Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: Stria93    04/04/2019    2 recensioni
[What if?] 2x04
E se Belle e Rumpelstiltskin si fossero conosciuti in circostanze diverse? Non un regno minacciato dagli orchi, non una principessa in cambio della salvezza di Avonlea ma una giovane pirata al seguito di Killian Jones che s'innamora del coccodrillo, nemico giurato del suo capitano.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Killian Jones/Capitan Uncino, Milah, Signor Gold/Tremotino
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
cap2

RAPIMENTO



Belle trascorse la mattinata aiutando gli uomini dell'equipaggio a caricare la nave che sarebbe poi salpata nel pomeriggio.
Era una giornata perfetta per navigare: il cielo era terso senza la più vaga traccia di nubi all'orizzonte e tirava una lieve brezza da ovest portando i profumi della primavera imminente.
Belle si sentiva elettrizzata ogni volta che la Jolly Roger levava l'ancora e scivolava tra le braccia accoglienti del mare cristallino, diretta verso l'ignoto e la promessa di nuove fantastiche avventure.
La giovane stava riavvolgendo una cima canticchiando tra sé quando, dal ponte, scorse la donna della sera prima avvicinarsi al veliero, sembrava tesa e circospetta ma forse dava quest'impressione solo perché non voleva dire addio a Killian e intendeva provare a fargli cambiare idea e convincerlo a restare. Dopotutto, non sarebbe stata la prima volta che una delle occasionali amanti del capitano imbastiva una plateale scenata di dolore e lacrime al momento della sua partenza.
La ragazza tese l'orecchio e sentì che Milah stava chiedendo a uno degli uomini dove fosse il capitano ma non ebbe bisogno di alcuna risposta perché il giovane era appena sceso della nave e le si faceva incontro sorridendole, sorpreso ma lieto di vederla.
Fece cenno all'uomo di andarsene e guidò Milah lontano dal veliero, portandola all'inizio del molo, fuori dalla portata dell'udito di Belle, che dovette limitarsi a seguirli con lo sguardo.
Stavano parlando, i volti a distanza ravvicinatissima, e la donna sembrava stesse supplicando animatamente.
Come previsto. Pensò Belle. Non voleva che partisse e gli stava chiedendo di rimanere.
Ma, ad un certo punto, la giovane vide Kilian annuire e Milah gettargli le braccia al collo e baciarlo con passione.
Belle rimase alquanto sorpresa da quella reazione e sperò con tutto il cuore che il sospetto che si era fatto largo nella sua mente fosse infondato, speranza che si affievoliva sempre di più, man mano che i due si avvicinavano alla nave, sorridendo e tenendosi per mano come due piccioncini.
Il capitano aiutò Milah a incamminarsi sulla rampa di legno e la fece salire a bordo.
Belle non poteva crederci: era impossibile che Killian avesse accettato di farla partire con loro!
La situazione peggiorò quando la coppia si diresse verso di lei. L'uomo era raggiante di felicità come non lo aveva mai visto e anche lei era radiosa.
- Belle, ti presento Milah. Viaggerà con noi e d'ora in poi farà parte del nostro equipaggio... e della nostra famiglia. - aggiunse, scoccando uno sguardo insolitamente dolce alla donna.
- È un piacere conoscerti, Belle. -
Milah le sorrise entusiasta, ma la giovane incrociò le braccia al petto e la guardò con freddezza. - Credevo che qui avessi già una tua famiglia. Non hai forse un marito e un figlio piccolo? - disse con voce gelida.
Il sorriso della bruna scomparve all'istante insieme ai modi amichevoli e il suo viso assunse un'espressione apertamente ostile. - Questo non è affar tuo, è una scelta mia, per la mia vita. - replicò, granitica.
- Una scelta che non riguarda solo te, ma anche tuo marito e soprattutto tuo figlio. Intendi davvero abbandonarlo per fuggire con una ciurma di pirati? -
Killian intervenne a sedare quella che presto sarebbe diventata a tutti gli effetti un'accesa discussione. - Oh, questa carognetta è solo gelosa, come tutte le donne! Ci farà l'abitudine, tesoro! - disse scompigliando i capelli di Belle con una risata, dopodiché cinse con un braccio le spalle di Milah e la portò nei suoi alloggi.
Belle ancora stentava a credere allo scherzo di pessimo gusto che il destino le aveva appena giocato: sperava di non vedere mai più quella donna in vita sua e invece ecco che sarebbe partita con loro e così si sarebbero trovate costrette a trascorrere insieme chissà quanto tempo.
Ma perché Killian aveva accettato? Aveva sempre detto che impegnarsi con le donne era una seccatura, che un uomo ci perdeva la sua libertà ecc... allora perché per Milah aveva fatto un'eccezione? Che fosse davvero innamorato di lei?
Belle provò un moto di pietà e compassione pensando a suo marito e a suo figlio; quella donna non aveva cuore! Partiva all'avventura abbandonando il proprio bambino e lasciando un uomo solo e mezzo invalido a dover mandare avanti la casa e occuparsi di lui.
Certo, anche lei aveva lasciato il suo villaggio e si era imbarcata con l'equipaggio della Jolly Roger senza pensarci due volte, ma la situazione era molto diversa: all'epoca lei non aveva più niente e nessuno, mentre Milah aveva deciso di lasciarsi alle spalle una famiglia che sicuramente aveva bisogno di lei.
Se non fosse stato per il bene che voleva a Killian, l'avrebbe già buttata in mare da un pezzo.


Rumpelstiltskin aveva trascorso la mattinata a tosare le pecore e nel pomeriggio si sarebbe dedicato alla filatura della lana.
Quando rientrò a casa non c'era traccia di Milah o Baelfire.
La moglie e il bambino erano usciti durante la mattina per andare al piccolo mercato del villaggio, dove gli abitanti si scambiavano le poche risorse che producevano per mandare avanti la vita nella piccola comunità. Probabilmente si erano intrattenuti a parlare con un conoscente o erano stati invitati a pranzo, in fondo tutti conoscevano tutti in una realtà così ristretta.
Dunque, l'uomo non si preoccupò e consumò un misero pranzo in solitudine al vecchio tavolo traballante.
Aveva appena terminato di riporre la scodella nella credenza quando bussarono alla porta. Andò ad aprire sorreggendosi al bastone e si trovò davanti una donna bionda dalle guance piacevolmente rosee.
Era Ellen, una delle amiche di Milah, e dietro di lei fece capolino il piccolo Bae.
- Bae! Stai bene? Cos'è successo? - chiese con apprensione chinandosi verso il bambino e osservandolo con attenzione come se si aspettasse di trovarlo ferito.
- Baelfire, vai pure in casa, io devo parlare un attimo col tuo papà. - disse Ellen con un sorriso tirato che non ingannò Rumpelstiltskin neanche per un attimo.
Il bimbo guardò il padre che sorrise a sua volta e annuì. - Sì, aspettami dentro, figliolo. Io arrivo subito. -
Il piccolo entrò in casa e Rumpelstiltskin accostò la porta tornando a guardare la donna bionda che ora non sorrideva più.
- Che cosa succede, Ellen? -
- Devi andare al molo, subito! - rispose lei con urgenza.
- Al molo? E perché? -
- Gli uomini che sono arrivati la settimana scorsa hanno preso Milah! Stanno spiegando le vele, devi fare in fretta! -
A quelle parole, Rumpelstiltskin si sentì mancare. Si voltò incerto verso l'interno dell'abitazione dove Bae stava seduto al tavolo dondolando le gambine.
- Non preoccuparti, resterò io con lui fino al tuo ritorno. - si offrì la donna.
Ellen aveva due figli piccoli e ci sapeva fare con i bambini, inoltre era sempre stata gentile e affettuosa con Bae, così l'uomo la ringraziò e si avviò verso il molo più velocemente che poté, per quanto la sua gamba danneggiata costituisse un notevole impedimento.


Intorno al veliero c'era un gran movimento di uomini affaccendati a caricare casse di cibo, liquori e altro e nessuno fece caso più di tanto all'uomo zoppo che si stava avvicinando con passo insicuro.
Nessuno lo fermò neanche quando, a fatica, salì sulla rampa che portava a bordo dell'imbarcazione.
Inciampò in una fune e perse l'appoggio del bastone, cadendo a terra, tra le risa sguaiate degli uomini.
Alzò lo sguardo e vide davanti a sé, appoggiato tranquillamente all'albero maestro, l'uomo che la sera prima abbracciava Milah alla taverna.
Lo stava guardando con un'espressione divertita e arrogante, le braccia incrociate al petto.
- In piedi davanti al capitano! - gli ingiunse un membro della ciurma e subito Rumpelstiltskin venne rimesso rudemente in piedi da due marinai, che gli cacciarono in mano il bastone senza tanti complimenti.
- Mi ricordo di voi. Eravate alla locanda ieri sera. - disse il filatore, indicando con mano tremante il bel giovane che gli stava di fronte.
- È sempre bello fare colpo! - commentò sarcastico il capitano e, dall'equipaggio, si levò un coro di fragorose risate.
- Ma dove sono le mie buone maniere? Non ci siamo neanche presentati come si deve. - continuò l'uomo fingendosi sinceramente indignato, - Io sono Killian Jones. Ora, posso sapere cosa ci fai a bordo della mia nave?-
Rumpelstiltskin si guardò intorno per un attimo come alla disperata ricerca di una via di fuga prima di posare di nuovo lo sguardo sul capitano. Sembrava un agnello circondato da un branco di lupi famelici.
- Voi avete mia moglie. - sussurrò infine con un filo di voce.
Il giovane sorrise. - Oh, ho avuto le mogli di molti uomini. - e di nuovo, intorno a loro i pirati risero con malignità.
- No, vedete... noi abbiamo un figlio che... che ha bisogno di sua madre. -
- E io ho una nave piena di uomini che hanno bisogno di... compagnia. - replicò Kiliian, ammiccando verso i compagni che lo acclamarono a gran voce.
- Vi....vi imploro... per favore, signore. Lasciatela andare. - supplicò Rumpelstiltskin con la voce rotta e ormai ridotta ad un flebile sussurro appena udibile.
- Non sono proprio il tipo che fa baratti. - rispose il capitano, - Detto ciò, mi considero un uomo d'onore, un uomo con un codice morale, perciò, se davvero rivuoi indietro tua moglie... - così dicendo prese una spada e la gettò a terra, che finì ai piedi di Rumpelstiltskin con un gran clangore. - ….tutto quello che devi fare è riprendertela. - concluse il pirata sguainando la sua lama e puntandola contro il petto dell'uomo inerme che, paralizzato dalla paura, non si mosse.
- Non hai mai preso parte ad un duello, suppongo. - lo schernì Killian.
Il povero filatore scosse la testa tremando, ormai era pallidissimo.
- Oh, è molto semplice in realtà. L'estremità della lama va conficcata nel corpo dell'avversario. -
Di nuovo, Rumpelstiltskin non reagì.
- Avanti, raccoglila. - lo incalzò Killian con un cenno verso l'arma a terra.
Rumpelstiltskin scosse la testa, ormai sull'orlo delle lacrime.
Proprio in quel momento, Belle salì sul ponte dalla stiva, dove stava finendo di sistemare il carico, e quando vide il capitano puntare la spada verso l'uomo disarmato e indifeso si precipitò verso di lui.
- Killian! Cosa stai facendo?! - chiese, spostando lo sguardo dall'uno all'altro.
Riconobbe immediatamente il marito di Milah.
Il capitano lanciò una rapida occhiata alla ragazza prima di tornare a guardare l'uomo di fronte a sé.
- Un uomo che non lotta per ciò che vuole, merita ciò che ottiene. - sibilò con disprezzo facendo passare la lama tra i capelli di Rumpelstiltskin, il quale azzardò un ultimo disperato tentativo. - Vi prego, signore. Cosa dirò a mio figlio? -
- Prova con la verità: suo padre è un codardo. -
E se ne andò, lasciando l'uomo tremante sul ponte.
Belle gli si avvicinò e calciò via la spada rimasta a terra di fronte a lui. - Mi dispiace tanto. Killian ha dei modi così arroganti a volte. Spero non vi abbia fatto del male. -
Rumpelstiltskin la guardò grandemente sorpreso di non cogliere alcuno scherno o tracce di sarcasmo in quelle parole, ma solo gentilezza e sincera preoccupazione.
- Venite, vi accompagno a terra. - si offrì la ragazza, prendendolo delicatamente per un braccio.
Lui si lasciò condurre giù dal veliero mentre alcuni uomini ancora ridevano e lo additavano; Belle lanciò loro un'occhiataccia.
Rumpelstiltskin la guardò implorante. - Non potete fare nulla per mia moglie? Per convincerlo a farla tornare da me? Forse a voi il capitano darà ascolto... -
Lei rimase sorpresa: possibile che sua moglie non gli avesse nemmeno detto della sua decisione e gli avesse lasciato credere di essere stata rapita? Sì, doveva essere così, non c'era altra spiegazione.
Per un attimo prese in considerazione l'idea di dirgli la verità, ma alla fine decise che forse era meglio non fargli portare questo ulteriore peso, così scosse la testa contrita. - Mi dispiace ma purtroppo temo di non poter fare niente. -
Ormai l'uomo era molto vicino a crollare, così lei gli prese le mani e gliele strinse con calore. - Ascoltate, voi potete farcela. Potete crescere vostro figlio anche da solo; ho visto come l'avete guardato alla taverna ieri sera e siete stato disposto a venire qui e affrontare un'intera ciurma di pirati solo per fargli riavere indietro sua madre. Siete sicuramente un buon padre e amate il vostro bambino, in voi c'è più di quanto non appaia. - affermò sorridendo.
Rumpelstiltskin la guardò, confuso e incredulo.
Nessuno gli aveva mai detto che valeva di più, nessuno aveva mai avuto gentili parole d'incoraggiamento per lui, ma quella giovane lo guardava con una tale intensità; i suoi occhi azzurri erano sinceri e pieni di genuina solidarietà.
Alla fine l'uomo le sorrise timidamente a sua volta, un po' rincuorato.
La ragazza gli lasciò le mani. - Ora tornate da vostro figlio, vi starà aspettando. -
Ma Rumpelstiltskin non si mosse. - Perché fate questo per me? Sono il codardo del villaggio, l'avete visto voi stessa ieri sera e anche poco fa. Perché pensate che in me ci sia di più? -
Belle lo osservò e sembrò soppesare la risposta; alla fine sorrise di nuovo. - Perché ognuno è coraggioso a modo proprio e chiunque può essere l'eroe della propria storia, anche senza maneggiare armi o fare del male agli altri; voi potete essere un ottimo padre per vostro figlio e sono sicura che lo sarete. -
Una voce maschile chiamò la ragazza dal parapetto della nave, esortandola a tornare a bordo dato che stavano per levare l'ancora.
- Vi auguro tutta la fortuna del mondo. Forse un giorno le nostre strade si incroceranno di nuovo. -
- Aspettate! -
La ragazza, che stava già correndo verso il veliero, si voltò di nuovo verso di lui, in attesa.
- Io mi chiamo Rumpelstiltskin! -
- Io sono Belle! - rispose lei, prima di attraversare la passerella e salire agilmente a bordo della nave.
L'imbarcazione spiegò le vele e si allontanò dal molo lasciandosi dietro una scia biancastra e schiumosa.
Rumpelstiltskin la seguì con lo sguardo fino a quando venne inghiottita dall'orizzonte e non fu più visibile.
Era solo. Adesso sarebbe spettato solo a lui prendersi cura di Bae e crescerlo.
Non che Milah gli avesse mai dato un grande supporto, ma era comunque la madre di suo figlio e ora l'aveva persa, rapita da un'accozzaglia di pirati da cui lui non era stato in grado di salvarla.
Cercò di non pensare al destino che le sarebbe stato riservato a bordo, poi la sua mente tornò alla giovane che gli aveva dimostrato così tanta gentilezza, senza chiedere nulla in cambio.
Belle.
Non poteva avere più di vent'anni eppure sembrava perfettamente a suo agio tra gli uomini dell'equipaggio, in più, quando il capitano l'aveva vista, aveva abbassato la spada che gli puntava contro e l'aveva lasciato andare.
Ripensò alle parole che la giovane gli aveva rivolto e subito si sentì più sicuro di sé.
Non avrebbe mai dimenticato quei meravigliosi occhi azzurri, così sinceri e pieni di fiducia mentre lo esortava ad andare avanti e a non arrendersi alle difficoltà. Mentre gli diceva che ce l'avrebbe fatta e che in lui c'era più di quanto non apparisse.
Quanto avrebbe voluto che avesse ragione! Quanto avrebbe voluto poterle credere!



  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Stria93