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Autore: ThorinOakenshield    07/03/2019    1 recensioni
"Improvvisamente avverto un rumore alle mie spalle, un suono molto simile alla pietra che viene intagliata.
Il mio cuore fa un salto, esattamente come me. Quando mi volto, noto che si sta formando una scritta sulla parete della grotta, e la paura in me aumenta sempre di più: nessuno sta incidendo la roccia, sono assolutamente sola in questo luogo misterioso, deve trattarsi per forza di un fantasma."
Seguito di 'Just a dream?' Lo si può leggere e comprendere anche senza aver letto la mia vecchia fanfiction.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Compagnia di Thorin Scudodiquercia, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Andare avanti
 
Io non riuscivo a muovermi, mi sentivo come se il tempo si fosse fermato.
Thorin, una volta fatto il lavoro sporco, non mi aveva neanche chiesto come mi sentissi, era ovvia la risposta.
Il nano si era semplicemente avvicinato a me e, intuendo che ero ancora molto scossa, come aveva già fatto in passato, mi aveva presa fra le sue braccia e portata a casa.
 
Ora ci troviamo da un po’ seduti sul nostro letto, dopo essere rimasti in silenzio per abbastanza tempo.
Io mi sento assente e lui comprende questa cosa, sono appena uscita da una situazione tutt’altro che facile.
“Glenys.” Il Re sotto la Montagna decide di parlare, spostando delicatamente il mio viso verso di lui.
I suoi occhi sono lucidi e la sua voce ha tremato, sembra quasi che stia per mettersi a piangere.
Per quanto riguarda me, sono silenziosa, statica, inespressiva e con un’apparente apatia. Mi trovo in un momento delicato, in un momento difficile, credo che non sarei in grado nemmeno io di dire come mi sento.
Dopo un attimo di pausa, come se stesse cercando di trattenere le lacrime, Thorin parla: “Mi dispiace per quanto successo. Se penso che avrebbe potuto farti del male! Io… io non me lo sarei mai perdonato!”
Finalmente apro bocca, perché ci tengo a rassicurarlo: “Non preoccuparti, non sarebbe stata colpa tua e devi pensare che, per fortuna, il peggio è stato evitato. Credo che entrambi abbiamo imparato qualcosa in questi ultimi tempi, a fidarci l’uno dell’altra. Io avevo ragione per quanto riguardava il Governatore e le sue nipoti, e tu avevi ragione a dubitare di Rhunyc.”
“Glenys, una cosa molto importante e che ci tengo a dirti.” Gli occhi del re sono ancora lucidi, mentre la sua mano torna a posarsi sulla mia guancia. “Non voglio, per nessun motivo al mondo, che tu ti senta in colpa. Se Rhunyc ti ha messo le mani addosso, non è stata colpa tua, se ti avesse…” Qua le parole gli muoiono in gola, non riesce nemmeno a formulare la frase che vorrebbe formulare. Ma non ce n’è alcun bisogno, so a cosa sta pensando. “Non sarebbe stata colpa tua, la colpa è e sarebbe stata solo e soltanto sua. Capisci?”
“Capisco,” rispondo, “e sappi che non mi sento affatto in colpa. Rhunyc era molto bravo a fingersi un amico, una persona a posto. Ma anche se io fossi stata un’ingenua e lui una persona palesemente problematica, la colpa sarebbe stata solo e soltanto sua.”
Thorin Scudodiquercia pare rassicurato da queste mie parole. Guarda in basso e sospira sollevato, dopodiché leva la mano dal mio viso.
Io lo guardo in attesa che dica altro, visto che pare che stia pensando a qualcosa.
“Io mi sarei anche stancato di aspettare” dice. “Inoltre voglio tutelarti, voglio che tu sia al sicuro e, soprattutto, voglio renderti felice e cercare di sistemare questa brutta giornata. Vuoi sposarmi?” All’improvviso mi prende le mani e mi guarda negli occhi.
Dire che sono rimasta sorpresa sarebbe un eufemismo. Era da tanto che aspettavo che me lo chiedesse, ma non mi aspettavo di certo che me lo chiedesse proprio adesso.
“Voglio passare il resto dei miei giorni con te” continua il nano, tenendomi le mani. “Voglio che tu sia la nuova Regina sotto la Montagna, voglio che regniamo insieme.”
Passato lo smarrimento, dico: “Ma Thorin, io non sono minimamente in grado di amministrare un regno.”
“All’inizio verresti aiutata. E comunque io ho totale fiducia in te, so che saresti una perfetta Regina sotto la Montagna, sei intelligente e astuta, i nani di Erebor non potrebbero chiedere di meglio.”
Le sue parole mi hanno commossa, adesso pure i miei occhi sono lucidi e non ho potuto fare a meno di sorridere teneramente.
Dinanzi alla mia commozione, Thorin fa un lieve sorriso. Le sue lacrime stanno spingendo sempre più potenti.
“Oh Thorin! Ma certo che ti sposo!” Senza nemmeno rendermene conto, scoppio in lacrime e mi getto addosso a lui.
Il Re sotto la Montagna mi accoglie fra le sue braccia, non ne sono sicura ma credo che anche lui si sia messo a piangere.
Per un momento ho dimenticato la questione di Rhunyc.
Ora che sarò la regina di Thorin, niente o nessuno potrà più farmi del male.
 
Dopo essere venuti a conoscenza di quanto successo, Bilbo, i nani e Gandalf mi hanno coccolata ancora di più. Balin si era addirittura messo a piangere.
Però dopo, tra i miei amici, sono giunte lacrime di gioia, non appena sono venuti a sapere dell’imminente matrimonio.
Thorin Scudodiquercia ha preso inoltre una saggia decisione: farmi addestrare da Dwalin nell’uso delle armi, cosicché in futuro possa essere in grado di difendermi da sola, nel caso dovessi ritrovarmi di nuovo in spiacevoli situazioni.
Non potrà esserci sempre qualcuno a salvarmi.
Per gli addestramenti mi sono stati prestati abiti nanici da bambino, visto che quelli da nano adulto mi stavano a dir poco larghi. In più mi sono state pure fatte due trecce, così i lunghi capelli ricci non mi finiranno ogni volta davanti al viso durante l’addestramento.
Dunque, per questi momenti, ho dovuto dire “addio” al mio abito giallo preferito, però devo dire che non è che la cosa mi dispiaccia poi così tanto: nel mio mondo ero un maschiaccio e lo ero pure quando ero capitata qui per la prima volta. Tra gli abiti maschili e gli abiti femminili, preferiscono di gran lunga i primi.
Comunque, contro ogni mia previsione e contro anche le previsioni degli altri, sto seguendo gli addestramenti in modo abbastanza serio. Conoscendomi, credevo che avrei fatto la pagliaccia e che non sarei arrivata da nessuna parte, proprio come la prima volta in cui Dwalin aveva tentato di addestrarmi.
Però mi sto sforzando di fare tesoro degli insegnamenti del guerriero, l’autodifesa è importante.
 
L’Antro di Lucri:
 
Ebbene sì: finalmente Thorin Scudodiquercia ha chiesto a Glenys di sposarlo.
Devo dire che sono piuttosto soddisfatta di questo capitolo, è venuto anche più lungo di quanto pensassi (non che la lunghezza del capitolo sia direttamente proporzionale alla sua qualità. Temo che anche i prossimi capitoli saranno corti, ma l’importante è il contenuto).
Temo anche che ci stiamo avvicinando al finale di questa storia e, contro ogni mia previsione, le cose andranno pure abbastanza rapide. Avete presente il libro Jane Eyre e il film del 2011? Ecco, le cose andranno più o meno così, molto riassuntive.
Avevo una serie di cose da dire a proposito di questo capitolo, e questa è una di quelle, una cosa molto importante e che ci tenevo a scrivere: il discorso che Thorin ha fatto a Glenys è sacrosanto. Non è mai colpa della vittima, è sempre colpa del carnefice.
E con questo ho detto tutto.
Alla prossima :*
 
Lucri

   
 
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