La luna piena illumina l’intera stanza rivelando un enorme salone, dove gli invitati stavano danzando. Ogni uomo ha la sua damigella. I loro corpi seguono una melodia del valzer e danzano. Nessuno bada alla coppia al proprio fianco, l’importante è non perdere il ritmo della musica.

Le dame sono stanche, ma non vogliono cedere il posto ad altre, così continuano quella danza.

In quella stanza fa davvero molto caldo, a un certo punto un cameriere spalanca una delle finestre che dà su di un balcone e ora i ballerini sono felici.

Finalmente possono sentire una fresca brezza accarezzare la loro pelle sudata. A ogni giravolta la dama assapora maggiormente quell’aria e quando torna nelle braccia del suo amato sul suo volto c’è un sorriso e non un segno di cedimento alla stanchezza di pochi secondi fa.

Tutti vorrebbero ringraziare il giovane che ha contribuito a far tornare il buon umore nella sala, ma nessuno ha davvero voglia di fermarsi per farlo, magari dopo.

I suonatori ormai stanchi dopo aver suonato per un così lungo tempo, smettono la melodia e si concedono un meritato riposo, fanno lo stesso i ballerini e ognuno si dirige verso la propria sedia.

Ma proprio in quel momento al centro della sala compaiono come dal nulla un giovane e un ragazza, lui danza davvero bene, ma la giovane pare una bambola senza vita.

Infine un urlo: “Guardate, è morta!”

Un uomo si alza dalla sua sedia e si dirige verso il gentiluomo: “Signore, si fermi! O mon dieu, venite qui, qualcuno chiami i bobby!”

Il ragazzo continuava la sua danza come non sentendo quelle voci.

Due ore prima…

il giovane Philippe volendo andare alla festa di un amico, si era fatto accompagnare a tutti i costi dalla fidanzata, pur sapendo che la poveretta si sentiva davvero molto stanca.

Dopo la prima ora di ballo la stanza era troppo gremita e calda. Lei si era più volte lamentata. Non ne poteva più i piedi le dolevano, le braccia pure. Continuava a chiedere al fidanzato di andarsene. Quando lui l’aveva lasciata facendole pensare che finalmente tali preghiere fossero state ascoltate e lei ormai si vedeva bella comoda nella propria carrozza. Lui tornò e la strinse maggiormente, ma con orrore ella vide che nella mano destra teneva uno stiletto.

“Voglio che tu stia zitta!” e dopo aver detto quelle parole gli infilò lo stiletto dritto nel cuore.

La poveretta morì immediatamente senza poter chiamare aiuto.

Philippe era così felice tanto che appena la finestra fu aperta disse: “Hai visto, cara, ora che fa più fresco, non ti lamenterai  più!” e continuò la sua danza macabra.

I presenti non se ne accorsero finché la musica cessò e i ballerini non lasciarono il loro posto per sedersi...

I presenti dovrebbero sentirsi in colpa, ma non succede, Philippe viene portato via dai bobby, il cadavere pure. Gli interrogatori vengono rimandati, visto che il colpevole è preso.

I musicisti tornano alle loro postazioni e la musica riprende, i ballerini ritornano al centro della sala a danzare. Nessuno nota le macchie di sangue sul pavimento, no, tutti sono troppo intenti a danzare sulle note melodiose di quel bellissimo valzer.



Angolo dell'autrice:

allora questa storia è nata così mentre ascoltavo un valzer. Ed è nata l'idea. 
E' lievemente horror per via della morte della ballerina e di come l'indifferenza regni sovrana all'interno della storia. Una storia davvero molto particolare per via della sua trama priva di troppi sentimenti u.u

  Bobby è il modo in cui venivano chiamati i poliziotti nella Londra del 1800.

Fatemi sapere nelle recensioni cosa ne pensate grazie! :*

Fuji.