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Autore: Mala Mela    22/07/2009    9 recensioni
[Scorpius/Lily]
Ci sono momenti in cui capisci che la cosa più importante per sopravvivenza è sapersi ritagliare uno spazio, per quanto piccolo possa essere, e difenderlo con le unghie e con i denti dalle aggressioni esterne.
Ci sono dei momenti in cui devi saper chiudere gli occhi per ignorare l’infernale girotondo che ti circonda, cercando di preservare un briciolo di sanità mentale.
Ci sono dei momenti in cui devi saper dire no.
Un “no” deciso, prorompente ma allo tempo garbato.
« No, grazie signora Weasley. Credo che la nona porzione di pasticcio di carne sia stata abbastanza ».
« Ma cosa dici, Scorpius caro? Sei così pallido… sei sicuro che i tuoi genitori ti nutrano abbastanza? ».
Ebbene, quei momenti sono le cene collettive della famiglia Potter-Weasley.
A cui io, Scorpius Malfoy, sono disgraziatamente stato invitato.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Premetto di non sapere assolutamente niente di questa coppia, essendo principalmente estranea alla maggior parte delle novità fanon, ma comunque non si potrà dire che non ho tentato

Premetto di non sapere assolutamente niente di questa coppia, essendo principalmente estranea alla maggior parte delle novità fanon, ma comunque non si potrà dire che non ho tentato. In tutta sincerità non capisco cosa porti un fan a shippare Scorpius/Lily piuttosto che Scorpius/Rose o chessò io, identificare i suddetti nei genitori mi pare fin troppo banale e “di ripiego”.

…togliamo pure le virgolette.

Comunque sia, ci sono cascata anche io, quindi eviterò di dilungarmi oltre!

Questa piccola one shot è per Laly che –buh!- ama la coppia ù_u sorpresa sorpresa, e non è nemmeno il tuo compleanno <3

 

Kushina Uzum… volevo dire Clà

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ci sono momenti in cui capisci che la cosa più importante per sopravvivenza è sapersi ritagliare uno spazio, per quanto piccolo possa essere, e difenderlo con le unghie e con i denti dalle aggressioni esterne.

Ci sono dei momenti in cui devi saper chiudere gli occhi per ignorare l’infernale girotondo che ti circonda, cercando di preservare un briciolo di sanità mentale.

Ci sono dei momenti in cui devi saper dire no.

Un “no” deciso, prorompente ma allo tempo garbato.

« No, grazie signora Weasley. Credo che la nona porzione di pasticcio di carne sia stata abbastanza ».

« Ma cosa dici, Scorpius caro? Sei così pallido… sei sicuro che i tuoi genitori ti nutrano abbastanza? ».

Ebbene, quei momenti sono le cene collettive della famiglia Potter-Weasley.

A cui io, Scorpius Malfoy, sono disgraziatamente stato invitato.

 

 

L ezioni di S opravvivenza

 

« Pensavo… ».

« Ho già i brividi, giuro ».

« Scorpius! ».

Apro la bocca per dire altro, ma dopo lo sguardo carico di disapprovazione –e silenziose minacce- che Lily mi rivolge, capisco che è meglio tacere.

« Hai programmi per le vacanze di Natale? » mi chiede, posando sorridente la propria burrobirra. Io mi guardo attorno con fare circospetto: ho la tremenda sensazione che qualunque cosa dirò d’ora in avanti, potrà essere usata contro di me. Conoscendo poi la ragazza che mi siede di fronte, ecco che il terribile presentimento si fa man mano più reale.

« Mh, non saprei » biascico evasivo. « Forse qualche cena con mia nonna, sai… mio padre non è molto incline a socializzare con i parenti ».

« Capisco » risponde Lily, annuendo comprensiva. « Qualche giorno fa, parlando con Rosie, mi è venuta in mente una cosa davvero carina! Che ne diresti di… ».

È davvero strano.

La mia ragazza, Lily Potter, mi sta parlando e io vedo le sue labbra muoversi, senza che queste emettano il minimo suono. Beh, non un suono di senso compiuto, almeno.

Il mondo attorno a noi sembra scomparso, i rumori arrivano alle mie orecchie ovattati e confusi, e il mio sguardo è perso nel vuoto.

« Allora, che ne pensi? » mi chiede, realmente soddisfatta della propria proposta.

No, non è possibile.

Non può aver detto quello che penso, vero?

Probabilmente è un’allucinazione data dalla burrobirra o da questi strani dolcetti allo zenzero. Basta che io chiuda gli occhi, ripeta con convinzione “non è successo niente, non è successo niente” e alla fine mi risveglierò in infermeria con un’innocua intossicazione alimentare.

Ok, mi sto solo illudendo, lo so, ma ho diciassette anni: sono troppo giovane per morire.

« No, ti prego » mormoro con voce strozzata, reggendomi al tavolo per non svenire. Non che ci tenga alla mia reputazione, ma crollare privo di sensi nel bel mezzo de “i Tre manici di scopa” sarebbe qualcosa di umiliante. « Non dirlo. Non chiedermi di farlo! » aggiungo terrorizzato.

« Andiamo Scorpius, che problema c’è? » mi chiede Lily, minimizzando evidentemente la cosa. « Mostra un po’ di coraggio! ».

« Mi spiace deluderti, ma il coraggio è per i Grifondoro, io sono un Corvonero. Sai qual è la dote dei Corvonero? ».

« L’intelligenza? ».

« Esatto! » esclamo. « E proprio in virtù di ciò, sono abbastanza saggio da capire che conoscere non solo i tuoi genitori, ma tutti i tuoi parenti durante il cenone di Natale sarà…  un suicidio? ».

Lily rotea gli occhi, portando dietro le orecchie una ciocca di capelli rosso fuoco.

«Non essere così pessimista » mi dice. « I mie parenti non sono male come pensi! Senza contare che conosci già Albus, James, Rose, Hugo… ».

« Albus mi vuole uccidere » la interrompo, cercando di avvalorare la mia tesi.

« Credevo foste amici ».

« Oh, lo siamo, ma il fatto che io esca con te, ufficialmente… beh, diciamo che non gli va a genio ».

« È mio fratello, è normale che sia un po’ geloso » mi spiace.

« Capisco il suo punto di vista, ma un “fai piangere mia sorella e ti ammazzo” detto col sorriso sulle labbra mi fa ugualmente paura ».

Per un momento, Lily rimane in silenzio, contemplando il bicchiere appoggiato sul lucido ripiano del tavolo. Poi alza gli occhi, con quell’espressione da cucciolo sotto la pioggia che non convincerebbe neppure un cieco e dice quelle parole.

Sì, quelle.

« Ti prego, fallo per me ».

Lo sapevo. Davvero, lo sapevo che saremmo arrivati a questo punto: dove neppure le minacce possono, il “fallo per me” riesce.

 

 

« …va bene, dannazione, vengo! »

Non l’avessi mai detto.

 

 

***

 

 

Harry e Ginny Potter.

Allungo una mano verso il citofono, indeciso se suonare o darmela a gambe. In una situazione simile è bene valutare i pro e i contro.

Quali vantaggi otterrei da una mia possibile fuga?

Niente cena in famiglia, questo è certo, non conoscerei –per ora- i genitori della mia ragazza e, soprattutto, non riceverei nessuna occhiata omicida da parte di Albus.

Ma i contro?

Per prima cosa Lily mi ucciderebbe, quando si impegna riesce ad essere peggio di suo fratello, devo ammetterlo. E poi… beh, servono altri deterrenti? La sua ira funesta è l’unica cosa che per il momento tiene i miei piedi ancora attaccati allo zerbino.

A questo punto, suonare o non suonare? Questo è il quesito.

Mentre sono ancora immerso nelle mie profonde elucubrazioni mentali, ecco che la porta si apre.

« Quando contavi di entrare, per l’epifania? » mi chiede Lily, sorridente nel suo, ehm, bellissimo maglione rosso, decorato da una gigantesca L in oro.

« Carino, vero? » mi chiede notando il mio sguardo. « È il regalo di nonna… ne cuce uno ogni anno ».

Oh, no. Ci sono anche i nonni.

« E non fare quella faccia da “Oh, no. Ci sono anche i nonni” » mi avvisa. « Scommetto che ti divertirai ».

Annuisco poco convinto, lasciandomi guidare verso il soggiorno.

« Speriamo » mormoro a mezza voce.

Uomo morto in marcia.

Mentre lo attraversiamo, il corridoio sembra farsi sempre più lungo, esasperando la mia agonia. Al momento la mia autostima si trova appiccicata alla suola delle mie scarpe, il mio cuore minaccia di fermarsi da un momento all’altro, mentre il mio cervello si rifiuta di collaborare.

C’è qualcosa che possa andare per il verso giusto?

Mancano solo pochi passi e la mano di Lily tiene ancora saldamente la mia. Affetto o ha forse subodorato i miei tentativi di fuga?

« Gli piacerai » mi sussurra convinta, prima di spingermi a tradimento all’interno della stanza affollata.

Al mio ingresso, tutto tace. Una ventina di paia di occhi si posano su di me nel medesimo istante, senza che nessuno osi parlare.

Al mio fianco Lily guarda tutti con aria ansiosa, come se aspettasse un cenno d’approvazione. Ma comunque nessuno, e dico nessuno, fiata.

Avverto distintamente delle gelide goccioline di sudore scendermi lungo la spina dorsale, mentre le mie mani ricominciano a tremare. Immagino che perfino trovarsi di fronte al Winzegamot sia meno inquietante.

Infine una voce rompe questo silenzio imbarazzante.

« Ehi, Scorps, amico mio! Vi abbiamo stra-battuti alla partita di settimana scorsa! ».

È Albus.

All’improvviso, mi rendo conto che la famiglia di Lily non è poi così male.

 

 

 

 

 

T he E nd ?

 

 

   
 
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