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Autore: ballerina 89    06/03/2019    3 recensioni
Raccolta di One-Shot dedicata ai nostri capitan Swan. Le storie tratteranno come tema principale scene di vita famigliare che tutti noi vorremmo vedere nella serie ma che purtroppo ci sono state negate. I personaggi che troverete all'interno di questa raccolta sono gli stessi delle mie due opere precedenti ( Happy Begining e l'amore vince ogni cosa). Buona lettura a tutti voi.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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POV CHLOE
A causa del piccolo problemino di salute, avuto grazie alla magia che lega il mio cuore a quello di mia sorella, fui costretta a restarmene a casa, in convalescenza, per ben tre settimane. Non avevo il permesso di fare nulla: uscire, vedere i miei amici, andare a scuola... niente! Tutto mi era vietato. Furono le tre settimane più lunghe della mia vita e se non fosse stato per le chiamate di mia sorella, del mio amoruccio e per tutti quei manicaretti che zia Regina ogni giorno si ostinava a prepararmi, molto probabilmente non ne sarei uscita viva. Non ne potevo più... ero talmente stufa di quella prigionia che non appena il medico mi considerò guarita a tutti gli effetti e mi disse che potevo rientrare a scuola esultai dalla gioia. Non che amassi la scuola, andavo bene si è vero ma non l'amavo di certo. L'unico motivo per cui ero felicissima di tornarci, oltre al fatto di non essere più costretta in casa, era che finalmente avrei rivisto il mio Erik... il mio principe azzurro. Quella mattina mi misi in tiro come non mai e senza farmi vedere da papà, che molto probabilmente non mi avrebbe mai dato il consenso di uscire truccata in quel modo, presi l'autobus e andai a scuola. Vidi Erik in lontanaza che parlava con i suoi amici del corso di football, lo salutai con un gesto della mano e lui di risposta non appena mi vide li lascio chiacchierare da soli e mi corse in contro per poi darmi un bacio degno di chiamarsi tale. Non ci vedevamo da più di un mese ormai e mi era mancato terribilmente. Senza aggiungere altro ci appartammo dietro i locali della scuola, dove vi erano già altre coppiette e continuammo li il nostro bacio di bentornato. Poco dopo la campanella purtroppo ci costrinse a mettere fine quel bel momento di romanticismo e ci avvisò che era tempo di entrare in classe. Fu un giorno diverso dai soliti, i professori e i miei compagni mi accolsero con una bella festa a sorpresa e di conseguenza le ore di lezione furono ridotte di molto.
- Signorina Jones - esclamó il coordinatore prima di lasciarci festeggiare - In questo mese siamo dovuti necessariamente andare avanti con il programma, conto sulle sue notevoli doti da brava studentessa e spero che lei riesca in questa settimana a mettersi a pari passo con gli altri. Non verrà interrogata in questa settimana così come non verrà interrogato il compagno o la compagna che lei deciderà di avere al suo fianco come tutor. Si è vero, lei è la migliore della classe ma forse qualche suo compagno potrebbe aiutarla ugualmente.- inutile dire che a quella proposta tutti i miei compagni si proposero di aiutarmi ma io avevo già in mente la persona perfetta per questo compito. Indubbiante era lui, senza ombra di dubbio avrei scelto lui... il mio Erik. Non era una cima a livello scolastico, ne ero consapevole, ma a me poco interessava; non avevo bisogno di qualcuno che mi ripetesse le lezioni, potevo benissimo studiare a casa da sola. Lo scelsi solamente perché così avrei avuto la scusa di poterlo vedere al di fuori della scuola senza suscitare troppi grattacapi ai miei genitori e senza inventate infinita di bugie pur di poterlo vedere. Papà non ha mai visto Erik di buon occhio, non sospetta ancora nulla di noi ma non gli piace lo stesso, mette già le mani avanti perché vede in lui un possibile pericolo. Mamma al contrario un piccolo dubbio la sfiora, sopratutto da quando ci beccò a baciarci la sera del mio compleanno. Penso di essere riuscita a depistarla per benino in questo periodo ma è meglio essere molto cauti con lei... mai sottovalutate mamma Emma.
- Lo sai che non ho aperto libro in questi giorni vero? - mi disse Erik a mensa risquotendomi dai miei pensieri.
- Certo che lo so, mi preoccuperei se lo facessi. - Risi e gli diedi un veloce bacio a stampo - L'importante è che tu abbia segnato gli argomenti da studiare come ti avevo chiesto, al resto penserò io.
- E perché allora mi hai scelto come tutor?
- Davvero non ci arrivi? Vuoi mettere il doverci vedere di nascosto con invece la possibilità di uscire alla luce del giorno senza che nessuno sospetti nulla?
- È un modo carino per dirmi che ti sono mancato e non vedi l'ora di passare del tempo con me? - ammiccò conoscendo già la risposta.
- Può darsi... - sorrisi
- Astuta la ragazza! Se la metti su questo piano allora... beh, non vedo il motivo per rifiutate l'offerta.
Purtroppo però la realtà dei fatti fu ben diversa da quella che mi aspettavo. Dovetti sul serio mettermi a studiare e non solo la sera quando tornavo a casa, come avevo programmato,ma anche quando ero in compagnia del mio lui. Ero indietro di molti capitoli su ogni singola materia e questo non mi permise di vivermi a pieno il mio fidanzato che poverino, pur di tenermi compagnia, fu costretto ad aprire i libri anche lui.
- Questa è una vera prova d'amore tesoro! Apprezza quello che sto facendo per te! Sono quattro giorni che sono chiuso in biblioteca a studiare, io pensavo che ci saremmo divertiti un po'! - mi fece l'occhiolino. Aveva pienamente ragione.
- Anche io avevo altri piani per la testa, ma se non voglio un brutto voto devo necessariamente concentrarmi. Guarda il lato positivo però: facendomi compagnia come ricompensa molto probabilmente avrai anche tu un buon voto.
- E che ricompensa ridicola è mai questa! Non mi basta di certo... - sapevo già a cosa stava alludendo. - Vedi di trovarne una ricompensa più soddisfacente amore.
- Mmmh fammi pensare.... e se ti dicessi che domani ho casa libera dalle sette del mattino fino alle 17:00? Non abbiamo neanche lezione e di conseguenza possiamo studiare in casa piuttosto che venire qui in biblioteca... come la vedi?
- Studiare? In camera tua? Si, questa cosa mi intriga molto sai? Ma si studia a modo mio sia chiaro.
- Chissà perché lo immaginavo! - Risi. Non avremmo di certo studiato, gia lo sapevo, ma andava bene così. una giornata di pausa serviva a tutti. 
- Sicura che non ci siano i tuoi? Casa tua è un porto di mare da che ne ho memoria.
- Sicurissima! Mamma farà il doppio turno in stazione perché nonno David è impegnato con Zio Neal e papà si è offerto di darle una mano in mattinata... il pomeriggio andrà al porto. Avremo casa tutta per noi! - lo strinsi a me.
- E di tuo fratello che mi dici?
- Liam non è un problema. Domani è a casa di un suo amico e nel pomeriggio ha lezione di Karatè.
- Hai calcolato proprio tutto vedo... e bravo il mio amore! Così ti voglio. Non vedo l'ora che sia domani allora.
- Anche io! - suggellammo quell'appuntamento con un bacio dopodiché visto l'orario decidemmo di tornare ognuno nelle rispettive abitazioni. Ero super emozionata per la giornata che stava per attendermi, finalmente avrei passato un'intera giornata con Erik senza scuola e sopratutto senza studio. L'idea di studiare a casa era fuori questione, piuttosto avrei fatto nottata sia quella sera e quella seguente. Cominciai quindi a pensare a qualcosa di carino da fare: scelsi un paio di film, feci una lista su cosa poter mangiare per pranzo e una lunga serie di altre attività che speravo vivamente non sarebbero servite a nulla. In realtà puntavo sul fatto che Erik prendesse l'iniziativa per un incontro come si suol dire... "più ravvicinato". La prima e unica volta fu il giorno del mio compleanno e sinceramente sperai davvero che la cosa potesse ripetersi. Fantasticai per tutta la sera pensando a lui poi visto che ormai era tardi diedi la buonanotte alla mia famiglia e andai a dormire. Mi svegliai prestissimo il mattino seguente, non so dire con certezza il perché so solo che ero molto emozionata. Scesi a fare colazione insieme ai miei genitori i quali si meravigliarono di vedermi già sveglia in un giorno dove non c'era scuola.
- Wow... Chloe! Che c'è? Sei caduta dal letto questa mattina? - mi prese in giro mia madre vedendomi - Come mai già sveglia? Sono solo le sei e mezza!
- Avevo fame! - risposi scrollando le spalle come se fosse la cosa più ovvia di questo mondo mettendomi a tavola con loro.
- Volevo lasciarti un bigliettino pensando dormissi ma visto che sei sveglia te lo dirò a voce: sei a pranzo dalla zia oggi! Come già sai saremo fuori per tutto il giorno.
- Mamma sono grande ormai, so badare benissimo a me stessa. Non c'è bisogno che vada dalla zia. - no no no... se lo potevano scordare. 
- Si è proposta lei a dire il vero e comunque preferirei non restassi da sola, non starei tranquilla. Siamo a Storybrooke, i periodi di pace vanno e vengono. Il pericolo è sempre dietro l'angolo lo sa. Per favore fammis stare tranquilla ok?
- E va bene, andrò dalla zia! - dissi sbuffando. La verità? Mi sarei di sicuro inventata una scusa con lei e non sarei andata, ma i miei non necessitavano di sapere. Stavo iniziando a dirgli troppe bugie forse? Purtroppo si, ma non riuscivo più a farne altrimenti. Avrei voluto parlare almeno con mamma di quello che ultimamente mi stava succedendo, abbiamo sempre avuto un ottimo legame io e lei e mi mi dispiace enormemente mentirle, ma ho paura della sua reazione e di conseguenza mi blocco e continuo a far finta di nulla.
- Chiamaci se hai bisogno di qualcosa ok? - si raccomandò mio padre prima di baciarmi una guancia e recarsi in macchina. Mamma lo seguì qualche minuto dopo. Finalmente avevo casa libera. Corsi a farmi una doccia e a prepararmi dopodiché mandai un messaggino ad Erik dicendogli che lo stavo aspettando con impazienza. Arrivò una ventina di minuti dopo con una bellissima rosa rossa e una colazione a base di brioche e cappuccino.
- Buongiorno amore mio! - esordì per poi baciarmi. - Dormito bene?
- Buongiorno a te! Eh... Insomma. Mi sono rigirata nel letto tutta la notte a dire la verità, non vedevo l'ora di vederti! Vieni dai, entra. - presi La rosa, la sistemai in un vaso dopodiché apparecchiai per la mia seconda colazione della giornata. - Il tuo zaino? - chiesi non vedendolo.
- Zaino? A cosa mi serve lo zaino? Non avevamo detto che avremmo studiato a modo mio? Non ci serve lo zaino! - rispose convinto e sicuro di se. - Mangia dai che sei ancora troppo magra.
Facemmo colazione nella maniera più tranquilla e romantica possibile dopodiché ci accomodammo sul divano in soggiorno a guardare uno dei film che avevo scelto e a coccolarci un po'. Cosa capii del film? Nulla. Passai più tempo a fissare le sue labbra e a sfiorare il suo corpo piuttosto che concentrarmi sulla tv. Era bellissimo... non potevo ancora credere che fosse sul serio il mio ragazzo.
- Non che me ne lamenti, ma rischi di farmi un foro in fronte se continui a fissarmi in questo modo! - mi disse prendendomi in giro. - Che c'è? C'è forse qualcosa che ti piace in particolar modo? - ammiccò
- Scemo!
- Che c'è non ti piace il film? In effetti hai ragione, lascia un po' a desiderare. Vogliamo fare altro? - propose.
- Mmm ok ... ma visto che abbiamo l'intera giornata a disposizione, ti andrebbe di impiegare un'oretta per ripassare qualcosina? Mi sentirei troppo in colpa se non aprissi neanche mezzo libro. - lo so sono una scema ma era la pura verità ci sarebbe stato tempo per fare altro, ripassare qualcosina non ci avrebbe fatto di certo male.
- Avrei altri programmi a dire il vero - mi guardò come se avessi detto chissà quale scemenza - Ma non vorrei mai che tu mi rovinassi i piani mettendo il broncio perché sei in ansia per la scuola; quindi ok piccola guastafeste, ammorbiamoci con qualche noiosissima materia.
Lo portai in camera mia per stare più comodi e seduti sul mio letto iniziammo a ripassare fisica e matematica. Quanto duro la mia concentrazione? Con lui che ogni tanto si avvicinava per baciarmi, abbracciarmi e farmi il solletico ben poco. Molto presto l'attenzione che avevamo... o meglio, che avevo per i libri andò a farsi benedire e ci ritrovammo senza neanche accorgercene ad amoreggiare uno sopra l'altro.
- Questo studio è decisamente migliore non trovi? - mi prese in giro lui tra un bacio e l'altro scendendo fino all'incavo del mio collo. Non risposi e lo lasciai fare, era una tortura davvero piacevole... la giaornata stava prendendo la piega che tanto desideravo. - Se preferisci però possiamo continuare a stud...
- Prova a fermarti e tornerai single seduta stante! - lo minacciai per poi riportarlo sulle mie labbra con poca delicatezza. Restammo in camera a coccolarci in maniera sempre più approfondita per un periodo indefinito di tempo, poi lui si bloccò nuovamente. Si alzò in piedi e guardandomi negli occhi mi disse:
- Sei sicura Chloe? Guarda che non dobbiamo per forza... io voglio solo passare una magnifica giornata con te, non devi sentirti costretta. - ma che accidenti stava blaterando... era forse impazzito?
- Ti sembro forse una che è stata costretta? Andiamo Erik ma che dici! Non è di certo la prima volta che ci spingiamo oltre. - gli feci notare anche se con una leggera punta di imbarazzo.
- Che centra... l'altra volta è successo così... istintivamente. Non abbiamo più avuto modo di parlarne. Non so se ti sei pentita, se ne hai un brutto ricordo, se hai pensato che forse è il caso di aspettare del tempo prima di ripetere la cosa. Per quel che mi riguarda io non me ne sono pentito affatto, ti amo da impazzire lo sai e ripeterei quel gesto all'infinito; solo che non voglio sbagliare... non con te almeno. Forse è ancora presto, in fondo hai solo 15 anni...
- Perché tu ne hai venti invece... - dissi sarcastica - Non vorrei sbagliare ma mi risulta che tu ne abbia tanti quanto me.
- Tu sei una donna però...
- E allora? Nelle montagne di Arendelle siete ancora così arretrati? - sbuffai - senti Erik la sera del mio compleanno è stata una delle più belle della mia vita. Mi piace il punto che ha raggiunto il nostro rapporto e sinceramente parlando, sarò anche un po' sfacciata forse, non aspettavo altro che quel momento si ripetesse. Non mi sono pentita di nulla e non voglio più aspettare. Avrò anche 15 anni ma non mi sento più una bambina. Provo dei sentimenti per te, dei sentimenti veri e il dovermi limitare ad abbracciarti e baciarti non mi basta più ormai. - lo vidi sorridere, i suoi occhi parlavano chiaro: era felice per quella risposta.
- Tu sei proprio sicura che non arrivino i tuoi vero? Sa... ci tengo alla vita e tuo padre mi fa un po' paura a dire la verità.
- Esagerato! Papà è l'uomo più buono che conosca. - sorrisi - comunque sono più che sicura che non torneranno prima di questo pomeriggio quindi..... - non mi fece neanche finire la frase che mi fu nuovamente sopra. Tornammo a baciarci e a vagare con le mani sui nostri rispettivi corpi forse in maniera più passionale di prima poi di punto in bianco ebbi un'idea geniale. Con un resto della mano teletrasportai entrambi in un'altra stanza lasciandolo interdetto.
- Che hai... perché mi hai teletrasportato ..... ma questa è..... perché hai...
- Riesci a finirla una frase di senso compiuto amore o devo trovare un traduttore simultaneo? - lo presi in giro vedendolo improvvisamente confuso e impacciato.
- perché siamo qui? - chiese guardandosi intorno.
- Perché forse di la da me stavamo un po' strettini? - gli feci notare
- Si ma questa è la... è la camera dei tuoi!
- E allora? Loro mica sono qui! Tranquillo non se ne accorgeranno. Con la magia ho già cambiato le lenzuola e prima che torneranno le cambierò nuovamente mettendo quelle di prima. - sorrisi - sono o non sono un fottuto genio?
- Non lo so Chloe... è che... non credo sia una cosa giusta da fare!
- E perché? - chiesi non capendo la sua titubanza.
- Mi sembra scorretto! Non possiamo farlo in camera loro.
- Ma non lo verranno mai a sapere! Che ti importa dai!!!!! - provai a convincerlo.
- Non lo so... - non potevo crederci mi stava sul serio rifiutando per una maledettissima camera da letto? Mi arrabbiai.
- Ok ok, sai che c'è? Fai come ti pare, mi è passata la voglia! Torniamo a studiare che è meglio! - feci per uscire dalla stanza ma lui prontamente mi bloccò per un braccio.
- Aspetta un secondo Chloe! - provò a dirmi. - Non fare così!
- No, non aspetto nulla Erik! Mi sono stufata. Ho organizzato questa giornata per stare da sola con te, perché mi sei mancato terribilmente in questo mese e tu che fai? Smonti ogni mio piano. Volevo solamente rendere la cosa più romantica e in camera mia,dove il rosa regna sovrano, non mi sembrava il caso. Non vuoi farlo? Ok, fa niente!
- Ma perché devi sempre saltare a conclusioni affrettate è? Non ho detto no, ho solo espresso di essere un po' titubante. - mi baciò a tradimento - non mi interessa il luogo Chloe devi credermi... mi interessa solo che succeda di nuovo. Scusami ok? - mi sciolsi come un ghiacciolo a quelle parole e senza aggiungere altro tornammo alla nostra nuova attività preferita solo che questa volta in un letto degno di chiamarsi tale.
 
POV KILLIAN
È bella... bella da togliere il fiato. Truccata, struccata, vestita, nuda, capelli raccolti o sciolti lei è sempre bellissima. Ero seduto sulla scrivania di mio suocero e la osservo lavorare, sono completamente rapito da quella donna, mi ha stregato e ora non riesco a far altro che osservarla. È tremendamente sexy anche quando lavora. Se non fosse che eravamo in un luogo aperto a tutti molto probabilmente avrei optato per buttare tutti i fascicoli che erano sulla sua scrivania a terra per farla mia.
- Allora? Oiii Killian, mi stai ascoltando? - la sua voce mi riportò alla realtà.
- Emm si sì certo... ti ascoltavo! - dico sapendo di mentire spudoratamente. Ero troppo concentrato a fissarla per poterla anche ascoltare.
- E quindi? Si o no? Non mi sembra una domanda così difficile! - cavolo... e ora?
- Emmmh si sì certo! - risposi sperando di non essermi messo nei guai.
- Bravo amore mio! Passami i fascicoli allora!
- Quali questi?
- E quali altrimenti? - rise pensando la stessi prendendo in giro - Avanti dammeli. - le passai i documenti che chiedeva e continuai ad ammirarla. Purtroppo questa volta non riuscii a perdermi nei miei rosei pensieri perchè subito mi richiamò all'ordine.
- Killian ma... non hai trascritto nulla! Mi hai detto di averli trascritti tutti! - mi grattai la nuca colpevole.
- Oooops!
- Non mi stavi ascoltando prima vero? - risposi di no con la testa - Cosa hai fatto per tutta la mattina è?
- Non ho potuto fare a meno di fissarti contenta? Mi fai questo effetto amore non posso farci nulla. - la vidi alzare gli occhi per aria.
- Menomale che non sei tu il mio vice altrimenti mi toccherebbe fare tutto il lavoro da sola. - mi prese in giro avvicinandosi e accorciando in maniera pericolosa la nostra distanza.
- Vero, ma è anche un grande peccato. Se lavorassimo insieme potremmo... - mi avvicinai al suo orecchio e le raccontai tutto quello su cui avevo fantasticato quella mattina. Naturalmente nulla era ripetibile ad alta voce.
- KILLIANNNNNN! Sei sempre il solito pervertito! - disse ridendo
- Però ti piace il mio lato da pervertito non negarlo! - la baciai e tentai un approccio più diretto, infischiandome di dove eravamo, ma purtroppo venne interrotto dal suo brontolare di stomaco! - che c'è hai fame? - in effetti era quasi ora di pranzo.
- Un pochino ma non posso allontanarmi adesso, devo prima finire qui! Dammi una mano avanti così finiremo prima!
- No no no! A stomaco vuoto non si lavora! Faccio un salto veloce da Granny e sono subito da te ok? - misi la mano in tasca per controllare di avere con me il portafogli ma mi accorsi che le tasche erano vuote! - Maledizione! Il portafoglio - esclamai
- Prendi il mio! È nella borsa.
- Cosa? ma non se ne parla! Ci penso io: passo a casa, da Granny e sono subito da te! - le diedi un ulteriore bacio e mi allontanai. sul tragitto verso casa mi arrivò anche un messaggio da parte di Regina; diceva che Chloe le aveva scritto che non sarebbe andata da lei per pranzo perché aveva qualche linea di febbre e preferiva non uscire e restare sotto le coperte. Bene, un ulteriore motivo per passare da casa. La prima cosa che feci una volta arrivato fu prendere il portafoglio che avevo lasciato proprio davanti l'ingresso dopodiché chiamai la mia bambina la quale non rispose, evidentemente stava dormendo. Salii al piano di sopra, cercando di fare il meno rumore possibile per non spaventarla, per controllarla e magari chiederle se le serviva qualcosa ma non la trovai in camera. Che fosse in bagno? Provai ad avvicinarmi per bussare alla porta ma mi fermai qualche metro prima sentendo dei rumori provenire dalla mia camera da letto. Come mai era in camera mia a vedere la tv? Aprii la porta senza bussare ed entrai. Quello che vidi mi lascio letteralmente senza parole... e senza respiro. Non era decisamente dalla tv che provenivano le voci che avevo sentito.
- C... Chl... Chloe mah.... - il sangue mi arrivò dritto al cervello, ero furioso per la scena che avevo davanti, ma l'unica cosa che riuscii a fare fu balbettare il nome di mia figlia . Non potevo credere ai miei occhi... stavo sognando, quello non poteva che essere un incubo: Mia figlia era sdraiata sul mio letto con un uomo, a cavalcioni, su di lei.
- PAPÀÀÀ! - Non appena mi vide spinse il ragazzo giù dal letto e alzandosi velocemente corse verso di a me con gli occhi pieni di terrore per una mia possibile reazione. - Papà te lo giuro non è come pensi! - disse tutto d'un fiato giustificandosi.
- Che... che... - niente, non riuscivo a dire nulla tanto era lo shock e come se non bastasse iniziai a vedere sfocato e a sentire un forte dolore al cuore che mi fece portare istintivamente le mani al petto.
- Papà? Papà tutto ok? - Chloe percepì che qualcosa non andava e si preoccupò immediatamente - Ti senti bene papà? Oiiiii non fare scherzi ok? Hai bisogno di qualcosa?
- Tu...lui....
- No no no no no! Tranquillo papo davvero, non stavamo facendo nulla di male te lo giuro, siamo vestiti vedi? - indicò i suoi abiti e quelli del ragazzo. Poco importava, vestiti o no comuque quello che avevo visto non sarebbe dovuto succedere. - Papo credimi... è la verità! - più parlava e più il mio cuore pulsava dolorosamente, nella mia testa quelle immagini continuavano a passarmi davanti e ben presto, dopo una fitta lancinante, le forze mi abbandonarono facendomi cadere a terra svenuto. - PAPÀÀÀAAAAAAAAA!
 
POV EMMA
Aveva detto che sarebbe tornato subito, Granny era dietro l'angolo e casa non era poi così distante... avrebbe già dovuto essere in stazione e invece di lui ancora neanche l'ombra. Pazientai inutilmente ancora per una ventina di minuti poi fui distratta dallo squillare incessante del mio cellulare. Che fosse lui? No...era Chloe.
- Pronto amore, hai deciso di far nevicare per caso? Non chiami mai di solito, sono sempre io che... - bloccai il mio fiume di parole sentendola singhiozzare al telefono. - Chloe tutto ok? - chiesi allarmandomi inprovvisamenre. Perchè stava piangendo? e sopratutto: perchè mi stava chiamando?
- ma... mamma.... io... io ho... ho.... - era in preda al panico.
- Amore calma, è tutto ok! - cercai di rasserenarla un pochino - Raccontami, cos'è successo?
- Io ho... ho... 
- Chloe calmati sono qui, non c'è nulla che tu non possa dirmi. - La sentii prendere un profondo respiro
- Mamma credo di aver ucciso papà! - 
- CHLOE! MI HAI FATTO PRENDERE UN ACCIDENTI! Ma sono scherzi da fare? Credevo davvero che stessi piangendo! dovevo ricordarmi di farle una bella lavata di testa una volta tornata a casa. Non poteva farmi perdere dieci anni della mia vita così. Gia stavo pensando che qualche cattivo potesse averla attaccata.
- Mamma ti prego vieni qui non sto scherzando! Papà è a terra e non respira più! Credo gli facesse male il petto! Sto provando con la magia a rianimarlo ma non riesco a farla funzionare! AIUTAMI MAMMA TI PREGOOOOOO! - fu quel grido disperato a farmi capire che non stava minimamente scherzando. Killian si era sentito male? Il mio cuore iniziò a battere all'impazzata, ero in pieno panico ma dovetti riprendermi in fretta: mio marito e mia figlia avevano bisogno di me. Mi teletrasportai immediatamente a casa e potei constatare con i miei occhii quanto detto: Killian era accasciato a terra privo di sensi e non sembrava minimante intenzionato a riaprire gli occhi. 
- Da quanto sta così? Come è successo? Ti ha detto qualcosa prima di svenire? - il mio era un fiume di domande lo sapevo ma dovevo capire cosa accidenti fosse successo a mio marito. Mentre aspettavo risposte da mia figlia, feci uscire la magia dalle mie mani e la trasferii su di lui sperando di riuscire a far qualcosa.
- E' venuto qui in camera e.... non lo so mamma, si è portato le mani al petto dolorante e poi è svenuto! Io non volevo che... Oddio... ho paura; si riprenderà vero? MAMMA SALVALO TI PREGOOOOO! - ignorai momentaneamente le urla disperate di mia figlia e mi concentrai su mio marito! Il panico poteva essere gestito anche in un secondo momento, ora dovevo concentrarmi per riportarlo da me! Ci misi più di quaranta minuti, il suo cuore batteva a stento e più passavano i miniuti e più i battiti diminuivano. sarò sincera, temevo il peggio, non rispondeva agli stimoli ma alla fine, dopo oltre quaranta minuti di tecniche di primo soccorso e magia, riuscii finalmente a riportare il suo cuore ad un ritmo normale e a fargli riaprire gli occhi! 
- Grazie al cielo Killian! - esclamai per poi iniziare a piangere a dirotto. Mi ero spaventata a morte, per morire... se accidentalmente fossi arrivata qualche minuto più tardi molto probabilmente non ci sarebbe stato nulla da fare. Aveva avuto una specie di attacco cardiaco, ma come è possibile che un uomo immortale possa avere un problema simile? Che accidenti era successo? e poi: perchè Chloe diceva che era colpa sua? - Amore mio come ti senti è? Mi hai fatto spaventare tremendamente... ma che diavolo è successo? 
- Papá! Papà per fortuna stai bene... Ho avuto paura sai?- Killian si guardò intorno per tutto il tempo disorentato, ma non appena sentì la voce di sua figlia improvvisamente il suo sguardo cambiò. Divenne serio come mai forse lo avevo visto e mettendosi, anche se con fatica, seduto disse:
- CHLOE JONES! ESIGO INMEFIATAMENTE UNA SPIEGAZIONEEE! - le urlò a gran voce facendola indietreggiare di qualche passo! 
- Signor Jones, Chloe non c'entra nulla, sono stato io che... - solo in quel momento realizzai che in stanza ci fosse anche Erik. Cosa ci faceva qui?
- Tu non hai proprio voce in capitolo anzi... sparisci dalla mia vista prima che te le suoni di santa ragione! - Che centrasse Erik in tutta questa storia? Strano... non è la prima volta che viene a casa. Sono amici da una vita lui e Chloe. A Killian non piace è vero ma non fa testo: a lui non piace tutto il genere maschile coetaneo con le sue figlie. - Allora Chloe, illuminami!
- Papà davvero non è come credi, lui è venuto a casa per studiare. Noi non stavamo...
- Risparmia le balle per qualcuno con cui funzionano ragazzina. Mi sto arrabbiando seriamente se non lo avessi notato. Cosa diamine ci faceva lui qui? E perché non sei andata da tua zia?
- Signor Jones posso spiegarle...
- Ancora qui sei brutto depravato? Te la faccio passare io la voglia di girare dietro a mia figlia. - non ebbi il tempo di fermarlo che era già in piedi. Raggiunse il ragazzo a passo sostenuto e sembrava intenzionato a massacrarlo di botte. Fui costretta a trattenerlo con la magia o avrebbe commesso un omicidio come minimo.Era completamente fuori di se - Lasciami immediatamente Emma, lo distruggo questo screanzato.
- Datti una calmata Killian se vuoi che ti sblocchi, rischi un secondo attacco di cuore così e non mi va di doverti rianimare di nuovo! - dissi seria - e poi qualcuno gentilmente potrebbe spiegarmi che accidenti sta succedendo in questa casa?
- Te lo spiego molto volentieri mogliettina. Tua figlia ha rifilato una bella bugia a Regina dicendole di state poco bene e invece? Era tutta una messa in scena per poter invitare questo babbeo in casa nostra. 
- Mamma lui è il mio tutor di recupero, è venuto per studiare! - disse innocentemente
- Killian... non è la prima volta che Erik viene qui. Ti sei fatto prendere da un attacco cardiaco solo per questo? - non potevo credere alle mie orecchie: Killian stava diventando troppo geloso.
- Aspetta... non ti ho ancora detto la parte più interessante - fece una faccia disgustata - Vuoi saper cosa mi sono ritrovato davanti quando sono rientrato a casa? Loro due stesi uno sopra l'altro nel nostro letto e intenti a fare cose indicibili. - al solo menzionare quell'argomento per poco non si risetì male. 
- Oiiii calmati Killian o sul serio ti sentirai nuovamente male. Sono sicura che hai visto male. Nostra figlia non farebbe mai....
- Ho visto male... HO VISTO MALE DICI? Come mi spieghi che quel depravato era a cavalcioni sopra nostra figlia allora è ????? - rimasi schioccata a quello che sentii. Pensavo fosse roba di un bacetto, che Killian fosse solamente esagerato come al suo solito e invece? Questa non me la aspettavo proprio. Ora si che iniziavo a capire perché fosse così infuriato tanto da sentirsi male. Aveva ragione dopotutto.
- Chloe è vero? - chiesi sorpresa cercando di rimanere il più calma possibile per non peggiorare la situazione. 
- Era sopra di me è vero ma non stavamo facendo nulla di male mamma te lo giuro! Stavamo solamente scherzando.
- Tze... - rispose suo padre sprezzante
- UFFA PAPA'! Perchè non mi credi? È la verità! 
- Vedi Chloe... tu puoi anche pensare che io sia ingenuo, credulone e tutto quello che vuoi tu, ma non sono nato ieri, l'ho visto con i miei occhi Chloe e non era assolutamente un semplice scherzare quindi non metterti in una posizione peggiorne di quella in cui già sei.
- Mah...
- Niente mah! Hai tradito la mia fiducia signorina e dallo sguardo di tua madre credo che tu abbia tradito anche la sua... - se quello che diceva Killian corrispondeva alla realtà si,ero delusa e molto anche. - Ci fidavamo di te e tu come ci ripaghi? Prendendoti gioco si noi!
- IO NON MI STO PRENDENDO GIOCO DI NESS....
- NON HO FINITO! STA ZITTAAAA! - Esplose. - Da oggi in questa casa si cambia regime. Se le buone non sono servite ad educarti vediamo se riusciamo con le cattive! Hai il permesso di uscire di casa solamente per andare a scuola. Niente più uscite con gli amici, niente più telefono, niente più PC.
- E no però! Dai papà ti prego! Scusaaaaaa.
- No, non ti scuso. Hai tirato troppo la corda e ora si è spezzata... mi dispiace ma non si può più tornare indietro.
- E quindi mi vuoi segregare in casa per una cosa che non ho fatto? NON E' GIUSTOOOO! - disse gridando e piangendo nello stessero momento.
- Non mi tentare che non ci metto nulla a prepararti una stanzetta nella torretta al piano di Sopra e farti vivere li. Hai superato un certo limite Chloe e ora ne pagherai le conseguenze.
- Papà ma dai io.... mamma ti prego digli qualcosa anche tu! - cosa avrei dovuto dirle? Da una parte volevo proteggerla, mi faceva tenerezza, dall'altra ero delusa al massimo e di conseguenza d'accordo con mio marito.
- Tua madre non ha voce in capitolo ora. Non ha visto quello che ho visto io e non ti sta punendo lei. Sei mia figlia quanto sua quindi ho tutto il diritto di prendere decisioni.
- Scapperò di casa allora! - protesto decisa con ancora le lacrime agli occhi. - Non mi lasci altra scelta papà!
- Tu prova ad uscire da questa casa più vedi che cosa ti succede!
- Tanto cos'altro vuoi che succeda... mi stai già impedendo di vivere. Che razza di padre fa questo alla propria figlia è? Murami viva già che ci sei! - no, ora stava sul serio esagerando. Non credo che Killian avrebbe resistito molto altro.
- VUOI VEDERMI ANCORA PIU' INCAZZATO CHLOEEEEEEEEE?????? FINISCILA DI RISPONDERMI IMMEDIATAMENTE! E Comunque, visto che continui imperterrita a parlare ti dirò un'altra cosa. Magicamente sei una ragazza molto potente, ma c'è una magia che non sei ancora in grado di sovrastare... quella di tua madre. Le farò creare un incantesimo di protezione sulla tua camera che ti impedirà di uscire all'esterno se non per andare a scuola o supervisionata. 
- Signor Jones, scusi se mi permetto, ma credo che lei stia un tantino esagerando adesso. Chloe non ha fatto nulla. 
- Tu! - si rivolse ad Erik - Te l'ho già detto più di una volta: sparisci dalla mia vista e dalle nostre vite! Non sei più il benvenuto in questa casa... quella è la porta. - Lo sguardi di Killian non lasciava diritto di replica. Vidi Erik abbassare lo sguardo e subito dopo una veloce occhiata con Chloe si diresse verso le scale pronto ad andare via. 
- NO PAPA' TI PREGO! METTIMI IN PUNIZIONE, PICCHIAMI, FAI QUELLO CHE TI PARE MA NON TOGLIERMI ERIK! - se prima si era leggermente calmata ecco che ricominciò a piangere. - Erik è il mio migliore amico! Io senza di lui non so.... papà per favore! Giuro che farò tutto quello che vorrai e non mi metterò mai più nei guai!
- Troppo tardi e visto che continui a parlare nonostante io ti abbia già detto numerose volte di stare in silenzio, ho deciso anche che cambierai classe. 
- Eddaiiiii papà!!! Non puoi farmi questo!
- Preferisci cambiare istituto forse? - improvvisamente smise di rispondergli. Aveva capito che suo padre aveva toccato il fondo e che se avrebbe risposto ancora le avrebbe tolto ogni cosa a lei cara. Mi guardò con sguardo disperato come a chiedermi aiuto e li mi si spezzò il cuore. Non sapevo assolutamente come comportarmi. Non sapevo le dinamiche dei fatti e non ero d conseguenza in grado di prendere una decisione netta. Mi limitai a guardarla e a sorriderle leggermente. Aveva bisogno di un piccolo sostegno morale e per quanto effettivamente potesse essere in torto non mi sentii di negarglielo. Più tardi avrei parlato sia con lei e con Killian e avrei cercato di trarre le somme su tutta quella stramba vicenda. Silenziosamente e a sguardo basso Chloe uscì dalla nostra stanza e andò a rifuggiarsi nelle sua camera da letto accompagnata dal suo fedele amico a quattro zampe prince, che nonostante i suoi 13 anni suonati non ha mai smesso un giorno di regalarle affetto. 
Rimasi quindi sola con mio marito. Non lo avevo mai visto come in quel momento. Aveva gli occhi ignettati di sangue ed era furibondo. Neanche quando eravamo nemici lo avevo mai visto in quello stato.
- Amore cerca di calmarti adesso o ti sentirai male nuovamente. - dissi premurosa e preoccupata - Sei davvero sicuro che non stessero semplicemente...
- Semplicemente cosa è? Non sono nato ieri Emma e che cavolo! Non vorrai mica credere a lei? 
- No, è solo che tu solitamente sei molto geloso di loro, magati hai semplicemente frainteso.
- Non ho frainteso proprio un bel niente! Tua figlia stava.... oddio non farmici pensare ancora o mi verrà un attacco di cuore... un altro.
- Ne sei davvero sicuro? Perchè a me mi pare così strano...
- Sono sicurissimo tesoro... ho esperienza in materia, tu dovresti saperlo benissimo. So quello che ho visto. Era l'inizio di qualcosa per nulla innocente. 
- Lo sai perchè mi sembra strano? Perchè Chloe con me parla di tutto, abbiamo un ottimo rapporto lo sai; perché non avrebbe dovuto dirmi una cosa del genere? 
- Perché ti saresti incavolata anche tu? - mi suggerì.
- Si, probabile, ma almeno poteva parlarmi di aver iniziato una relazione con Erik. Sapevo che c'era stato un bacio tra di loro qualche mese fa, ma mi ha giurato fermamente che è stata la cosa di una volta.
- Che centra... pure tu lo dissi di noi... aspetta un attimo però! Si erano già baciati e tu non me l'hai mai detto? - disse guardandomi stranito come se gli avessi nascosto chissà quale segreto. 
- Killian era solo un bacio. Cosa vuoi che sia un bacio. Era una cosa del tutto innocente, non pensavo che....
- Niente è innocente se riguarda mia figlia. Nessuno deve avvicinarla. Le farò da guardia io stesso d'ora in avanti.
- Ora stai esagerando! - provai a fargli notare.
- Esagerando? Non mi hai ancora visto esagerare. Con Leila non abbiamo mai avuto questi problemi, è vidente che abbiamo sbagliato qualcosa con lei... ma cosa?
- Facciamo cosi, proverò a parlarle ok? Affronterò l'argomento con lei e le farò capire che ha sbagliato.
- Non basta capirlo... lei sa di aver sbagliato ne sono sicuro eppure non è pentita.
- Iniziamo da qui! Capisco che sei arrabbiato, ma adesso dobbiamo dare spazio alla razionalità.
- Io ho già espresso il mio parere e non lo cambio. Tu fai come meglio credi ma guai a te se ti azzardi a toglierle le punizioni che le o dato.
- Se effettivamente ha provato a fare quello che dici le punizioni le merita pienamente, sono d'accordo con te... ma non tutte. Il farle cambiare classe ad esempio non ha senso Killian. E non lo ha neanche l'incantesimo di protezione alla sua camera che vuoi fare. 
- Non voglio che si vedano più forse non ti è chiaro il concetto. Eliminiamo dalla lista l'incantesimo di protezione ma la classe la deve cambiare. 
- Cambiando classe si vedrebbero ugualmente durante la ricreazione e il cambio ora e la cosa sarebbe peggiore perchè non controllati. Lasciali in classe insieme: che vuoi che possano fare a lezione se non studiare?
- E va bene, hai vinto... ma il resto deve rimanere invariato però!
- Ok! come preferisci ma calmati ok? Non farmi stare in pensiero. Mi hai fatto spaventare terribilmente prima. - lo baciai come a volerlo rassicurare e mi strinsi a lui. Lasciammo cadere l'argomento e restammo in silenzio a godere l'uno dell'abbraccio dell'altro, finalmente si stava rilassando così decisi di lasciarlo riposare un po e nel mentre presi la palla al balzo per salire al piano di sopra per parlare con la mia signorina. Ne avevamo di cose da dirci noi due. Sospettavo da qualche tempo a questa parte che mi stesse nascondendo qualcosa ma mai avrei pensato che si fosse spinta a tanto. Forse ero stata troppo permissiva con lei. Era ora di togliere le vesti da amica e fare la mamma... era ora di prendere il toro per le corna.
 
POV CHLOE
Non me lo aspettavo da papà! No no no... non mi aspettavo di certo un comportamento del genere. Ha sempre detto che ero la sua bambina, che mi avrebbe amata incondizionatamente in ogni circostanza... è incece? Ok è vero ci ha beccati che stavano per farlo ma cavolo non era successo ancora nulla. Non ha voluto sentire ragioni... non ha voluto neanche sentire la mia opinione; mi ha messo in punizione e basta... non è giusto... non è per niente giusto.
- Posso entrare? - chiede mia madre facendo capolino dalla porta della mia stanza. Scrollai le spalle come a dirle che poteva fare come meglio credeva e lei senza esitazione entrò venendosi a sedere sul letto con me.
- Allora? - mi chiese sorridendomi.
- Allora cosa... sono arrabbiata! Non merito di essere reclusa in casa in questo modo così barbaro.
- Pensi di non meritarlo?
- Non è che lo penso... sono strasicura! Non ho fatto nulla, non stavamo facendo nulla. Ci stavamo rincorrendo per scherzare un po, era tutta la mattina che studiavamo, e ci siamo ritrovati senza pensarci in camera da letto. Non stavamo facendo nulla di quello che pensa papà. - lo so, lo so... devo smetterla di mentire in questo modo così subdolo ma ormai il danno è fatto, meglio cercare di recuperare qualche punto piuttosto che restare a marcire in questa stanza. 
- Guardami negli occhi Chloe... tu non stavi facendo davvero nulla? - ma era sorda per caso? Perchè doveva rendermi le cose così difficili?
- No! È la mia versione dei fatti e mi ci attengo. - dissi con una leggera punta di scontrosità.
- Ok va bene... e senti di Erik che mi dici? C'è qualcosa tra di voi?
- Ancora con questa storia mamma? Ma che avete tutti quanti? Io e Erik siano amici. A - MI -CI! Nulla di piu. 
- E perché avresti detto a tua zia quella balla per non andare da lei? Perché lui era qui, in casa nostra senza che nessuno di noi lo sapeva? Se non ricordo male prima ci informavi se veniva a casa.
- Non vi ho avvisato perché papà, geloso com'è, avrebbe frainteso... e avevo ragione. È venuto per studiare, lui è il mio tutor di recupero. Ho chiamato la zia perché non avevamo ancora finito di studiare. Vuoi sapere anche perché ho inventato quella balla e non le ho detto invece la verità? Perchè zia non avrebbe sentito ragioni se le avessi detto che dovevo studiare, lo sai com'è fatta.... tutto qui. Non volevo creare tutto questo casino mamma, devi credermi! 
- Quindi tra voi due non c'è nulla! 
- No mamma! - risposi decisa.
- Io credo seriamente che tu mi stia mentendo sai? Che male c'è a dirmi che hai una relazione con lui? Non ti ho mai fatto storie in passato mi sembra... ne per August ne per Peter. Pensi che sia diverso per Erik? Andiamo Chloe lo so da quando avevi 3 anni che hai un debole per lui. Non mi stupirei se tu me lo dicessi.
- Ma io...
- Dove è finito il nostro rapporto è ? C'è lo invidiavano tutti ricordi? Perché non riesci più a confidarti e ad essere sincera con me? - Eh...aveva ragione ma come potevo spiegare a mia madre che il sentimento che provavo per Erik era di gran lunga differente da quello provato in passato per August e Peter? Come potevo dirle che la nostra relazione iniziava ad avere anche qualcosa di fisico? Per quanto l'amavo e per quanto avrei voluto confidarmi con lei per togliermi questo macigno dal cuore e sentirmi finalmente meno sporca, ancora non riuscivo a farlo. Le avrei parlato più in la magari, tanto cos'altro poteva succedere di grave oltre a quello che era già successo?
- Mamma io sono la prima che ama il nostro rapporto, sei la mamma migliore del mondo e oltre alla mia mamma sei anche la mia migliore amica. Se ci fosse qualcosa tra me e Erik te lo direi. Ci siamo baciati quella sera alla mia festa e poi è capitato anche un altro paio di volte... ma niente di più però. - potevo scommetterci: semmai avesse scopreto la verità mi avrebbe uccisa. 
- A lui tu interessi e molto anche. Prima si è quasi fatto pestare da tuo padre pur di difenderti...
- E con questo? Dovrei stare con Erik solo perchè a lui posso interessare? 
- No certo che no! Non mi permetterei mai di dire una cosa del genere tesoro solo che... beh io noto un certo interesse anche da parte tua. Possibile che io mi stia sbagliando? - ancora? E' già stato orrendo mentirle una volta, perchè devo farlo ancora? Uffa... quanto vorrei che la mia vita fosse più semplice.
- Mamma davvero... voglio bene a Erik, gli voglio un gran bene... siamo cresciuti insieme dopotutto quindi non potrei non volergliene, ma finisce li. Non provo altro... almeno per ora. - continuava a fissarmi non convinta delle mie parole. Odio il suo super potere... non capisco mai se mi ha sgamata o meno.
- Va bene, non insito...
- Mi credi quindi? - dissi speranzosa - Parlerai con papà? Mi farai togliere la punizione?
- ei ei... una cosa per volta Chloe. Fidanzato o non fidanzato papà ha visto delle cose e non gli sono piaciute per niente. 
- Mah...
- Fammi finire... che abbia visto bene o male non fa differenza: tu dovevi avvisarci che il tuo amico sarebbe venuto a casa e altra cosa: non dovevi portarlo ne in camera tua ne in camera nostra... sopratutto se non c'era nessuno in casa. 
- Ho già detto che mi dispiace e che non lo farò più. - Quella era la pura verità, Erik non sarebbe più entrato in casa mia per fare certe cose. - Cosa posso farci se papà non mi crede?
- Lasciagli smaltire la rabbia ok? Sono sicura che verrà a parlarti molto presto e come al solito chiarirete. Papà non ti vuole male e fidati... non gli fa piacere averti messa in punizione. C'è rimasto molto male è vero per quello che ha visto, ma le punizioni te le ha date per farti capire lo sbaglio che hai fatto e per farti crescere. - papà dispiaciuto per avermi messa in punizione? Non credo proprio... secondo me non vedeva l'ora di beccarmi con un ragazzo per poterlo fare. 
- Tu anche sei arrabbiata e delusa da me mamma? - ero nel torto marcio lo sapevo e non avrei neanche dovuto farla quella domanda ma ci tenevo tanto a sapere cosa pensasse mamma. Non volevo che anche lei fosse così delusa da me. La vidi sospirare e successivamente fare un sorriso. Vederla sorridere mi scaldò il cuore.
- Facciamo così... io non ero presente e non ho visto nulla... Voglio fidarmi di te principessa. Cancelliamo questa brutta giornata e torniamo ad essere la coppia mamma/figlia che siamo sempre state. 
- Davvero mamma?
- Davvero... ma devi promettermi di non mentirmi mai più e di tenermi informata di tutto. Nessuno più di me può aiutarti tesoro mio. Non devi avere timore di confidarmi nulla ok? Afronteremo tutto insieme ma guai a te se tradirai la mia fiducia o verrò a scoprire che oggi mi hai mentito. 
- Grazie mamma! Ti prometto che non ti deluderò. - mi abbracciò come era solita fare dopo una riappacificazione e sorridendo mi lasciò i miei spazi e andò via. Pensai davvero molto a quello che era successo in quelle ore e continuai a pensarci anche nei giorni successivi... niente, non riuscivo a sentirmi in colpa per quello che avevo fatto. Avevo quindici anni, ero grande ormai, potevo benissimo scegliere di intraprendere con il mio ragazzo il tipo di relazione che più volevo. Papà poteva arrabbiarsi quanto voleva... non avrei smesso di vedere Erik solo perchè a lui non andava bene il fatto che stavo crescendo. Come si è fatto andar a genio Gideon anni fa per il bene di Leila, si farà andare a genio anche lui. Per farlo avrei dovuto convincerlo ulteriormente della mia innocenza e che non stavo davvero facendo nulla nella sua stanza? Bene... lo avrei fatto.
Feci passare una settimana sperando che la rabbia e il clima di tensione fosse scemato dopodichè tentai di avere un colloquio civile con mio padre. Ero stata buona e obbediente per l'intera settimana, non c'era motivo di non togliermi almeno una delle tante punizioni. 
- Papà, posso parlarti un secondo per favore? - chiesi entrando in camera di mio fratello dove papà lo stava aiutando a fare i compiti.
- Se vuoi farti togliere le punizioni risparmia il fiato, la mia risposta è no! - rispose senza neanche farmi iniziare a parlare.
- Come... 
- Come so che sei qui per chiedermi questo? Perchè sono un po' di mesi a questa parte che mi cerchi solo per convenienza signorina. Sbaglio forse?
- Sono in punizione da una settimana per una cosa che non ho commesso, mi sono fatta punire anche se non me lo mer....
- alt! Ti blocco subito. Non mi interessa ascoltare per la milionesima volta le tue bugie. Ho visto quello che hai fatto e non mi è piaciuto assolutamente. La punizione rimane e basta, non voglio ripetermi piu.
- Ma papà...
- Ancora Chloe? Non peggiorare la tua situazione e ora se non ti dispiace starei aiutando tuo fratello nello studio, cosa che dovresti fare anche tu. - mi aspettavo che potesse dire di no, ma non pensavo minimamente che non mi avrebbe concesso neanche l'opportunità di spiegarmi. mi sentii invadere dalla rabbia e senza pensarci due volte lo guardai negli occhi e gli gridai una frase che mai avrei pensato di dirgli
- TI ODIO PAPA'A'A'A'A'!!!!!!!! - si alzò in piedi pronto a sgridarmi ulteriormente ma non gli diedi il tempo di fare nulla che corsi in camera mia e con un incantesimo bloccai la porta per impedirgli di entrare. Mi sfocai lanciando oggetti contro il muro dopodichè non potendone più mi buttai sul letto e mi liberai da tutto il dolore che avevo dentro a suon di lacrime. 
Era venerdi e come ogni venerdì ci sarebbe stata la nostra consueta cena di famiglia con tutti i parenti. L'unica che avrei voluto vedere di tutta la famiglia era Leila ma lei era a Boston per cui non sentii la necessità di scendere al piano di sotto. Ci provarono tutti a farmi aprire la porta della mia stanza: mamma, zia, zio, i nonni e addirittuta papà, il quale mi disse di voler finalmente avere un colloquio con me. Era troppo tardi ormai, mi aveva chiuso le porte in faccia quando ero andata da lui, era tempo di ripagarlo con la stessa moneta. Me ne rimasi sul letto a piangere ignara di tutto quello che stava succedendo al piano di sotto ma poi la mia attenzione venne catturata dal suono di alcuni sassolini lanciati alla finestra. Chi mai poteva essere? Mi affacciai con curiosità sperando fosse il mio Erik ma mi sbagliavo: era semplicemente Liam. 
- Che accidenti vuoi! - esclamai ormai arrabbiata con il mondo intero.
- Voglio parlare con te! - rispose con fare innocente. - Fammi entrare!
- Io non voglio parlare con nessuno quindi tornatene dagli altri. - chiusi la finestra e me ne tornai a letto. Ci mancava solo mio fratello a farmi innervosire. Lo sentii lanciare qualche altro sassolino ma niente, decisi di non rispondere. Sperai che capisse che volevo essere lasciata in pace invece no.. non capì nulla come al suo solito e neanche qualche minuto dopo sentii qualcuno bussare proprio alla mia finestra. Mi girai e non potei credere a quello che avevo davanti. Mio fratello si era arrampicato fino a raggiungere il davanzale della mia camera. Era molto in alto e gli sarebbe bastato perdere l'equilibrio per cadere e farsi molto male. Gli feci cenno di scendere immediatamente ma lui di tutta risposta, aspettandosi quel mio gesto, estrasse dalla tasca dei suoi pantaloni un foglio con su scritto " Non me ne andrò fin quando non mi ascolterai". Fosse stato per me sarebbe potuto tranquillamente rimanere l'intera nottata fuori, ma poteva farsi male sul serio restando li mezzo arrampicato. Decisi quindi di farlo entrare ma solo per non averlo sulla coscenza... avevo già troppi problemi, non volevo aggiungerne altri.
- Era ora sorellina! - disse entrando tutto spavaldo. - Sapevo che mi avresti lasciato entrare.
- L'ho fatto solo perchè non volevo essere considerata responsabile nel caso in cui saresti caduto, quindi non montarti la testa ok? Esci immediatamente dalla mia stanza. 
- Voglio solo aiutarti!
- Tu? tze... tu sei peggio di papà quando vuoi. 
- Non mi piacciono i maschi che ti girano attorno perchè sei mia sorella ma visto che Leila non c'è sono io che devo aiutarti a farti star bene. - no sapevo se ridere a quell'affermazione o cacciarlo a calci nel sedere. Era solo un bimbo pestifero, in che modo avrebbe mai potuto aiutarmi?
- Liam ascolta non sono in vena di ascoltare nulla ne tantomeno di litigare con te. Per favore... esci.
- L'ho rubato al nonno! glielo riconsegnerò dopo cena ma per adesso potresti usarlo. - mi mostro un telefono cellulare. - L'ho preso appositamente per te ma se proprio non lo vuoi... - prese la direzione della porta intenzionato ad uscire.
- Liam aspetta! - lo bloccai - Davvero lo hai fatto per me? - chiesi sorpresa di quel gesto.
- Perchè non avrei dovuto farlo? Sei mia sorella e nonostante litighiamo spesso so che nel momento del bisogno dobbiamo essere uniti. Prendilo e chiama chi vuoi ma fa in fretta, se nonno se ne accorge non ci metterà molto a fare due più due visto che sono sparito anche io. - presi il cellulare tra le mani e contemporaneamente strinsi mio fratello in un abbraccio. 
- Chloe... chloe mi stai strangolando! - disse meravigliato di quel gesto così improvviso e inaspettato.
- Grazie Liam... grazie davvero di cuore. 
- Ti aspetto fuori così puoi telefonare in pace.
- Aspetta! Puoi restare... sei il mio complice no? - rimase a fissarmi a bocca aperta per qualche secondo ma poi sorrise e senza esitazione venne a sedersi sul letto accanto a me. Ero indecisa sul chi chiamare ma non appena sbloccai il telefono e comparve la tastierina numerica le mie mani composero il suo numero quasi autonomamente. Non ci sentivamo da troppo tempo ormai e io avevo una disperato bisogno di sentire la sua voce.
- Pronto? - bastò quella parola a farmi scoppiare in lacrime per la miglionesima volta. - Pronto nonno? Tutto ok?
- Leila... so... sono...
- Chloeeee! Chloe scimmietta che c'è? - chiese allarmandosi subito a causa del mio pianto.
- Non... non ne posso piu... vogl... voglio andarmene da... da questa casaaaaaaa!
- Shhh non fare cosi, respira ok? va tutto bene.
- Niente va bene. Papà è furibondo con me, mi ha tolto il telefono,non mi fa uscire, non posso più ved...
- So tutto... ti ho provato a chiamare e mandato un'infinità di messaggi ma il tuo telefono era sempre staccato. mi sono preoccupata così ho chiamato la mamma e mi ha raccontato cos'è successo. Mi dispiace davvero tesoro, vorrei tanto essere li con te ma non posso, ho un esame a giorni e devo assolutamente finire di studiare. - mi disse dispiaciuta.
- Io... io voglio andare via... non voglio più sta... stare qui!
- Non dire scemenze scimmietta, tutto si risolverà ne sono sicura. Sta tranquilla ok?
- No... la mia vita fa... fa schifo da... da quando non ci sei piu tu... e ora erik... io non... non... - presi un respiro profondo - NON CE LA FACCIO PIU! TI PREGO VIENIMI A PRENDEREEEEEEEEEEEE! - Urlai talmente tanto che Liam sbiancò per paura che qualuno potesse scoprirci. Fortunatamente il mio grido non arrivò alle orecchie di coloro che erano al piano di sotto. 
- Una settimana ok? dammi una settimana, ti prometto che non appena finirò l'esame...
- Non resisto un giorno di più in questo inferno! io stasera me ne vado.... giuro Leila... se non..
- e va bene ho capito: sto arrivando. Mi faccio prestare la macchina dalla mia coinquilina e in un paio d'ore sono lì da te. Tu però non fare stronzate. - riagganciò senza ulteriori convenevoli e finalmente mi rilassai un pochino. Mia sorella stava venendo da me e io non potevo che esserne felice. Ringraziai Liam che riprendendosi il telefono tornò al piano di sotto e aspettai con impazienza Leila. Erano le undici e mezza di sera quando arrivò, spiai l'interrogatorio che le fecero i nostri genitori, sorpresi di vederla a Storybrooke, dalle scale dopodichè tornai in camera mia e aspettai che mi raggiungesse. 
- Eccola la mia sorellina pestifera! - mi disse sorridendo per poi correre ad abbracciarmi - Ma che mi combini è? - inutile dire che ripresi a piangere come una fontana non appena mi fu davanti. - ei ei ei! Non fare così... non voglio vederti piangere. - era inutile, per quanto mi sforzassi le lacrime uscivano involontariamente dai miei occhi tanto che fu impossibile parlare quella sera. Piansi talmente tanto che alla fine mi addormentai sfinita sulle sue ginocchia e mi risvegliai direttamene il mattino successivo intorno alle nove. - Ma buongiorno scimmietta... dormito bene? - mi disse Leila non appena aprii gli occhi.
- Scusa io... non... non volevo addormentarmi così. Io...
- shhh è tutto ok! andiamo a fare colazione dai... muoio di fame.
- No... io... io non scendo giu! Non voglio vedere papà! - confessai.
- Non pensi di esagerare un po'? In fondo, scusa se te lo dico, ma sei tu quella nel torto...
- Tu... tu dai ragione a lui? - domandai sconvolta. Possibile che anche mia sorella era dalla sua parte?
- Io non do colpa o ragione a nessuno... voglio restare neutrale. 
- E allora perché dici che...
- Chloe siamo obbiettivi tesoro: papà ti ha vista che stavi quasi per...
- io non stavo...
- Chloe! Non puoi mentirmi lo sai... puoi ingannare la mamma e il papà, ma non me.
- E va bene è vero. Avevo organizzato una giornata per passare del tempo con il mio fidanzato. Non è colpa mia però se sono sfigata e papà mi ha beccata.
- Di tanto mondo a casa vai a fare certe cose tu? - sorrise rassegnata. - Senti, mi racconterai tutto dopo, davanti ad un bel cappuccino magari... forza scendiamo giù, mamma e papà non ci sono, sei sotto la mia responsabilità fino a quando non verrà la nonna. 
- Quindi possiamo...
- Non possiamo fare nulla perchè la nonna è già in viaggio! Andiamo forza che davverto sto morendo di fame.
Facemmo colazione e nel metre le raccontai come fossero andate le cose. Mi rimproverò anche lei sul fatto di erik e ancora una volta mi ribadì che avrei dovuto evitare di fare determinate cose a 15 anni. Ma di cosa avevano paura tutti quanti? Ero giovane è vero ma non ero mica cretina. Sapevo che dovevo metterci cervello in quello che facevo e se solo mi avessero dato fiducia avrei dimostrato loro di potermela cavare benissimo senza creare casini. Purtroppo grazie alla gelosia di mio padre questo non sarà più possibile e sarò costretta ad essere reclusa in casa a vita. Le raccontai anche di aver parlato con mamma e di averle mentito spudoratamente... anche li mi fece una ramanzina con i fiocchi. 
- Stai entrando in un circolo vizioso Chloe... perchè ti comporti così è? non è da te. Sei sempre stata uno spirito libero è vero ma da li a mentire ce ne passa di strada. Lo sai che mamma prima o poi se ne accorgerà... perchè farle questo? Lei ti ha sempre aiutata in tutto, di cosa hai paura è?
- Mi ucciderebbe se sapesse cosa ho combinato con Erik...
- Si arrabbierà, ti farà trecentomila raccomandazioni e ti terrà lontana da lui per evitare ulteriori cavolate, questo è sicuro, ma lo farà per il tuo bene e da grande non potrai far altro che ringraziarla. Se vuoi le parleremo insieme... ti aiuterò ad affrontarla. 
- Non voglio parlarne con lei... non mi sento pronta... non puoi costringermi. 
- Non voglio costringerti a fare nulla, il mio è solamente un consiglio spassionato, poi la vita è la tua e decidi tu. Io ti sosterrò sempre anche se penso che tu stia sbagliando. 
- Sei la sorella migliore del mondo! - dissi abbracciandola
- e tu sei la sorella più testarda del mondo - disse scompigliandomi i capelli - Ma ti voglio un bene immenso che tu neanche immagini. Farei di tutto per te scimmietta, non dimenticarlo mai. 
- tutto tutto? Anche una cosa proibita? - la guardai ammiccando.
- Il tuo sguardo non mi dice nulla di buono. Che hai in mente?
- Voglio uscire da questa casa per almeno un paio d'ore... mi aiuteresti ad evadere?
Mi disse di no, non voleva che finissi ancora di più nei guai e non voleva di conseguenza finici anche lei, ma poi insistendo ancora un po si convinse e mi aiutò a mettere in atto un piano di fuga. c'era la nonna di guardia il che la cosa era molto semplice da raggirare. Mettemmo in mezzo anche nostro fratello e come una brava squadra collaborammo per le mia libertà. Il piano era sempice, Liam sarebbe andato dalla nonna e le avrebbe chiesto aiuto su dei compiti di matematica. Era una delle materie che insegnava nella sua scuola e quindi con la scusa di qualche ripetizione l'avrebbe tenuta buona ma sopratutto impegnata. Riuscimmo ad uscire di casa senza destare il ben che minimo sospetto e finalemte dopo giorni e giorni di pura agonia riuscii a godemi un paio d'ore di libertà. 
- Questa è una pazzia! - mi disse - se ci scoprono siamo fottute lo sai si?
- Non essere tragica, qui non ci troveranno mai. Non è un posto da loro frequentato, siamo al sicuro qui. - non la vedevo convinta - Eddai Leila, sembra tu non abbia mai fatto pazzie in vita tua. 
- beh forse perchè è vero? - scrollò le spalle mentre io rimasi completamente a bocca aperta. - che c'è perchè mi guardi così?
- Hai 19 anni e non hai mai fatto una pazzia? Non ci siamo sorellona... 
- Non ne ho mai sentito il bisogno... il lato libertino dei nostri genitori lo hai ereditato tutto tu! - rise facendo ridere anche me.
- Dobbiamo recuperare sorella! Non esiste che tu sia così innocente... una piccola pazzia la devi fare... resterà un nostro segreto.
- Ah si? e cosa vorresti farmi fare sentiamo....
ci pensai un po, poi la risposta apparve proprio sotto ai miei occhi. - Ho trovatoooooo!- le dissi indicando con il dito un punto dall'altro lato della strada.
- Cooooosaaaaaaaa? vorresti.... ma tu sei scema! - disse scuotendo la testa e ridendo nello stesso momento. 
- Eddai che ti costa... non avrai mica paura? - la presi in giro
- Ma quale paura anzi... sai benissimo che avrei voluto farlo... lo sanno tutti a dire il vero quindi non sarebbe proprio una vera pazzia. 
- E perchè non lo fai? - chiesi non capendo
- Perchè aspettavo il momento perfetto...
- E quando sarà il moemnto perfetto? Il giorno del tuo matrimonio forse?
- No... a dire il vero speravo fosse Il giorno del tuo dieciottesimo compleanno. - rimasi a bocca aperta a quella rivelazione - volevo farlo insieme a te se fossi stata d'accordo... volevo fosse il tuo regalo di compleanno speciale. 
- Da... davvero? - ero senza parole.- Io... non ho parole Leila sarebbe fighissimo!
- Sono contenta che ti piaccia. Beh... non manca molto, dovremmo aspettare solamente tre anni scimmietta!
- Ma quali tre anni! Oggi... lo faremo oggi! - dissi decisa
- Oggi? Ma ti è andato di volta il cervello? Se mamma e papà lo scoprissero...
- Devi fare almeno una pazzia nella vita e io la voglio fare insieme a te! Eddaiiiiiii, non voglio aspettare tre anni.
- Ma sei già in punizione, sai cosa accadrebbe se...
- Non me ne importa nulla e poi... possiamo sempre non dirglielo.
- Non lo so Chloe e se poi te ne penti? Non sono cose che si decidono così!
- Non farti pregare... io lo voglio fare e anche tu! Alle conseguenze penseremo poi... ti prego sorellina, fammi felice; così sentirò meno la tua mancanza e ti avrò sempre vicina.
- Non ti bastano i nostri cuori che ogni tanto fanno scintille? Vuoi avermi ancora più vicina?
- Esattamente! 
- Daccordo! ma non venirti a lamentare con me se ti cacceranno di casa. Io almeno in questo sono fortunata: sono già fuori. 
Discutemmo ancora per qualche minuto sulla possibilità di rimandare la cosa ma visto la mia irremovibilità alla fine Leila si convinse del tutto e insieme ci recammo nel luogo stabilito. Proprio difronte a dove eravamo sedute noi, vi era un negozio che a Storybrooke ultimamente stava avendo molto successo. Era un negozio di pircing e tatuaggi e quel giorno io e mia sorella decidemmo di farci fare un tatuaggio insieme. Era una vera e propria pazzia con tutto quello che stava succedendo in quel periodo ma non mi importava, mia sorella era la mia ancora di salvezza e io volevo condividere questa cosa con lei. Lei aveva avuto la stessa idea e quindi perchè aspettare? Consultammo una serie di catalochi poi entrambe puntammo l'occhio su un tatoo... lo stesso. Non era nulla di complicato, era semplicemente lo stesso fiore che aveva tatuato la mamma solo che in più aveva una scritta che racchiundeva in se quello che eravamo. " Best Friends" era la scritta in questione, migliori amiche... era quello che eravamo l'una per l'altra e questo non sarebbe mai cambiato. Per rendere la cosa ancora più speciale decidemmo di dividere la scritta, Leila avrebbe tatuato la prima parola, ovvero "best" e io, essendo la sorellina piu piccola, la seconda... "friends". Fatta questa pazzia, offerta gentilmente da Leila la quale mi ricordò essere il mio regalo di dieciottesimo anticipato, andammo in un negozietto li vicino e comprammo due braccialetti di cuoio alti all'incirca quanto la scritta appena tatuata in modo tale che in casa nessuno se ne sarebbe accorto. Avevamo deciso di farci il tatuaggio sul polso il che di per se era un grande rischio... se non fosse stato coperto con qualcosa si sarebbe di sicuro notato. 
- Questa si che è stata una vera pazzia! - mi disse ancora incredula di quello che avevamo appena fatto.
- Benissimo non trovi? ora finalmente potrai raccontare qualcosa anche tu! - la presi in giro. 
Rincasammo senza fare il ben che minimo rumore e notammo che nonna era ancora alle prese con Liam e la matematica. Facemmo cenno a nostro fratello che eravamo tornate e lui senza esitazione si alzò dalla scrivania come un razzo e dicendo " nonna mi hai annoiato faccio da solo" corse in camera sua. La giornata proseguì senza nessun intoppo, aspettammo i nostri gentori che rientrassero dal lavoro, cenammo tutti insieme dopodichè Leila se ne andò... le sarebbe piaciuto rimanere ma aveva un'esame importante da sostenere e doveva studiare. 
Grazie alla visita di mia sorella riuscii a tranquillizzarmi un pochino e a vivere la vita con un po piu di serenità. Certo non potevo uscire, non avevo il telefono e il pc a disposizione, ma avevo la scuola e questo mi bastava. In classe con me cerano sia Erik che alcune mie amiche quindi a conti fatti non mi mancava nulla, i tempi bui prima o poi sarebbero finiti, bisognava solamente pazientare.
Fui molto fortunata anche in questo perchè non dovetti aspettare poi molto; all'incirca un mesetto e mezzo dopo la scuola ci comunicò che molto presto si tarebbe tenuta la consueta gita scolastica. Le mete come al solito erano due: la prima era la settimana bianca, la seconda era una gita di cinque giorni a Barcellona. Naturalmente ogni signolo allievo dell'istituto avrebbe potuto scegliere la meta a lui preferia. Tornai a casa più entusiasta che mai e dopo aver elencato ai miei gli ottimi voti avuti durante l'ultima settimana estrassi il comunicato della gita e glielo mostrai. 
- Come al solito scelgono sempre ottime mete. - disse mia madre sorridendo.
- Questo significa che potrò andare????? - domandai speranzosa guardandola negli occhi.
- Per me non ci sarebbero problemi: hai ottimi voti a scuola e ultimamente sembri essere tornata in te, se anche tuo padre è daccordo... - abbassai per un momento lo sguardo convinta già di ricevere un no come rispota, poi mi girai nella sua direzione e pronunciai la fatitica domanda:
- E tu papà che cosa ne pensi?
- Penso che la gita non serva a nulla... - che ti pareva? - però è anche vero che per voi studenti è molto significativa. Non sarò di certo io ad impedirti di fare questa esperienza, ma non dirmi mai piu che mi odi. - disse serio. 
- Po... posso andare davvero in gita? ODDIO PAPA' GRAZIEEEEEEEE! SEI IL PAPA' MIGLIORE DEL MONDOOOOOOOO! - non potevo credere alle mie orecchie... papà mi aveva appena detto di si. Andrò in gita, sarò fuori storybrooke per piu di un giorno e sopratutto ci sarà il mio Erik con me... che alto potrei mai chiedere di meglio dalla vita? Avevo ragione a dire che ben presto le cose si sarebbero sistemate.
- Hai già deciso che meta preferisci? - chiese mia madre 
- No ancora no... domani parlerò con le mie amiche e...
- Aspetta un attimo... quasi dimenticavo - ci interruppe papà - si puo scegliere sia l'una che l'altra meta giusto? Cioè non dovete necessariamente tutti andare nello stesso posto.
- Esatto... anche se noi in realtà vorremmo and...
- Potrai andare in gita solo a due condizioni: o se il tuo carissimo amico Erik non ne prenderà parte o se sceglierà una meta differente dalla tua. 
- Ma papà come ti stavo per dire, noi della classe vorremmo...
- Non mi interessa della classe, mi interessi tu. Sei tu mia figlia non loro. Voglio salvaguardarti e voglio stare tranquillo che tu non faccia sciocchezze. Queste sono le regole se vuoi partire altrimenti la tua cameretta sarà ben felice di ospitarti. 
- Mamma...
- Anche io la penso come tuo padre... te lo avrei detto dopo in separata sede ma è quello che penso anche io.
- Con la classe divisa non sarà lo stesso però...
- Prendere o lasciare Chloe. Se vuoi andare in gita informati su dovre andrà lui e fai la scelta opposta . Non prendermi in giro perchè lo verrò a sapere, anzi... oggi stesso chiamerò sua mamma e la informerò sia di questo fatto che del precedente. 
- E se chiedessi ai miei professori di controllarmi? Saresti comunque tranquillo non trovi? Eddai papà farò la brava.
- Emmh no, forse non ci siamo capiti signorina: o partite separati o non andrai proprio da nessuna parte. Queste sono le regole, ora sta a te decidere. - Mio padre era irremovibile ma se pensava che sarei stata lontana da Erik tutti quei giorni si sbagliava di grosso. Non avevo paura delle sue minacce, io sarei partita con il mio fidanzato con o sensa il suo consenso. 
- Daccordo papà! Chiama Anna e informati sulla scelta di Erik, io farò la scelta opposta. - Naturalmente la mia era solo una strategia per avere il consenso di partire, una volta ottenuto avrei trovato un modo per raggirare l'ostacolo. Ormai avevo deciso e nulla mi avrebbe fatto cambiare idea.
 
Note dell'autore: Bene bene bene... eccoci finalmente al famoso capitolo di cui l'anteprima (l'immagine) vi era già stata mostrata un mesetto fa. Cosa dire... come potete notare dal titolo ho avuto la nescessità di dividere il capitolo in due parti perchè aimè stava diventando troppo lungo per poter essere pubblicato in una volta sola. L'immagine che vi era stata mostrata naturalmente racchiudeva tutta la storia quindi va da se che nel prossimo aggiornamento la copertina sarà sempre la stessa. cosa ne pensate? La piccola Jones sta diventando un po' troppo libertina? E' stata beccata da papà Killian in atteggiamenti poco consoni alla sua età e nonostante sia stata messa sotto punizione ferrea a trovato il modo di uscire per creare ulteriore scompiglio... semmai mamma e papà scopriranno il tatoo non so cosa le faranno. la parte peggiore però arriverà nella seconda parte. riuscirà la piccina, non piu tanto piccina, a raggirare papà Killian e mamma Emma andando in gita con il suo fidanzatino Erik? aspetto con ansia i vostri commenti su questo aggiornamento e le vostre ipotesi su quello che accadrà nel prossimo capitolo. A prestissimo ve lo prometto. baciooooo 💋
  
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