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Autore: Star_of_vespers    08/03/2019    4 recensioni
La terra di mezzo è sull’orlo della distruzione, ed in questo scenario di morte e disfacimento, Serindë giovane principessa, riesce a scappare dalla sua città, lasciandola insieme alla madre ed ad un suo soldato.
Durante il viaggio la fanciulla corre il rischio di morire a causa di un improvviso attentato, ma grazie al fato, la sua vita anche se appesa ad un filo, non si spezza. Riprende conoscenza grazie all’ausilio di Gandalf, che dopo averla trovata in condizioni molto particolari, le propone di continuare la fuga insieme alla compagnia, ritenendo opportuno condurla presso un sicuro rifugio. Il pensiero di Serindë giunge alla madre, che si era separata da lei a causa di quell’improvviso assedio, la giovane angosciata cerca di riassemblare ogni particolare, ma non riesce a ricostruire un completo ricordo, così disperata giura a sé stessa di ritrovare il genitore, anche se il destino sembra aver diviso il loro percorso.
Con il passare del tempo, la principessa inizia a provare un profondo affetto verso quelli che considera suoi compagni. In questo scenario avventuroso riuscirà a comprendere sentimenti molto profondi, quali il vero amore, l’onore ed una grande dote, che non aveva mai considerato.
Buona lettura!
Genere: Fantasy, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aragorn, Gandalf, Legolas, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Unconditional ties:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Serindë abbassò lo sguardo divenendo di colpo triste. I suoi occhi avrebbero potuto rivelare ogni cosa, solo se lei l’avesse concesso, ma in realtà preferiva nascondere i propri sentimenti agli altri in modo da rimanere sola con essi, per poterli ben comprendere e dimostrarsi forte e determinata. Quanto peso portava dentro al cuore? Nemmeno lei sapeva perfettamente la profondità del proprio dolore; spesso in momenti apparentemente sereni ritornava avido, insidiandosi nel suo petto, con una stretta tale da velare i suoi occhi di lacrime e tormento, con una così profonda afflizione, da abbagliare le sue certezze e le sue ben custodite speranze.

-Ricerchi qualcosa che è andato ormai perduto- osservò le sue mani, che lentamente torturavano l’orlo della sua manica -I miei occhi hanno perso la loro voglia di comunicare- asserì amareggiata lanciando un’occhiata a Legolas che le stava di fronte.

L’elfo la guardò con dispiacere, e notando il suo improvviso cambiamento d’umore si soffermò a ricercare la sua attenzione.

-Non puoi dirlo- calmo analizzò i lineamenti di quel volto, cercando di non far allontanare lo sguardo di lei da sé.

-E’ così!- la giovane alzò completamente il capo, lanciando un’occhiata all’elfo che pareva non essersi affatto turbato da quella rivelazione.

-Solo chi ti guarda da fuori può comprendere l’espressione del tuo sguardo-

Le sue parole erano state dette con estrema tranquillità e senza alterazioni, questo fece sospirare la ragazza, che ancora una volta desiderò di possedere quella stessa virtù.

-Mi piacerebbe allora … guardarmi da fuori- affermò lasciando che le braccia le ricadessero morbidamente tra i fianchi.

-Confesso che avevo timore …- velocemente guardò le sue vesti poi spostò l’attenzione sull’elfo che la stava fissando interessato.

-Ma non credo che a te interessi nulla di certe cose!- disse guardandolo negli occhi per qualche istante, il tempo di capire quali fossero i suoi pensieri.

-Non dovresti impensierirti …- la scrutò curvando un flebile sorriso.

-Gli hobbit sentivano la tua mancanza- rivelò non allontanando la sua occhiata dagli occhi di lei.

-Anch’io la loro- sorrise confortata da quella notizia. Le fece parecchio piacere sapere che i suoi compagni si preoccupavano per lei, questo significava che loro ricambiavano i suoi sentimenti d’amicizia.

-Chiedevo spesso della tua ferita in questi giorni- il viso di lui divenne ancor più serio, tanto da stupire Serindë che lo stava esaminando sempre con meno imbarazzo. Piano stava riuscendo a riaprirsi senza impensierirsi per delle semplici fissazioni, grazie anche al carattere di Legolas, che con calma era riuscito a comunicare con lei.

-Va meglio, non c’è motivo di preoccuparsi! Poi qua è tutto così tranquillo, sto molto bene …- sorrise osservando le luci argentate delle lanterne appese armoniosamente sugli alti alberi. Il percorso era illuminato totalmente da quel bianco bagliore, come le case e tutto quello che componeva quel mondo.

-Trascorrere i giorni qua è meglio che a Moria- guardò lui, notando che gli occhi dell’elfo erano attenti ad esaminare gli alberi vicino loro.

-Quelle tenebre sono ormai lontane da te- asserì calmo.

-Anche da te e da tutti gli altri!- Serindë lo guardò incuriosita.

-Immagino che anche voi siate più tranquilli, è un bene per tutti rimanere qui, non credi?- sapeva che la strada dei suoi compagni si sarebbe separata dalla sua, loro erano diretti in tutt’altra direzione, questo l’aveva avvertito e sapeva che i suoi pensieri non la stavano ingannando, ma pensò che fosse stato meglio riuscire in qualche modo a strappare  qualche informazione all’elfo.

Legolas sorrise ambiguamente lasciando Serindë nel dubbio. Lei abbassò lo sguardo ed iniziò a torturare le sue mani, cercando di distrarsi dalla presenza dell’elfo e di tutti i suoi pensieri.

-Adesso che la dama ti ha concesso di vivere qui dovresti essere più tranquilla- affermò guardandola incuriosito.

-In realtà lo sono, e tu?-

-Certamente- rispose lui pacato, senza rivelare nulla all’incuriosita ragazza.

-Non c’è bisogno nemmeno di allenarsi, dovresti rilassarti!- asserì avvicinandosi, ricercando  in lui qualche reazione particolare.

Legolas alzò un sopracciglio sorridendo leggermente. Aveva già capito le intenzioni della ragazza, ma non poteva assolutamente soffermarsi a spiegare le sue faccende ed i segreti della compagnia.

-E’ un bene tenersi allentato- esordì guardandola.

-Si, ma visto che rimarremo qua, perché non riposarsi?- domandò astuta accarezzando una sua ciocca di capelli. Sperò con tutta sé stessa di riuscire a strappare al giovane qualche informazione, volenterosa di capire quali fossero i piani di coloro che aveva imparato a chiamare compagni, infondo aveva condiviso un lungo percorso insieme ed era importante dunque capire cosa avrebbero scelto, se come lei sarebbero rimasti a Lorien, oppure avrebbero imboccato una strada diversa.

-Da come avrai intuito noi partiremo presto- disse lui guardandola attentamente. I suoi occhi azzurri erano molto profondi e seri, come se nascondessero dentro insegnamenti e grande  esperienza.

-Per quale motivo?- chiese lei incuriosita.

-Le nostre faccende ci portano lontano- rispose lui vago.

Serindë assottigliò le palpebre, poi prese a camminare lentamente, tenendolo sottocchio.

-Credo che i vostri affari siano … pericolosi, non so!- si fermò di fianco alla sua destra, osservando il movimento delle sue vesti, agitate lievemente dal venticello che si era appena alzato scostando lentamente dal terreno le foglie che erano cadute dagli alti alberi.

-Cosa te lo fa pensare?- domandò l’elfo voltandosi interessato verso lei. Teneva le braccia incrociate e  dai suoi occhi non trapelava nulla, nemmeno la minima perplessità.

-Istinto …- spiegò Serindë voltando di poco il capo, desiderosa di spostare lo sguardo lontano da quei occhi indagatori.

-Poi mi pare logico che il vostro gruppo si sia unito per qualche scopo, e di certo non parliamo di pellegrinaggio o di una visita ai luoghi della terra di mezzo, o mi sbaglio?- osservò per tutto il tempo in cui parlava il tronco del forzuto albero dinanzi ai suoi occhi. Aveva scostato il volto per poter osservare il paesaggio dinanzi, in modo da non sconcertarsi e spiegare bene le sue idee, senza vacillare a causa degli occhi dell’elfo che costantemente a loro volta la scrutavano provocando in lei un turbine di sensazioni.

-Potrebbe anche essere- Legolas sorrideva furbamente, osservando i lineamenti della donna che tentava in tutti i modi di spronarlo a raccontarle qualcosa.

-Confesso che mi sono posta delle domande- prese coraggio e si voltò finalmente a guardare in volto Legolas, che non aveva mai distolto l’attenzione da lei.

-Mi chiedo dunque quali fossero!- asserì l’elfo senza impensierirsi troppo.

Lei abbassò svelta lo sguardo, incredula di ascoltare le risposte del giovane che stava discutendo con lei senza far trapelare nessuna informazione e senza alcuna esitazione, era semplicemente sicuro, non preso alla sprovvista, ma certo delle sue parole.

La fanciulla respirò lentamente, permettendo al suo corpo di rilassarsi e di metabolizzare la situazione, volenterosa di scoprire le intenzioni dei suoi amici. Aveva viaggiato con loro, condividendo molti momenti e molti dei suoi sentimenti, non aveva  mai avuto delle pretese, era semplicemente grata a tutti per i gesti e la protezione che le servivano, ma in cuor suo si era sempre chiesta il perché di quel viaggio.

-Ho notato  che …-  si fermò una volta giunta vicino alla figura di Legolas, ostacolata dalla differenza d’altezza che vi era, e dalla sua profonda incertezza. Si chiese se continuare o lasciar perdere, infondo lei adesso non centrava più niente con loro, non che prima facesse parte di quella combriccola, ma in un certo senso, anche se solo per volere del destino, lei in quel tempo che era rimasta insieme a loro aveva provato diversi sentimenti, riuscendo piano a scansare il gelo all’interno del suo cuore.

-Continua-

Alzò i suoi occhi e si ritrovò prigioniera dello sguardo dell’elfo, che serio la scrutava tenendo le braccia incrociate al petto, osservando ogni suo singolo movimento o espressione, attento a percepire ogni suo pensiero.

-Frodo … beh, ho notato che lui è trattato diversamente dagli altri, in un certo senso è maggiormente  protetto …. Perché?- non demorse, e tentò di capire cosa loro le stessero tenendo nascosto, anche se consapevole della sua indiscrezione.

-Lui è stato ferito, è forse per questo, non c’è nient’altro …- l’elfo era molto conciso e sicuro, non vi era titubanza nei suoi sguardi e nelle sue parole. Rimase qualche istante a guadare la ragazza, curioso di capire se si fosse arresa o se fosse ancora curiosa di scoprire delle notizie.

-Anche tu sei stata protetta allo stesso modo e per lo stesso motivo- disse calmo rompendo il silenzio.

La giovane si soffermò a scrutare le sue labbra sottili, poi chinò il capo e si perse a pensare a tutte le avventure passate insieme a quelli che poteva considerare i suoi salvatori.

-Tu mi hai protetta perché ero ferita?- chiese con un filo di voce, divenendo ancor più pensierosa.

-L’ho fatto perché ho voluto farlo- spiegò lui sperando di infonderle serenità, aveva notato da subito il suo perenne turbamento, ma non le aveva mai parlato evitando l’argomento, consapevole della fragilità della ragazza, fino a che non si decise a darle la sua opinione.

-Penso che tua madre avrebbe voluto vederti salva!- la guardò e notò subito che i suoi occhi erano divenuti assenti, spenti, ormai lontani da quel posto e da quel discorso, persi in chissà quale pensiero.

-Serindë -  ricercò pacato la sua attenzione.

-Purtroppo il destino mi ha separato da lei. Penso spesso al passato, a quello che mi è successo, e mi sento male …- confesso senza vacillare.

-Ripensando a tutto, trovo che io sia stata stupida a farmi prendere dalla rabbia, ancora ricordo la mia lite con Boromir, e mi reputo … stupida- disse ad un certo punto, sovrastata dalla massa dei suoi pensieri, troppo increspati per essere analizzati senza timore.

-C’è troppo odio, troppo dolore … purtroppo non riesco a ricordare il sapore di altre emozioni, se non una profonda amarezza ed il rimpianto-

Legolas si stupì a trovarla così rassegnata e triste, d’un tratto gli aveva permesso di guardarla profondamente, mostrando tutte le sue debolezze, senza alcun timore.

-Perché non lasci il passato alle spalle?- con preoccupazione le si avvicinò maggiormente, sperando che lei gli permettesse di esprimersi e di comprendere ciò che era accaduto.

-Ho tentato spesso di distrarmi, disperatamente!, ma tante volte la mia mente mi ricorda che adesso ciò che avevo è completamente perduto, e mi sento quasi mancare il terreno da sotto i piedi, così l’angoscia che vive nel mio cuore diventa incontrollabile-

-Non condividere certe cose può causarti ancora più tormento- Asserì Legolas guardandola con apprensione.

-Beh …- lei sorrise amareggiata poi scostò  suoi lunghi capelli.

-Si nota la mia totale confusione, da Frodo ci siamo trovati a parlare delle mie incomprensibili paure. Mi spiace se ti ho annoiato-

-Serindë - Legolas con dolcezza le afferrò il polso. I suoi movimenti erano protettivi e pacati, lei rimase però indifferente a quelle attenzioni ormai rapita da tutt’altro.

-Dovresti rimanere più calma … realmente  non hai nulla da temere- con la stessa naturalezza di sempre Legolas le sfiorò il palmo della mano mentre Serindë osservava distratta quei movimenti cercando di comprendere quel gesto che inspiegabilmente le stava piacendo. Si sentiva protetta, ora salva dai suoi pensieri e dal mondo fuori, la saggezza e il portamento dell’elfo erano per lei sinonimo di fiducia e tranquillità, ed il suo tocco gentile e garbato fu quasi come un unguento capace di lenire qualsiasi ferita aperta. Sapeva fin troppo bene che nonostante i pensieri e le ambizioni lei in realtà necessitava di parole e di certezze, in modo da incoraggiarsi per poter imboccare con coraggio la strada che il destino le aveva prestabilito.

-Mi sento in dovere di ringraziarti- scosse leggermente la testa come ad allontanare tutti i pensieri e le sensazioni che l’avevano pervasa, lentamente si distanziò dalla presa dell’elfo  allontanandosi di qualche passo.

-Qualunque sia la vostra scelta … pregherò per un futuro migliore- alzò gli occhi e lo guardò con ammirazione, ora molto meno turbata grazie alle parole che aveva ascoltato precedentemente.

Legolas senza scomporsi chinò leggermente il capo e la osservò, mentre lei quasi come se volesse nascondere il suo imbarazzo scostò lo sguardo, sperando di evitare ulteriori contatti, troppo presa dalle sue sensazioni. Rimase in silenzio per diversi istanti, cercando di trovare qualche scusa per andarsene lontano da lui, ora molto impacciata e a disagio non riusciva a gestire le sue emozioni. Una volta più calma si rese subito conto della situazione: a causa della sua curiosità era stata trovata dall’elfo mentre lo osservava e adesso era sola lì, costretta a percepire lo sguardo saggio del giovane su di sé, senza il coraggio di proferire parola, spiazzata dalla differenza tra lui e sé. Si bloccò di colpo ricordando per un attimo fugace la gelosia del fratello ormai deceduto. Se lui avesse saputo di quell’incontro sicuro sarebbe andato su tutte le furie, come faceva sempre quando i giovani a palazzo ricercavano la sua attenzione. Ricordava bene il suo volere; tenerla lontana dai cavalieri e da tutti coloro che desideravano parlarle o semplicemente guardarla era divenuto per il fratello un problema continuo, mentre per Serindë ormai abitudine. Sospirò pensando a quanto dovesse essersi sentita disperata e in pericolo, fortunatamente era riuscita a comunicare con tutti senza particolari problemi, ma adesso si sentiva come di colpo interrotta. Forse stava ritornando tutto come un tempo?

Alzò gli occhi e si ritrovò a guardare quelli di Legolas, mentre ormai ostacolata, muovendo le sue iridi, gridava internamente all’elfo di dire qualcosa, qualsiasi cosa, perché lei non sarebbe riuscita a portare avanti quella conversazione.

Lui era pacato ma allo stesso tempo indagatore, ricercava in lei qualche reazione particolare, senza distogliere la sua attenzione.

-Perfavore fammi andare!-  paralizzata dall’imbarazzo cercò di allontanarsi e lo oltrepassò ma non di molto, anche se in realtà non poté  spostarsi come desiderava, il braccio di Legolas le cingeva ora la vita. Senza tanto sforzo lui la fermò e Serindë si ritrovò a pochi centimetri dal suo volto, non poteva abbassare lo sguardo, in quel momento i loro occhi stavano quasi parlando.

-Vorrei capire il motivo per cui tu cerchi di evitarmi …- non si scompose rimanendo austero dinanzi alla donna che con velocità allontanò i capelli che le ricadevano sul torso e li spostò dietro la schiena.

 -Io non cerco di evitarti … ora voglio andare- diventò rossa in volto, quasi come se lui gli avesse letto nell’animo che in realtà, in quel momento lei desiderava andare lontano, infatti abbassò  il volto sperando di essere congedata ed incamminarsi.

-Ed ora ne vuoi andare per tua volontà o temi dei rimproveri?- domandò l’elfo. Serindë lo guardò senza capire a cosa si stesse riferendo, forse intendeva che la sua decisione fosse influenzata da qualcuno?.

-No … anche se Amdir non vorrebbe … lui non mi ha imposto mai nulla, ma mi consiglia di non allontanarmi  mai dalla mia stanza-

-Questo anche ha condizionato il tuo distacco in questi giorni?- gli occhi di lui erano seri e profondi, Serindë nel guardarli si sentì prigioniera di quel suo sguardo, ma allo stesso tempo non poté negare che quel contatto gli piaceva, e sicuramente le sarebbe mancato.

-Mi volevi vedere?- gli domandò sostenendo il suo sguardo.

-Mi chiedevo se qualcuno te lo impedisse- Legolas aveva notato che Amdir quando si erano incontrati cercava di trattenere Serindë, aveva ascoltato le parole che le aveva detto, ed aveva notato che in quei giorni l’elfo era distante, non capiva il motivo per cui aveva suggerito alla donna di rimanere nella propria camera. Gli occhi di lui erano maturi e riflessivi, lei si perse a fissare le sfumature di quelli iridi azzurre ed arrossì leggermente, trovandosi catturata da uno sguardo sapiente e … affascinante.

Serindë per rimanere in equilibrio appoggiò delicatamente la sua mano sulla spalla di Legolas poi disse:

-No … ma forse è meglio allontanarci un po’- i loro corpi erano uniti da una sorta di abbraccio. Legolas la stava trattenendo dalla vita e lei si sosteneva a sua volta dalla sua spalla, mentre i loro volti erano uno di fronte l’altro.

-Sicura di non aver bisogno del mio aiuto?- chiese senza scomporsi, i suoi occhi infondevano serenità, e la sua stretta era delicata e gentile.

-Non devi preoccuparti …- si ritrovò a fissare senza un motivo le labbra del giovane elfo, che distavano poco da lei, non poté far a meno di non osservarlo, così vicina com’era.

-Ma è pericoloso rimanere così !- aggiunse alzando lo sguardo per incrociare i suoi occhi.

-Qual è il problema?- domandò sereno lui.

Serindë si ritrovò spiazzata da mille sensazioni: avvertiva dei brividi correrle lungo la schiena ed una strana sensazione iniziò ad infiammarle il petto, mentre il suo cuore batteva sempre più velocemente. Era impaurita da tutto ciò, e non riuscì a spiegarsi il motivo per cui lui continuava a rimanere tranquillo in quel modo nonostante la vicinanza.

-E’ molto strano … ma mi fai effetto- dichiarò spontaneamente senza malizia.

Legolas sorrise impercettibile, guardando gli occhi di lei persi a studiare le sue labbra, e piano trasportato dal momento le si avvicinò. Incrociò il suo respirò e lei presa dalla situazione sfiorò le labbra dell’elfo che piano l’aveva stretta più vigorosamente. Non capiva cosa stessa accadendo ma si ritrovò a provare in quell’istante determinate sensazioni che le stavano facendo battere forte il cuore.

-Lo vuoi veramente?- si ritrovò labbra contro labbra, mancava pochissimo e lui l’avrebbe baciata. La fanciulla permise a Legolas di stringerla meglio ed appoggiò le sue mani al suo petto.

Lo sguardo dell’elfo si posò sui suoi occhi, e piano con delicatezza la baciò lentamente, abbracciandola a sé. Quel bacio era garbato e dolce, non aveva per niente turbato la donna, ma l’aveva catturata, e rapita dall’attimo si ritrovò a rispondere a quel gesto, imitando Legolas.

Piano lui si distanziò e rovente fu il sentimento nel petto di lei.

-Si volevo farlo veramente- rispose poi rimanendo composto come sempre. Non si alterò in nessun momento, e Serindë rimase affascinata dal suo portamento, chiedendosi come facesse a conservare la sua compostezza ed in un certo senso quel suo aspetto misterioso, che non lasciava trapelare alcuna emozione.

-E come mai?- chiese lei guardandolo, rimase abbracciata a lui senza allontanarsi d’un passo.

-Quando me ne andrò da qui non avrò rimorsi- spiegò lui osservando il suo volto, così sorpreso e dolce.

-Solo per questo?- chiese lei sbattendo più volte le palpebre, conscia dell’infinità di emozioni che quel bacio gli aveva procurato. Non pensò a nient’altro all’infuri delle morbide labbra dell’elfo che con gentilezza avevano accarezzato le sue. Si chiese se anche lui avesse provato in petto la stessa fiamma che bruciava nel suo.

Legolas sorrise e la baciò piano in fronte -Ricordati di me quando me ne sarò andato-

-Non voglio che te ne vada …- confessò presa dall’emotività del momento -Questo che è successo mi ha segnata-

-Ti ho dato motivo di non dimenticarti di me- disse lui separandosi piano.

Serindë rimase spiazzata e scrutò le braccia di lui allontanarsi dalla sua vita. Desiderò che l’elfo rimanesse lì e si ritrovò vittima stessa delle proprie sensazioni totalmente sconosciute ma desiderate. Il suo cuore non lo percepì mai così volubile, e nel petto si gonfiò un sentimento di desiderio e amore.

-Posso anch’io dar motivo a te di non dimenticarmi?- si avvicinò a lui riportando repentinamente le sue mani sulla propria vita. Il giovane rimase in silenzio e composto nell’osservare la donna che gli si era avvicinata riportandolo a sé.

La compostezza di lui era affascinante e Serindë cercò di far vacillare anche questo suo aspetto. Afferrò con dolcezza il colletto della sua casacca e lo portò a sé facendo incrociare nuovamente le proprie labbra, in un bacio molto più intenso, e allo stesso tempo gentile. Gli strinse le mani dietro al collo e gli permise alle sue di accarezzarle dolcemente la schiena, mentre le loro labbra si incrociavano più volte, senza volersi separare, ma con la voglia di continuare a conoscersi sempre di più. Quel momento era perfetto e le sensazioni scaturite furono uniche e irripetibili. La fanciulla si allontanò piano dalle labbra di lui e lo guardò, notando che anche negli occhi dell’elfo si era accesa una nuova luce.

-Adesso non voglio proprio che tu mi lasci- confessò malinconica.

-Rimani qui al sicuro … sarà pensiero mio ritornare a prenderti-

 

 

 

Angolo autrice:

E’ da molto che non aggiorno. Spiego subito, nessun blocco dello scrittore e niente di tutto ciò. Ad un certo punto della mia vita si sono presentati delle faccende (piacevoli) e ho vissuto lontano dalla mia storia perché ero presa da tantissime cose veramente importanti, infatti credevo di continuare perché ero talmente impegnata che non riuscivo a trovare temo nemmeno per incontrare semplicemente qualche amica. Fatto sta, che purtroppo  ci sono state alcuni blocchi che mi hanno diciamo traumatizzata …  ho deciso di lasciarmi un po’ tutto dietro le spalle e a continuare con  quello che facevo solitamente … e il destino decise che io oggi mi ritrovassi qui ad aggiornare, invece di far tutt’altro, ma vabbè sono contenta lo stesso ( non mi vogliate male, ma i miei piani quest’anno erano totalmente diversi). Sono veramente tanto contenta di essere tornata, non immaginavo proprio … scusatemi tantissimo e fatemi conoscere le vostre opinioni. Ringrazio tutti voi e particolarmente Blacky98 che mi ha dato tanta carica in un suo messaggio privato …

Ci rivediamo nelle recensioni e al prossimo capitolo.

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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