C'è qualcosa che non mi dice.
Il cofano dell'Impala è più rigido del solito; è come se tra lui e Sam ci fosse un muro. O una lastra di vetro, perché lo vede, lo sente e ci parla, anche, ma non c'è più quello scambio di sguardi che sembrava unirli anche nel pensiero. Alla birra hanno sostituito il whiskey - per motivi diversi - e il silenzio è così forte che le orecchie gli ronzano.
È un silenzio diverso, anche quello: prima era caldo, rassicurante come una coperta nel freddo. Adesso è ghiaccio sulla schiena, sibili nelle orecchie e qualcosa di viscido che striscia appena sotto la pelle.
Sam sbatte le palpebre. «Tutto bene?»
Anche il modo in cui lo dice è diverso. Sembra aver lasciato l'espressione da cucciolo in un'altra vita. Quello davanti a lui non è più Sammy, lo studente scappato dal college, ma Sam, un cacciatore in piena regola. Sembra quasi papà.
Dean scrolla le spalle. «Sì. Solo una sensazione.»