io, dipende da cosa ti serve.» Belle appoggiò entrambi i gomiti sul vetro del bancone per poi appoggiare il grazioso mento sulle palme delle mani, aspettando che Regina esponesse il suo problema.
«No, in realtà...» Regina si guardò le scarpe. Tirò su nuovamente il capo e scostò una fastidiosa ciocca di capelli. «Vorrei sapere cosa mi stai nascondendo.» I suoi occhi si erano fatti cupi e indagatori.
Belle ne rimase sorpresa. «Io? Nulla» le rispose con un tono di voce troppo alto per far fessa Regina. La ragazza se ne accorse e tentò di ammaliarla con un sorriso.
«Mh-mh» fece Regina. «È quasi una settimana che voi due e tutti e tre gli Azzurri vi aggirate per Storybrooke come dei ragazzini alla ricerca di un tesoro nascosto.» Le labbra tirate solo a metà, come di chi sa che il suo interlocutore sta mentendo. «Quindi non ti dispiacerà se lo prendo in prestito» disse spalancando le mani avanti a sè mo' di piatto, facendoci apparire sopra, in una grande nuvola di fumo viola, il libro che stava leggendo Belle proco prima. Regina vide l'epressione un po' preoccupata di Belle e non capiva. Il titolo del libro recitava: La realtà nascosta; Universi paralleli e leggi profonde del cosmo**. «Davvero? Scienza?»
Belle girò attorno al bancone e raggiunse Regina. Sospirò rumorosamente; non sapeva da dove partire per spiegarle tutto. Aprì bocca per iniziare, ma si fermò subito. Dopo qualche istante di silenzio in cui Regina non sapeva se Belle si fosse pietrificata o chissaccosa, la ragazza amante dei libri disse ciò che tutti sapevano ma che non osavano mai dire: «Storybrooke non sarà mai un luogo sicuro.»


«Wow» sentenziò Regina appena finì di leggere le pagine misteriose. «E le avete trovate nel vostro negozio?»
Belle e Tremotino annuirono accigliati. «Speravamo di trovare qualche informazione senza dover far preoccupare troppe persone» disse lei.
«Tuttavia» si intromise l'Oscuro, «le richerche sono state del tutto vane.»
«Avete cercato proprio ovunque?» chiese Regina poggiando i fogli sul divanetto nel retro del negozio di Tremotino.
«Sì» rispose Belle. «Tremo ha tenuto d'occhio i passanti, io ed Emma abbiamo cercato nei libri e nel web e Bianca controllava se qualche suo alunno avesse una passione riguardante la letteratura.»
«Mhm» Regina tirò un solo angolo della bocca e assottigliò gli occhi. «C'è ancora qualcosa che possiamo consultare.»


Nonostante la cripta fosse stata rimessa in ordine da poco, Regina dovette scavalcare uno scatolone, un paio di provette vuote - «Ecco dove eravate finite!» - e un calderone arrugginito. Arrivata a destinazione, tirò giù il tessuto grigio topo e scoprì un grosso ed ovale specchio, il quale emanava una luce violacea e verdeggiante allo stesso tempo. La cornice era d'oro e, finemente elaborata, dava proprio l'idea di essere un oggetto regale.
«Specchio, Specchio delle mie Brame» disse Regina con voce ferma e melliflua.
Dal vetro riflettente si udì un uomo sbadigliare e le luci fluttuarono, si aggrovigliarono, si amalgamarono per formare i lineamenti dell'uomo che esso ospitava. «Sì, mia regina?» chiese pacato e stanco.
«Cosa mi sai dire degli universi paralleli?»
«Mia regina» parlò lo Specchio con una nota di ilarità nella voce . «Voi più di chiunque altri sapete che sono molteplici e come funzionano, quindi perché chiederlo ad un umile e vecchio Specchio?»
Regina, spazientita dalla calma di quella specie di oracolo, si massaggiò le tempie. «In termini scientifici, intendo.»
«Oh...» Lo Specchio sembrava meravigliato. «Bene, vediamo... Nulla è certo, ma è possibile che vi siano più modi di raggiungerli: magia e scienza si combinano, si uniscono per creare spaccature permanenti nello spazio-tempo. Ma se dovesse mai lavorare uno solo di questi due fattori, la spaccatura o portale si richiuderebbe qualche istante dopo essere attraversato.»
«Quindi è possibile che quei fogli abbiano passato un portale» disse Regina a nessuno in particolare in quelle quattro mura buie e umide.
Lo Specchio la guardava con occhi ora sempre più curiosi. «Cosa vi turba?»
La donna rivolse allo Specchio uno sguardo colmo di irritazione. «Non ti riguarda.»
«Certo che no, mia regina» esclamò lo Specchio, il volto che pareva allontanarsi lentamente come se fosse impaurito. «Non mi fate altre domande?»
«Del tipo?» chiese Regina, stizzita.
«Del tipo: Chi è l'uomo descritto in quei fogli?»
Regina ne rimase sconvolta. «Come fai a saperlo?!»
Lui rise sommessamente, poi tossicchiò un paio di volte per scacciare il divertimento dalle sue labbra scaltre. «Io so tutto, mia regina. So chi è quell'uomo, da dove proviene, quando arriverà in città...» disse lo Specchio con fare misterioso. «Ma, dato che la cosa non mi riguarda, vi lascio la sorpresa sul quando
«Sta bene» acconsentì Regina. «Da quanto abbiamo letto, non sembra un tipo pericoloso. Parla, Specchio.»
I lineamenti colorati si mossero e mostrarono un sorriso. «Egli è colui che attraversa la storia e il tempo. Proviene da un altro universo e si fa chiamare anche, in circostanze di estremo pericolo, Presidente della Terra.»


*band americana che AMO, nota anche per i titoli inizialmente lunghissimi delle loro canzoni (ora si sono dati una regolata). Ho usato due loro titoli per due miei capitoli, il terzo ed il nono! Volete un cosniglio? Se non li conoscete, cercateli e ascoltatevi altra roba come Irresistible, Immortals e Novocaine... Poi tutto il resto della discografia, eh! XD
**libro di Brian Greene (https://www.ibs.it/realta-nascosta-universi-paralleli-leggi-libro-brian-greene/e/9788806186135)

   
 
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