#colori
Durante
le riunioni dell'Ordine, Remus non la guardava neppure, non
direttamente: vedeva il viso scavato di Tonks riflesso nell'orologio
dei Weasley, e quei capelli grigi!
'Grigi
come i miei, le ho portato via i suoi colori,' pensava, dibattendosi
tra due opposti desideri: quello di correre ad abbracciarla e quello
di fuggire, ancora una volta, lontano da lei.
#presagio
Remus
sognava il suo primo giorno come insegnante, la cicca rosa che aveva
sparato come un proiettile nella narice di Pix lo svegliò
dal sonno
agitato dal malessere: trovò, alla sua sinistra, un lupo
mannaro di
pezza, alla destra Tonks che cercava di capire se si sentisse un po'
meglio; "Un regalo di Pix," gli spiegò, alludendo al
pupazzo, "Il Natale dei miei quindici anni!" e Remus pensò
sbigottito che la cattedra di divinazione sarebbe dovuta andare al
Poltergeist!
#sacrificio
Kingsley
l'aveva avvertita appena varcata la soglia del loro ufficio:
Scrimgeour sapeva del matrimonio, l'avrebbe arrestata! E Remus,
vedendola rincasare così presto, aveva intuito e a nulla era
servito
spiegargli che la carriera Tonks se l'era giocata entrando
nell'Ordine, fare ciò che riteneva giusto non era stato un
sacrificio e lui non aveva colpa alcuna; poi Scrimgeour era stato
assassinato, Tonks aveva ragione: i loro amici, nessuno dei quali era
sposato con un lupo mannaro, avevano perduto il lavoro, ma Remus,
lacerato nell'anima come neppure nel corpo lo era stato mai, non
aveva capito: "Colpa mia," si ripeteva, "solo colpa
mia," e avrebbe scelto, ancora una volta, l'autodistruzione,
l'unica strada possibile per chi, come lui, pensava di non meritare
nulla, men che meno la felicità.