C’è una cosa che non capisco. Una su tante ovviamente. Noi umani siamo tutti fatti di carne, ossa, un cervello, un cuore. Eppure siamo diversi. Così diversi che molte volte fatichiamo a comprendere il motivo di certi gusti o comportamenti: cosa rende i gesti di un uomo giustificabili o imperdonabili? L’omicidio? Le brutte risposte? La mancanza di rispetto? Fare del male? Eppure troppe volte abbiamo involontariamente dato una spiegazione che si basa su “tutto deriva dalla famiglia: com’è cresciuto, cosa gli hanno detto, cosa gli han fatto credere”. Ma basta davvero così poco per mettere un punto alla discussione? No, ovviamente no. Mi chiedo solo come sia possibile provare ribrezzo e dispiacere allo stesso tempo.