25 – Be brave
«Nnoitra, io ho fame. Voglio una pizza. E delle pesche sciroppate. E del gelato al cioccolato. E budini, tanti budini alla vaniglia.»
Nnoitra sapeva che avere a che fare con una donna incinta non era una passeggiata. Ulquiorra lo aveva avvisato, ma lui aveva forse preso la questione… un po’ sottogamba.
«I budini sono in frigo, per il resto non so come aiutarti.»
Neliel sbuffò, accasciandosi sul divano.
«Ma io ho fame. E mi viene da vomitare, prendimi una bacinella.»
«Questa è solo una scusa per trattarmi da schiavo. Perché non te la prendi da sola?!»
Si pentì subito dopo di aver parlato. Ulquiorra gliel’aveva detto: “Stai attento a quello che dici, le donne durante quel periodo tendono ad essere leggermente lunatiche”.
Difatti, Neliel si alzò e lo guardò crucciata.
«Sei un idiota! Ti odio. Perché non vuoi darmi una mano?!»
Se fosse stata una situazione normale, probabilmente Nnoitra le avrebbe risposto per le rime. Ma visto che a parlare in quel momento erano gli ormoni impazziti della ragazza, cercò di essere paziente, il che era tutto un dire.
«Mi… dispiace, d’accordo?» tentò di scusarsi con il tono più calmo possibile.
Adesso Neliel aveva gli occhi lucidi.
«Amoruccio mio, perdonami!”, piagnucolò correndo ad abbracciarlo. “Ti tratto male, ma non te lo meriti.»
Quella donna stava iniziando a fargli seriamente paura. Sembrava posseduta da uno spirito. E davanti a tali sbalzi d’umore, non sapeva proprio come comportarsi.
«Non fa niente…» la rassicurò. Neliel si staccò, sorridendo.
Poi si portò una mano sul viso, facendo una smorfia.
« Devo vomitare! Scusa…!»
E corse in bagno.
«Di qui alla fine della sua gravidanza temo ci rimetterò la salute», sospirò lui massaggiandosi le tempie. Poi decise di andarle dietro per assicurarsi che fosse tutto a posto.
Neliel stava china sul water, aveva appena finito di vomitare per… la quarta volta nell’arco della giornata?
«Ehi, tutto bene quindi?» domandò Nnoitra a braccia conserte.
Lei si sollevò, sorridendo.
«Ah… tutto bene.»
In verità stava avvertendo un certo capogiro. E lui parve capirlo, perché subito dopo la afferrò.
«Smetti di fare l’eroina, hai bisogno di riposo.»
«Cosa? Non capisco di cosa tu stia…»
La frase rimase in sospeso. Nnoitra l’aveva presa in braccio e ciò la lascio alquanto sorpresa.
«Ma che fai?»
«Cosa?» chiese lui indifferente. «Tu che pensi? Ti porto a letto. Se non ci fossi io a prendermi cura di te, chissà cosa combineresti, tsk.»
Lesse nel suo tono fintamente seccato una grande preoccupazione.
E ciò le scaldò il cuore. Si aggrappò a lui, sentendosi sollevata.
«Sì… effettivamente è vero.»
Nota dell’autrice
Ovviamente “be brave” è riferito a Nnoitra che deve essere coraggioso e impaziente. Una gravidanza è una cosa bellissima, ma una donna affronta tanti cambiamenti, sia fisici che ormonali, per cui… dovrà impegnarsi e prendersi cura di Nel, anche se ci sta già riuscendo a dovere. Chissà se alla fine ci rimetterà davvero la salute :D