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Autore: fumoemiele    12/04/2019    16 recensioni
Jack si sente incompleto perché ha sia le braccia che le gambe.
Genere: Horror, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Jack and the Body Integrity Disorder
 
 
 
 

Quando Jack aveva visto il signor Morrinson tornare dall'ospedale aveva provato una forte, fortissima invidia. Gli si era annidato nello stomaco quel sentimento e non era più riuscito a seppellirlo. Quel momento aveva segnato il cambiamento drastico della sua persona. 

Jack si era sempre voluto bene. Pensava di amarsi anche quel freddo giorno di dicembre, con le temperature sotto lo zero e il ghiaccio attaccato al cuore. La vista del signor Morrinson, però, aveva cambiato tutto, ma proprio tutto.
Si era guardato allo specchio e si era visto sbagliato. I baffi erano sempre al loro posto, gli occhi erano dell'abitudinario grigio spento, le sue mani erano tozze e grassocce. Sempre uguali. Negli anni si era aggiunta qualche ruga sulla fronte, sulle guance, ma il suo corpo era rimasto lo stesso. 
E a Jack non stava più bene. Lo decise quel giorno e rimase di quell'idea per il resto della sua breve vita. 

Al signor Morrinson era stata amputata una gamba, in seguito a una frattura in più punti. Un albero gli aveva sfracellato le ossa, le aveva ridotte in poltiglia di polvere e sangue. Così, quando era ritornato a casa con un arto in meno, aveva dovuto anche iniziare ad adoperare una sedia a rotelle. 
Jack credeva che fosse uno sballo, girare in sedia a rotelle. Una figata senza eguali. Ci fantasticava su come se fosse un bambino, avrebbe voluto riceverne una per quel Natale.
Quando espresse il suo desiderio a sua moglie, lei tuttavia non la prese troppo bene. 
"Sei impazzito?", chiese, "ti sei bevuto il cervello?". 
Jack pensò che non era suo interesse mangiare sangue ed encefali, pensò che fosse davvero disgustosa come idea. 
Alla fine Marie si convinse che fosse tutto uno sciocco scherzo. 

Con il tempo, però, iniziò a capire che qualcosa non funzionava più, in suo marito. Nel frattempo Jack sprofondava nel baratro e quell'idea gli martellava in testa come una litania sorda e cupa. Passavano i giorni e si fissava le gambe, non trovandole sue. Chi diavolo si era fottuto i suoi arti e li aveva sostituiti mentre non se ne rendeva conto? Avrebbe preferito tagliarseli via, prenderli a colpi d'ascia fino a sfracellarsi le ossa. 
Marie tentò di spronarlo a vedere uno strizzacervelli. Jack continuò a rifiutarsi, a dire che stava bene. 

Quando Marie non gli regalò una sedia a rotelle per Natale, Jack chiese il divorzio poiché lei non lo capiva e non condivideva la sua decisione di farsi amputare entrambe le gambe. 

Qualche mese dopo, finite le pratiche, Jack afferrò i suoi risparmi e s'infilò nello studio del primo chirurgo beccato in ospedale. 
Quando espresse il suo desiderio il medico inorridito chiamò le infermiere e lo lasciò in psichiatria per un paio di settimane. 

Diagnosticato il Body Integrity Disorder Jack se ne tornò a casa con la promessa di ritornare per farsi visitare dalla strizzacervelli che le era stata assegnata. Finse di star meglio e, appena uscito, si recò in un altro ospedale. 

Continuò a girovagare per lo stato. A un certo punto si stancò, decise che se il chirurgo non voleva amputargli le gambe, l'avrebbe costretto, obbligato. E gli avrebbe spiegato con gentilezza il perché voleva che lo facesse, tentando di fargli compassione e ricavarne un buon lavoro. 

Si appostò fuori al primo ospedale, una volta recuperata la sua auto. Presto l'avrebbe lasciata per sempre, non avrebbe potuto più guidarla e ciò non lo preoccupava affatto. 
Fu semplice rapire il chirurgo. Appena s'infilò in un vicolo Jack lo investì con l'auto. Tanto da spezzargli le gambe, ma senza ucciderlo. Lo caricò in auto, tramortendolo con un colpo in testa affinché tacesse, ma senza spappolargli il cervello. 

Lo trascinò fino a dentro casa, gli mise del nastro adesivo sulle labbra e aspettò che si svegliasse. 
Quando finalmente il dottore, con i jeans imbrattati di sangue e il volto sfatto dalle troppe ore rinchiuso in sala operatoria, spalancò le palpebre e tentò di urlare, di dimenarsi, Jack tentò a stento di farlo stare calmo. 
"Jack, noi possiamo aiutarti, possiamo farti guarire. Ora liberami e chiamiamo i soccorsi."
"No. Ora sarai tu ad ascoltare me. Devi amputarmi queste cazzo di gambe! Non sono le mie!" 
"Tu sei pazzo... non farò mai nulla del genere. Le tue gambe sono sane, e sono tue, cazzo. Ci sei nato, con quelle."
"Non m'interessa. O mi tagli le gambe, o giuro che ti uccido."

Il dottor Davies non riusciva a mantenere il respiro calmo, mentre teneva una motosega in mano. Anni di preparazione alle spalle per essere capace di salvare vite umane ed era bastato un minuto per mandare tutto a fanculo. Aveva pensato di tramortirlo con un sedativo, ma Jack si era rifiutato categoricamente: non ne aveva in casa e aveva bisogno che lui gli tagliasse via le gambe e lo facesse in fretta. Non ne poteva più. Erano passati ormai dei mesi da quando quel bisogno incessante aveva cominciato a farsi vivo e non se l'era più scrollato di dosso. 
Non avevano gli attrezzi giusti. Il dottor Davies era terrorizzato dall'idea di ammazzarlo, ma non c'era altro modo di agire. Le sue gambe gli dolevano per il colpo preso, i pensieri gli andavano a mille. 
Decise che quella stronzata doveva finire e doveva farlo subito. Avviò la motosega, mentre Jack era steso sul tavolo della cucina, che era sembrato il posto più probabile per far schizzare sangue ovunque. Avvicinò l'arnese alla gamba destra di Jack, dove aveva tracciato una linea in precedenza con un pennarello indelebile, come se potesse servire a qualcosa. Come se potesse farlo sembrare lontanamente un intervento, in quel modo. La pelle iniziò a lacerarsi e Jack, a causa del cotone infilato in bocca, quasi si strozzò fra le urla e la saliva. Arrivata all'osso, la motosega impiegò un po' di tempo in più per spezzarlo, tagliarlo a metà, e dopo un ultimo singulto tirò via il polpaccio, lasciandolo rotolare giù dal tavolo, sul pavimento sporco dall'assenza di Marie.
"Hai cambiato idea adesso, stronzo?", disse il chirurgo. Quando l'arto rotolò via si rese conto di avere il controllo. Si rese conto di come le sue labbra si erano inclinate in un ghigno. 
"No. No. Taglia l'altra."
Non disse nient'altro, Jack, stonato dal dolore e con gli occhi annebbiati dalle lacrime involontarie. Se n'era andata via una parte di sé, ma non si sentiva ancora meglio. 
Davies sapeva che, se voleva tenerlo in vita, doveva fasciargli la prima gamba e fermarsi. Una parte di lui, però, lo spinse ad amputare anche l'altra, soprattutto perché era quello che voleva Jack. Era consenziente. Davies non stava compiendo un crimine, quello era un desiderio di Jack. Un desiderio tanto profondo da rovinargli la vita, da costringerlo a raggiungerlo nonostante il dolore. 
Riaccese la motosega, che si azionò con un rombo, e la portò sull'unica gamba rimasta, quella sinistra. La tagliò via con più facilità, in modo più rapido, e lì non riuscì a trattenere una risata soddisfatta. Si era sentito bene, a tagliar via quell'altra parte del suo corpo.
Guardò Jack in volto, sorrise. Gli tagliò via la testa. Morì con un'espressione turbata sul volto.

Il dottor Davies non si rifiutò più di amputare arti ai pazienti che lo richiesero, nel tempo. Pochi, certo; insulsi individui folli e spezzati. 
Si divertì a tagliargli via parti del corpo, ma non ne uccise più nessuno. E usò gli strumenti giusti. 

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Questa storia la sto pubblicando totalmente fuori programma, l'ho scritta oggi pomeriggio e l'ho corretta adesso - sono le 22.30, quindi perdonatemi eventuali errori e casomai fatemeli notare -.
C'è da dire che mi sono divertita troppo a scriverla. Senza dubbio è stata una bella esperienza calarsi nella mente di questi personaggi xD
A scopo informativo, vi comunico che il BIID è una malattia mentale che esiste veramente e c'è davvero gente che arriva a farsi amputare degli arti sani. Già di per sé era piuttosto inquietante e DOVEVO scriverci qualcosa, su un matto del genere. Come potevo lasciarmi scappare una simile follia? xD
Spero vi sia piaciuta la lettura. Vi ringrazio per essere arrivati fino a qui. <3
 

 

   
 
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