Max svegliati, dobbiamo andare, è ora di partire!
-Mhh- 
mugugna qualcosa, sembra su un altro pianeta.
-Sono le 8:00 a.m in punto, dobbiamo andare per il concerto, non ti ricordi di Springville e della sua dannata cittadina soffocante?
-O cielo si, cavolo, non mi ricordavo più nulla. Ho sognato Craig lo sai?-


Hey gente, volete che vi rilassi un po' con la mia voce? 
Quando voleva Craig sapeva veramente cantare bene e con i Bless the fall ci riusciva benissimo, sopratutto con Red rose dying.
Ma cos'era la morte? Lui diceva sempre ' il cammino per la verità'.
Se n'era andato lasciando Francis troppo piccola, e una ragazza abbastanza matura per fortuna.
La vita non era una puttana, ma si avvicinava molto a quell'esempio, era un pezzo di giochetto al cerchio che ti incastrava bene come un quadrato.



Max guidò fino al cerchio, e sentì la presenza dell'amico fin dentro le ossa, mentre Ronnie che non era affatto mistico né chiaroveggente, non avvertiva questo genere di cose che per lui invece erano solo cazzate e basta. Come si fa a fingere di stare male quando qualcuno non ti manca per davvero?
Era sfiancante il modo in cui Craig ostentava quell'invito non ben accetto da parte di Maxwell Scott Green. Lui aveva il Paradiso dentro, la speranza gli si accendeva sempre ogni volta che guidava tra le dune di Las Vegas ma ora non poteva gridare, non poteva mettere a fuoco, era scottato dentro nell'animo ma era una fenice pronta ad esplodere.
Si appisolò in macchina dopo aver guidato per due lunghissime ore. Sognò The rose black dahlia, un film che amava tantissimo ma che non vedeva da secoli e all'improvviso la rosa divenne il volto oscuro di Craig Mabbitt. Era osceno ma allo stesso tempo gli fece tenerezza, provò un moto di compassione e dolcezza per lui, come quando si strappa un fiore brutto.



-Ahi ahi ahi, il tatuaggio duole tantissimo-
Craig e l'era fatto prima dell'estate, per poi ricoprirlo con della crema specifica acquistata in farmacia, da Moon and stars. 
Si era tumefatto il viso giocando a calcio con la figlia che amava il pallone e lui invece dopo nemmeno due ore si era schiantato contro un albero nel New Jersey, morto stecchito e gli avevano trovato anche della droga nelle vene. 
Ma il Paradiso comunque spettava anche a lui, solo che sembrava non trovare pace, sembrava volesse comunicare con Maxwell.
L'importanza delle cose primarie, come la vita, gliel'aveva insegnata sua nonna Higinia, verso la sera come quando si chiudevano i portoni delle case e lui abbassava le palpebre sul mondo del lavoro e sulla musica e lei gli cantava le canzoni imparate a memoria nonostante fosse anziana e fosse pronta alla morte.
Il dolore non l'aveva attraversata per fortuna,se n'era andata con un rosario in mano, lo stesso che  lui non stringeva quasi mai.
Sembrava che ora quello stesso rosario che era cascato nella bara di Higinia e che adesso ( di misura uguale e colore differente) tintinnava nella macchina di Ronnie, stesse portando loro guai e fortuna al contempo.



Il concerto era stato un successone, una roba da urla e grotteschi inchini, volarono reggiseni, rose blu e nere e magliette con il logo della band.
Craig se n'era finalmente andato a riposare in pace.