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Autore: Keyra96    24/04/2019    0 recensioni
- Chi diavolo mi rompe a quest'ora del mattino? - rispose burbero Bobby, non appena alzò la cornetta.
- Parlo con il signor Robert Singer? - la voce vellutata di una donna, distorta dal telefono, gli riecheggiò nell'orecchio.
- Dipende da chi lo cerca! - disse lui, cercando di nascondere la curiosità.
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- Lei dov'è? – domandò John.
- Ѐ di là, seduta sul divano a guardarsi intorno con lo sguardo terrorizzato! – rispose burbero, come sempre tra l'altro.
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- Porca miseria Bobby per essere tua figlia è veramente carina! - si lasciò sfuggire Dean
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La storia segue le vicende della serie tv, comincia a metà della prima stagione e proseguirà passo passo con gli episodi ma alcuni capitolo saranno completamente scritti da me. Nella storia sarà presente Charlie, la figlia che Bobby non aveva mai saputo di avere, nata da una storiella di una notte durante una caccia. Charlie dapprima proverà a vivere una vita normale, ma poi si affiancherà ai Winchester e a suo padre imparando l'arte della caccia e lottando assieme a loro contro il male. Inoltre Charlie scoprirà la verità sul suo passato e sulla sua vera identità e non mancheranno i momenti romantici con uno dei nostri adorati Winchester.
https://youtu.be/FHQnJa9Aw8c
Genere: Avventura, Horror, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bobby, Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima stagione, Più stagioni
Capitoli:
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Charlie e Bobby erano andati a prendersi un caffè in un bar vicino al campus mentre Sam e Dean investigavano sul caso. Bobby voleva che la figlia fosse il più lontana possibile dalla faccenda, ma in qualche modo Charlie voleva rendersi utile. Ogni volta che aveva provato a persuadere il padre a portarla con sé, questi glielo negava sempre, ed ora che il caso era lì nel suo campus, sotto il suo naso, non se lo sarebbe fatto sfuggire. Infondo Bobby qualcosa gliel'aveva insegnata e in più le affidava sempre il ruolo delle ricerche, quando si trattava di cacciare. Questa volta lo voleva provare sul serio, cosa significare essere un cacciatore del sovrannaturale e ci sarebbe riuscita.

- Voglio cacciare anche io questa volta! – disse tutto d'un fiato, guardando il padre. Bobby rimase bloccato con la tazza del caffè a mezz'aria. Nei sei anni che Charlie aveva vissuto con lui, non c'era mai stata una volta in cui la ragazza avesse avuto bisogno di una ramanzina, ma adesso Bobby aveva letteralmente voglia di urlargli addosso che fosse completamente impazzita.

- Ti ha dato di volta il cervello?! – disse con tutta la calma possibile, sbattendo con un po' più di forza, però, la tazza del caffè sul tavolo, attirando l'attenzione degli altri clienti.

- Non ne ho mai avuto modo e ti confesso che ne sono sempre stata affascinata, sono sempre stata alla larga da questo modo –

- E ci resterai! – le puntò un dito contro – Mi sono spaccato la schiena per darti una vita normale, ti ho fatta studiare e ti pago la retta del college per tenerti lontana da questa vita ed è così che tu mi ripaghi dopo tutto quello che ho fatto per te? Non ti darò il mio consenso, affinché tu ti rovini la vita, esattamente come ho fatto io! – la rabbia si era impossessata di lui, la vena sul collo aveva preso a pulsagli e il volto era diventato rosso per via del nervosismo.

- Bobby io... -

- Sono tuo padre signorina ed ho ancora potere decisionale su di te ebbene che tu lo impari! – sbatté una mano sul tavolo facendo voltare ancora una volta i clienti verso di lui.

- Che diavolo avete da guardare, non avete mai discusso con vostra figlia? Fatevi gli affari vostri! – sbraitò contro gli altri consumatori della tavola calda, tornando poi a guardare la figlia.

- Non correrò nessun pericolo, ci sarai tu con me e Sam e Dean, è solo per provare. Per tutti questi anni mi sono sentita esclusa da questa parte della tua vita e vorrei non dovermi più sentire così. Ho quasi ventidue anni, credo di essere in grado di decidere da sola per la mia vita! – gli rispose lei con la calma, prendendogli il dorso della mano e stringendola forte. Bobby la guardò. In quegli occhi chiari riconobbe tutta la forza e la determinazione di sua madre Grace quando ancora cacciava e riconobbe la sua stessa testardaggine. Bobby sospirò chinando il capo quando il telefono squillò e lo distrasse dal darle una risposta. Dall'altro capo del cellulare c'era Dean che gli chiedeva d'incontrarsi. Chiuse la telefonata dandosi appuntamento alla biblioteca del campus.

- Fa sì che io non debba pentirmene! – disse alla figlia alzandosi dal tavolo e lasciandovi sopra qualche dollaro mentre, assieme ad una Charlie sprizzante di felicità si dirigevano fuori dal bar per incontrare i Winchester.

***

Bobby lasciò Charlie all'entrata della biblioteca, dicendole che aveva bisogno di riposare un po', le disse di raggiungere i ragazzi e di non fare nessun passo azzardato finché lui non sarebbe tornato. Charlie acconsentì per non irritarlo ancora di più, sapeva quanto costava a Bobby quella decisione. Si voltò verso l'entrata della biblioteca e prese un profondo respiro prima di entrare e cercare con lo sguardo i due fratelli, li scorse seduti ad una scrivania intenti a sfogliare vari fascicoli. Charlie si avvicinò scostando la sedia accanto a Dean attirando l'attenzione dei due ragazzi.

- Dov'è Bobby? – domandò il maggiore guardandosi intorno.

- Non viene, ha detto che aveva bisogno di riposarsi e che avremmo dovuto fare le nostre ricerche senza di lui! –

- Le nostre ricerche? Perché le nostre? – chiese Dean

- Lavoro anche io al caso con voi! – rispose Charlie dando un'occhiata ai fascicoli – Allora di cosa si tratta, perché tutti questi fascicoli? – domandò.

- Tu non puoi lavorare al caso con noi, non lo hai mai fatto! – disse Dean togliendole il fascicolo dalle mani.

- Razza di idiota quando chiamavi per avere le informazioni ero io che te le procuravo assieme a mio padre, per cui dammi qua e fammi lavorare! – lo rimproverò brusca lei riprendendosi il fascicolo.

- Da quando sei più simile a Bobby e meno tu? Che fine ha fatto la ragazzina dolce e timida? – le chiese quasi terrorizzato.

- Le persone cambiano continuamente Dean. Semplicemente ci si adatta alle circostanze! Ora volete dirmi cosa avete scoperto? -  Li guardò entrambi aspettando la risposta.

- Crediamo si tratti della leggenda dell'Uomo Uncino! – disse Dean dopo aver sbuffato. Le spiegò le loro ipotesi e il perché di quei fascicoli. Dopo di che, se li divisero e cominciarono a cercare qualcuno che corrispondesse all'identità dell'uomo uncino.

Sam fissò Charlie concentrata nella lettura. Dean aveva ragione, che fine aveva fatto la ragazza che entrambi conoscevano? Non sapeva come, ma era in qualche modo convinto di c'entrare qualcosa con il cambiamento della ragazza.

Erano passate delle ore ed avevano controllato più di 50 fascicoli, Bobby era ancora al motel a riposarsi. Dean si portò una mano agli occhi stanchi, mentre Charlie sbadigliò stiracchiandosi gambe e braccia.

- Qui c'è bisogno di un caffè. Vado a prenderne uno, voi volete qualcosa? – domandò Dean.

- Per me nulla! – rispose Sam troppo concentrato a leggere.

- Un caffè andrà benissimo! – rispose Charlie, sbattendo più volte le palpebre e tornando a leggere. Dean annuì e si allontanò lasciando i due ragazzi nel più completo silenzio. Charlie continuava a strizzarsi gli occhi, mentre Sam la guardava di sottecchi. Aveva quasi paura di parlarle, temeva di infastidirla in qualche modo.

- Va tutto bene? – disse poi, notando quanto la ragazza si massaggiasse gli occhi.

- Ho dimenticato gli occhiali in stanza e dopo un po' che li sforzo, li occhi tendono a farmi male! – rispose lei strizzandoseli per l'ennesima volta.

- Puoi fare una pausa se vuoi! – le propose.

- No, abbiamo del lavoro da fare e l'unica cosa di cui ho bisogno è quel caffè! – disse Charlie, non incontrando nemmeno per un istante lo sguardo di Sam. Le costava ammetterlo, ma rivederlo aveva leggermente riaperto quella ferita nel suo cuore.

- Come ti vanno le cose qui? – chiese Sam, provando a fare un po' di conversazione, evitando di ripiombare in un imbarazzante silenzio.

- Tutto nella norma! – rispose Charlie con un'alzata di spalle continuando a leggere. Sam annuì capendo che la ragazza non aveva molta voglia di fare conversazione, così tornó a concentrarsi sui suoi fascicoli. Charlie alzò di poco lo sguardo, fissando il suo profilo. I capelli gli si erano allungati un po', aveva la frangetta sugli occhi che gli copriva lo sguardo. Sul viso un leggero strato di barbetta. Charlie non poté fare a meno di pensare che fosse ancora più bello di come lo ricordava.

- Bobby mi ha detto di Jessica! – si lasciò sfuggire senza pensare. Lo sguardo di Sam scattò nella sua direzione e per la prima volta da quando si erano rivisti, i loro occhi s'incrociarono. Questa volta era lui quello che non voleva rispondere.

- Mi dispiace! – disse lei rammaricata. – So bene cosa si prova a ... - e la sua voce scemò, chinò il capo sui fascicoli, rendendosi conto di quanto l'aria si fosse fatta pesante. Sam si alzò prendendo il suo fascicolo in mano e spostandosi alle spalle di Charlie.

- Mi sono stancato di restare seduto! – disse solamente, riprendendo le ricerche. Dean arrivò poco dopo con i due caffè e una ciambella fra le mani.

- Trovato qualcosa? – domandò ai due, che declinarono con il capo. Lui annuì sedendosi e porgendo il caffè a Charlie, ricominciando a leggere i suoi documenti.

- Ehi, state a sentire? – richiamò la loro attenzione Sam – 1862, il pastore Jacob Carbs, viene arrestato per omicidio. Sembrava che odiasse il quartiere a luci rosse al punto tale che una sera uccise tredici prostitute. – cominciò a leggere mentre Charlie e Dean lo affiancavano per vedere il fascicolo.

- Alcune delle vittime furono trovate a letto tra le lenzuola grondanti di sangue, altre invece appese a testa in giù tra i rami degli alberi! –

- Mio Dio! – si lasciò sfuggire Charlie, mentre Dean prendeva uno dei fogli raffigurante l'immagine del pastore.

- Guardate l'arma dell'omicidio! – disse Dean, mostrando l'immagine e ricominciando a leggere.

- Il pastore aveva perso una mano in un incidente e portava al suo posto un uncino d'argento! –

- Sapete dove è accaduto? – riprese parola Sam.  – Esattamente dove è stato ucciso quello studente! – disse guardando i due. Charlie annuì con il capo capendo cosa volesse significare.

- Ottimo lavoro Sherlock! – Dean diede una pacca sulla spalla del fratello – Ora diamoci da fare! – recuperò la sua roba seguito da Sam e Charlie.

- Aspettate devo avvisare Bobby, se faccio solo un passo senza dirgli nulla mi uccide! –

- Charlie grazie per l'aiuto ma è meglio se proseguiamo da soli! – la bloccò Sam.

- Cosa? Ma... -

- Davvero questa vita non fa per te! Ascolta il mio consiglio e quello di Bobby stanne fuori! – disse ancora per poi voltarsi e lasciarla lì furente di rabbia e rimorso.

- E sono due? – disse Dean fuori dalla biblioteca.

- Cosa? – chiese Sam ignaro.

- Le volte in cui le hai spezzato il cuore! –

***

Dean e Sam si trovavano sul retro della casa dove avevano appena trovato un altro cadavere. Questa volta si trattava della coinquilina di Lory, la testimone del primo omicidio. Sam si arrampicò su per il balcone per riuscire ad entrare senza farsi vedere, fu seguito a ruota da Dean, che gli piombò addosso una volta che furono nella casa.

- Ehi sta calmo! – se lo scrollò di dosso il minore.

- Io sono calmo, sta calmo tu! – bisbigliò Dean per non farsi sentire. Si guardarono intorno ritrovandosi nella cambia armadio di una delle camere delle studentesse. Quando aprirono la porta, trovarono nella stanza Charlie, che stava dando un'occhiata in giro.

- E tu che ci fai qui? – le chiese curioso Dean. Charlie si girò sorpresa di vederli sbucare dall'armadio.

- Ci abito! – disse sprezzante dandogli le spalle, i due fratelli si guardarono sollevando contemporaneamente le sopracciglia.

- Non ti avevamo detto di starne fuori? – la riprese Sam facendola voltare.

- Si dia il caso che sia maggiorenne e tra l'altro voi non siete i miei genitori, per cui fatevi gli affari vostri. Indagherò da sola! – gli diede ulteriormente le spalle, ricominciando a guardarsi in giro.

- Ehi Sherlock, almeno la parete l'hai guardata? – le chiese Dean sfottendola.

- Credi che sia idiota come voi? – rispose continuando a fotografare la scena del crimine. Dean rimase interdetto non sapendo cosa rispondere, mentre Sam si avvicinò un po' di più alla scritta incisa sulla parete.

- 'Sei contenta di non aver acceso la luce!' – citò notando il marchio sotto di essa.

- Ѐ sicuramente l'Uomo Uncino! – disse Charlie, incrociando le braccia al petto.

- Già, ed è sicuramente uno spettro, sentite l'odore? – disse picchiettandosi l'indice sul naso mentre si avvicinava alla finestra. I due ragazzi annuirono con faccia disgustata.

- Dove l'ho già visto quel simbolo? – pensò ad alta voce Sam, corrucciando lo sguardo sul marchio inciso.

- Ѐ lo stesso simbolo presente sull'uncino del pastore! – gli ricordò Charlie. I due la guardarono stupefatti.

- Che c'è? Ho la memoria fotografica! – rispose con un'alzata di spalle, uscendo poi dalla stanza seguita a ruota dai due ragazzi. Bobby li attendeva appoggiato all'Impala, quando li vide arrivare.

- Scoperto qualcosa? –

- Sì!  - disse Charlie, mentre Sam recuperava dall'auto il fascicolo del pastore Carbs.

- Si tratta sicuramente di quel pastore! – disse facendo notare ai tre il simbolo presente sull'uncino, che combaciava con quello sulla parete della stanza di Lory e Taylor.

- Troviamo la sua tomba e bruciamola, così tu potrai tornare a studiare e noi a fare le nostre vite! – disse Bobby risolutivo. Non voleva ammettere che sua figlia se la stesse cavando bene, infondo ce lo aveva nel sangue, ma era fermamente convinto che non avrebbe dovuto intraprendere quella strada.

- Non così in fretta! – disse Sam, che leggeva i documenti. – Dopo l'esecuzione, il corpo del pastore Jacob Carbs fu sepolto in una tomba anonima! – lesse Sam, sbuffando poi.

- Perfetto ed ora che si fa? – domandò Charlie con tono ironico.

- Almeno sappiamo chi è il fantasma, ma non sappiamo quale motivo ha per uccidere! – disse Sam mentre tutti e quattro prendevano posto nell'auto. Dean lesse un biglietto lasciato sul cofano dell'auto e poi guardò il fratello.

- Io credo proprio che ci sia! E forse la tua amica Lory ne sa qualcosa! – disse salendo in auto.

Dopo altre ricerche condotte da Bobby i ragazzi erano arrivati alla conclusione che il colpevole fosse il reverendo Sorrenson che predicava contro l'immortalità, ovvero il padre di Lory, la ragazza coinvolta nei due omicidi. Sam e Charlie avevano il compito di tenere d'occhio la ragazza, mentre Dean e Bobby avrebbero cercato la tomba del pastore Carbs e ne avrebbero bruciato i resti.

Sam e Charlie erano seduti sotto casa di Lory e la stavano sentendo discutere con il padre, fra i due la tensione si tagliava con un dito. Dalla biblioteca non si erano ancora parlati.

- Mi dispiace di essere stato duro con te ieri! – spezzò il silenzio Sam, spostando l'attenzione dalla finestra di casa Sorrenson a Charlie.

- Voglio solo che tu non viva la nostra stessa vita Charlie. Hai la possibilità di essere felice e normale e la stai buttando al vento. Non sai quanto pagherei per avere la tua stessa opportunità, a me è stata strappata via! – ripensò a Jessica e quando assieme a lei aveva pensato di ricominciare a vivere come un ragazzo della sua età.

- Una vita felice e normale?  Ma ti rendi conto di cosa dici? Sam a quattordici anni ho trovato il cadavere di mia madre sgozzato sul pavimento della cucina, credi che questo sia normale. L'assassino non è mai stato trovato ed entrambi sappiamo che non è qualcuno di umano. Io non mi sono mai sentita normale. Ho sempre cercato il mio posto nel mondo e ieri mentre facevamo quelle ricerche, adesso mentre sto lavorando a questo caso, mi sento 'normale' come dici tu. Credo che infondo la mia vita fosse sempre stata destinata ad essere così. Io voglio essere una cacciatrice come voi, voglio trovare chi ha ucciso mia madre, voglio trovare il mio posto in questa dannatissima vita e non più passare i miei giorni a sentirmi fuori posto ed esclusa! – disse tutto d'un fiato stringendo i pugni. Sam la guardò senza sapere cosa rispondere, quando il telefono di Charlie cominciò a squillare, lesse il mittente e si allontanò, bofonchiando un 'torno subito', notando che Lory era uscita di casa.

- Ti ho visto dalla finestra! -  disse la giovane avvicinandosi a Sam. Da quando era arrivato gli aveva praticamente messo gli occhi addosso.

- Che ci fai qui? – chiese con un mezzo sorriso.

- Stavo tenendo d'occhio questo posto! – rispose senza pensarci più di tanto. Charlie aveva finito di parlare al telefono e stava ritornando da Sam, quando si accorse che Lory le si era seduta accanto, così decise di restare nascosta ad ascoltare la loro conversazione. Le costava ammetterlo ma le dava fastidio come quella ragazza fissava Sam.

- Sei un ragazzo dolce! – le sentì dire e vide Sam chinare il capo imbarazzato – E forse dovresti stare alla larga da me il più possibile! –

- Perché dici questo? – le chiese lui.

- Le persone che mi circondano continuano misteriosamente a morire! – rispose.

- Immagino quello che provi! – disse lui e un moto di rabbia investì Charlie. Perché con lei aveva evitato il discorso? Mentre con una sconosciuta che gli faceva gli occhi dolci si stava confidando?

- Nessuno ormai vuole più parlarmi, tu sei l'unico. Lo sceriffo sospetta addirittura di me! E sai che mi dice mio padre? Prega, abbi fede, ma che cosa ne sa lui della fede? – Lory si sfogò con Sam e lui l'ascoltò in silenzio, proprio come aveva fatto sette anni prima con una Charlie terrorizzata seduta sul vecchio divano di Bobby.

- Vi ho visti litigare prima! –

- Sta frequentando una donna sposata, l'ho scoperto da poco. Lei viene addirittura a messa con suo marito e io conosco i suoi figli. Come osa parlarmi di fede, religione e di moralità! –  disse indignata. 'Hai capito al reverendo!' si ritrovò a pensare Charlie, sollevando le sopracciglia per niente sconvolta.

- Tutti quanti hanno il diritto di fare quello che vogliono per essere felici, ma lui per tutta la vita mi ha insegnato che era immorale e che se avessi fatto qualcosa di male sarei stata punita, adesso non so più che cosa pensare! – I due restarono a fissarsi per un po' e poi Lory abbracciò Sam, facendo irrigidire ancora di più Charlie che li stava osservando da dietro un cespuglio. Sam ricambiò l'abbraccio, poi Lory gli passò le mani fra i capelli e molto lentamente scostò il viso dalla sua spalla portandolo all'altezza di quello di Sam, chinò il capo e lo baciò, venendo ricambiata. A Charlie le si mozzò il respiro e gli occhi le si velarono di lacrime. Dopo tutto quel tempo, dopo tutto quello che aveva fatto per dimenticarlo lei era ancora innamorata di Sam e quel bacio che lui stava ricambiando le stava distruggendo quel che le rimaneva del cuore. Poi lui si scostò, allontanando delicatamente la ragazza.

- Lory, io non posso, mi dispiace! – la supplicò con lo sguardo.

- C'è forse qualcun'altra? – gli domandò curiosa lei. Sam non le rispose e il loro discorso fu interrotto dal reverendo uscito in giardino a richiamare la figlia. Alle spalle dell'uomo comparve lo spettro del pastore Carbs, che gli conficcò l'uncino nella spalla e lo trascinò dentro casa chiudendo la porta. Charlie uscì dal suo nascondiglio seguendo Sam che era corso dentro la casa.

- Ѐ così che la tieni d'occhio, ficcandole la lingua in bocca! - lo rimproverò, non curandosi della presenza della ragazza alle sue spalle. Sam la guardò innervosito dalla sua affermazione. 'Okay forse ho esagerato!' pensò lei.

- Vattene via da qui! – le disse sentendo poi le urla del reverendo dal piano di sopra.

- Neanche per sogno! – rispose lei, estraendo dalla sua borsa il fucile caricato a sale e seguendolo su per le scale. Infondo al corridoio i due videro il reverendo venire trascinato in una stanza, che anche questa si chiuse. Sam corse in contro buttandola giù. Quando i due entrarono nella stanza il reverendo Sorrenson era riverso a terra e sopra di lui lo spirito del pastore Carbs. Sam e Charlie spararono contemporaneamente e lo spettro si dissolse in una nuvola di fumo. Lory entrò correndo nella stanza, dopo aver udito gli spari, e spintonando Charlie si gettò a capofitto su suo padre. I due cacciatori si guardarono e mentre Charlie fissava il reverendo e la figlia, un'idea le balenò in testa. Come poteva lo spettro essere ancora lì, se suo padre l'aveva avvisata poco prima di aver trovato la tomba e averne bruciati i resti, si ritrovò a chiedersi. 'Che abbiano sbagliato tomba?' domandò corrucciando lo sguardo sui due. Le cose non quadravano per niente. Sam estrasse il telefono dalla giacca e compose il 911, facendo arrivare un'ambulanza per il reverendo. Dopo che Lory e il padre furono portati in ospedale, Sam decise di seguirli e si diede appuntamento lì con Dean e Bobby.

- Poteva essere pericoloso per te! – disse rivolgendosi a Charlie, dopo che lo sceriffo se ne fu andato e ritornando a fissare Lory ed il reverendo da dietro un vetro.

- Ma non lo è stato! – rispose semplicemente lei. Sam si voltò pronto a farle una specie di paternale, su quanto si stesse comportando da bambina, quando Dean e Bobby li raggiunsero.

- Cosa diavolo è successo? – domandò burbero il più vecchio dei quattro.

- Stavamo parlando, quando il reverendo si è affacciato per chiamare Lory ed è comparso quel tipo! – spiegò Sam ed alla frase "stavamo parlando" Charlie si fece sfuggire uno sbuffo ironico, incrociando le braccia al petto.

- Cosa? – le chiese Dean curioso.

- No, nulla! – rispose Charlie alzando le spalle, ottenendo un'occhiataccia da parte del minore dei Winchester.

- Questo non può essere possibile. Abbiamo bruciato i resti! – ritornò sulla questione Bobby.

- E invece vi posso garantire che è così! –

- Quindi o abbiamo sbagliato i resti da bruciare, oppure abbiamo sbagliato le teorie sul reverendo! – disse Dean, corrugando lo sguardo.

- Certamente sono sbagliate le teorie sul reverendo! – prese parola Charlie, che fino a quel momento si era tenuta in disparte. I tre uomini si voltarono a guardarla, chi curioso, chi scettico nel sapere il suo parere.

- Voglio dire non avrebbe senso che si attacchi da solo, no!? – domandò retoricamente.

- Quindi cosa pensi possa essere successo? – le chiese Bobby, curioso di come sua figlia si stesse muovendo.

- Io credo che sia Lory a evocare quel tipo! – azzardò ottenendo l'ennesima occhiataccia da Sam.

- Non volontariamente, ovviamente! – aggiunse dopo, cercando di giustificare la sua teoria. – Prima che il reverendo venisse attaccato, voi due stavate parlando. E lei ha uscito fuori il discorso di suo padre e di quanto fosse immorale il suo comportamento, frequentando una donna sposata! – si avvicinò a Sam provando a farlo ragionare.

- E allora? – chiese Dean.

- Era sconvolta! – disse Sam incominciando a valutare fondata la teoria di Charlie – Lui le ha sempre insegnato che se fai qualcosa di male, poi verrai punito! – commentò Sam.

- Quindi, siccome lei sta vivendo un conflitto interiore... - iniziò Dean, cercando di seguire il filo del discorso.

- Lo spirito si è impossessato di lei, agendo contro chi pecca! – concluse Bobby, sbalordito di quanto il discorso della figlia filasse.

- Esatto! – dissero in coro Sam e Charlie, guardandosi poi imbarazzati. Sam si schiarì la voce, riprendendo il discorso.

- Rich l'aveva baciata, Taylor la voleva più disinibita e suo padre ha una relazione! – elencò i vari punti.

- Allora è meglio non farla arrabbiare! – scherzò Dean, non ottenendo alcuna risposta.

- La teoria è giusta, ma non quadra con il fatto che noi abbiamo bruciato i resti! – disse Bobby dubbioso.

- Avete tralasciato qualcosa forse? – domandò Sam. I due ci pensarono su, e subito Dean negò con il capo.

- Abbiamo bruciato tutto! – rispose sicuro Bobby.

- Anche l'uncino? – chiese Charlie e lo sguardo dei due uomini s'illuminò.

- Era parte del suo corpo! – disse Sam

- Trae potere anche da esso! – rifletté Bobby. – Ma nella tomba non c'era! – asserì.

- Quindi dobbiamo cercarlo e se lo troviamo... - lasciò la frase in sospeso Sam, lasciandone intendere la fine.

- Ce lo leviamo di torno! – concluse Dean, con un sorrisetto beffardo.

- Sì, ma dove potrebbe essere? – domandò Charlie.

- Credo dovremmo ritornare in biblioteca! – affermò Sam, scambiandosi uno sguardo d'intesa con il fratello.

***

- Credo di aver trovato qualcosa! – Dean spezzò il silenzio che avvolgeva i quattro cacciatori, immersi con il naso nei vecchi documenti.

- Questo è il registro del penitenziario dove era detenuto il pastore Carbs – spiegò iniziando a leggere – Dopo l'esecuzione, tutti gli effetti personali dovranno essere consegnati alla chiesa di Santa Barnaba! –

- Ѐ quella del padre di Lory! – disse Charlie.

- Ora si spiega tutto! Ecco perché tutti i parroci sono stati perseguitati negli ultimi duecento anni! - affermò Bobby.

- Ma se l'uncino è in chiesa, qualcuno deve pur averlo visto, è pur sempre un uncino d'argento insanguinato! – commentò Sam, facendo sorgere il suo stesso dubbio anche agli altri tre.

- Sicuramente lo hanno fatto fondere! Non potevano lasciarlo lì in bella vista! – espresse il suo pensiero Charlie.

- Andiamo in chiesa! – disse Dean, chiudendo il registro che aveva davanti e recuperando la sua roba.

I quattro aspettarono la sera prima di agire, per evitare di essere visti. A nulla erano servite le parole di Sam e Bobby per persuadere Charlie a seguirli. Senza di lei, loro non sarebbero stati lì, quella era la sua caccia, continuava ripetere la ragazza.

- Se ti succede qualcosa, io ti uccido! – la minacciò Bobby, mentre scendevano dall'auto e si dirigevano all'entrata della chiesa assieme ai Winchester.

- Okay signori, non corriamo rischi! – disse Dean – fondiamo tutto quello che troviamo in argento! –

- Va bene allora dividiamoci! – propose Sam. - Io e Bobby cerchiamo in casa. Tu e Charlie invece vi occuperete della chiesa! – I tre annuirono.

- Tenete gli occhi aperti! – li consigliò Dean.

- Anche voi! – lo rimbeccò Bobby, più che una premura sembrava una minaccia, pensò Dean, mentre dava una pacca sulla spalla a Charlie e la invitava a seguirlo. I due raccolsero tutto quello che trovarono, calici, sottobicchieri, vassoi, piatti e chi più ne ha più ne metta. Dean buttò del sale ne fuoco prima di iniziare a bruciare i vari oggetti che Charlie gli passava.

- Allora ti stai divertendo? – le domandò ironico.

- Non anche tu per favore! – rispose lei con aria sofferente.

- Ehi, dico solo che sei grande abbastanza per scegliere cosa fare della tua vita. Hai dimostrato di avere ottime capacità, ma se fossi in te e avessi realmente la possibilità di scegliere, valuterei tutti i pregi ed i difetti di questa situazione. Non biasimo Bobby per il suo comportamento, questa vita è una merda e se avessi una figlia anche io proverei di tutto per persuaderla a percorre i miei stessi passi, ma come ho detto la vita è la tua. Solo fa attenzione a non spezzargli il cuore! Lui non te lo dirà mai, ma ti adora te lo dico io! – le fece un sorriso sghembo prima di ritornare a bruciare l'argenteria. Charlie rimase a fissarlo, con un mezzo sorriso sul volto. Dean era il primo che non le dava addosso, il primo che le diceva che ce la poteva fare, che la invitava a riflettere con calma e che non le imponeva un'unica opzione. Dalle scale alle sue spalle, provennero i passi di Bobby e Sam che la ridestarono dal suo stato di trans.

- Abbiamo preso anche gli oggetti placcati! – disse Sam superandola e dando la sacca a Dean.

- Avete fatto bene! – rispose, iniziando a bruciare anche gli oggetti recuperati da Sam e Bobby, quest'ultimo mise una mano sulla spalla della figlia, notando il suo sguardo perso.

- Va tutto bene? – le chiese, cercando di non farsi sentire. Charlie annuì, provando a tranquillizzarlo.

Dalle tavole di legno del pavimento di sopra cadde della polvere e un rumore di passi fece irrigidire tutti e quattro.

- Continua a bruciare quella roba, noi andiamo di sopra a controllare! – ordinò Bobby alla figlia, mentre assieme ai due ragazzi si dirigeva verso la navata della chiesa. Charlie sbuffò ma obbedì al padre e riprese a fondere gli oggetti. Quando furono di sopra, i tre cacciatori notarono Lory seduta ad una delle tante panche mentre piangeva. Bobby e Dean abbassarono le armi e tornarono di sotto ad aiutare Charlie, mentre Sam si avvicinò alla ragazza.

- Cosa è successo? Dov'è Sam? – domandò Charlie, vedendo i due andarle in contro.

- Ѐ di sopra con Lory! – spiegò Dean aiutandola.

- Ah! – rispose Charlie semplicemente. Il suo sguardo si fece cupo, ma cercò di concentrarsi su quello che stava facendo. Doveva obbligatoriamente rinunciare a Sam. Bobby si accorse del cambiamento della figlia, ma non disse nulla. A chiunque era capitato di soffrire un po' per amore e forse questa cosa poteva contribuire a distrarla dalla caccia e a ritornare alla sua vita normale. Intanto di sopra Sam provava a persuadere Lory dal darsi la colpa di quello che era accaduto, quando un rumore gli fece capire che non erano più soli. Prese per mano la ragazza e provò a raggiungere gli altri di sotto, quando l'Uomo Uncino li attaccò. Di sotto sentirono i rumori di vetri rotti e le grida di Lory, così Charlie corse a vedere cosa stava succedendo.

- Aspetta! – cercò di fermala Bobby seguendola. Per proteggere Lory, Sam fu arpionato al braccio dal fantasma.

- Sam! – gridò Charlie attirando l'attenzione dello spettro, per poi sparagli un colpo dritto in faccia, facendolo scomparire.

- Stai bene? – domandò preoccupata, avvicinandosi al ragazzo e osservandogli il braccio. Sam continuava a digrignare i denti dal dolore, quando Lory venne sbattuta a terra e trascinata dal fantasma all'interno dello studio del padre. Sam le corse incontro ma il fantasma lo scaraventò contro la parete, atterrandolo. Charlie e Bobby iniziarono a sparare colpi contro il pastore Carbs, facendolo scomparire ancora. Alle loro spalle si sentirono i passi frettolosi di Dean.

- Pensavo avessimo fuso tutto! – disse Sam voltandosi a guardare Lory alle sue spalle, completamente terrorizzata. Charlie, voleva avvicinarsi a lui, per controllare il suo braccio, ma frenò il suo istinto.

- Anche io! – rispose Dean, guardandosi in giro.

- Allora perché diavolo è ancora qui!? – chiese Bobby furioso.

- Avremo dimenticato qualcosa! – asserì Dean. Tutti e quattro si guardarono in giro, quado gli occhi di Charlie si fermarono sulla catenina al collo di Lory.

- La sua collana! – disse indicandola agli altri.

- Lory, chi ti ha dato quella catenina? – domandò Sam.

- Me l'ha regalata mio padre! – rispose la ragazza, terrorizzata.

- E lui dove l'ha presa? – chiese Dean impaziente.

- Non lo so ha detto che era un cimelio ereditato dalla parrocchia! –

- Ѐ d'argento? – chiese dolorante Sam.

- Sì! – annuì lei sconvolta. Sam gliela strappò dal collo, nell'esatto momento in cui il rumore di graffi sul muro riempiva la stanza. Di fatti lo spettro, aveva iniziato a grattare sul muro con il suo uncino, rimanendo però invisibile agli occhi dei presenti. Dean lanciò il fucile a Sam, mentre questi gli diede la catenina di Lory. Il maggiore dei Winchester corse in cantina, per andare a bruciare la collana, mentre i tre cacciatori al piano di sopra, sparavano colpi in direzione dei segni sul muro. L'Uomo Uncino, scaraventò Bobby e Charlie contro il muro, facendo sbattere a quest'ultima la testa contro uno spigolo e disarmò Sam. Era pronto ad uccidere Lory e il cacciatore, quando il suo uncino incominciò a fondersi e la sua figura iniziò a prendere fuoco, svanendo nel nulla una volta per sempre. Finalmente era finita. Dean ritornato in sagrestia,   diede una mano a Charlie a rialzarsi e Sam fece lo stesso con Lory, assicurandosi che entrambe stessero bene.

- Grazie per l'interessamento! – ironizzò Bobby, tirandosi su da solo. – La mia povera schiena! – borbottò massaggiandosela e poi tutti e cinque uscirono fuori attendendo l'arrivo dell'ambulanza e della polizia. Dean fu interrogato dallo sceriffo, del tutto scettico sul racconto del ragazzo dell'Uomo Uncino, mentre Sam e Charlie venivano controllati dai paramedici. Nessuno dei due si guardava negli occhi. Sam non le aveva rivolto la parola, nemmeno per sapere come stava e questo a Charlie l'aveva ferita per l'ennesima volta. Lo vedeva con lo sguardo cercare Lory, così una volta che i paramedici ebbero finito con lei, si alzò ringraziandoli e si allontanò, nell'esatto momento in cui Lory si stava avvicinando all'ambulanza. Sam la guardò allontanarsi, ma non disse nulla, seppur avrebbe voluto dirle che era stata coraggiosa, rimase in silenzio e spostò la sua attenzione su di Lory che gli stava sorridendo. Bobby vide tutta la scena da lontano, ma nemmeno lui osò avvicinarsi. Di sicuro Charlie aveva bisogno di restare da sola e lui non avrebbe saputo bene cosa dirgli in quel momento. Così la guardò imboccare la strada di casa, sperando che questo dolore l'avrebbe definitivamente allontanata dalla caccia. Era egoista da parte sua, ma ad una cotta si può sopravvivere, alla caccia non proprio. L'uomo si avvicinò a Dean ed assieme osservarono Sam mentre diceva addio a Lory, un po' Bobby avrebbe voluto prenderlo a pugni per essere la causa delle sofferenze di sua figlia, ma alla fine al cuore non si comanda, non si può decidere di chi innamorarsi. Dopo essersi scambiati un saluto Sam raggiunse i due uomini, non voltandosi indietro.

- Vuoi restare qui? – gli chiese Dean, e lui negò con il capo.

- Bene allora andiamo! – disse Bobby raggiungendo la sua auto.

- Passiamo a salutare Charlie e poi ce ne andiamo! – lo avvertì Dean.

- Se è andata via credo che non voglia essere salutata! – dichiarò Sam.

- Io credo che è te che non voglia salutare, ma io non ho fatto nulla, per cui ci vado. E penso che dovresti venire con me e scusarti per come l'hai trattata! – disse il fratello. – Sbraitandole addosso o sminuendo il suo lavoro non le farai cambiare idea, la farai solo soffrire di più! – espresse il suo parere mentre saliva in auto e si dirigeva alla confraternita di Charlie, seguito da Bobby. Sam rimase in silenzio, non riuscendo ad ammettere ad alta voce che Dean aveva ancora una volta ragione. Dopo qualche minuto, le due auto accostarono davanti alla casa, dove aspettarono che Charlie si facesse viva, ma della ragazza nulla. Bobby scese dall'auto avvicinandosi al finestrino di Sam.

- Credo che adesso lei abbia bisogno di un po' di tempo! – disse l'uomo guardando i due dispiaciuto, soprattutto Sam. I due ragazzi annuirono e Sam fece cenno con il capo a Dean di partire quando la voce di Charlie li bloccò. Bobby si voltò a guardarla andargli incontro, mentre Dean spegneva il motore dell'Impala e si apprestava a scendere dall'auto seguito a ruota dal fratello.  Charlie, si trascinava dietro un borsone ed una valigia e si fermò a qualche metro di distanza dai tre.

- Beh? Non ditemi che dopo tutto ve ne sareste andati senza salutare!? – chiese retorica assottigliando gli occhi. I tre, si guardarono senza saper cosa rispondere.

- Allora? Me le devo trascinare da sola le valige o qualcuno di voi tre mi viene a dare una mano? – disse mollando il borsone per terra e portandosi le mani a pugno sui fianchi, aspettando una risposta.

- Okay ho capito, faccio da sola! Che razza di uomini! – borbottò recuperando la sua roba e dirigendosi verso l'Impala del '67, sotto lo sguardo stupito dei tre che non osavano dire nulla - Di grazia potresti per lo meno aprirmi il cofano? – sbraitò irritata contro Dean, che guardò Bobby. In quel momento non sapeva se aver paura dell'uomo o della figlia, in questo i due erano molto simili.

- Che diavolo stai facendo? – le chiese il padre, cercando di mantenere la calma.

- Ho preso la mia decisione Bobby. Io voglio cacciare e seguirò i ragazzi alla ricerca della cosa che ha ucciso la mamma! – rispose seria e senza giri di parole.

- La botta in testa ti ha ammattita per caso? – iniziò a sbraitare l'uomo.

- Salviamoci finché siamo in tempo? – sussurrò Dean a denti stretti, all'orecchio di Sam.

- Charlie, Bobby ha ragione cerca di capire... - provò a farla ragionare Sam.

- Tu sta zitto! – lo ammutolì. Poi chiuse gli occhi e prese un profondo respiro, prima di lasciare a terra le sue valigie ed avvicinarsi a Bobby. Il suo sguardo parve più ammorbidito, mentre i suoi occhi chiari incontravano quelli furenti e preoccupati dell'uomo.

- Bobby, no! Papà! – si corresse e Bobby ebbe un sussultò a quella parola. Era la prima volta in sette anni che gliela sentiva pronunciare e non avrebbe mai pensato che Charlie lo facesse. – Ieri sera mi sono sentita viva per la prima volta. Il mio corpo si muoveva da solo e la mia mente sapeva esattamente cosa fare. Non voglio frequentare il college, io voglio cacciare. Voglio essere padrona di decidere della mia vita. So che questa cosa ti farà infuriare, ma cerca di capire che per tutto questo tempo io mi sono sentita fuori posto, tranne ieri sera. È questo che voglio fare e lo farò anche senza il tuo consenso, ma mi renderesti tutto più facile se decidessi di appoggiare la mia scelta! – disse tutto d'un fiato, lasciando stupiti tutti i presenti. Gli occhi di Bobby si fecero lucidi e provò con tutto sé stesso a reprimere le lacrime, poi chinò il capo e sospirò. Non poteva far nulla contro quella determinazione che la contraddistingueva. Era tutta sua madre. Con tutta la calma del mondo si voltò verso i Winchester e gli puntò un dito contro.

- Voi due, vedete di tenerla a bada e se scopro che le succede qualcosa io vi ammazzo senza mezzi termini! – li minacciò.

- Ma... - provarono ad obiettare entrambi, lasciando poi cadere il discorso.

- E tu, vedi di non stragli troppo tra i piedi e non cacciarti nei guai o ammazzo anche te! – disse, nell'esatto momento in cui la ragazza gli si gettò al collo ringraziandolo.

- Sarai fiero di me! – gli sussurrò all'orecchio.

- Lo sono già! – bisbigliò lui.

- Molto commovente, ma dobbiamo rimetterci in marcia! – disse Dean interrompendo i due. Poi si avvicinò al cofano della sua adorata auto e l'aprì caricando i bagagli di Charlie e richiudendolo. La ragazza incontrò lo sguardo di Sam, per nulla contento della sua decisione, ma fece finta di nulla, salendo poi nei sedili posteriori di quella vecchia auto. Quando anche i Winchester furono in auto, diedero un colpo di clacson a Bobby che era sul ciglio della strada e li guardava andare via, sperando con tutto se stesso di non aver commesso il più grande errore della sua vita.

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Angolo autrice
Chiedo scusa per la lunghezza del capitolo, ma non potevo fare diversamente, questo è un modo per introdurre la storia, i prossimi capitoli vi prometto di farli un tantino più corti

  
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