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Autore: FilSam    05/04/2019    1 recensioni
Lui & Lei potremmo essere io e te, due amici che hanno bisogno di parlare e confrontarsi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lui "a cosa pensi?"
Lei distrattamente "a tante cose e niente in particolare"
Lui ironico "interessante..."
Lei abbozzando un ghigno "sei tu che me lo hai chiesto!"
Lui "ok! ok! alzo le mani"
Lei "no scusami, non te lo meritavi...è un periodo che sono un po' nervosa. Ti ho risposto con sufficienza...non è quello che avevo in mente"
Lui paziente "non fa niente! hai voglia di parlarne? Sì, di quello che ti rende nervosa intendo"
Lei accennando una risata isterica "ahahah! a saperlo - e sospirando - non lo so! proprio non lo so! sono solo tanto confusa...vorrei tutto e allo stesso tempo lasciare tutto! andarmene, sparire, e solo al pensiero già mi mancano i tanti affetti lasciati alla spalle, e...e niente...mi sento svuotata, perennemente insoddisfatta"
Lui l'ascoltava senza interrompere.
Lei fece una lunga pausa. 
Lui "dimmi la verità...vanno male le cose con Matteo?"
Lei si fece rossa in viso.
Lui non aveva bisogno che rispondesse.
Lei "dimmi se c'è una cosa che va bene! ho provato a parlargli, a fargli capire il mio punto di vista, quello che ho dentro, ma lui è un muro di gomma! non reagisce, resta fermo ad aspettare che il mondo gli giri intorno, e gli va bene così!"
Lui "sei sicura di avergli fatto capire quello che hai dentro quando neanche tu lo sai!?"
Lei indicandosi nervosamente "ma cosa c'è di sbagliato in me?"
Lui "nessuno dice che c'è qualcosa di sbagliato in te"
Lei "ma io mi sento sbagliata! è come se lui fosse il bianco e io il nero, lui il sì e io il no, senza un grigio e un forse dove potersi incontrare"
Lui "e hai mai provato a dirgli queste cose in questo modo? Oppure avete fatto a gara a chi strillava di più?"
Lei accennando un sorriso amaro "la seconda"
Lui "ormai è tanto tempo che state insieme; all'epoca eravate dei ragazzetti senza esperienze da adulti, meno coscienti. Tu studiavi, lui consegnava le pizze, avevate diverse prospettive, altre idee, le stesse che muovono il mondo quando si ha vent'anni...e ora siete cresciuti"
Lei "forse è questo il problema, che lui non è cresciuto! è rimasto a dieci anni fa! non ha ambizioni, non ha un progetto suo, non abbiamo un progetto comune, non vuole impegnarsi, gli va bene tutto, così! io provo a smuoverlo! dico, almeno una volta ogni tanto invitami a cena fuori io e te, fammi sentire ancora importante, fammi capire che ci tieni al nostro rapporto. Mi sembra di tirare avanti la carretta da sola. Non sento più quella leggerezza che mi accompagnava un tempo, non mi fanno più ridere le sue battute sempre uguali, non mi piace più sentire il suo corpo sul mio, mi dà la sensazione di essere un estraneo...e non vedo l'ora che finisca e vada a fumarsi la sua sigaretta per andarmi a fare una doccia!"
Lui "ti stai dando tante risposte se solo ti ascoltassi"
Lei "lo pensi veramente? Mi trovi un mostro?"
Lui "non sono qui per giudicarti, non l'ho mai fatto e mai lo farò! mi hai chiesto di berci una birra ed eccomi qua!"
Lei sorridendo "infatti era per una birra e tu hai preso un analcolico e per giunta dolce e senza ghiaccio!"
Lui stizzito "sai che non bevo alcolici, non mi piacciono!"
Lei "sei un rosicone!"
Lui "e tu...e tu...vabè! meglio non sparare sulla croce rossa!"
Risero entrambi.
Lui bevve un sorso dalla cannuccia.
Lei si asciugò una lacrima.
Lui aveva uno sguardo comprensivo.
Lei perso nel fondo della sua media chiara.
Lui "che pensi di fare?"
Lei "in che senso? Con Matteo?"
Lui "no! della tua vita!"
Lei "non so neanche dove dormire stasera...divano o letto?"
Lui "scema!"
Lei "grazie!"
Lui "prego!"
Lei "avevo bisogno che me lo ricordassi! sai com'è, con la mente piena come la mia...un remind..."
Lui ridendo "e gli amici che ci stanno a fare sennò!?"
Lei rise. 
Lui sorseggiò ancora il suo drink.
Lei "non so come comportarmi"
Lui "non sono uno psicologo, ma per me tu hai paura di ricominciare da zero"
Lei "forse sì..."
Lui fermo "no forse, è così! punto!
Lei "dici!?"
Lui "sono dieci anni che state insieme, cinque che siete andati a vivere sotto lo stesso tetto, da due che il tuo viso ha cambiato espressione! eri sempre solare, sul pezzo, con la battuta pronta, ora invece sei il lontano ricordo del tuo fantasma!"
Lei "sei serio!? Ho sbagliato tutto..."
Lui bruscamente e scandendo bene le parole "no! smettila! non cominciare nuovamente a piangerti addosso! non sono qui per sentire le tue lamentele!"
Lei nel mentre "ma io..."
Lui interrompendola "ma io niente!"
Lei "...mi sento in colpa! sbagliata!"
Lui "no! non è colpa di nessuno e nessuno è sbagliato. Il tempo passa, cambiano le prospettive, cambiano i sogni, i desideri, le esigenze...io sono uno di quelli che credeva nel 'per sempre', nel 'e vissero felici e contenti', ma non è così! le persone cambiano, è la vita!"
Lei "sei cinico!"
Lui "realista!"
Lei "e che dovrei fare?"
Lui "quello che ti senti...solo tu puoi saperlo"
Lei "allora ti giro la domanda, tu che faresti al posto mio?"
Lui esitando, sentiva il peso della risposta esplodergli in testa "io...lo sai benissimo, ci sono già passato e rifarei la stessa cosa...ricomincerei da me!"
Lei "e dove andrò? Che farò?"
Lui "vedi!? Ti stai ascoltando!? Hai paura, una fottuta paura di ricominciare tutto da zero. Se ci fosse qui tua madre andresti di corsa da lei! hai paura di raccogliere le tue cose, di restare sola, di tagliare i ponti, di slegarti dalla monotonia a cui sei abituata!"
Lei "e se invece mi sbagliassi su tutto? E se facessi una scelta errata per darti retta?"
Lui "e se domani giocassi al superenalotto e azzeccassi un misero cinque più uno da qualche fantastiliardo di euro?"
Lei sorrise.
Lui ancora "non devi dare retta a me, ti sto solo facendo notare che con i se e con i ma sei andata avanti due anni trascurandoti, lasciando che ti spegnessi!"
Lei rimase qualche istante in silenzio.
Lui ascoltava quel silenzio.
Lei "non so quale sia la scelta giusta"
Lui "non siamo nati per fare sempre la scelta giusta"
Lei "mi faresti assaggiare un po' del tuo succo?"
Lui "no! mai!"
Lei "sei proprio uno stronzo!"
Lui dopo averlo quasi finito con un lungo sorso "sì! e della peggior specie!"
Lei "nonostante tutto ti voglio bene!"
Lui avvicinandole il bicchiere "tieni, ma solo perchè non mi va più!"
Lei lo guardò negli occhi.
Lui socchiuse i suoi.
Lei sporgendosi in avanti, lentamente e con un filo di voce "grazie!"
   
 
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