…Notte al Quartier Generale…
Mio ultimo missing moment. Da inserire all’inizio di Harry Potter e i doni della
morte, durante la prima notte che Harry, Ron e Hermione passano al quartier Generale dell’Ordine.
Nel capitolo successivo
JKR scriverà che quando Harry si svegliò vide Ron e hermione ancora
addormentati con le mani poco lontane, segno che probabilmente si erano
addormentati mano nella mano. Ecco secondo me come è effettivamente andata!
Breve, come al solito, ma da ora in poi proverò a cimentarmi in cose
nuove abbandonando i missing moment!
Leggete e recensite!
Buona lettura e grazie a
tutti!
Il
viaggio alla ricerca degli Horcrux era iniziato e
quella era la loro prima tappa. Erano all’ex quartier
generale dell’ordine nonché nella vecchia casa di Sirius.
E nonostante quella casa fosse tutta impolverata, nonostante dovessero stare
all’erta 24 ore su 24, potevano sfruttare le comodità che comunque offre una casa, per quanto angusta sia: un bagno, delle
pareti e persino un letto! Ron non aveva paura: i
suoi 2 migliori amici erano lì con lui. A fatica riuscì ad accendere il
caminetto in quello che un tempo era stato un sontuoso salone, si andò a sedere
sul divano accanto a Hermione infreddolita e
impaurita e le passò un braccio attorno alle spalle.
“Ho
paura” disse lei.
“Lo
so. Ma non devi. Ci siamo io e Harry.”
“Si ma…non abbiamo un piano, siamo solo noi 3 contro il mondo,
cosa possiamo fare noi da soli?”
“Herm stai tranquilla, dovranno uccidermi prima di arrivare
a te!”
“E’
anche questo che mi preoccupa!” Ron la strinse più
forte a sè e lei gli accarezzò una guancia. “Devi
pensare per te Ron. Harry
non può perdere entrambi: ha bisogno di noi!”
“Beh,
e io ho bisogno di te!”rispose Ron e le baciò la
mano. Hermione arrossì lievemente.
“Dormi
tu sul divano stanotte: non è giusto che ci dorma sempre io!” propose Hermione cercando di cambiare discorso. Non voleva pensare
al futuro, non quella sera.
“E
che razza di gentiluomo sarei se ti facessi dormire sul pavimento?! No Hermy, non se ne parla!”
“Ma
sul pavimento fa freddo…”
“Herm, non insistere altrimenti giuro che ti consegno dritta dritta ai ghermidori!!!” la interruppe Ron.
“No….non lo faresti mai!” ridacchiò lei. Lui le sorrise: era così bello vederla
ridere, anche in quel momento, anche se non sapevano se il giorno dopo
sarebbero ancora stati lì a parlarne. “No che non lo farei!” e le diede un
bacio sulla guancia. Harry entrò nella stanza,
annunciando che finalmente aveva trovato qualche coperta in più. Iniziarono
così a preparare i sacchi a pelo per la notte…doveva essere molto tardi e il
sonno iniziava a farsi sentire.
Ma
quando finalmente spensero le candele, Ron si rese
conto del terribile peso che gli opprimeva lo stomaco; non sarebbe riuscito a
dormire e gli ci voleva davvero solo questa. Si voltò verso il divano a
guardare il profilo di Hermione, illuminato flebilmente
dalla luce dei lampioni poco lontani….era uno scherzo
del buio o stava fissando il soffitto?! Che importava, vedere il suo petto che
si alzava e si abbassava al ritmo del suo respiro lo rilassava: sapere che lei
in quel momento era al sicuro faceva sentire al sicuro anche lui. Ormai non
aveva più dubbi: avrebbe dato la vita per lei, e non perché era la sua migliore
amica…perché la amava incondizionatamente e indiscutibilmente, perché la sua
stessa vita non avrebbe avuto senso se il suo respiro si fosse fermato…
“Ron…sei sveglio?” Hermione si
volto verso di lui.
“Non
riesco a dormire…” sussurrò lui.
“Ron…stringimi la mano, ti prego”
lui allungò il braccio e intrecciò le sue dita a quelle di lei. Quel piccolo,
insignificante gesto lo fece sentire estremamente tranquillo.
“Ti
voglio bene, Ron….”
“Anche
io ti voglio bene Hermione…” rispose lui e ben presto
sprofondò in un
sonno senza sogni.