Qualche sera più tardi, Ryan stava riempiendo il frigo sotto il bancone di birre e non si accorse della nuova cliente che si sedette sullo sgabello. Quando si rialzò e la vide, la rabbia montò in lui.
- Che diavolo ci fai tu qui? Mi sembrava di essere stato chiaro.
- Andiamo.
- Se sapevo che bastava così poco per portarti via di qui, sarei venuta prima.
- Sei tu che te ne andrai. Io ti accompagno solo all'uscita.
- Ryan...
- Dov'è la tua macchina?
- Possiamo parlare un attimo?
- Non c'è niente di cui parlare. Adesso vai via ed evita di tornare. Hai visto come ti guardavano tutti? Le uniche donne che frequentano questo locale sono in cerca di avventure pericolose.
- Non mi interessa, io sono qui solo per te. Non lascerò che tu butti la tua vita in questo modo. Meriti di più.
- Non è vero. La mia vita a Newport era solo un'illusione. Pensavo che avrei potuto avere qualcosa di buono, invece avrei dovuto rimanere qui, a Chino! Questo è il mio mondo! Adesso vattene. Devo rientrare, altrimenti perderò il posto.
- Ti prego, dimmi che non è quello che penso... Gli incontri clandestini? Ryan, perché?
- Perché no?
- Non puoi continuare così. Non è giusto, hai tutta la vita davanti, non devi sprecarla!
- Theresa, sali sulla tua macchina, metti in moto e non ti guardare più indietro. Non ne vale la pena.
Kirsten e Sandy erano entrambi sulla soglia della cucina. Stavano osservando Seth, ormai seduto con lo sguardo perso nel vuoto da un po'.
- Sono preoccupata per lui.
- Sente di non poter fare niente per Ryan, come tutti noi.
- Pronto? Theresa, ciao. Cosa? Sei andata in quel posto da sola? Ryan si sarà infuriato.
- Non sono riuscita a farlo ragionare, ma non posso arrendermi. Allora cio ho pensato tutta la notte e ho avuto un'idea...
- Dimmi, sono tutto orecchie.
- Beh, a dire la verità, volevo chiederti se potevamo vederci. Sto venendo a Newport. Ho bisogno dell'aiuto della tua famiglia, per quello che ho in mente.
- Certo, ti aspettiamo.
- Grazie Seth. Ci vediamo fra poco.
- Non credete che mi sia sfuggito il fatto che siete lì da un po' a spiarmi! Comunque, era Theresa, ha detto di avere un'idea per Ryan, ma ha bisogno del nostro aiuto.
- Per cosa?
- Non ne ho idea, però fra poco sarà qui. Ha detto che ha provato a tornare da Ryan, ma lui non l'ha voluta ascoltare.
Un paio d'ore dopo, il salotto di casa Cohen era teatro di una discussione piuttosto animata.
- No, non se ne parla! E' troppo pericoloso!
- Kirsten ha ragione. Non possiamo lasciartelo fare. Ho promesso a tua madre che il tuo coinvolgimento in questa storia non ti avrebbe messo in pericolo. Non ho intenzione di venire meno alla parola data.
- Signor Cohen, non lascerò per niente al mondo il padre di mio figlio a se stesso. Si sta rovinando la vita e questo non posso permetterlo. Non vi sto chiedendo il permesso, vorrei solo che teneste qui Daniel per un po', lontano dai guai.
- Tua madre mi odierà.
- Mia madre sa che non c'è un modo per fermarmi, ma su Daniel è d'accordo con me. Con voi sarà sicuramente più al sicuro.
- Va bene.
- Sandy!
- Lo farà comunque, è quello che ci sta dicendo! Tanto vale darle una mano
- Va bene, ma ho una condizione.
- Sentiamo.
- Voglio che porti anche tua madre qui da noi. Non puoi lasciare tuo figlio con degli estranei, ha bisogno di una faccia conosciuta.
- Grazie.
- Cerca di fare in modo che non ti succeda niente, altrimenti Ryan mi ucciderà per averti portato lì la prima volta.
- Tranquillo, in fondo ci sono cresciuta a Chino, so cosa aspettarmi.
Ennesima sera, ennesime facce da delinquenti in quella bettola. Ryan salì sul banco per iniziare un nuovo turno. Il suo capo gli fece un cenno affinché si avvicinasse a lui.
- Atwood, da stasera hai una nuova compagnia dietro il banco.
- A meno che tu non abbia cambiato i turni, capo, mi sembra che la nuova compagnia sia in ritardo...
- Le donne, Atwood! Speriamo sia solo un caso, o dovrò pentirmi di averne assunto una!
- Ecco, Ryan, lei è la tua nuova collega...
- Theresa...
- Oh, ma allora vi conoscete già, molto bene!