Io so cos'è la passione
Ma non lo so se è veleno Io non so più cosa sono
Il dirigente della Port Mafia dagli ondulati capelli rossi
si risvegliò con la schiena dolorante ed un gran mal di testa,
i raggi del sole mattutino gli scaldavano le gote, il cappello e la giacca ben piegati accanto
alla propria figura distesa a terra, la mente ancora confusa.
Si tirò a sedere stiracchiandosi, cercando di ignorare le pungenti fitte alla schiena
e provò a fare mente locale, scandagliando le immagini nella propria testa
per fare il punto della situazione.
Che diavolo...
Aveva combattuto contro una specie di piovra gigante con...
E se ragiono o se sogno
Annego e il mare è lei
Sento i sentimenti miei
Che non ho sentito mai
L'onda che non affrontai
Di scattò saltò in piedi guardandosi intorno con fare concitato.
Lui ovviamente non c'era. Che sciocco ad avergli creduto,
ad averlo anche solo pensato.
Aveva usato "Corruzione", il vero volto del proprio potere,
Solo perchè Dazai era stato al suo fianco, si era fidato di lui anche se ammetterlo era difficile,
ed ancora una volta in risposta aveva ricevuto una porta chiusa in faccia.
Lui se n'era andato ancora una volta, lasciando Chuuya indietro.
Mi distruggerai, mi distruggerai
E ti maledirò finché avrò vita e fiato
Mi distruggerai, mi distruggerai
Tu mi hai gettato nell'abisso di un pensiero fisso
Tu mi distruggerai, mi distruggerai
Mi distruggerai
Di che cosa si stupiva?
Davvero ci era cascato? Ormai lo conosceva a sufficienza.
Eppure...
Eppure lo aveva sentito parlare mentre perdeva i sensi. Dazai gli aveva detto che non lo avrebbe abbandonato, che lo avrebbe riaccompagnato al punto di ricognizione con i suoi uomini.
Lo aveva chiamato Partner e aveva promesso.
A Chuuya era quasi parso addirittura di percepire il sorriso dell'ex compagno.
Era stata solo un'impressione causata dalle forze che venivano meno?
Un'allucinazione prima di svenire?
La proiezione del proprio sciocco desiderio?
Io cado in te, tentazione
E tutto al diavolo va
La scienza e la religione
E virtù e castità Io guardo un orlo di gonna
E vedo abissi di donna
La gonna gira e mai
Mai per me la toglierai
Se esisteva un premio per i disperati, Chuuya era candidato a vincerlo.
Ancora perso dietro un uomo che forse nemmeno lo aveva mai considerato,
ancora ad attendere qualcosa che mai si sarebbe arrivato.
Logorato da un desiderio che nemmeno voleva ammettere,
ossessionato quasi.
Perchè di certo ciò che sentiva non era sano,
non poteva essere considerato sano.
Mi distruggerai, mi distruggerai
E maledico te perché di te non vivo
Mi distruggerai, mi distruggerai
Ti abbraccio in sogno tutto il giorno e sto, di notte, sveglio
Tu mi distruggerai, mi distruggerai
Mi distruggerai
La cosa più triste era forse la consapevolezza in tutta quella storia.
La consapevolezza che Dazai senza Chuuya era ancora qualcosa,
mentre Chuuya era... era solo la metà di una mela ormai rosicchiata.
Il doppio nero, che ormai possedeva solo il nero.
Se la raccontava ovviamente il rosso.
Si diceva che non aveva bisogno di Dazai.
Che ciò che li legava era la sola rivalità.
Che voleva semplicemente toglierlo di mezzo.
Ma erano solo menzogne che si auto imponeva per non cadere a pezzi.
E quel mio cuore d'inverno
E' un fiore di primavera
E brucia dentro l'inferno
Come se fosse di cera
Sei tu che soffi sul fuoco
Tu, bella bocca straniera
Ti spio, ti voglio, t'invoco Io sono niente e tu vera
Recuperò da terra la giacca e se la posò sulle proprie esili spalle,
cercando un calore che non riusciva a provare,
cercando di combattere il freddo che improvvisamente l'aveva preso,
nonostante i raggi del sole ormai avessero conquistato la radura,
spargendo la loro luce tutta intorno.
Era tempo di tornare a casa, dai suoi uomini.
Mosse un passo avanti,
poi ne fece un altro e un altro ancora,
fino a riuscire a regolarizzarsi nell'incedere,
perdendo l'andatura insicura
e riacquistando il proprio solito cipiglio arrogante.
Mi distruggerai, mi distruggerai
E ti maledirò finché avrò vita e fiato
Mi distruggerai, mi distruggerai
Tu mi hai gettato nell'abisso di un pensiero fisso
Tu mi distruggerai, mi distruggerai
Mi distruggerai
In quel momento Chuuya detestava se stesso ancor più che Dazai.
Si odiava per la propria debolezza appena mostrata,
per la facilità con cui alla fine cedeva al suo ex partner.
Voleva maledirlo e maledirsi.
Voleva cancellarlo e cancellarsi.
Magari avrebbe potuto compiere quel doppio suicidio di cui l'altro tanto vaneggiava.
Sarebbe stato semplice e tutto quel dolore sarebbe svanito.
Chuuya sarebbe stato libero, e chissà,
magari anche Dazai avrebbe trovato la pace.
Felici insieme nella morte, dato che in vita sembravano non esserne capaci.
Eccolo fino a che pensieri riusciva a portarlo quel maledetto.
Pensieri che non gli appartenevano...
tale era il potere che il castano aveva su di lui.
Un potere devastante e distruttivo,
che lo gettava nelle più cupe profondità del proprio essere,
un luogo in cui nessuno avrebbe potuto raggiungerlo,
tranne quell'unica persona che forse nemmeno lo avrebbe mai cercato.
Mi distruggerai
Mi distruggerai, mi distruggerai
Finalmente il rosso raggiunse il punto d'incontro con i propri uomini,
ed in qualche modo riuscì a tornare a respirare,
indossando la propria maschera di strafottenza e rabbia.
Solo lui era stato spettatore della sua stessa caduta,
dell'ennesima distruzione sfiorata.
Alzando il viso verso il cielo allora, si ripromise di non crollare oltre,
di non permettere mai più a Dazai, di fargli ciò che gli aveva fatto.
Lo giurò con tutte le sue forze, sul suo orgoglio, sulla sua vita,
su tutto ciò che aveva costruito in quegli anni.
Ma in cuor suo sapeva che quel giuramento sarebbe stato vano
non appena avesse incontrato nuovamente
gli occhi di colui che gli aveva preso cuore e anima.
Lo avrebbe distrutto completamente alla fine.
Chuuya lo sapeva.
Lo avrebbe distrutto, e glielo avrebbe anche lasciato fare.
E forse nemmeno se ne sarebbe pentito.
Mi distruggerai
- The end -