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Autore: lunadivergente21dw    24/04/2019    2 recensioni
In seguito agli avvenimenti di Vienna Tony crea la sua squadra e nel farlo opta per nuovi membri, uno ovviamente è Peter Parker.
Poi c'è Amelia, che Tony vede come una figlia.
Amelia ha dei poteri particolari e quando Tony chiede il suo aiuto lei non si tira indietro.
Avrebbe aiutato Tony a qualunque costo, o almeno così credeva, perchè quando degli occhi di un azzurro ipnotico cominciano a tormentarla qualcosa dentro di lei scatta.
Genere: Comico, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James ’Bucky’ Barnes, Nuovo personaggio, Peter Parker/Spider-Man, Tony Stark/Iron Man
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Il finestrino si fermò rimanendo a metà percorso, così da permettere alla ragazza di scorgere il sorriso stanco dell'unica persona che conosceva il suo segreto e per un momento la sua mente tornò nel passato, al luogo che invadeva ancora i suoi incubi.

 

Dieci anni prima

Non sapeva nemmeno come fosse arrivata in quel posto dimenticato da Dio.

Ricordava di essersi allontanata un attimo dai suoi compagni di classe per andare a bere alla fontanella nell'angolo del parco.

Mentre prendeva qualche sorso d'acqua qualcuno la afferrò da dietro, cercò di dimenarsi ma la presa era troppo forte, lanciò uno sguardo disperato verso le sue maestre e tentò di urlare ma qualcuno le aveva messo un pezzo di stoffa sulla bocca e l'ultima cosa che vide fu una figura scura che le si parava davanti mentre la persona che la teneva la trascinava via, poi tutto diventò nero.

Si era svegliata in una strana stanza con le pareti di roccia, solo dopo un'attenta osservazione si accorse che si trovava in una vera e propria caverna, era stesa su una brandina alquanto scomoda, lì a fianco c'era un tavolino e Amelia si ritrovò a pensare che era in piedi per miracolo dato che le gambe sembravano tutte di lunghezza diversa, piegava tutto da una parte, fece per afferrare il bicchiere d'acqua sopra di esso ma si accorse di avere una flebo attaccata al braccio e rabbrividì, aveva sempre odiato gli aghi.

Mentre cercava di capire cosa stesse succedendo, alcuni uomini con delle bandane che coprivano il viso dal naso in giù entrarono nella strana stanza e Amelia si rizzò a sedere, lo sguardo le cadde subito sui fucili che tenevano stretti, puntati contro di lei.

Un uomo alto e imponente entrò dopo di loro, era calvo, i tratti del viso duri e pronunciati, le sorrise.

-Allora bambina, andiamo subito al sodo. Tu hai un segreto che ci può tornare utile.-

Lei strabuzzò gli occhi, era impossibile. Nessuno sapeva il suo segreto, era sempre stata così attenta...

-Perchè non ci mostri quello che sai fare?- il suo accento era molto strano, duro e marchiato, la bambina cerco di indietreggiare raggomitolandosi contro il muro.

-Se non collabori non ti piacerà quello che ti faremo- continuò l'uomo con lo stesso sorriso vuoto che aveva quando era entrato.

Amelia chiuse gli occhi, doveva usarlo ora ma così facendo avrebbe mostrato loro il suo segreto.

Mentre cercava di fare mente locale uno dei due uomini la strattonò per il braccio, Amelia alzò la testa di scatto e dalle sue mani proruppe una nebbiolina azzurra che spedì l'uomo armato contro il muro, ricoperto di ghiaccio.

La bambina si guardò le mani sorpresa, era sempre riuscita a far comparire il ghiaccio dal nulla, era sempre stato il suo piccolo segreto, non voleva che gli altri pensassero che fosse strana, o peggio, un mostro.

Ora che aveva ferito qualcuno si ritrovò a pensare di essere davvero un mostro, non era affatto normale.

Sentì una risata e si girò verso l'uomo calvo, stava applaudendo. -Ottimo, davvero ottimo. Ci sarai di grande aiuto bambina.- dicendo questo uscì seguito dagli altri due uomini, quello attaccato poco prima da Amelia la guardò male mentre si faceva aiutare dal collega per camminare, i vestiti ancora ricoperti di ghiaccio.

La bambina rabbrividì e cominciò a piangere quando la porta sbattè lasciandola di nuovo sola in quella strana stanza umida e soffocante, sommersa da mille domande.

Da quanti giorni era in quel posto?

I suoi genitori la stavano cercando?

Cos'erano quelle continue esplosioni che facevano tremare le pareti?

Dopo ore di singhiozzi Amelia si sdraiò di nuovo sulla branda, Morfeo la prese per mano, accompagnandola in un sonno con strani visioni di uomini senza volto.

I giorni seguenti furono tutti uguali, l'uomo calvo la costringeva a mostrarle tutto quello che poteva fare con i suoi poteri, minacciandola di fare del male ai suoi se non avesse collaborato.

Alla minaccia riguardante i genitori, la bambina si arrese ad ogni forma di ribellione e cominciò a fare tutto quello che l'uomo le chiedeva.

Non riusciva a capire quanti giorni stessero passando, era sempre chiusa in quella cava buia, illuminata solo da una lampadina sopra la porta, la sua luce era flebile e rendeva la stanza ancora più inquietante di quanto fosse in realtà.

Un giorno accadde una cosa strana, erano ore che l'uomo la costringeva a colpire dei bersagli mobili e Amelia era esausta, non riusciva più a stare lì dentro, aveva bisogno di uscire e all'ennesimo ordine scoppiò.

-BASTA!!!- l'urlo della bambina sorprese l'uomo dato che non aveva proferito parola da quando l'avevano rapita, ma quello che lo colpì di più fu la scia di fuoco che dalle mani di Amelia si fece strada verso di lui.

Si tolse dalla traiettoria della ragazzina sdraiandosi a terra, quando alzò lo sguardo la vide mentre fissava impaurita qualcosa dietro di lui, si girò e vide un enorme varco sulla parete, le fiamme ancora sparse qui e lì.

-Dovrei farti arrabbiare più spesso se questo è il risultato- così dicendo l'uomo scoppiò a ridere.

Amelia guardò le proprie mani, poi l'uomo, diversi pensieri le passarono per la testa, come era riuscita a produrre del fuoco?

Era terrorizzata da se stessa ma in un modo o nell'altro riuscì a muovere le gambe, l'uomo era ancora sdraiato a terra ad ammirare il varco nella parete, era il momento giusto.

Dalle sue dita si formò una nebbiolina azzurra, la indirizzò verso di lui in modo da congelargli braccia e gambe a terra, poi corse via, fuori dal varco, inoltrandosi in una galleria della caverna.

Prese vari tunnel, non riusciva a trovare un senso logico in quelle vie e si sentiva sempre più debole.

All'improvviso si ritrovò davanti degli uomini armati, puntavano i fucili contro due uomini che camminavano davanti a loro.

Uno dei due era alto e portava degli occhiali, l'altro era più basso e aveva qualcosa di strano al petto.

Sembravano tutti sorpresi di vedere lì una bambina, l'aria spaventata, gli occhi castani spalancati e colmi di paura.

Amelia fece per tornare indietro ma altri uomini stavano correndo nella sua direzione, sospirò e tese le braccia tremanti verso di loro per poi chiudere gli occhi.

Si sentì attraversare da una scarica elettrica che le percorse tutto il corpo, si concentrò e la liberò, la sentì attraverso le sue braccia e la forza del suo potere oltre che mandare a terra gli uomini che correvano verso di lei, la fece volare all'indietro, finendo lunga distesa sul pavimento di roccia.

Emise un gemito di dolore mentre il colpo le mozzava il fiato, chiuse gli occhi e pensò a suo padre e a sua madre, doveva tornare da loro al più presto e pregò il cielo di aiutarla.

"Se c'è davvero qualcuno lassù, aiutami per favore..." si portò una mano al viso e lo sentì umido, non si era nemmeno accorta di aver cominciato a piangere ma non osò aprire gli occhi, qualcuno si era inginocchiato accanto a lei, si preparò ad essere strattonata con violenza, come facevano tutti da quando era piombata in quel posto infernale.

Ma non c'era nessuna traccia di violenza nella mano che le sfiorò il viso, probabilmente quella fu la carezza più prudente e delicata che avesse mai ricevuto.

Aprì piano gli occhi e il suo sguardo incontrò un viso preoccupato, era l'uomo con la strana cosa al petto, gli uomini dietro di loro gli stavano urlando qualcosa ma lui continuò a guardarla e le chiese qualcosa con voce calma.

Amelia sbattè le palpebre un paio di volte prima di rendersi conto che parlava inglese, capendo che la sua domanda era "Stai bene?" annuì piano e cerco di alzarsi ma si accorse di essere troppo stanca e crollò di nuovo a terra.

L'uomo la prese delicatamente in braccio, per un momento i loro sguardi si incrociarono, Amy osservò gli occhi color cioccolato che aveva davanti e per la prima volta da quando era arrivata lì si sentì al sicuro, così affondò il viso sulla spalla dello sconosciuto dagli occhi gentili e la stanchezza la travolse, facendola scivolare in un sonno profondo.

 

Si svegliò sentendo colpi di martello su qualcosa di metallico, aprì gli occhi piano e si drizzò a sedere vedendo qualcosa di grande e spaventoso nell'angolo.

Sembrava un enorme robot e lì a fianco c'erano i due uomini incontrati prima, quello con la cosa luminosa al petto si accorse che era sveglia e posò il martello per andare ad inginocchiarsi accanto a lei.

Anche l'uomo con gli occhiali la guardò, ma vedendo che lei evitava il suo sguardo, tornò a lavorare su quel coso.

Amelia incontrò di nuovo quegli occhi gentili e smise di tremare.

L'uomo le stava parlando ma stavolta la bambina non capì quello che diceva, andava troppo veloce, così Amelia si guardò in giro, come se in quella stanza, ancor più deprimente di quella in cui era stata prima, ci fosse qualche risposta.

Poi abbassò lo sguardo sulle proprie mani.

-Non capisco...- mormorò con la voce roca, si portò una mano alla gola per poi vedersi offrire un po' d'acqua dall'uomo.

Lei prese il bicchiere e trangugiò l'acqua in un sorso anche se era calda e sapeva di metallo.

-Sei italiana?-

Lei lo guardò sorpresa e annuì.

-Io mi chiamo Tony- le sorrise, poi indicò l'altro uomo. -Lui è Yinsen-

Amelia spostò lo sguardo dall'uno all'altro per poi guardare di nuovo lo strano robot.

Tony seguì il suo sguardo e si avvicinò di più. -Lo sai tenere un segreto?- quando lei annuì proseguì. -Entrerò in quell'armatura per tirarci fuori di qui, tu dovrai rimanere dietro di me, pensi di farcela?-

Lei annuì.

-Okay, dobbiamo ancora finirla, ma gli uomini là fuori non devono scoprirci, va bene?-

La bambina annuì nuovamente tenendo lo sguardo basso e quando Tony fece per alzarsi gli prese la mano.

-Amelia- sussurrò rialzando lo sguardo su di lui.

Tony sorrise e le prese le mani tra le sue. -I tuoi genitori devono essere delle persone molto intelligenti se hanno scelto un nome così bello per la loro bambina, me li presenterai?-

Lei sorrise e annuì, le parole di Tony la avevano riempita con nuove speranze, in qualche modo sapeva che li avrebbe davvero tirati fuori da lì.

Per tutto il giorno osservò i due mentre ultimavano la loro opera, non aveva più visto gli uomini con le maschere nè l'uomo calvo, probabilmente avevano paura di lei ora, questo pensiero la divertiva e al contempo preoccupava.

Se loro avevano paura di lei, avrebbero dovuto averne tutti.

Poi guardò Tony, lui l'aveva vista usare i suoi poteri ma era andato comunque in suo soccorso e le era grata per questo.

Si passò una mano tra i capelli annodati e sorrise al pensiero che una volta tornata a casa la madre le avrebbe fatto una bella treccia e suo padre molto probabilmente le avrebbe preparato una montagna di pizzette.

Scosse la testa e tornò a guardare davanti a sè, ora Yinsen stava aiutando Tony ad indossare l'armatura e lil piccolo sportello in mezzo alla porta si aprì mostrando gli occhi di un uomo, il quale cominciò ad urlare qualcosa.

Tony la guardò -Vieni qui Amy, posso chiamarti Amy?- lei annuì e andò accanto a lui. -Voglio che tu rimanga dietro di me per tutto il tempo, okay?-

Amelia annuì piano mentre osservava l'armatura, era enorme.

-Probabilmente dovrò fare male a qualcuno perchè...- Tony non sapeva come spiegare la situazione alla ragazzina e Amelia si accigliò.

-Sei obbligato a far loro del male perchè sono cattivi- disse fermamente lei.

Tony la guardò sorpreso e annuì. -Non devi spaventarti quando succederà, okay?-

Amelia era confusa.

Se lui non aveva paura dei suoi poteri perchè lei avrebbe dovuto aver paura di lui?

-Posso aiutarvi, avete visto di cosa sono capace- annunciò mentre cominciava a sentire dei colpi alla porta.

Tony le sorrise gentilmente. -Sì, è forte quello che hai fatto ma ti è costato molta energia, hai dormito per due giorni. Lascia fare a noi stavolta-

La bambina lo guardò sorpresa. -Due giorni?-

Lui sorrise divertito, stava per risponderle quando la porta si spalancò all'improvviso.

Yinsen la spinse indietro e sentì un'esplosione, si coprì le orecchie e chiuse gli occhi per qualche secondo, poi, quando tornò il silenzio guardò oltre l'armatura di Tony e la vista degli uomini per terra le bloccò il respiro.

Sentì i due discutere animatamente poi vide Yinsen prendere il mitra di uno degli uomini per terra, indicò Tony e lei dicendo qualcosa per poi correre fuori.

-Dove va?- sussurrò Amelia.

-Ci fa strada, poi torna. Quando la barra del computer sara al 100% andremo anche noi- Tony la guardò. -Riesci a formare una barriera con i tuoi poteri? Per proteggerti da eventuali proiettili?-

Amelia si immaginò una barriera davanti a sè e tese le mani tremanti in avanti.

In un batter d'occhio una barriera di un azzurro quasi trasparente si formò davanti a lei.

-Perfetto- Tony sorrise. -Devi tenerla finchè non saremo al sicuro, quando saremo fuori ti arrampicherai su di me e ce ne andremo, hai capito?-

La bambina abbassò le mani annuendo, sentiva delle voci avvicinarsi sempre più, guardò verso il computer proprio nel momento in cui la barra raggiungeva il 100% e la luce se ne andava.

Gli uomini che li avevano raggiunti cominciarono a sparare e sentì Tony muoversi accanto a lei per rispondere al fuoco.

Due secondi dopo erano di nuovo nel tunnel, Amelia aveva fatto riapparire la barriera davanti a sè e Tony continuava a sparare a destra e a manca.

Camminarono per diversi minuti evitando spari, Amy si sorprese nel vedere la luce del sole in fondo al tunnel, così sorrise.

Il suo sorriso si capovolse subito quando vide dove stava andando Tony, Yinsen era sdraiato in un angolo e indicava l'uscita, Amelia seguì il suo sguardo e notò l'uomo calvo davanti all'uscita, spinse la sua barriera verso di lui facendolo volare all'indietro quando anche Tony gli sparò.

Guardò Yinsen, parlava con Tony e Amelia capì quel che stava per succedere, si girò dall'altra parte mentre le lacrime cominciavano a rigarle le guance e strinse forte i pugni.

Tony le fu davanti qualche minuto dopo, si era tolto la maschera e la guardava preoccupato.

-So che ti chiedo molto ma dovrai tenere duro ancora per poco, ora usciremo e non permetterò a nessuno di farti del male-

Amelia lo guardò seria. -Non devono farne nemmeno a te.-

Tony annuì con un leggero sorriso e si rimise la maschera, poi uscì.

Amelia lo seguì quando non sentì più spari, vedeva fuoco ovunque e sentì lo sguardo di Tony attraverso la maschera, si ricordò di quel che le aveva detto prima e si arrampicò sulla sua schiena, stringendosi forte.

Due secondi dopo erano in aria e Amelia chiuse gli occhi, l'armatura era bollente e lei la raffreddò con i suoi poteri, sentì un'esplosione sotto di loro così guardò giù, ma vide solo fumo.

-Ce l'abbiamo fatta ragazzina, ora siam...- le parole di Tony si fermarono di colpo quando pezzi dell'armatura cominciarono a volare via.

-Tony?- Amelia guardò pezzo dopo pezzo prendere il volo e pochi secondi dopo perse la presa. -TONY!!!-

Guardò Tony precipitare sempre più in fretta mentre il panico si impadroniva di lei, stava cadendo a testa in giù e tese le braccia verso il suolo, poi notò una nebbia azzurra sprigionarsi dalle sue mani e si accorse che stava rallentando.

Sorrise per qualche secondo poi vide Tony al suolo e si sentì stringere il cuore.

Quando toccò terra corse subito verso di lui.

-Tony!?-

Si inginocchiò accanto all'armatura e pregò che le rispondesse.

Subito dopo Tony si tolse la maschera con un'espressione preoccupata e la scrutò dalla testa a piedi. -Stai bene Amy??-

Amelia sorrise e lo abbracciò forte ringraziando il cielo. -Ti prego non fare mai più una cosa del genere-

-Ci proverò ragazzina- lui sorrise e la strinse forte mentre si alzava in piedi. -Ora andiamo-

Amelia non capì mai quanto camminarono prima che l'elicottero li trovasse, ricordava solo di aver stretto forte il braccio di Tony per tutto il tempo, non voleva che nessuno la toccasse così lui fu obbligato a medicarla seguendo le istruzioni degli infermieri.

Non gli lasciò il braccio finchè non la riportò dai suoi genitori e da quel momento in poi si assicurò che lo sconosciuto dagli occhi gentili non uscisse mai dalla sua vita.

 

 

-Amy?? Amelia Frosin! Cosa stai guardando? Scusala, a volte fa così...- Amelia battè un paio di volte gli occhi e spostò lo sguardo da Tony ad Ilenia, ritornando alla realtà.

-Allora? Ci stai?- le chiese Amelia con uno sguardo che implorava una risposta affermativa.

-Certo, sì. Quando?-

-Domani pomeriggio, ci troviamo davanti al cinema. Okay?-

-Okay, sì- Amy sorrise.

-Alla grande, il film sarà fantastico!- Eddy sorrise e si morse il labbro guardando Ilenia. -Ile, ti va se... Magari... Posso accompagnarti a casa se...-

-Le piacerebbe molto- rispose prontamente Amy mentre tirava fuori il telefono.

 

10 messaggi da Uomo di latta:

"So che è improvvisato ma... Ti aspetto fuori scuola, ho parcheggiato vicino al cancello." 12.34

 

"Finalmente la campanella... Non usi il telefono in classe? Com'è diligente la mia ragazza!" 13.00

 

"Sei tu la ragazza col cappello nero? Oh mio Dio sei cresciuta tantissimo!" 13.05

 

"La macchina con i finestrini oscurati. Mi lasci un pezzo di quel cioccolato che state mangiando? Sembra delizioso" 13.06

 

"Come non detto, lo avete finito. Vuoi guardare quel benedetto telefono sì o no?" 13.11

 

"Chi è quel tipo coi capelli azzurri?" 13.14

 

"Di certo è meno interessante di me, quindi guarda i miei messaggi" 13.15

 

"Brava, guarda la macchina." 13.18

 

"Sei davvero grande, com'è potuto succedere?" 13.19

 

"Non ti incantare ti prego, lo so che mi hai visto. Non ho tutto il giorno" 13.25

 

Amelia scosse la testa e alzò lo sguardo su Eddy e Ilenia. -Andate, su.- così dicendo diede loro una spinta di incoraggiamento e corse dietro l'angolo, odiava dover mentire alla sua migliore amica ma aveva un brutto presentimento.

Sorrise vedendo i due parlare mentre si allontanavano e quando sparirono alla vista corse verso la macchina con un misto di gioia e preoccupazione.





_"Angolo autrice"
E rieccoci! 
Esatto, mi sono collegata al primo Iron man, ma dal prossimo torniamo al periodo di civil war.
Mi ero dimenticata di dirvi che non mi collegherò a infinity war perchè è un capitolo troppo doloroso per me (e anche per voi scommetto) e visto che parliamo di infinity war... Su questo account non ci saranno spoiler di endgame, lo giuro.
Grazie a tutti quelli che si sono fermati per leggere la mia storia e grazie al mio cupcake che è sempre magnifantastica

 

   
 
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