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Autore: ArrowVI    25/04/2019    0 recensioni
Gli umani regnano su Gaia, ma le pietre di questo continente trasudano memorie di creature ben più antiche e potenti.
Sono passati circa diciassette anni da quando l'imperatore dei Dodici Generali Demoniaci è stato imprigionato nel mezzo di questo e un altro mondo... Ma, ormai, il sigillo che lo teneva rinchiuso sta cominciando a spezzarsi.
Cosa accadrà quando Bael sarà libero? Verrà fermato o porterà a termine il piano che, diciassette anni fa, gli è stato strappato dalle mani?
Quattro nazioni faranno da sfondo a questa storia:
Mistral, Savia, Asgard ed Avalon.
Io vi racconterò di quest'ultima......
Come? Chi sono io? Non ha importanza, per adesso...
Umani contro Demoni... Chi sarà ad uscirne vincitore?
Se volete scoprirlo allora seguitemi... Vi assicuro che non rimarrete delusi dal mio racconto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Capitolo 6-1: Futuro in movimento

 


Quando Michael riaprì gli occhi si ritrovò in un grosso spazio vuoto, scuro, in mezzo al nulla.
Confuso, si guardò intensamente intorno, alla ricerca di qualsiasi cosa potesse aiutarlo a capire dove si trovasse.

Nulla. 
Attorno a lui non c'era altro se non il vuoto più totale.


<< Hey? >>
Domandò a nessuno, sperando qualcuno gli rispondesse.
La sua voce echeggiò per qualche secondo in quello strano posto, per poi venir inghiottita dall'oscurità.

<< Dove diavolo sono? >>
Si domandò, continuando a guardarsi intorno.

Nonostante quel posto fosse completamente buio, Michael non ebbe problemi a vedere chiaramente il suo stesso corpo. 

<< Ehilà?! >>
Esclamò, continuando a sperare qualcuno rispondesse.
Anche stavolta, non accadde nulla.

<< Seryu? Vermilion! Jessica?! >>
Continuò.

< Cosa diavolo sta succedendo? >
Si domandò, capendo che non avrebbe ricevuto alcuna risposta dai suoi compagni.

A un certo punto una forte luce in distanza attirò la sua attenzione.
Notandola, si voltò rapidamente verso di essa.

Non riuscì a capire da cosa fosse originata quella luce, ma poté sentire un forte calore provenire dalla distanza.
Indifferentemente da quanti passi facesse in avanti, quella luce sembrò non avvicinarsi neanche di un millimetro.

Nonostante potesse camminare, non poteva avanzare.


"Non c'è nessuno, qui, tranne noi."
Disse improvvisamente una voce femminile, che sembrò provenire dalla luce che illuminava quel vuoto dalla distanza.

<< Uh?! Chi sei? Dove sei? >>
Rispose Michael a quella voce, confuso e sorpreso da quelle parole, riprendendo poi a guardarsi intensamente intorno alla ricerca di quella voce a lui aliena.
Non vide nessuno, tranne quella strana fonte di luce in distanza.
Non riuscì a comprendere da dove provenisse quella voce: per un attimo, gli sembrò quasi che arrivasse da quella luce, ma non riuscì a credere alle sue stesse sensazioni.

Quel posto era strano... Eppure, per qualche motivo, non sentiva assolutamente alcuna paura.
Solamente confusione.


In un battito di ciglia, Michael si ritrovò quella fonte di luce davanti ai suoi stessi occhi.
Una grossa fiamma rossa e azzurra, sospesa nel vuoto davanti a lui, che emanava uno strano ma gentile calore.

<< Sei... Tu? >>
Domandò, ancora una volta, Mike, a quella voce, fissando intensamente quella strana fiamma eterea con occhi spalancati, non riuscendo a capire come avesse fatto ad avvicinarsi così tanto in una frazione di secondo.

" Puoi chiamarmi Phoenix... E' così che sono conosciuta, in questa era, dopotutto."
Gli rispose la voce.
A differenza della sua, quella voce non riecheggiò in quel vuoto.

<< Sei lo spirito di Vermilion? Sei una ragazza? >>
Le domandò Michael, sorpreso da quella presenza.

" Non esattamente: non sono più umana, ormai. Non sono altro che una mera copia dell'essere conosciuto con il nome di Phoenix. "
Rispose quella voce, lasciando il ragazzo con più domande che risposte.

<< Cosa vuoi dire con "una copia"? >>
Le domandò.

" A Phoenix è stato dato il compito di risolvere la situazione nella quale ti trovavi... Purtroppo, però, le è stato impossibile farlo.  "
Rispose quella voce.

<< Cosa vuoi dire con questo?! Non è cambiato nulla?! >>
Esclamò il ragazzo, preoccupato dalle parole di quell'essere.

" Non esattamente. La tua parte da demone è stata calmata... Ciononostante è rimasto qualcosa, dentro di te, che sembra continuare a spingere affinché quella parte di te riaffiori di nuovo. "
Quella risposta non andò a genio al ragazzo, il quale le rispose con un verso infastidito.

<< Perché devi essere così criptica? E' difficile dirmi cosa sta succedendo esattamente, dove mi trovo, e cosa è successo? >>
Le domandò, di nuovo, con un tono infastidito, ancora confuso da cosa stesse accadendo.

" Ricevuto. Il mio nome è Phoenix, ma, come ho detto, non sono altro che una copia dell'essere con il quale ho in comune questo nome, una copia creata dallo spirito stesso per riuscire a svolgere il compito che le è stato dato. Una copia creata quando Phoenix non è riuscita ad arginare quella strana presenza che preme affinché quella parte di te prenda di nuovo il controllo, una copia con le stesse memorie e capacità alla quale sarai legato fino a quando non riuscirò a risolvere definitivamente quel problema. "
Gli spiegò quella voce.

<< Aspetta un secondo... Quindi mi stai dicendo che è come se avessi stretto un contratto con te? >>
Le domandò Michael.

" Affermativo. Nonostante tutto, però, questo è un contratto a tempo indeterminato: quando sarò riuscita a risolvere il problema che ti affligge, il mio compito sarà concluso e lascerò definitivamente il tuo corpo. Fino ad allora, comunque, sarò a tua disposizione: dopotutto, non posso svolgere il mio compito se tu non sei in vita, per cui non esitare a richiedere il mio aiuto, se necessario. "
Michael non riuscì a credere a quelle parole.
Fissò quella fiamma con occhi e bocca spalancati per qualche istante, mentre un grosso ed eccitato sorriso apparve rapidamente nel suo volto.

<< Aspetta, stai dicendo che potrò usare la magia?! >>
Esclamò, incredulo ed eccitato davanti a quella possibilità.

" Affermativo. Ovviamente, limitato dalle mie capacità e non dal tuo quantitativo infimo di mana. "
Sentendo quelle parole, Michael non riuscì a contenere la sua gioia.

Dopotutto, era un qualcosa che aveva desiderato da sempre, fin da quando era più piccolo.
La sua impossibilità di usare incantesimi di qualsiasi tipo lo fece sentire, più volte, diverso dalle altre persone, debole e indifeso.

Quello, per lui, fu un sogno che divenne realtà.


<< Comunque.... >>
Disse subito dopo, non appena riuscì a calmare la sua felicità, schiarendosi la voce.

<< Tu sei Phoenix ma, allo stesso tempo, non lo sei? Come dovrebbe funzionare? Sei più debole dell'originale? >>
Domandò a quella voce.

" Corretto. Sono Phoenix ma, allo stesso tempo, non lo sono. Sono una copia che possiede le sue stesse memorie fino al momento in cui ci siamo separati. In quel momento, siamo diventati due esseri differenti che, in comune, hanno solo i ricordi. Inoltre, corretto. Essendo una mera copia, posseggo meno energia rispetto all'originale, ma abbastanza per svolgere il mio compito. "
Spiegò la voce.

<< Ma se il "Phoenix originale" non è riuscito a risolvere il mio problema, come dovresti tu, con meno riserve di energie, riuscirci? >>
Le domandò subito dopo, il ragazzo, non comprendendo le sue parole.

" Non è esattamente così che funziona. Phoenix è riuscita a curare il tuo status, ma non è riuscita ad arginare il problema. E questo è il motivo per cui ha creato me, per tenere sotto controllo il problema, operare quando necessario. "
Rispose quella fiamma.

<< Quindi... Dovrei chiamarti Phoenix? >>
Chiese subito dopo a quella voce, grattandosi il mento.

" Sono Phoenix, ma allo stesso tempo non lo sono. Quindi, suppongo, può chiamarmi come meglio preferisce. "
Rispose la voce.

<< Uh. Penserò a un nome da darti, allora, per differenziarti da Phoenix di Vermilion... >>
Continuò Michael.

" Non è necessario "
La risposta di Phoenix colse il ragazzo alla sprovvista, il quale fissò quelle fiamme con una espressione confusa e sorpresa.

<< Cosa vuoi dire? >>
Le domandò.

" Quando avrò portato a termine il mio compito, scomparirò.  "
Gli spiegò la voce.
Quelle parole non piacquero a Michael.

<< Cosa significa che "scomparirai"? Io non posso usare la magia... Con te al mio fianco, potrò riuscire in ciò che ho sempre voluto fare...! Non siamo compagni? >>
Le domandò.

Phoenix rimase in silenzio per alcuni secondi, durante i quali il ragazzo fissò quelle fiamme rosse e azzurre con una espressione preoccupata.

" Non... Credo tu capisca la differenza tra la nostra relazione e un normale contratto. Nonostante sia vero che tu possa usare le mie fiamme, adesso, il nostro rapporto è completamente differente rispetto a quello che esiste tra un normale Spirito e il suo Padrone. Al momento, lei non è ancora degno per stringere un reale contratto con me: per questo, quando avrò finito il mio compito, lascerò il suo corpo. Ovviamente, se lei desidera così tanto stringere un contratto con me, dovrà obbligatoriamente guadagnarsi la mia fiducia e il mio rispetto. Se riuscirà in questo compito, sarò più che felice di prestarle permanentemente i miei poteri. "
Gli spiegò.

<< Come dovrei farlo? >>
Domandò subito dopo, il ragazzo.

" Questa non è una risposta che posso darle. Deve trovarla da solo. "
Sentendo le sue parole, Michael abbassò istintivamente lo sguardo.

<< Perché tutti continuano a dirmi che devo trovare le risposte da solo? >>
Chiese a nessuno, ripensando al suo discorso con Neptune.

" Le risposte ai nostri problemi non possono esserci date da persone esterne, altrimenti non sarebbe possibile crescere come individui. "
Disse lo Spirito.
Sentendo le sue parole, Michael sospirò: suo zio gli disse quelle stesse parole, anni prima.


<< Ah, giusto! Dove sono esattamente? E cosa era quella "presenza" di cui mi hai parlato poco fa? >>
Chiese poco dopo a quella voce, cambiando discorso.

" Al momento si trova all'interno della sua stessa mente. E' difficile spiegarlo con parole semplici a un essere umano, perciò le consiglio di vedere tutto questo come se si trattasse di un sogno. E' ciò che più si avvicina alla realtà dei fatti. "
Rispose la voce.

" Riguardo a quella presenza"
Continuò.
 
"Sembrerebbe quasi che qualcosa, o qualcuno, stia premendo affinché possa prendere il controllo del suo corpo. Al momento non ho ancora abbastanza informazioni riguardo cosa possa trattarsi, quindi non posso dare una spiegazione migliore. "


Quelle parole misero una strana sensazione nel corpo di Michael: qualcosa stava cercando di prendere il sopravvento sul suo stesso corpo, e quella cosa gli fece paura.
Ripensò al racconto che Ehra gli fece, a come avesse reagito contro Nergal e Asteroth, dopo che perse i sensi...
Non poteva assolutamente permettersi di diventare un pericolo per i suoi compagni: non se lo sarebbe mai perdonato.

"Potrebbe trattarsi di ciò di cui mi parlò Neptune?"
Si domandò, preoccupato dalle parole di Phoenix, ripensando a una specifica frase che il suo compagno gli disse, quella notte, prima che tornassero nella loro stanza.


<< Non hai alcuna idea a riguardo? >>
Le domandò dopo pochi secondi di silenzio.

" Sfortunatamente no. Se dovessi, però, provare a fare una ipotesi... Direi che si tratti di lei, padrone. "
Sentendo quelle parole, il cuore di Michael saltò un battito.
Rimase a fissare quelle strane fiamme davanti a se per qualche istante, pallido in volto, con una espressione mista tra stupore e preoccupazione stampata in volto, senza muovere neanche un muscolo.

<< C-Cosa vorresti dire con questo? >>
Domandò finalmente allo spirito, tornando in se.

" Secondo le sue stesse memorie, Ehra ha interrotto forzatamente la sua forma da demone. E, quando sono intervenuta, qualcosa ha cercato di riprendere il controllo del suo corpo. Se dovessi tirare a indovinare, direi che sia stato tu a cercare di prendere il controllo... La parte 'demone' di te, se ha senso. Dopotutto, quando si è trasformato, lei ha perso completamente il controllo di sé, quindi qualcos altro deve aver preso le redini, come risultato. E' possibile, quindi, che il suo lato da demone abbia cominciato a sviluppare una propria personalità, e che abbia cominciando a disprezzare il fatto di essere rinchiuso all'interno della sua testa. Se questo dovesse rivelarsi essere il caso, le consiglierei, padrone, di evitare di trasformarsi una seconda volta. "
Quelle parole erano esattamente ciò di cui Neptune lo avvertì.


"Devi fare attenzione, Michael. Se tu non dovessi riuscire a controllarti durante le trasformazioni, sarà qualcos altro a farlo... Non è raro che alcuni mezzo-demoni sviluppino una 'doppia personalità'. Dovrai riuscire a controllarti, altrimenti sarà qualcos altro a farlo... E quel qualcos altro, prima o poi, si stancherà di essere rinchiuso dentro la tua testa, aspettando che tu semplicemente perda il controllo... Prima o poi, proverà a prendere il sopravvento."


" E' tempo."
Quelle parole fecero tornare Michael in se, il quale posò il suo sguardo sorpreso su quelle fiamme, non riuscendo a capire di cosa quello Spirito stesse parlando.

<< "E' tempo" per cosa? >>
Le domandò, confuso.

" E' tempo che si svegli, padrone. "
Spiegò Phoenix.

<< No, aspetta! Non ancora! >>
Esclamò il ragazzo, provando ad avvicinarsi a quelle fiamme, inutilmente.

" Mi dispiace. Non abbiamo altro tempo. "
Continuò lo Spirito.

<< Aspetta, non mi hai ancora detto come dovrei- >>
Non appena disse quelle parole, tutto intorno a lui s'illuminò di una luce intensa, accecante.
Michael non fu più in grado di tenere gli occhi aperti, quindi si portò una mano davanti al volto, coprendosi gli occhi....

Quando li riaprì, si ritrovò in un posto completamente differente.
Disteso in un letto, in una stanza che non aveva mai visto prima.

Sentì un forte profumo di rose, e la luce del sole entrare da una finestra alla sua sinistra.
Si voltò lentamente verso l'origine di quella luce, notando un grosso giardino in fiore all'esterno.

< Non mi hai detto come dovrei contattarti.... >
Si disse, ripensando a ciò che non riuscì a chiedere a Phoenix, con una espressione colma di rammarico.
In quell'istante cominciò a guardarsi intorno, capendo ben presto di trovarsi in una infermeria.

Qualcosa, però, attirò improvvisamente la sua attenzione.

Una donna, molto formosa, con addosso un camice da infermiera, c
apelli lunghi e lisci di color castano...
Ciò, però, che fece impallidire Michael, furono i suoi occhi.


<< Ah! Ti sei svegliato finalmente! >>
Esclamò la donna, portandosi due dita sulle labbra.

<< C-Chi sei? >>
Domandò il ragazzo, non riuscendo a distogliere lo sguardo da quei suoi occhi 
da serpente, color oro, pallido in volto.
La donna gli sorrise.

<< Ti ho trovato~ >>
Ridacchiò quella figura, spiegando improvvisamente due grosse ali da pipistrello che, fino a quel momento, tenne nascoste alle sue spalle.

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Fine del capitolo 6-1, grazie di avermi seguito e alla prossima!


   
 
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