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Autore: SweetPaperella    23/03/2019    8 recensioni
{CaptainSwan e outlawQueen AU}
Regina ha 38 anni ed è un famoso avvocato di Storybrooke, vive con la sua migliore amica Emma e il figlio di quest’ultima, Henry, che considera come suo. Non ha avuto un’infanzia facile e si nasconde dietro la maschera di “regina cattiva” per non soffrire. Ma se un un nuovo caso, quello di Robin Hood, scombinasse tutte le sue certezze e l’uomo riuscisse a vederle dentro come nessuno mai?
Emma, 18 anni e con un figlio di 4, lavora in un pub per mantenersi e non sa ancora cosa fare della sua vita. Può l’incontro con un ragazzo dagli occhi azzurri come il mare aprirla nuovamente all’amore? E Robin Hood il famigerato fuorilegge che è entrato nella vita di Regina, come può aiutarla a capire quale sia il suo futuro?
Incontri, scontri, un caso da seguire, nuovi amori e scomodi segreti del passato.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Robin Hood
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo dieci

Il giorno seguente, Emma che ormai ha preso la strana abitudine ad alzarsi presto, arriva in cucina mentre Henry e Regina stanno facendo colazione. Ha ancora il fascicolo in mano di Robin Hood e vuole parlare alla donna di ciò che ha scoperto ieri, ma anche sapere del suo appuntamento con l’uomo. Se pur la sua faccia parli chiaro, è felice. Da quando è arrivata in cucina non ha smesso di sorridere un solo istante e potrebbe anche dire che ha la testa tra le nuvole.
Regina infatti si è accorta che è entrata Emma nella stanza, ma non ha comunque smesso di sorridere, ci ha provato, ma il suo tentativo é miseramente fallito.
Dopo aver ballato sotto al gazebo, sono tornati a casa e lui da perfetto gentiluomo l’ha riaccompagnata fino a davanti alla porta, nonostante potesse benissimo salutarla nel viale, visto la poca distanza tra la sua abitazione e la dependance, ma non ha voluto. Si sono scambiati un altro appassionato bacio, assaporando l’uno le labbra dell’altra, come se quei baci fossero necessari a entrambi per respirare. Può benissimo dire di essere diventata dipendente dai baci di Robin, perché anche in quel momento correrebbe da lui per baciarlo.
«Terra chiama Regina Mills» le dice Emma ridendo di gusto nel vederla così assorta nei suoi pensieri e soprattutto così innamorata.
«Uhm... mi chiedevi qualcosa Emma?»
«Si, se posso venire con te in ufficio, devo dirti ciò che ho scoperto sul caso di Robin e dalle informazioni che ha trovato Killian.»
«Certo che puoi»
«Allora andiamo insieme a portare Henry a scuola. Poi mi racconti anche com’è andato il tuo appuntamento, anche se deduco bene.» ammiccando e facendola arrossire, per una volta è lei a riuscire a farla arrossire.
Regina sa che Emma non la lascerà mai in pace finché non le avrà raccontato tutto, ma non ha intenzione di negarle il racconto della serata, lo farà una volta che saranno nello studio. Deve ammettere però che è anche curiosa di vedere che cosa ha scoperto la ragazza riguardo a Robin, ha sempre saputo che fosse brava a scovare l’indizi, anche quelli più nascosti, tutto arricchito dal suo super potere di saper riconoscere se qualcuno mente, ma non ha mai pensato che lei si appassionasse così al caso di Robin. Sa però che lo sta facendo per lei.
Una volta aver lasciato Henry a scuola, le due donne si recano nell’ufficio di Regina, c’é anche David e Emma inizia a raccontare a due ciò che ha scoperto sul caso.
«Lo sapevate che Gold ha un figlio? L’ho scoperto girando su internet, ho fatto una ricerca approfondita sulla vita privata dell’uomo per capire meglio il collegamento con Robin, ma... non so chi sia, non è mai stato fatto il suo nome, tanto meno quello della moglie. Ho solo scoperto che vivevano tutti e tre a Boston, ma che poi moglie e figlio sono spariti nel nulla.» Emma è molto brava con il computer, sa ricavare in quella scatola elettronica ogni tipo di informazione, sa essere un vero segugio di informazioni, sa dove cercare e come cercarlo e deve ammettere che tutto ciò le piace, le piace tanto fare ricerche e scoprire la verità. Anche se non ha mai avuto il coraggio di cercare i suoi genitori. Ed é forse anche per questo che cerca di aiutare, mette le sue doti al servizio degli altri, per non imbattersi nella dolorosa verità della sua vita.
«Ho anche scoperto chi forse ha passato le informazioni all’informatore di Gold. Si fa chiamare Peter Pan, non so il suo vero nome, faceva parte della banda di Robin, ma poi i due hanno litigato perché lui ci ha provato, tanti anni fa, con sua moglie. Ultimamente da ciò che mi ha riferito Killian, i due si erano riappacificati, ma è lui che ha fatto la spiata, così almeno riferiscono le fonti più vicine a Robin.» continua molto presa il suo racconto, in una sola serata è riuscita a portare alla luce molte informazioni e in realtà se ne stupisce lei stessa, ha iniziato per aiutare Regina, ma ora deve ammettere che si sta appassionando a indagare.
«Hai mai pensato di fare l’avvocato Emma?» le chiede David, vedendo quanto sia brava con i computer, ma anche nella sua predisposizione nel parlare, nel reperire le informazioni e capire se qualcuno mente.
«No, non ho nessuna intenzione di tornare suoi libri... cinque anni di giurisprudenza non fanno proprio per me, tutto quel diritto.» strabuzza gli occhi al solo pensiero. Già tanto che sia riuscita a diplomarsi con il massimo dei voti, è sempre stata la prima della classe, ma non perché amasse studiare, ma per finire la scuola il prima possibile e chiudere per sempre il capitolo “studio”.
«Be non credo che vorrei fare la cameriera per tutta la vita.» interviene Regina, la quale più di una volta ha fatto notare alla ragazza che può ambire ad altro nella sua vita, piuttosto che fare la cameriera in un pub per sempre. È intelligente, piena di iniziative, colta e brillante, può veramente aprire qualsiasi porta con successo.
«No, certo che no... In effetti, non mi dispiacerebbe diventare sceriffo. Ci penso da un po’ e trovare informazioni su Robin mi ha fatto tornare questo pensiero alla testa.» pensa da tempo di affiancare lo sceriffo della città come tirocinante e poi magari tra qualche anno poterlo diventare anche lei. È brava con i computer, ha fiuto e le piace l’avventura, il pericolo non l’ha mai spaventata e il fatto che sia cresciuta da sola per gran parte della sua vita, le ha fatto capire un po’ com’è la vita di strada.
«Allora perché non chiedi a August Booth, lo sceriffo, se lo puoi affiancare?»
«Ci ho pensato... Ma c’è anche Graham con lui, è il vicesceriffo... da quando ci siamo lasciati non l’ho più visto, non sembrerebbe strano lavorare insieme? Lui accetterà?»
«Se non ti prende dopo che li avrai portato le informazioni che hai detto a noi, è un coglione e non mi riferisco a Booth, ma a Graham.» ribatte Regina, non è da lei dire le parolacce, lei non è tipo da dirle, ma non sopporta Graham, non è gli piaciuto il modo in cui ha lasciato Emma, con un sms, senza avere nemmeno il coraggio di guardarla negli occhi e dirle chiaramente ciò che pensava. Un vigliacco.
«Infatti ora esci da qui e vai a parlare con lui e con lo sceriffo.»
«Signor sì, sergente Mills» ironizza Emma, vedendo con quanto calore la sua amica la sta spingendo a realizzare quello che forse potrebbe essere il suo sogno. Anzi senza il forse, Emma sa bene che cosa vuole fare dalla sua vita, ha solo paura di non riuscire, di fallire. Ma ora deve ammettere che forse l’entrata in scena di Robin Hood nelle loro vite non è stata del tutto casuale, ha fatto sì che Regina si aprisse di nuovo all’amore e che lei capisse finalmente quale fosse la sua ambizione lavorativa o meglio fatto capire per ciò che è veramente portata e che non deve temere di sbagliare.
Emma esce dalla stanza con un cipiglio ancora divertito, mentre Regina e David si guardano soddisfatti e orgogliosi.

Dopo essere stata a parlare con Booth, senza però aver incontrato Graham, di pattuglia in giro per la città; e avergli fornito nuove informazioni su Tremotino Gold e averlo convinto a prenderla come tirocinante, è finalmente a casa.
É in camera sua a tirare fuori tutti i vestiti dall’armadio. Non ha nulla da mettere. Nulla. Ed è arrabbiata con sé stessa perché non si è mai preoccupata veramente di cosa indossare, non che non le piacesse vestirsi elegante e alla moda, ma con una semplice maglietta e un paio di jeans si è sempre sentita più a suo agio.
Soprattutto da quanto non ha un appuntamento romantico? Con Neal non c’è mai stato un primo appuntamento, con Graham sì, ma lei ancora sedicenne e lui ventiduenne, non ha pensato troppo a cosa indossare... e forse, nessuno dei due uomini che ha avuto in precedenza, le hanno mai fatto lo stesso effetto che le procura Killian. Lui la fa sentire viva, protetta e la fa stare bene. Non sa se tutto ciò si può definire amore, ma se si può chiamare tale, allora lei probabilmente è innamorata.
In suo soccorso arrivano Mary Margaret e Regina. David invece é rimasto al piano di sotto a giocare con Henry, non ne capisce niente di vestiti per i primi appuntamenti e poi sinceramente contesterebbe ogni cosa, talmente é protettivo nei confronti di Emma.
Le due donne le consigliano un abito rosa cipria, sbracciato e leggermente glitterato sul corsetto, con una cinta dello stesso colore a dividere il corsetto dalla gonna, quasi come se fossero separati, ma in realtà è un unico vestito. Le scarpe argentate con un leggero tacco e i capelli legati in una coda alta, un po’ di rossetto sempre tendente al rosa, un filo leggero di matita e mascara per risaltare i suoi già bellissimi occhi verdi.
«Sei bellissima Emma» le dice subito Mary, non appena lei esce dal bagno per farsi vedere dalle due donne.
«Dici?» chiede leggermente titubante e ancora una volta si sente a disagio con se stessa per sentirsi così dannatamente insicura per un semplice appuntamento.
«Certo che sì Emma, sei elegante al punto giusto, ma anche decisamente di classe con questo vestito, stenderai Killian ai tuoi piedi.» le dice Regina, per rassicurarla che sta davvero benissimo, anzi la donna pensa che dovrebbe indossare vestiti più spesso, le donano molto.
«Grazie» sorride più rassicurata, ha sempre pensato che Regina ne capisse molto di moda e in fatto di eleganza.
Dandosi un ultimo sguardo allo specchio, scende insieme alle altre due in salotto.
David vedendola immediatamente resta senza fiato, é bellissima e sinceramente sente anche salire la gelosia, Emma é ancora una bambina e non vuole lasciarla nelle mani di quel dongiovanni di Jones. Ma non fa in tempo a dire nulla, che il campanello suona ed Emma si precipita ad aprire, sospirando prima di farlo, quasi a cercare di rilassarsi, il suo cuore ha iniziato a fare le capriole.
«Sei splendida, Swan» le dice Killian una volta che lei ha aperto la porta e se la ritrova davanti, non l’ha mai vista con un vestito da quando la conosce ed é ancora più bella del solito. La guarda incantato, emozionato. Non si ricorda l’ultima volta che ha avuto un appuntamento galante, e deve ammettere che è parecchio nervoso, vuole che la serata sia perfetta.
«E tu sei...» non riesce a esprimere a parole cosa ha provato nel vederlo, é bello, sexy. Il suo giaccone di pelle nero gli dona sempre, ma abbinato a una camicia nera leggermente aperta, che mette in vista i suoi pettorali muscolosi e i pantaloni neri, abbinato al suo solito sorriso malizioso e i suoi occhi azzurri letali, lo rendono ancora più irresistibile.
«Lo so.» dice malizioso, mantenendo il suo solito modo di fare. Da dietro alla schiena tira fuori una bellissima rosa rossa e la porge alla sua Emma.
Lei l’afferra, accorgendosi solo a quel punto che lui per l’occasione ha tolto l’uncino e messo la protesi.
«Visto che hai tolto l’uncino e messo la protesi, come ti devo chiamare capitan protesi?» gli chiede ridendo, visto che ormai si è abituata al suo uncino e da ciò lei ha iniziato a chiamarlo pirata o capitano.
«Killian va bene» risponde a sua volta ridendo. Con lei riesce a ridere di qualsiasi cosa, anche sulla sua protesi, che non sopporta particolarmente, ma lei non se n’è mai preoccupata, anzi l’ha sempre trattato come una persona, non come un disabile. Forse è anche per questo che si è innamorato di lei.
«D’accordo Killian. Ora però usciamo prima che David mi faccia il suo discorso da padre» dice guardando verso l’uomo, ha capito subito che sarebbero giunte da parte sua le raccomandazioni.
David all’affermazione di Emma rimane senza parole. “Padre” quelle parole risuonano nella sua testa, lei non l’aveva mai chiamato così e deve ammettere che gli fa uno strano effetto, ma cerca di allontanare quei pensieri, per non farsi vedere turbato dalla ragazza e dai presenti nella stanza.
«Non ti preoccupare amico, Emma non potrebbe essere in mani migliori» gli dice Killian, rivolgendosi direttamente all’uomo, il quale prima che possa dire qualcosa a riguardo, viene interrotto, ma ora non può non dire la sua.
«É proprio quello che mi preoccupa, soprattutto ora che le hai entrambe.»
«So badare a me stessa, David»
«Non volete che vi accompagni?» chiede ancora.
«Ciao!» decreta Emma, uscendo dalla porta, seguita subito dopo da Killian, la quale gli posa dolcemente la mano sulla schiena.
«Dove andiamo?» chiede Emma impaziente, una volta che sono nel viale di casa, lontani da orecchie e occhi indiscreti.
Killian la guarda sorridendo, le prende dolce la mano intrecciandola con la sua ed esclama “Sorpresa”, non dandole nemmeno un indizio, ma solo incamminandosi con lei verso il luogo del loro appuntamento.
«Non vorrei fare la solita guastafeste, ma... Non dobbiamo camminare tanto vero? Non sono abituata ai tacchi e queste trappole infernali già mi stanno facendo male.» dichiara apertamente, senza più imbarazzo, sentendosi libera di dire e fare tutto ciò che vuole, con lui si sente semplicemente Emma e le piace, non ha timore di sbagliare e ora si sente una scema a essersi agitata così tanto.
«No, promesso, love.» risponde lui ridendo di gusto, ma immagina perfettamente quanto sia scomodo camminare con quelle scarpe infernali. Ma ad Emma donano da morire, risulta leggermente più alta e mettono in risalto le sue gambe già perfette. Da quando sono usciti da casa non ha smesso di osservarla e ammirarla in tutta la sua immensa bellezza. É vestita in modo semplice, ma elegante.
«Comunque non mi dispiaci con questi tacchi... Mettono in risalto le tue gambe, insieme a questo vestito, ti assicuro che è una visione niente male» non ha potuto evitare la battuta e scoppia a ridere nel vedere lo sguardo scandalizzato di Emma.
Lei lo colpisce con la borsetta che ha in mano sul petto, ma sorride anche compiuta, il suo apprezzamento sta a significare che ha scelto l’abbigliamento giusto e n’é felice, ma soprattutto il suo Killian é veramente galante.
Poco dopo finalmente eccoli giunti nel luogo dell’appuntamento organizzato da Killian. Ha voluto organizzare qualcosa di diverso da solito e non di certo prenotare nel solito ristorante, ma a suo favore c’é stato sicuramente il fatto di possedere una nave con vista mare. Ed é proprio sulla Jolly Rogers che ha portato Emma per il loro primo appuntamento.
Emma resta senza fiato nel vedere la nave addobbata per loro. Ci sono lucine colorate intorno a dove mangeranno, una candela al centro del tavolo, a rendere romantica l’atmosfera, una tavola imbandita di cose da mangiare, una leggera musica di sottofondo, il mare che leggermente mosso fa rumore sotto i loro piedi... Non si sarebbe mai aspettata un posto così meraviglioso.
«Killian é... é tutto stupendo.» riesce solo a biascicare, prima di lanciarsi sulle sue labbra. Non è molto brava con le parole, ma può dimostrargli la sua felicità in altri modi. Le loro lingue entrano subito in contatto, assaporandosi prima dolcemente e poi con sempre più desiderio. Quando si separano hanno entrambi il fiato corto, con i loro cuori che battono all’impazzata, ma non hanno nessuna intenzione di cessare di farlo, anche perché la vicinanza dei loro corpi, lo impedisce.
«Se é così che mi ringrazi dopo ogni sorpresa, credo che da oggi in poi ti organizzerò una sorpresa ogni sera» le dice malizioso, ma anche con un dolce sorriso dipinto sul volto.
Emma alza gli occhi al cielo, ma sorride anche lei, non può non farlo. Il bacio é partito da lei, ma è stato così meraviglioso grazie a Killian, il quale smuove ogni suo desiderio nascosto, ogni sua emozione sepolta per anni nel suo cuore. Lui sa far vibrare il suo cuore, la sua anima e lentamente le sta facendo scoprire cosa vuol dire essere amati.
Il ragazzo da perfetto pirata dall’armatura scintillante, come ama definirsi, le sposta la sedia per farla accomodare e le versa il vino nel bicchiere.
Ma quel meraviglioso momento, viene interrotto da Spugna, é stato Killian stessa a dargli quel soprannome per il fatto che beve parecchio, ma anche perché è il suo fedele braccio destro nel suo lavoro al molo, lo aiuta con le barche e lo conosce da parecchi anni. In quel momento però lo sta seriamente odiando.
«Capitano non sapevo che era in dolce compagnia... io...» é imbarazzato nel momento in cui vede Emma e l’atmosfera romantica.
«Bé adesso che lo sai, sparisci» lo intima il ragazzo.
Spugna annuisce, ma prima di lasciare la nave si avvicina per presentarsi ad Emma e per sbaglio rovescia il vino sopra all’abito della ragazza.
«Spugna, vai.» Killian alza il tono della voce più del solito, é arrabbiato, sta rovinando la serata e l’uomo senza nemmeno riuscire a scusarsi, lascia la nave.
Emma intenta a pulirsi il vestito sbuffa leggermente, ma in fondo nemmeno le importa più di tanto, non é quella breve interruzione che rovinerà loro la serata.
Killian però non è dello stesso avviso, il suo volto da rilassato, ora é teso.
«Killian... non è successo niente. Davvero.» la ragazza gli prende la mano e la stringe nella sua per rassicurarlo. Non l’ha mai visto così teso.
«É questa protesi, é colpa sua. La odio, ogni volta che la metto accade qualcosa. Mi dispiace Emma» é fuori di sé, triste, non vuole che la serata vada a rotoli, ma non riesce nemmeno a calmarsi. Emma se ne accorge e gli stringe più forte la mano che tiene ancora tra la sua.
«Killian sono felice, nonostante la piccola interruzione e abbiamo tutta la serata davanti a noi... io sto bene e poi così é più divertente no?» un appuntamento troppo perfetto, non sarebbe stato di certo nel loro stile.
«Hai ragione love, scusami» stringendo la mano di Emma a sua volta. Sorride di nuovo. Accorgendosi sempre di più di quanto sia meravigliosa, ogni altra ragazza si sarebbe arrabbiata per il vino sul vestito, ma non lei. Lei preferisce godersi ogni attimo insieme a lui, incurante di un vestito che si può decisamente lavare. Senza dubbio é lei la donna della sua vita e da ciò che si messa nel piatto: carne, verdure, patate, n’é sempre più convinto. Emma non solo é meravigliosa, ma ha anche decisamente appetito e a lui piacciono le donne che ne hanno, odia quelle che mangiano solo insalata semplice. Dimenticandosi perfino della sua protesi, che è vero, ha sempre portato sfortuna, ma stavolta no, non succederà.
«Ma con quel abbiamo tutta la serata davanti a noi... cosa intendi?» tornando ad essere il ragazzo sbruffone di sempre.
«Ma possibile che tu veda sempre il doppio senso in tutto?» alzando gli occhi al cielo.
«Love, sei tu che me le servi sul un piatto d’argento queste battute eh, mica sono io.»
«Quindi la colpa sarebbe mia?» Stando alla sua provocazione.
Killian annuisce, scoppiando a ridere.
«Piuttosto dimmi capitano, hai cucinato tu?» chiede poi curiosa, sta mangiando tante cose buonissime, carne, pesce, insalata condita con carote, pomodorini, melograno e scaglie di formaggio. Patate al forno croccanti al punto giusto, proprio come piacciono a lei e in lontananza si sente odore di dolce, con la precisione odore di torta al cioccolato.
«Se ti dicessi di sì, guadagnerei punti?» chiede ammiccando
Emma scuote la testa e lo guarda in attesa di una risposta decente, non la solita provocazione tipica di lui.
«Mi ha aiutato Granny. Lo ammetto sono una vera frana in cucina, lei è stata tanto gentile da aiutarmi... in realtà è stata Ruby a convincerla, spiegandole che era per te.»
«Quindi l’odore di torta al cioccolato che sento viene dalle fantastiche mani di Granny?» illuminandosi in volto, ama i dolci della “nonna”, sarebbe capace di mangiarsene uno intero da sola.
«Si. Ma in realtà non so se mi piace che definisci fantastiche le mani di Granny...»
«Scemo» scoppiando a ridere di gusto, questa battuta é decisamente carina e lei non se l’aspettava minimamente.
«Comunque per la cronaca, preferisco le tue che mi stringono...» l’ha detto e lo guarda negli occhi in attesa di una sua risposta, che non tarda ad arrivare, ma non è a parole che lui le risponde, ma con i fatti. La prende per mano e la stringe a sé, baciandola con passione.
Non si sazierà mai delle sue labbra, vorrebbe baciarle in eterno, fino a non respirare più, ma sa che dovrà separarsi dalle labbra di lei, per riprendere fiato. E lo fa, se pur a malincuore.
Si separano solo leggermente l’uno dall’altra, più che altro è Emma a spostare lo sguardo verso il mare e la città che si estende luminosa davanti ai suoi occhi, con la luna che fa capolino ad illuminare i loro volti. Killian non volendo smettere di stringerla a sé, l’abbraccia da dietro, affondando il volto nei suoi capelli profumati. Profumano di fiori, lei profuma di fiori.
Emma in risposta, cerca di far combaciare meglio i loro corpi, gli piace il suo calore, sentirlo così vicino. Ed ha voglia di baciarlo, ancora.
Ancora una volta é lei che prende l’iniziativa, si volta ad incrociare i suoi occhi e lo bacia con trasporto. Killian non si lascia trovare impreparato, ricambia subito il bacio, mettendoci la stessa intensità, accarezzando la schiena di Emma, toccando i punti in cui la sua schiena è leggermente scoperta e lui può toccarle la pelle delicata. Emma affonda la mano nei suoi capelli, giocando con essi, ma rabbrividisce a ogni tocco di Killian nei punti lasciati scoperti dal suo vestito. Le sue mani sono calde, delicate, ora sta giocando con la bretellina del suo vestito e l’ha lentamente tirata giù, separandosi dalle sue labbra per baciarle la spalla, riempiendola di baci dolci.
Emma vorrebbe che lui la stringesse, baciasse e toccasse sempre. Avverte i brividi lungo la schiena, il collo, ogni centimetro del suo corpo e non è il freddo. Nonostante lei abbia davvero poco e niente addosso.
Torna poi verso le sue labbra avidamente, la situazione si sta facendo decisamente sempre più calda e se ne accorgono entrambi, solo che non hanno voglia di fermarsi...
Non smetterebbe mai di baciarla, di assaporare le sue labbra, il suo collo... il quale ancora una volta é talmente invitante, da riempirlo di baci dolci, ma passionali allo stesso tempo, tanto che istintivamente la ragazza getta la testa all’indietro, per permettere al ragazzo di continuare la sua dolce tortura.
Il bacio che ne segue subito dopo, é ancora più meraviglioso, intenso, passionale, con le loro lingue che giocano tra loro, come se da sempre fossero destinate a ciò.
Emma sposta le mani verso i suoi pettorali, iniziando a sbottonargli la camicia, accarezzandolo lei stavolta, esplorando lei ogni centimetro di pelle dell’uomo. Killian ha tirato giù la cerniera del corsetto di Emma e ha insinuato la mano dentro di esso, arrivando a toccare il suo reggiseno... Ma un piccolo barlume di lucidità, gli fa capire che non è così che vuole concludere la serata, non perché non gli piacerebbe, desidera da morire fare l’amore con lei, ma non vuole forzare le cose, non vuole rischiare di rovinare il meraviglioso rapporto che stanno costruendo. Con Emma non è solo sesso, vuole farci l’amore con lei. Per la prima volta nella sua vita, vuole che la loro prima volta sia un momento indimenticabile e non solo dettato dal desiderio. Sa poi che Emma potrebbe pentirsene subito dopo accaduto. É presto e lui può aspettare, vuole aspettare.
«Emma... Love. Aspetta. Non al primo appuntamento, non con te.» le dice dolce, alzando lo sguardo su di lei, prendendole il viso tra le mani.
Emma lo guarda stranita, per una volta che si stava lasciando andare, che voleva qualcosa intensamente, lui la interrompe.
«E non perché non mi piacerebbe, lo vorrei e tanto... Ti desidero da morire. Ma con te voglio costruire qualcosa di serio, qualcosa che non si basi solo sul sesso, io sono innamorato di te Emma.»
Emma resta letteralmente senza parole, non sa che cosa dire, che cosa fare, istintivamente lo bacia di nuovo, felice. I suoi occhi parlano chiaro, è felice ed anche lei è innamorata, lo é nonostante non sia stata ancora in grado di esprimerlo a parole. Ma il bacio che ne consegue e le lacrime che le rigano il viso, sono la prova evidente che il sentimento di Killian è contraccambiato. Il ragazzo non ha bisogno di ulteriori conferme per capirlo, quando sarà pronta, sarà in grado di dirglielo anche a parole, per il momento gli basta tutto ciò, gli basta che lei sappia che lui ci sarà sempre, che l’ama. Gli basta averla tra le sue braccia.
Quando si separano dal bacio, entrambi hanno il fiato corto, ma sono felici e si guardano negli occhi sorridendosi. Killian le mette la sua giacca sulle spalle, vedendo che lei ha qualche brivido di freddo, circondandola con le sue braccia ancora una volta e attirandola a sé.
Abbracciati stretti, puntano entrambi di nuovo lo sguardo verso l’orizzonte davanti a loro, non sanno che cosa gli riserverà il futuro, ma sanno che da quel momento in poi, lo vogliono affrontare insieme.
Emma è talmente felice tra le sue braccia, che gli racconta della sua giornata, della nuova esperienza lavorativa che andrà ad affrontare. Non sarà pagata chissà quanto, infatti non potrà lasciare il lavoro al pub, ma per il momento le sta bene così, finalmente le cose stanno andando per il verso giusto e vuole godersele, finché resteranno tali.

A fine serata, Killian riaccompagna Emma sotto casa sua, non sono mancati i baci durante la serata, in realtà si stavano spingendo anche oltre... ma di sicuro non può mancare il bacio della buonanotte e infatti quando arrivano davanti alla porta di casa Mills, le loro labbra si riuniscono immediatamente. Al confronto dei baci che si sono scambiati sulla nave questo è molto più delicato, dolce, ma non per questo meno passionale.
«La prossima volta sarò io a invitarti a uscire» le dice non lasciandola andare via, tenendola ancora stretta a sé.
«Quindi ci sarà una prossima volta?» chiede lei, guardandolo dritto negli occhi, ovvio che ci sarà, ma le piace che lui glielo dica.
«Certo che si, love. Sono qui e non me vado da nessuna parte, se non ci sei anche tu con me.» le sussurra piano, facendo sì che Emma senta il tono suadente della sua voce, al punto da rabbrividire. Infatti, la ragazza ha avvertito la pelle d’oca sulle braccia, ma anche dietro alla schiena, in cui è situata ancora la mano del ragazzo.
Emma non sapendo che cosa rispondere, ancora una volta si avventa sulle sue labbra, non è capace ad esprimere a parole i suoi sentimenti, ma ciò che è certa é che vuole costruire qualcosa con lui, qualcosa che potrebbe diventare serio. Molto serio.
Le loro lingue giocano a quella piacevole danza ancora un’altra volta, prima di separarsi e augurarsi davvero la buonanotte.
Killian resta fuori dalla porta e istintivamente porta la mano alla sua bocca, dove fino a poco prima c’era quella di Emma... sorride con un ebete, tanto che non riesce nemmeno a fare un passo. La serata si è rivelata una vera sorpresa, lui che per come si erano messe le cose all’inizio non ci sperava più, invece Emma riesce a rendere ogni cosa piacevole, gli ha anche fatto ricredere sulla sua protesi, non è così male averla e gli piace stringerla con entrambe le mani, evitando di farle male con l’uncino. La userà più spesso da oggi in poi. Ed é felice anche del fatto che non abbia fatto l’amore con lei, se pur la desiderava con tutto se stesso, quando sarà il momento accadrà, senza forzature e sarà senza dubbio meraviglioso, più di quanto lo sarebbe stato questa sera.
Emma anche una volta entrata in casa ed essersi richiusa la porta alle spalle, si appoggia ad essa e sospira, ripensando ai loro baci, alla serata romantica, al tocco delicato e gentile di Killian, le sue mani che l’hanno accarezzata, al suo naso nell’incavo del suo collo, alle sue parole... Si sarebbe lasciata andare, avrebbe fatto l’amore con lui senza pensarci, ma è felice che abbiano deciso di aspettare, che lui sia stato un vero principe e le abbia detto che è disposto ad aspettarla, nonostante il desiderio che nutre per lei. Non può negare che anche lei avverte lo stesso desiderio e sarebbe andata fino infondo se lui non l’avesse fermata, se pur forse pentendosi... Non sarebbe stata la sua prima volta, ma sarebbe stata la sua prima volta importante, con Neal era alla sua prima esperienza e con Graham non si è mai spinta oltre i baci. Non le dispiace aver aspettato, sarà ancora più bello quando accadrà.
I suoi pensieri però vengono interrotti da Mary Margaret, Regina e David. Emma sobbalza spaventata, non credeva proprio che sarebbero restati tutti ad aspettarla.
«Allora com’è andata? Cosa avete fatto e il bacio della buonanotte ve lo siete scambiato? Voglio sapere tutti i dettagli.» chiede la prima, travolgendo Emma di domande, senza nemmeno prendere fiato, talmente è euforica, ma è tipico di lei.
«Ecco io tutti i dettagli non li voglio sapere, specie del bacio.» interviene David.
Tutti si sono immediatamente accorti di quanto sia felice.
«Ehm... non vi dirò nulla. Buonanotte.» lasciandogli senza una spiegazione, non ha per niente voglia di raccontare com’è andata, vuole tenerselo per sé, ben costudito nel suo cuore.
«Sembra felice» esclama Mary Margaret.
«Lo è» Ribatté Regina, non si può non notare lo sguardo raggiante di Emma, non l’ha mai vista così sorridente e con gli occhi che le brillano. L’amore può far davvero miracoli e lei ne sa qualcosa.
«Vi sento che state parlando di me...» urla Emma dalle scale, scuotendo la testa esasperata, ma sono la sua famiglia in fondo, quindi alla fine le piacciono anche le loro continue attenzioni.
Saluta Henry con un bacio sulla guancia, stando attenta a non svegliarlo e anche lei si butta sul suo di letto, distrutta, ma per una volta felice. Talmente felice che ha quasi paura che le possa essere portata via la felicità che sente.
Ma per quella sera non ha voglia di pensarci.






Spazio autrice: Ciao a tutti, ed ecco il primo appuntamento tra i nostri CS, la serata come avrete sicuramente letto è stata molto dolce, romantica e intima, anche se Killian si è fermato, sapendo che Emma se ne sarebbe pentita se solo fosse andato troppo oltre e poi l'ha ammesso anche lei, di certo non a lui, ma comunque a sè stessa, come non è riuscita ad ammettere ancora i suoi sentimenti, ma questo come sappiamo, è tipico di Emma.
Vi anticipo che il prossimo capitolo sarà incentrato tutto sul caso Gold. Infatti se avrete notato nella prima parte di questo decimo capitolo c'è un accenno al caso, qualche primissima informazione, stateci attenti, che quelle informazioni torneranno utili più avanti. :P Emma tirocinante sceriffo invece come la vedete? Qui se ne fa sempre un piccolo accenno, ma dal capitolo 11 la vedrete all'opera. Ho voluto mantenere fede al lavoro che fa nella serie e anche perchè mi piace immaginarla sceriffo, anche se nella mia storia al momento è solo una tirocinante, vista la sua giovane età.
Ma dopo questo spazio, che è quasi più lungo del capitolo, vi auguro una buona giornata e io mi immergo tra i miei libri di "pedagogia speciale" per la mia tesi.
Buon week end, a presto.






 

   
 
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