Premetto
di non sapere assolutamente niente di
questa coppia, essendo principalmente estranea alla maggior parte delle
novità fanon, ma comunque non si potrà
dire che non ho tentato. In tutta sincerità non capisco cosa porti un
fan a shippare Scorpius/Lily
piuttosto che Scorpius/Rose o chessò
io, identificare i suddetti nei genitori mi pare fin troppo banale e “di
ripiego”.
…togliamo
pure le virgolette.
Comunque
sia, ci sono cascata anche io, quindi eviterò di dilungarmi oltre!
Questa
piccola one shot è per
Laly che –buh!- ama
la coppia ù_u sorpresa sorpresa, e non è nemmeno il tuo compleanno
<3
Kushina
Uzum… volevo dire Clà
Ci sono
momenti in cui capisci che la cosa più importante per sopravvivenza
è sapersi ritagliare uno spazio, per quanto piccolo possa essere, e
difenderlo con le unghie e con i denti dalle aggressioni esterne.
Ci sono
dei momenti in cui devi saper
chiudere gli occhi per ignorare l’infernale girotondo che ti circonda,
cercando di preservare un briciolo di sanità mentale.
Ci sono
dei momenti in cui devi saper dire no.
Un
“no” deciso, prorompente ma allo tempo
garbato.
«
No, grazie signora Weasley. Credo che la nona
porzione di pasticcio di carne sia stata abbastanza ».
« Ma
cosa dici, Scorpius caro?
Sei così pallido… sei sicuro che i tuoi genitori ti nutrano
abbastanza? ».
Ebbene,
quei momenti sono le cene collettive della famiglia Potter-Weasley.
A cui io, Scorpius Malfoy, sono
disgraziatamente stato invitato.
L ezioni di S opravvivenza
«
Pensavo… ».
« Ho
già i brividi, giuro ».
«
Scorpius! ».
Apro la bocca
per dire altro, ma dopo lo sguardo carico di disapprovazione –e silenziose
minacce- che Lily mi rivolge, capisco che è meglio tacere.
«
Hai programmi per le vacanze di Natale? » mi
chiede, posando sorridente la propria burrobirra. Io
mi guardo attorno con fare circospetto: ho la tremenda sensazione che qualunque
cosa dirò d’ora in avanti, potrà essere usata contro di me.
Conoscendo poi la ragazza che mi siede di fronte, ecco che il terribile
presentimento si fa man mano più reale.
« Mh, non saprei » biascico evasivo. « Forse qualche
cena con mia nonna, sai… mio padre non è molto incline a
socializzare con i parenti ».
«
Capisco » risponde Lily, annuendo comprensiva. «
Qualche giorno fa, parlando con Rosie, mi è
venuta in mente una cosa davvero carina! Che ne diresti di… ».
È davvero strano.
La mia
ragazza, Lily Potter, mi sta parlando e io vedo le sue labbra muoversi, senza
che queste emettano il minimo suono. Beh, non un suono di senso compiuto,
almeno.
Il mondo
attorno a noi sembra scomparso, i rumori arrivano alle mie
orecchie ovattati e confusi, e il mio sguardo è perso nel vuoto.
«
Allora, che ne pensi? » mi chiede, realmente
soddisfatta della propria proposta.
No, non
è possibile.
Non
può aver detto quello che penso, vero?
Probabilmente
è un’allucinazione data dalla burrobirra
o da questi strani dolcetti allo zenzero. Basta che io chiuda gli occhi, ripeta
con convinzione “non è successo niente, non è successo
niente” e alla fine mi risveglierò in infermeria con
un’innocua intossicazione alimentare.
Ok, mi sto
solo illudendo, lo so, ma ho diciassette anni: sono troppo giovane per morire.
«
No, ti prego » mormoro con voce
strozzata, reggendomi al tavolo per non svenire. Non che ci tenga alla mia
reputazione, ma crollare privo di sensi nel bel mezzo de “i Tre manici di
scopa” sarebbe qualcosa di umiliante. «
Non dirlo. Non chiedermi di farlo! » aggiungo
terrorizzato.
«
Andiamo Scorpius, che problema c’è? » mi chiede Lily, minimizzando evidentemente la cosa. « Mostra un po’ di coraggio! ».
«
Mi spiace deluderti, ma il coraggio è per i Grifondoro,
io sono un Corvonero. Sai qual è la dote dei Corvonero? ».
«
L’intelligenza? ».
«
Esatto! » esclamo. « E proprio in
virtù di ciò, sono abbastanza saggio da capire che conoscere non
solo i tuoi genitori, ma tutti i tuoi parenti durante il cenone di Natale sarà…
un suicidio? ».
Lily rotea
gli occhi, portando dietro le orecchie una ciocca di capelli rosso fuoco.
«Non
essere così pessimista » mi dice. « I
mie parenti non sono male come pensi! Senza contare che conosci già Albus, James, Rose, Hugo… ».
« Albus mi vuole uccidere » la interrompo, cercando di
avvalorare la mia tesi.
«
Credevo foste amici ».
«
Oh, lo siamo, ma il fatto che io esca con te, ufficialmente… beh, diciamo
che non gli va a genio ».
«
È mio fratello, è normale che sia un po’ geloso » mi
spiace.
«
Capisco il suo punto di vista, ma un “fai piangere mia sorella e ti
ammazzo” detto col sorriso sulle labbra mi fa ugualmente paura ».
Per un
momento, Lily rimane in silenzio, contemplando il bicchiere appoggiato sul
lucido ripiano del tavolo. Poi alza gli occhi, con quell’espressione da
cucciolo sotto la pioggia che non convincerebbe neppure un cieco e dice quelle
parole.
Sì,
quelle.
« Ti
prego, fallo per me ».
Lo sapevo.
Davvero, lo sapevo che saremmo arrivati a questo punto: dove neppure le minacce
possono, il “fallo per me”
riesce.
…
«
…va bene, dannazione, vengo! »
Non
l’avessi mai detto.
***
Harry e Ginny Potter.
Allungo
una mano verso il citofono, indeciso se suonare o darmela a gambe. In una
situazione simile è bene valutare i pro e i contro.
Quali
vantaggi otterrei da una mia possibile fuga?
Niente
cena in famiglia, questo è certo, non conoscerei –per ora- i
genitori della mia ragazza e, soprattutto, non riceverei nessuna occhiata omicida
da parte di Albus.
Ma i
contro?
Per prima
cosa Lily mi ucciderebbe, quando si impegna riesce ad essere peggio di suo
fratello, devo ammetterlo. E poi… beh, servono altri deterrenti? La sua
ira funesta è l’unica cosa che per il momento tiene i miei piedi
ancora attaccati allo zerbino.
A questo
punto, suonare o non suonare? Questo è il quesito.
Mentre
sono ancora immerso nelle mie profonde elucubrazioni mentali, ecco che la porta
si apre.
«
Quando contavi di entrare, per l’epifania? »
mi chiede Lily, sorridente nel suo, ehm,
bellissimo maglione rosso, decorato da una gigantesca L in oro.
«
Carino, vero? » mi chiede notando il mio
sguardo. « È il regalo di nonna… ne cuce uno ogni anno
».
Oh, no. Ci
sono anche i nonni.
« E non fare quella faccia da “Oh, no. Ci sono anche i nonni” » mi avvisa.
« Scommetto che ti divertirai ».
Annuisco
poco convinto, lasciandomi guidare verso il soggiorno.
«
Speriamo » mormoro a mezza voce.
Uomo morto
in marcia.
Mentre lo
attraversiamo, il corridoio sembra farsi sempre più lungo, esasperando
la mia agonia. Al momento la mia autostima si trova appiccicata alla suola
delle mie scarpe, il mio cuore minaccia di fermarsi da un momento
all’altro, mentre il mio cervello si rifiuta di collaborare.
C’è
qualcosa che possa andare per il verso giusto?
Mancano
solo pochi passi e la mano di Lily tiene ancora saldamente la mia. Affetto o ha
forse subodorato i miei tentativi di fuga?
«
Gli piacerai » mi sussurra convinta, prima di spingermi a tradimento
all’interno della stanza affollata.
Al mio
ingresso, tutto tace. Una ventina di paia di occhi si posano su di me nel
medesimo istante, senza che nessuno osi parlare.
Al mio
fianco Lily guarda tutti con aria ansiosa, come se aspettasse un cenno
d’approvazione. Ma comunque nessuno, e dico nessuno, fiata.
Avverto
distintamente delle gelide goccioline di sudore scendermi lungo la spina
dorsale, mentre le mie mani ricominciano a tremare. Immagino che perfino
trovarsi di fronte al Winzegamot sia meno
inquietante.
Infine una
voce rompe questo silenzio imbarazzante.
«
Ehi, Scorps, amico mio! Vi abbiamo stra-battuti alla
partita di settimana scorsa! ».
È Albus.
All’improvviso,
mi rendo conto che la famiglia di Lily non è poi così male.
T he E nd ?